Non c’è niente che vorrei più di morire,ora.

Ma se tutti hanno il diritto di farlo,questo diritto io non ce l’ho.

Ne ho avuta l’occasione,da neonato.Perchè mi avete salvato,dei,perchè a me-

La morte è il più grande regalo che potevate farmi.

Sono nato,e non mi volevano.Non ero nulla nemmeno per mia madre-cos’è l’amore di una madre?L’unica certezza che una persona ha.Non avevo nemmeno quella.

Potersi trasformare in un falco gigante,in una lucertola,o in una balena.Inezie.

Divertimenti passegeri.A chi può fregare.

Ho vissuto più di quello che un uomo può immaginare.

Per l’uomo,un uomo,la mia età equivale ad un’epoca storica.

Ho aspettato centinaia di anni,cercando a tutti i costi di farmi amare da quelli che

avrebbero potuto essere i miei amici,la mia famiglia.

Avrei fatto il mio dovere,sofferto e gioito,e non sarei rimasto per sempre in un limbo di indifferenza.Se fossi rimasto uomo.

L’avere un tempo prestabilitio da vivere mi avrebbe stimolato a vivere al massimo.

A sorprendermi ogni giorno.

Ad essere sempre,il più possibile felice.

Ma l’eternità non mi dava più niente da cercare,da volere.

Ormai,

avevo visto davvero tutto.

Mi mancava solo una cosa.

Chi ci crede,all’amore vero? Io no.Come tutti,del resto.

Giovanissimi mortali che non sanno ancora di essere al mondo,annunciano pubblicamente di non crederci più,di essersi arresi.

Che dovrebbe fare un insensibile semidio,eterno ed esperto,che ne ha conosciute tante,di donne,ma tante,ma l’amore non lo conosceva.

Non mi ero mai innamorato.

Chissà,pensavo,magari agli immortali non capita.

Smisi di illudermi di morire al compimento del mio centesimo anno.

La mia vita,se fossi stato umano e mortale,l’avrei finita all’incirca a quell’età.

Non avevo incontrato il fantomatico vero amore.

Non l’avevo fatto in cento anni,in un tempo così lungo ma non troppo tanto da essere concesso persino a qualche uomo,perchè doveva succedere dopo?

Era da arrendersi.

Magari ero uno stronzo dentro,comunque non ne feci un dramma.

Aspettai duecento,trecento,cinquecento anni.Mille.Sì.

Lei ha esattamente mille anni in meno di me.

Se pensavate che la differenza di età è un problema vi sbagliavate.

E ripensando in questi termini,ringrazio di aver vissuto abbastanza da averla conosciuta.

È così che ho ragionato dal giorno in cui l’ho incontrata.

Grazie,dei,grazie di avermi portato Vaiana.

Non aveva difetti.Dico aveva perché è appena morta sotto ai miei occhi.

Come ha potuto scomparire un essere così bello.

Nessuna dea che ho visto era paragonabile a lei.

Coraggio,dolcezza,gentilezza,

un cuore da cavaliere,da eroe.

Umiltà,semplicità,simpatia,

un atteggiamento che non ha termini,era meravigliosa.

Bellissima.

La prendevi a venti,trenta,cinquanta,ottanta anni.

Se dovessero cancellarmi la memoria,e dovesse rimanermi impressa nella mente una sola cosa,

sarebbero i suoi occhi.

Non mi ricorderei di chi fossero,ma sarebbero i suoi occhi di sicuro.

Ho aspettato mille anni per incontrare la donna della mia vita.

Se fossi morto cadendo da quel dirupo,da neonato,

non avrei mai potuto baciarla.

E ora,dopo molti anni ancora,torno a pensare però che forse,non sarebbe stato un finale così tragico.

Ora sono qui,senza l’ultima cosa che mi dava gioia al mondo.

Non ho niente altro da desiderare.

Vaiana non c’è più.

Non vedo luce dopo oggi.