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Autore: ShinRan4862    16/12/2017    1 recensioni
Sequel della mia one-shot "Together", perciò vi consiglio di andare a leggere prima quella ma se volete non fatelo (ma vi consiglio comunque di farlo).
Buona lettura ^.-
"Ogni tanto mi succede di perdermi con la mente, che inizia a vagare senza che me ne renda conto.
Lui ci prova a farmi distrarre, mi accompagna a scuola tutti i giorni, scherza con me, come se tutto fosse normale, ma ci sono momenti, nella giornata, quando se non hai nulla da fare, irrimediabilmente la testa trova qualcosa con cui impegnarsi, e la mia inciampa sempre nei ricordi."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eri Kisaki, Kogoro Mori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Papà sta dormento, e io sono qui, accanto a lui, in silenzio.

"Lo stato della malattia si è notevolmente aggravato, e nonostante le cure, suo padre non reagisce bene, mi dispiace..."

Quasi rido, "gli dispiace", certo, come no.
E io cosa me ne faccio del suo dispiacere?
Non mi aiuterà quando mio padre non ci sarà più.

"...Signora Kisaki, credo che a suo marito restino solo due o tre mesi."

Dopodichè, il silenzio.
Mia madre era come caduta in un mutismo che si rompeva solo quando era con mio padre, per il resto, parlava pochissimo, anche con me e Shinichi.
Ebbene, è già passato un mese da quel giorno, e come aveva detto il dottore, mio padre si sta lentamente spegnendo.

Nessuna lacrima scorre sulle mie guance, non perché non voglia piangere, ma non voglio farlo davanti a lui.

La voglia di sfogarmi, in questo momento, le supera tutte.
Qualcuno bussa alla porta con un tocco leggero.
Non mi volto, non mi importa per adesso sapere chi è, ma non appena una mano si appoggia sulla mia spalla capisco di chi si tratta. Shinichi.

Questo ragazzo è il migliore che potessi incontrare, ed è una delle poche persone che mi sono state accanto per tutto questo tempo.
Lo amo, è vero, ma ora non ho il tempo per pensarci...davvero non so quando potrò...

"Perché deve accadere tutto questo?"
Domando, non so se a me stessa o a lui.
"Non lo so, Ran, non lo so..." mi dice lui, con tono sconsolato. È raro che risponda "non lo so" ad una domanda.

So che anche papà gli è grato per ciò che sta facendo per me, ma non lo direbbe mai, è troppo orgoglioso...sono sicura che mi mancherà anche questo di lui.

Anche Shinichi è molto provato da questa situazione, non solo per papà, ma anche per me.
È preoccupato perché ultimamente sono "assente", e ha ragione.
Ogni tanto mi succede di perdermi con la mente, che inizia a vagare senza che me ne renda conto.
Lui ci prova a farmi distrarre, mi accompagna a scuola tutti i giorni, scherza con me, come se tutto fosse normale, ma ci sono momenti, nella giornata, quando se non hai nulla da fare, irrimediabilmente la testa trova qualcosa con cui impegnarsi, e la mia inciampa sempre nei ricordi.

Vorrei vederli come delle belle cose, che mi accompagneranno per il resto della vita, ma riesco solo a vederli come frecce, lunghe, affilate e pungenti, che non fanno altro che ricordarmi di come quei momenti che ho vissuto non torneranno più, ne mai si ripeteranno, facendomi ricordare della poca importanza che vi attribuivo...

Le lacrime, ancora loro sono l'unica cosa che spero mi faccia stare meglio, ma ogni volta che mi sfogo il sollievo è temporaneo, come un treno che passa e io perennemente in ritardo lo vedo allontanarsi, perdendo l'occasione di prenderlo.
Abbasso gli occhi sulle mani, che stringono il bordo della mia gonna, vedendo delle chiazze circolari di colore più scuro comparire davanti ai miei occhi.
Mi alzo si scatto e mi dirigo fuori dalla porta sotto lo sguardo preoccupato di Shinichi, mentre tento di scacciare le lacrime dalle mie guance con la manica della maglietta.

Sembrano non finire mai, continuando a scorrere imperterrite.
Un male che non può essere curato, un vuoto che non potrà essere colmato...

Dopo essermi calmata torno in stanza e vedo che mio padre è sveglio, che parla con Shin.
Non appena entro si zittiscono entrambi e poi Shinichi saluta papà e me, per poi uscire dalla stanza.
Io resto in piedi e mi avvicino alla finestra della stanza, ed ecco che di nuovo mi perdo tra i ricordi.
"Guarda Ran, sta nevicando!" Mi dice mio padre, svegliandomi da quello stato di ipnosi temporaneo.
Sbatto un paio di volte le palpebre come a risvegliarmi e scruto, stavolta per davvero, il paesaggio.
Siamo già a fine novembre, ma è strano che nevichi così in anticipo.
"Che bella la neve..." sento parlare mio padre, e mi volto verso di lui, che guarda il paesaggio con stupore, quasi non avesse mai visto dell'acqua congelata cadere dal cielo.
"E da quando ti piace la neve?" Gli chiedo osservandolo.
Lo vedo rattristarsi un po'
"Da quando so che non la rivedrò più così spesso..." dice, per poi tornare a guardare fuori.

Leggo malinconia nei suoi occhi, amarezza, rammarico, insoddisfazione e senso di colpa.

"Cos'hai papà?" Gli chiedo è mi avvicino a lui con lentezza.
"Tesoro, stai tranquilla, nulla..." dice, ma io non ci credo.
"Dai, papà, che c'è?" Insisto, avvicinandomi a lui e prendendogli la mano con la mia.
È fredda e tremendamente pallida, rispetto alla mia.
Distolgo lo sguardo dalla sua mano e lo poso sui suoi occhi.

