20/12/2017
1 recensioniLa Storia Ricomincia Da Qui
"Tra poco la mia vita ricomicerà da dove si era fermata due anni fa.." pensò Connie guardando fuori dall'oblò poco prima che il comandante dell'aereo avvisasse che la discesa verso New York era cominciata.
La storia cominciò da qualche parte agli inizi della sua collaborazione con Michael Cutter, anche se forse era solo la sua parte romantica a pensarlo, forse era solo la sua immaginazione.. o forse era solo una dolce illusione, ma quella sua parte romantica voleva a tutti i costi pensare che avesse iniziato a provare qualcosa per quel testardo del Sostituto Procuratore Esecutivo Michael Cutter fin dalla loro prima collaborazione, ma sbagliava.
Mike la faceva sempre impazzire con la sua costante necessità di avere tutto sotto controllo, tutto perfetto, anzi, estremamente perfetto, con la sua natura brusca e passionale e con il suo smisurato amore per la Legge.
Infatti Connie, con il passare del tempo cominciò a rendersi conto che Mike amava veramente molto il suo lavoro ma alle volte si sorprendeva di sé stessa per non avergli mai lanciato un qualche pesante oggetto contundente in testa..
Fin dall'inizio Connie notò subito quanto fosse naturale nelle aule di tribunale, aveva quasi sempre le situazioni sotto controllo e, soprattutto, era veramente molto rispettato nell'Ufficio del Procuratore Distrettuale.
In ogni caso, era il suo sconfinato amore per la Legge e la Giustizia che abbattè tutte le sue difese, il modo in cui dava tutto sé stesso in ogni caso che gli arrivava sulla scrivania, il modo in cui riusciva a dare voce alle vittime era incredibile agli occhi di Connie.
Avrebbe voluto essere come lui, avere quel particolare carisma che lo faceva apparire forte e, in un certo senso, affascinante.
Ma lei era solo un'assistente, quello che lui aveva, lo aveva conquistato con anni e anni di sacrifici e pratica sul campo.
Probabilmente era questo che non aveva funzionato a Los Angeles e non avrebbe mai funzionato..
A Los Angeles non c'era nessuno con la stessa passione del Sostituto Procuratore Esecutivo Michael Cutter.
A Los Angeles non c'era nessuno che tenesse così tanto a lei, come ci teneva Michael Cutter..
A Los Angeles non c'era Michael Cutter e questo era il problema..
Il Boeing 747 di linea con tratta Los Angeles - New York atterrò, Connie andò a ritirare i suoi bagagli ed uscì dal settore degli arrivi dell'aeroporto La Guardia con la sola volontà di prendere un taxi, ritornare nel suo vecchio appartamento vicino a Central Park, fare un lungo, lunghissimo bagno caldo e prepararsi mentalmente per rivedere finalmente i suoi due migliori amici Jack e Mike dopo due lunghi anni d'assenza.
Sorrise al pensiero di rivederli. "Chissà se è cambiata almeno una virgola da quando me ne sono andata.."
Prese il cellulare dalla tasca della grande borsa da viaggio, lo accese e chiamò i suoi genitori per avvertirli che il viaggio era andato bene, mentre si dirigeva verso l'uscita dell'aeroporto.
Concluse la chiamata e mise di nuovo il cellulare nella tasca del borsone, ma mentre stava camminando sentì il telefono squillare.
Si fermò lo tirò fuori e rispose alla chiamata senza guardare chi fosse.
«Pronto?» chiese lei.
«Ah.. allora è vero, sei tornata.» rispose la voce all'altro capo.
Connie sorrise riconoscendo la voce e sentì l'altra persona ridere sommessamente.
«Sei bellissima quando sorridi, sai?» disse l'uomo con voce dolce.
«Ma come fai a..» disse mentre si guardava intorno.
Lui sorrise. «Verso il bar alla tua sinistra.» sussurrò.
Lei si girò.
Connie iniziò a ridere, portando la mano libera sulle labbra per trattenere almeno un pò la sua risata di sorpresa nel vedere il suo più grande amico alzare il braccio per farsi vedere da lei e per salutarla.
