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Autore: lmpaoli94    20/12/2017    0 recensioni
Bill Weasley se ne stava tutto solo a fissare l’infinito di fronte a sé.
Fissava l’ignoto sul ponte coperto che collegava il castello.
Era una giornata grigia e piovosa.
Pensava che fosse una giornata come tutte le altre.
Ma non poteva mai immaginare chi avrebbe potuto incontrare…
Perché il destino, a volte, è davvero beffardo e incomprensibile.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Non ce la faceva più a rimanere chiuso nel castello.
Aveva bisogno di una boccata d’aria.
Non badava a nessuno.
Quando voleva fare una cosa, la faceva senza problema.
Senza dare spiegazioni a nessuno.
Era completamente solo.
È così che voleva vivere.
Ma per quanto? Per sempre?
Non ci sarebbe stata nessuna donna capace di legarsi a lui?
La pioggia cadeva insistentemente e il freddo pungente sferzava l’intera area del castello e il viso di Bill.
Ma lui non ci badò molto.
Non gli importava niente di tutto ciò.
Non si sarebbe mai immaginato che una donna bella come una Dea lo potesse distrarre dal fissare l’ignoto avvolto dalla nebbia.
Una giovane donna graziosa, con i capelli biondi/argentei e gli occhi azzurri, stava sorridendo con le sue amiche riparandosi sotto la scrosciante pioggia che stava colpendo il castello.
Bill non comprese cosa si stessero dicendo.
Stavano parlando in francese.
Quando le amiche della ragazza dagli occhi azzurri notarono la presenza di Bill, smisero subito di parlare.
«Scusate. Se vi disturbo, me ne vado immediatamente.»
Ma le ragazze non risposero.
Si limitarono a sorridere come delle sciocche.
Dopo aver detto qualcosa alla ragazza dalla bellezza imponente, esse se ne andarono lasciandola tutta sola.
Bill non ci stava capendo più niente.
Non capiva se era d’impiccio oppure questo era solo uno stupido piano di quelle ragazze per farlo rimanere solo con quella giovane misteriosa.
«Forse è meglio se me ne vado…»
Stava per lasciarla tutta sola.
Non voleva stare al loro gioco.
«Aspetta…»
Il suo inglese non era perfetto, ma Bill riusciva a comprenderla lo stesso.
«Cosa?»
«Non te ne andare…»
«Perché dovrei rimanere? Che cosa vuoi?»
Chiunque sarebbe rimasto ammaliato dalla bellezza di quella donna.
Ma non Bill.
«Solo un po’ di compagnia…»
«Compagnia? La mia compagnia?»
«Oui…»
I due si fissarono con sguardi sorpresi e pieni di voglie di cose da dirsi.
Ma tutti e due avevano paura di mostrare i loro reali sentimenti.
Bill pensava che era la ragazza più bella che avesse mai incontrato.
Ma non voleva darlo a vedere.
La ragazza, invece, sembrava di vedere in lui qualcosa che in nessun uomo riusciva a vedere.
Che cosa poteva essere?
«Come ti chiami?»
«Fleur. Fleur Delacourt…»
«Fleur Delacourt? Lo sai che il tuo nome significa “Fiore della corte”? Sei come… un fiore nobile…»
Sembrava che con il passare del tempo, Bill rimanesse sempre di più estasiato da quella giovane donna.
Ma la ragazza non stava facendo nessun incantesimo al primogenito dei Weasley.
Non ne avrebbe avuto bisogno.
«Ti ringrazio. È bello sentirtelo dire… Tu come ti chiami?»
«Bill Weasley.»
«Piacere di conoscerti, Bill.»
Il giovane si avvicinò sempre di più a lei.
I cuori dei due ragazzi battevano all’impazzata.
Erano veramente fatti l’uno per l’altro.
«Fleur… Tu mi hai ammaliato… La tua bellezza è ineguagliabile…»
«Anche se sono una Veela, non ho bisogno di ammaliarti. Lo sento dal tuo cuore… Dal tuo tocco…»
A quel punto, Bill non poté far altro che baciare le sue fredde e umide labbra.
Furono solo pochi secondi.
Ma quei pochi secondi furono i più belli sia di Bill che di Fleur.
Sarebbero diventati una bella coppia.
Una coppia unita per la vita.
Una coppia unita in tutte le avversità.
«Bill, dammi il coraggio che mi serve per la mia ultima prova del Torneo Tremaghi… Ho bisogno di te…»
«Non ti preoccupare, Fleur. Non potrò mai abbandonarti. Ormai fai parte di me…»
I due ragazzi si strinsero forte l’uno con l’altra.
Non si accorsero che la pioggia dinanzi a loro aveva smesso di cadere, facendo spazio al tramonto.
«Mi piace rimanere in mezzo alla natura. È una sensazione bellissima» fece la ragazza.
«Puoi ben dirlo.»
«E rimanere accanto a te, manifesta in me quel conforto che mi è sempre mancato.»
Bill sorrise a quell’affermazione.
Non avrebbe mai immaginato una giornata così.
Non avrebbe mai immaginato di aver trovato l’amore.
   
 
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