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Autore: Wolfgirl93    12/12/2017    1 recensioni
Piccolo what if sui pensieri di Ardyn quando si trova nella sala del trono di Insomnia
Possibile spoiler per chi non ha finito il gioco
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ardyn Izunia
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Da quanto tempo non vedeva Insomnia? Un tempo l’avrebbe chiamata sua, un tempo i suoi abitanti lo guardavano con ammirazione e occhi speranzosi ora vedeva solo deamon che tentavano di distruggere quella capitale che un tempo era la sua casa.
Si fece cadere pesantemente sul trono, lo stesso trono dove suo fratello, Izunia Lucis Caelum, sedeva quel fatidico giorno.

Il sole era alto sopra la capitale del regno di Lucis, i deamon non osavano avvicinarsi e la piaga che uccideva il mondo sembrava ormai scongiurata, lui, Ardyn Lucis Caelum, era la cura a quella malattia che trasformava le persone, lui era la luce che brillava con maggior forza nel regno; gli abitanti della capitale lo guardavano ammirati, il suo dono era unico al mondo e lui voleva condividerlo con tutti, eppure suo fratello non vedeva di buon occhio quel suo potere.
Fu con quell’odio nel cuore che distrusse in poco tempo la sua vita, lo portò in piazza come un fenomeno da baraccone e lo espose all’intero regno, uno dei soldati che lo tenevano fermo gli procurò un taglio sul braccio scoperto e tutti da quel momento lo guardarono con orrore.
“Non puoi guarire i mostri senza diventare uno di loro a tua volta” Così aveva proclamato suo fratello catalogandolo come un mostro, tutta la sua vita finì in quell’istante, fu portato nelle prigioni del castello e lasciato a marcire lì come il peggiore dei criminali, lui che voleva aiutare le persone era stato ripudiato dal suo popolo e dalla sua famiglia.
Ardyn strinse i pugni e giurò a se stesso che avrebbe messo fine a quella stirpe indegna, i Lucis Caelum sarebbero morti per mano sua.
Uscì dalla prigione senza problemi, adesso avrebbero avuto un vero motivo per chiamarlo mostro, uccise tutte le guardie senza rimorsi mentre si faceva strada verso la sala del trono; lo trovò lì seduto a guardare l’anello dei Lucis che non riusciva ad indossare. Si avvicinò lentamente e sorrise nel vedere la paura negli occhi di suo fratello, in pochi secondi prese in mano la spada vicino al trono e l’affondò con forza nel torace di Izunia; guardò i suoi occhi che lo supplicarono e rise beffardo.
“Perché mi guardi così? Non sei stato proprio tu a dire che sono un mostro?” Chiese divertito, si gustò lo spettacolo degli occhi del fratello spegnersi lentamente e quando finalmente lo vide morire estrasse la spada dal suo corpo e guardò il sangue scarlatto soddisfatto, ora sì che era un mostro.
Uscì dal castello senza che nessuno lo vedesse, quello fu il primo passo verso la distruzione di quella dinastia.

Guardò la sala del trono e sorrise serafico “Oggi è il fatidico giorno, la generazione dei Lucis Caelum perirà.” Chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo, poi li riaprì con una luce diversa in essi “Questa notte potrò finalmente andarmene sapendo che la mia vendetta sarà compiuta.”
Ardyn chiuse gli occhi mettendosi comodo, sapeva bene Noctis e il suo gruppo sarebbero arrivati a reclamare il trono di quella capitale ormai distrutta.

   
 
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