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Autore: eagle fire    24/06/2009    4 recensioni
*Io sarò più veloce di te* Era piccolo, Russia. Troppo piccolo, per poter fuggire dall’Inverno. § Una piccola fic concentrata su Russia e Ucraina, come erano in passato assieme...§
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Il Canto d’Inverno.

 

Corri, corri quanto vuoi…

Corri, finché stanco per la troppa fatica, per il troppo gelo, non ti inchinerai a me…

Corri, finché ne hai le forze…

Corri, corri, corri….

Io sarò più veloce di te.

Affondava nella neve, era troppa. Era affaticato, stanco, spossato. Correva già da un po’ col suo fucile in mano.

Non aveva altro che un cappotto e un colbacco addosso.

La paura fece spazio nel suo cuore, attorcigliandosi e facendo male. Bruciava. Bruciava come il fuoco.

Un bruciore che in mezzo al gelo lo ristorava, per quel che poteva.

Era piccolo, Russia. Troppo piccolo per poter correre in mezzo a tutta quella neve, sprofondando.

Troppo piccolo, per poter fuggire dall’Inverno.

Ma continuò a correre, sentendo il suono delle catene del Generale Inverno, che continuava ad avanzare su di lui…

Troppo piccolo, per tenere in mano un fucile così pesante.

Troppo piccolo, per sopportare tutto quel gelo che lo stava avvolgendo.

Le sue piccole gambe ormai erano arrivate al limite.

Io sarò più veloce di te….

Inciampò a terra, affondando il viso nella fredda e soffice neve. Il rumore delle catene era ormai vicino al suo orecchio, e quando si voltò, lo vide…

Le catene lo stritolarono, quasi soffocandolo. Il Generale Inverno lo sollevò da terra, guardandolo negli occhi. In quei piccoli e violacei occhietti spaventati e pieni di lacrime.

La piccola Russia dimenò a stento le piccole gambe.

Oh, si. Poteva sentire le catene sfregiargli la carne tenera e bianca del collo.

Si, con più forza! Soffocalo col tuo gelo finché non vedrai la luce sparire dai suoi piccoli occhi!

Con più forza, con più forza!

Con più forza, finché…

 

                                                                         ***

 

-Ma insomma, Ivanushka, ma quante volte te lo devo ripetere?- Le parole di Ucraina non suonavano come un rimprovero. Lei era troppo buona con lui.

Con un tocco leggero, asciugò i capelli del fratellino.

Com’era piccolo, Russia. A stento riusciva a camminare nella neve. Ucraina lo adorava.

-Quando sarai grande…- Fece Katja, - Diventerai un grande conquistatore… E non ti lascerai mai più sottomettere al Generale Inverno.-

Il piccolo Ivan annuì, avvolto da coperte calde e bianche.

Quanto adorava il calore della sorella maggiore che lo ricopriva di attenzioni. Quanto amava la sua calda voce, che lo scioglieva nei momenti freddi. Quando gli sorrideva, non poteva fare altro che ricambiare il gesto.

Ucraina era il suo sole caldo che illuminava il suo mondo freddo e gelato.

Katja dopo averlo asciugato e vestito, notò i segni delle catene lasciate sul collo del fratellino. Le medicò con cura, creando alcuni lamenti da parte del piccolo.

Lo guardò con una dolcezza tale da far sciogliere il gelo del suo cuore.

-Mettiti sempre questa- Prese una lunga sciarpa bianca e l’avvolse attorno al collo ferito del fratellino.

Ivan nascose la bocca nella sciarpa candida, arrossendo leggermente sulle gote.

La sorella non poté fare a meno di sorridere, felice.

-Come sei piccolo, Ivan.-

 

                                                                         ***

 

Passarono gli anni, e la Russia era ormai diventata una potenza enorme.

Com’era cresciuto, il piccolo Ivan, ormai era un uomo forte. Nonostante le molte ferite fisiche e del cuore, continuava la sua espansione verso altri Paesi.

Al suo fianco, sempre pronta ad aiutarlo, c’era la sorella minore Bielorussia.

Natalija lo amava alla follia, tanto da essere ossessionata da lui. Ma per lui avrebbe fatto di tutto.

Ma era gelosa di sua sorella maggiore. A volte quasi la odiava. Il perché? Perché il giovane Ivan non aveva occhi che per Katja.

La gelosia a volte la divorava. Avrebbe voluto bruciare quella sciarpa che lui amava tanto e che teneva sempre con molta cura. Lo voleva tutto per se, lo voleva ad ogni costo. Lo desiderava.

Ma lui aveva paura a volte di Natalija, per la sua ossessività nei suoi confronti. Le voleva bene, ma non quanto a Katja. Katja era come una madre per lui,come lo era a volte per Natalija.

Erano cresciuti tutti e tre sullo stesso tetto. Katja, pazientemente si prendeva cura sia di Russia che di Bielorussia.

Ma da alcuni anni, era sempre triste, la povera Katja. Suo fratello l’aveva inglobata assieme alle altre terre conquistate.

Erano stati duri quegli anni…finchè…

-Sei diventato troppo grande, fratellino…- E, tra le lacrime che non smettevano di scorrere via, si allontanò da lui dichiarandosi Nazione Indipendente riconosciuta nel 1991. Era inverno, quel giorno…

Come poteva dimenticare il viso sconvolto del fratello? Mano a mano i suoi territori si staccavano da lui. Tutti quanti si allontanavano e accanto a lui non c’era quasi più nessuno.

Russia era rimasto solo, in mezzo al gelo che regnava ancora una volta.

Bielorussia lo abbracciò da dietro, cercando di consolarlo.

-Non ti preoccupare, fratellone… Ora ci sono qua io…- Lo strinse forte a se, ma il fratello non reagiva.

Perché ormai aveva perso il suo sole…

Ma dall’altra parte, anche Ucraina stava soffrendo. Il suo fratellino, ormai cresciuto, era cambiato troppo e a vista d’occhio. Chissà, pensava, se stava ancora tenendo la sua sciarpa…

 

                                                                    ***

Corri, corri quanto vuoi…

Corri, finché stanco per la troppa fatica, per il troppo gelo, non ti inchinerai a me…

Corri, finché ne hai le forze…

Corri, corri, corri….

Io sarò più veloce di te.

Arrancando, con in mano di nuovo il fucile, tentava di fuggire dal Generale Inverno. Ma, ancora una volta, sentì le catene avvicinarsi a lui.

Nascondendo un po’ il viso nella sua sciarpa, si voltò verso di lui, caricando il fucile.

Sentì un leggero tepore familiare in quella sciarpa, e sorrise prendendo la mira.

Non serve uccidermi…

Tanto…

Tu sarai sempre MIO….

E quelle catene, ancora una volta, lo avvolsero nel gelo dell’Inverno russo…

L’angolino di Eagle:

<< >> OoO! Ebbene si, sono tornata alla carica dopo un po’ di tempo. Non avevo più idee su cosa scrivere, così un giorno, mi era venuta questa idea di scrivere una fic su Russia e Ucraina. Spero di essere riuscita a far emergere il loro rapporto ormai rovinato dalle tensioni dei due Paesi che ancora fino ad oggi ci sono. Beh, giudicate voi…! Kissoloni!

  
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