Connie chiuse la chiamata, prese la grossa valigia e si avviò velocemente verso di lui.
Non riusciva a crederci, era lì, era lì per lei.
Le vennero le lacrime agli occhi.
Intorno c'era moltissima gente ma non le impedirono di arrivare da lui.
Lasciò la valigia e lasciò cadere il borsone a terra.
Mike aprì le braccia e Connie ci si buttò dentro, abbracciandolo forte e lasciando andare le lacrime.
Due anni.. due lunghissimi anni senza la sua voce, senza il suo profumo, senza i suoi occhi, senza i suoi sorrisi.. Senza Mike..
Ora era in pace, si sentiva a casa e protetta.
«Mike..» sussurrò lei contro il suo collo.
«Hey..» rispose lui dolcemente.
Connie alzò la testa. «Come hai fatto a sapere che sarei tornata?»
Lui sorrise. «Ho le mie fonti..» rispose facendole l'occhiolino.
Lei lo guradò. «Jack vero?»
«Già..» rispose ridendo.
«Mike, io mi aspettavo di vederti lunedì, volevo farti una sorpresa ma a quanto pare tu l'hai fatta a me..» disse accarezzandogli il volto. «Guarda.. ti sei fatto crescere capelli e pizzetto.. Stai benissimo.» continuò.
Lui la guardò e sorrise dolcemente.
Connie in quel momento realizzò che le era mancato da morire, più di ogni altra cosa al mondo.
«Eppure sono q..»
Non potè finire la frase perchè Connie gli prese il volto con entrambe le mani e lo baciò con talmente tanto trasporto che fece girare anche qualche persona, che sorrisero nel vederli.
Si staccarono lievemente, appoggiarono la fornte l'una sull'altra e sorrisero entrambi.
«Bentornata a casa mia dolce Connie Rubirosa.» sussurrò lui facendo toccare la punta del suo naso con quello di lei per poi baciarla di nuovo dolcemente, questa volta.
"Già.. la mia vita ricomincia da dove si era fermata due anni fa.." pensò di nuovo mentre si avviarono fuori dall'aeroporto abbracciati.
La storia cominciò da qualche parte agli inizi della sua collaborazione con Michael Cutter, anche se forse era solo la sua parte romantica a pensarlo, forse era solo la sua immaginazione.. o forse era solo una dolce illusione, ma quella sua parte romantica voleva a tutti i costi pensare che avesse iniziato a provare qualcosa per quel testardo del Sostituto Procuratore Esecutivo Michael Cutter fin dalla loro prima collaborazione, ma sbagliava.
Mike la faceva sempre impazzire con la sua costante necessità di avere tutto sotto controllo, tutto perfetto, anzi, estremamente perfetto, con la sua natura brusca e passionale e con il suo smisurato amore per la Legge.
Infatti Connie, con il passare del tempo cominciò a rendersi conto che Mike amava veramente molto il suo lavoro ma alle volte si sorprendeva di sé stessa per non avergli mai lanciato un qualche pesante oggetto contundente in testa..
Fin dall'inizio Connie notò subito quanto fosse naturale nelle aule di tribunale, aveva quasi sempre le situazioni sotto controllo e, soprattutto, era veramente molto rispettato nell'Ufficio del Procuratore Distrettuale.
In ogni caso, era il suo sconfinato amore per la Legge e la Giustizia che abbattè tutte le sue difese, il modo in cui dava tutto sé stesso in ogni caso che gli arrivava sulla scrivania, il modo in cui riusciva a dare voce alle vittime era incredibile agli occhi di Connie.
Avrebbe voluto essere come lui, avere quel particolare carisma che lo faceva apparire forte e, in un certo senso, affascinante.
Ma lei era solo un'assistente, quello che lui aveva, lo aveva conquistato con anni e anni di sacrifici e pratica sul campo.
Probabilmente era questo che non aveva funzionato a Los Angeles e non avrebbe mai funzionato..
