Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta per I prompt del
Lunedì di Il Giardino di Efp.
Il dio dell’inganno e
l’uomo ragno
Loki strinse con forza lo scettro
d’oro e accavallò le
gambe, accomodandosi sul trono.
Spiderman sfondò la
finestra del palazzo e saltò all’interno,
fece una capriola e si rialzò in piedi. Lanciò
una serie di ragnatele verso il
dio dell’inganno, lo trapassò e la sua figura si
trasformò in un barlume verdastro.
Un raggio verde smeraldo
colpì la finestra e i vetri si ri-assembrarono.
Peter avvertì i sensi di
ragno vibrare e balzò, schivando un
altro raggio. Si voltò, rialzandosi in piedi e vide Loki
ritto dinnanzi a lui.
I lunghi capelli mori del dio dell’inganno gli ondeggiavano
intorno al viso e l’uomo
socchiuse le labbra sottili in un ghigno.
“Il giovane pupillo di
Stark. Come mai qui?” domandò.
Spiderman scrollò le
spalle e si mise la mano dietro la
testa.
“Niente, mi trovavo in zona
e mi sono detto: “Perché non
prendere a pugni in faccia quel megalomane con le corna in
testa?” disse
ironico.
Loki allungò lo scettro
verso di lui.
“Tu sei cieco. Quel
ridicolo costume non ti proteggerà dall’ira
di un dio che è qui per liberarvi dalla libertà!
La mia magia ti tramuterà
in un rospo!” gridò.
Spiderman attivò le
ragnatele laser e colpì il soffitto
sopra di lui. Loki sgranò gli occhi e, con un mugolio, venne
travolto dalla
frana.
Peter tossicchiò un paio
di volte, quando una zaffata di
polvere e calcinacci lo investì.
“Mi dispiace, ma
‘solo i Sith’ vivono di assoluti” disse
per
scherzare.
“Chiamata da Mr.
Stark” comunicò l’A.I.. della tuta con
una
suadente voce femminile.
“Sì, gli
Avengers! Passa!” gridò il giovinetto, saltellando
sul posto con i pugni chiusi.
“Bimbo Ragno, meno danni.
Vedi di completare la missione
senza distruggere tutto. Ricordati che non devi dimostrarti anche
peggio di Cap”
ordinò la voce di Stark.
Loki si rialzò dai
calcinacci, ringhiando. Con lo scettro
lanciò una serie di raggi verde, il ragazzo balzò
riatterrando su un piede. Li
schivò ondeggiando avanti e indietro, portandosi le mani
alla testa.
“Agli ordini, signor
Stark” disse Peter. Codificò le
ragnatele traccianti e le lanciò, queste avvolsero Loki.
Quest’ultimo si
dimenò, ringhiando, il suo scettro era
caduto con un tintinnio per terra.
“Pensi di potermi fermare,
ragazzino?” ringhiò Loki.
“Umh,
a occhio e
croce l’ho già fatto. Ed anche se non fosse
così, posso sempre chiamare Hulk.
Ricordi? Gigante, verde e che ti ha pestato?” chiese
Spiderman con tono
canzonatorio.
Loki schioccò la lingua
sul palato.
“Tipico di voi mortali,
nascondervi dietro il gioco di
squadra. Sciocchi infantilismi” sibilò.
Utilizzò la sua magia per far esplodere
i calcinacci e le ragnatele, scomparve in una nuvola verde.
Spiderman sospirò
nuovamente.
“La caccia ricomincia.
Certo che parla tanto, ma alla fine
non sono i suoi piani di conquista non funzionano mai, ma fugge anche
come un
coniglio” borbottò.
Si arrampicò sui resti
delle macerie e saltò attraverso il
soffitto sfondato, si lasciò cadere lungo il grattacielo e
lanciò una
ragnatela, questa aderì al palazzo successivo e Peter vi si
aggrappò.
Ragnatela dopo ragnatela, palazzo
dopo palazzo, il giovane
percorreva il cielo di New York lasciandosi ondeggiare.