Quegli occhi pieni di determinazione ora sono spenti, consumati da un male contro il quale nessuno può nulla.

Sospira, e si strofina la mano sulla fronte
"Vedi tesoro, nella mia vita ho fatto molti, troppi errori, e di certo alcuni non me li posso proprio perdonare, a cominciare da tua madre, l'ho trattata male per tutti questi anni, per non parlare poi di te..." si interrompe e gli vedo i denti mordere il labbro inferiore, come faccio io quando voglio trattenere le lacrime, e poi alza lo sguardo al cielo, chiudendo lentamente gli occhi
"...non sono stato un buon padre e in tutti questo anni di vita non sono mai stato io a prendermi cura di te, semmai il contrario, quindi penso che quando sarà tutto finito...tu starai meglio senza di me." Conclude e la parte finale della frase mi fa quasi venire voglia di prenderlo a schiaffi. Che cosa ha detto!?

La rabbia, la frustrazione, la tristezza e il dolore vengono quasi automaticamente canalizzate in una sola cosa: lacrime.

Inizio a piangere, mentre lo guardo osservatmi stupito della mia reazione.
"Tesoro, che succede?" Mi chiede con tranquillità e una nota di preoccupazione nella voce.
Quasi mi fa ridere, e infatti inizio a ridere tra le lacrime.
Sto buttando fuori tutte le emozioni che mi sono tenuta dentro un questi mesi.
Senza motivo sto facendo cose che mai avrei fatto normalmente.
Mi interrompo dopo un po', e sempre continuando a piangere mi metto a fissarlo negli occhi.
" 'Che succede?', tu mi stai realmente chiedendo che succede? Ma sei impazzito? Sono qui da mesi che sto ogni giorno fino alla fine dell'orario di visite, ti sto accanto, ti do una mano, cerco di farti stare meglio, di convincerti e di convincermi che non sta mica finendo il mondo, beh pensa un po' invece, mi rendo conto che è così, papà!
Cerco di fare tutto come al solito, comportandomi come sempre, ma la verità è che non ci riesco, non voglio andare avanti, perché farlo significherebbe smettere di sperare che un giorno tutto questo finirà, e che tu starai di nuovo a casa con me, a farmi arrabbiare perché passi le tue giornate a guardare la TV e dormire, perché continui a bere e fumare nonostante tu sappia che ti faccia male e che alla fine non ne vale la pena, perché tu non mia ascolterai mai, come hai sempre fatto.
Non voglio andare avanti, perché se lo faccio so che tu morirai, e io non voglio che accada, perciò non dire che starò meglio, perché non è affatto vero! Come puoi anche solo pensare che io possa stare bene senza mio padre? Colui che da piccola mi stava accanto con i temporali, e che mi ha aiutato da quando ti sei separato con la mamma?" Mi interrompo, e ho quasi l'impressione di aver esaurito l'aria nei polmoni.

Perché? Perché deve accadere tutto questo?
Io non voglio. Non voglio che succeda!
Cosa ho fatto per meritarmelo?
Mi sono sempre comportata bene, perché il destino se l'è presa con me?

Le lacrime continuano a scendere copiose dai miei occhi, e io mi sento sempre peggio.
"Piccola, mi dispiace, ma tu devi andare avanti, perché anche se la speranza è l'ultima a morire c'è ben poco da fare, io morirò..." dice sommessamente, forse sperando che non lo senta.
"Cosa credi, che non lo sappia? So perfettamente che devo andare avanti, ma il punto è che non ce la faccio, non riesco ad aggrapparmi a nulla che possa farmi sperare di andare avanti, e i ricordi sono sempre lì, in agguato, che mi ricordano di momento felici che non torneranno più, e se andrò avanti un giorno li dimenticherò, e non voglio."

Una risata raggiunge le mie orecchie, prendendomi alla sprovvista.
Perché ride in un momento simile?

"Perché ridi?" Gli chiedo asciugandomi le lacrime.
"Tesoro, non essere sciocca! Andare avanti non vuol dire dimenticarsi del passato, ma superare qualcosa in modo da ricordarla solo nel modo migliore." Dice e sorride
"Che intendi?" Gli chiedo e lo fisso in attesa che risponda.
"Ran, quando andrai avanti, non ti dimenticherai dei tuoi ricordi, semplicemente quando ci ripenserai non soffrirai, ma darai felice di averli custoditi nel tuo cuore, nella tua memoria." Dice e io sorrido.

...Papà...

La serietà sparisce dal suo volto e con uno sguardo strano mi dice
"È poi non penso che non ci sia proprio 'nulla' a farti desiderare di andare avanti" mi dice guardando attraverso la finestra sulla porta Shinichi che parla con un'infermiera.
Arrossisco di botto.
"Papà!" Dico, e gli do uno schiaffo leggero sul braccio.
Sorrido di nuovo.
"Grazie." Dico e lui mi sorride, allungando una mano verso il mio volto e appoggiandola sulla mia guancia
"Sarai la migliore figliola...ne sono certo."
Dice e io lo abbraccio.

...Grazie papà...

​Salve a tutti!
​Sono mesi e mesi che non scrivo e vorrei scusarmi con chi ancora si ricorda di me per questa lunga e ingiustificata assenza soprattutto per non aver continuato la mia long "Stai tranquillo, insieme supereremo ogni ostacolo." ma vi devo dire che aver a che fare con il blocco dello scrittore è una cosa nuova e orribile -.-'
​Spero che questa sia la prima fanfiction per inaugurare il mio ritorno su questo sito (e con un computer nuovo!).
​Grazie a tutti quelli che la leggeranno.
Miao >.<
​ShinRan4862

 

   
 
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