IL LATO SBAGLIATO DELLA LUNA
La musica lo cullava, ma lui non sapeva dire se provenisse dal pianoforte a cui era seduto l’uomo in smoking ai piedi della torre o se fosse il vento a portarla a lui da chissà dove. Non sapeva definire neanche se essa fosse reale o se fosse quell’atmosfera a riportarla alla sua memoria ridestandola da chissà quale ricordo lontano, mentre le parole premevano per uscire e perdersi sotto il cielo limpido di quella notte di novembre.
Le note vibravano nell’aria, quasi le sentiva avvilupparsi contro le sue gambe, risalire il suo corpo e chiedergli di ballare, mentre la canzone offuscava la sua solitudine, facendola allo stesso tempo sembrare più vivida.
«C'est difficile pour moi d'être sincère
Mais dans mes rêves parfois je me libère
Mes pensées se bousculent en moi souvent
J'aimerai tant te voir maintenant»
Ma nei miei sogni a volte sono libero
I miei pensieri spesso si agitano dentro di me
Mi piacerebbe così tanto vederti ora
Inspirò forte il profumo dell’autunno, l’odore dei dolci giù in strada lo deliziò, ma lui mise da parte il desiderio di essi per premere il palmo contro la barra di metallo al suo fianco, sporgendosi per seguire le sagome dei vari passanti che, ignari, andavano e venivano a loro piacimento. Lontani com’erano, nessuno sarebbe riuscito ad individuarlo in quel buio, il freddo del metallo contro le dita lo teneva con i piedi per terra, ricordandogli la ragione per cui si trovava lì.
In notti come quella i pensieri si accavallavano, la sua solitudine inconsolabile lo portava a osservare la gente, a cercare di carpire un po’ del loro calore, a chiedersi come aveva fatto a dimenticare cosa si provasse, al perché la compagnia di Plagg non fosse più sufficiente a colmare quel vuoto almeno un po’.
«C'est le clair de lune qui me fait pleurer
Il est minuit, je ne peux pas t'appeler
Tellement perdue, je ne sais plus quoi faire
Mon cœur est fragile comme du verre»
È mezzanotte e non posso chiamarti
Così perso, non so cosa fare
Il mio cuore è fragile come il vetro
«Mais le clair de lune me fait penser à toi
Tu le regardes autant que moi»
La guardi tanto quanto me
«Les étoiles scintillent, quelle merveille
Comme notre amour qui brille dans le ciel
Nous deux réunis sur la même planète
Quelle romance, quelle merveille»
Come il nostro amore che splende nel cielo
Noi due ci siamo trovati sullo stesso pianeta
Che romanticismo, che meraviglia
«J'aime partir avec toi en week-end
En espérant avoir une happy end
Pour toujours maintenant et à jamais
De tout mon cœur je t'aimerai»
Sperando in un lieto fine
Per sempre, ora e sempre
Ti amerò con tutto il mio cuore
«Je n'oublierai jamais quand je t'ai rencontré
Ton regard sur moi s'est posé»
e il tuo sguardo si è posato su di me
Avrebbe potuto essere colto di sorpresa, accorgersi di lei solo quando gli fosse stata accanto, ma avrebbe distinto i suoi passi dovunque, percepito il suo arrivo e riconosciuto il suo sguardo su di sé in ogni momento, allora si voltò a guardarla subito.
Le sorrise, beandosi della sua presenza e del luccichio dei suoi occhi nella penombra, del suo sguardo tanto vivido da fargli tornare il buon umore, del calore familiare del suo corpo avvolto nella tuta rossa da supereroina.
Quando gli fu abbastanza vicina, strinse il suo polso tra i palmi e condusse la sua mano a sé, premendola contro il proprio petto.
«Même perdue dans un milliard d'étoiles
Je te retrouverai toujours sans mal
On ne s'est pas rencontrés par hasard
Moi, je ne crois pas au hasard»
Ti troverò sempre senza problemi
Non ci siamo incontrati per caso
Non credo nelle coincidenze
«Une étrange magie m'a guidée vers toi
Elle nous réunis chaque fois»
Ci riunisce ogni volta
«Chi avrebbe mai detto che fossi un cantante, Micetto?» gli disse Ladybug, con una risata lieve che fece vibrare il fianco contro le dita di Chat Noir.
Ci sono tante cose che ancora non sai di me, Milady, avrebbe voluto dirle. Invece continuò a cantare.
«Les étoiles scintillent, quelle merveille
Comme notre amour qui brille dans le ciel
Nous deux réunis sur la même planète
Quelle romance, quelle merveille»
Come il nostro amore che splende nel cielo
Noi due ci siamo trovati sullo stesso pianeta
Che romanticismo, che meraviglia
Eccola, l’illuminazione. L’ultimo tassello del puzzle che gli mancava, la provenienza della canzone. Curioso come gli fosse tornata alla mente proprio in una notte di luna piena.
E la musica continuava a risalire dalla sua anima, Chat Noir quasi riusciva a sentire le proprie dita muoversi sui tasti del pianoforte per accompagnare ogni strofa, a sentire la loro superficie familiare fredda contro i polpastrelli, mentre la melodia si disperdeva nell’aria ad accompagnare ogni pensiero.
«Quel miracle, quelle merveille
Quelle romance, quelle merveille»
Che romanticismo, che meraviglia
Le parole di Ladybug furono inaspettate e dolorose, tanto flebili che quasi rischiò di non sentirle.
«È davvero romantico e meraviglioso.»
La musica nella sua anima si acquietò, scemando e sfumando fino a riassopirsi, sepolta da un flusso di nuova tristezza. I pensieri sfocati accompagnarono una nuova fitta di dolore ed essa portò con sé il solito magone, Chat Noir smise di sentirsi parte di qualcosa di più grande per tornare ad essere ancora il suo povero solitario sé, solo nel mondo.
Ladybug guardava ancora la luna, persa nel suo bagliore magico, come se in essa potesse vedere il suo vero amore e nient’altro fosse importante.
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