A Los Angeles non c'era nessuno con la stessa passione del Sostituto Procuratore Esecutivo Michael Cutter.
A Los Angeles non c'era nessuno che tenesse così tanto a lei, come ci teneva Michael Cutter..
A Los Angeles non c'era Michael Cutter e questo era il problema..
Il Boeing 747 di linea con tratta Los Angeles - New York atterrò, Connie andò a ritirare i suoi bagagli ed uscì dal settore degli arrivi dell'aeroporto La Guardia con la sola volontà di prendere un taxi, ritornare nel suo vecchio appartamento vicino a Central Park, fare un lungo, lunghissimo bagno caldo e prepararsi mentalmente per rivedere finalmente i suoi due migliori amici Jack e Mike dopo due lunghi anni d'assenza.
Sorrise al pensiero di rivederli. "Chissà se è cambiata almeno una virgola da quando me ne sono andata.."
Prese il cellulare dalla tasca della grande borsa da viaggio, lo accese e chiamò i suoi genitori per avvertirli che il viaggio era andato bene, mentre si dirigeva verso l'uscita dell'aeroporto.
Concluse la chiamata e mise di nuovo il cellulare nella tasca del borsone, ma mentre stava camminando sentì il telefono squillare.
Si fermò lo tirò fuori e rispose alla chiamata senza guardare chi fosse.
«Pronto?» chiese lei.
«Ah.. allora è vero, sei tornata.» rispose la voce all'altro capo.
Connie sorrise riconoscendo la voce e sentì l'altra persona ridere sommessamente.
«Sei bellissima quando sorridi, sai?» disse l'uomo con voce dolce.
«Ma come fai a..» disse mentre si guardava intorno.
Lui sorrise. «Verso il bar alla tua sinistra.» sussurrò.
Lei si girò.
Connie iniziò a ridere, portando la mano libera sulle labbra per trattenere almeno un pò la sua risata di sorpresa nel vedere il suo più grande amico alzare il braccio per farsi vedere da lei e per salutarla.
Connie chiuse la chiamata, prese la grossa valigia e si avviò velocemente verso di lui.
Non riusciva a crederci, era lì, era lì per lei.
Le vennero le lacrime agli occhi.
Intorno c'era moltissima gente ma non le impedirono di arrivare da lui.
Lasciò la valigia e lasciò cadere il borsone a terra.
Mike aprì le braccia e Connie ci si buttò dentro, abbracciandolo forte e lasciando andare le lacrime.
Due anni.. due lunghissimi anni senza la sua voce, senza il suo profumo, senza i suoi occhi, senza i suoi sorrisi.. Senza Mike..
Ora era in pace, si sentiva a casa e protetta.
«Mike..» sussurrò lei contro il suo collo.
«Hey..» rispose lui dolcemente.
Connie alzò la testa. «Come hai fatto a sapere che sarei tornata?»
Lui sorrise. «Ho le mie fonti..» rispose facendole l'occhiolino.
Lei lo guradò. «Jack vero?»
«Già..» rispose ridendo.
«Mike, io mi aspettavo di vederti lunedì, volevo farti una sorpresa ma a quanto pare tu l'hai fatta a me..» disse accarezzandogli il volto. «Guarda.. ti sei fatto crescere capelli e pizzetto.. Stai benissimo.» continuò.
Lui la guardò e sorrise dolcemente.
Connie in quel momento realizzò che le era mancato da morire, più di ogni altra cosa al mondo.
«Eppure sono q..»
Non potè finire la frase perchè Connie gli prese il volto con entrambe le mani e lo baciò con talmente tanto trasporto che fece girare anche qualche persona, che sorrisero nel vederli.
Si staccarono lievemente, appoggiarono la fornte l'una sull'altra e sorrisero entrambi.
«Bentornata a casa mia dolce Connie Rubirosa.» sussurrò lui facendo toccare la punta del suo naso con quello di lei per poi baciarla di nuovo dolcemente, questa volta.
"Già.. la mia vita ricomincia da dove si era fermata due anni fa.." pensò di nuovo mentre si avviarono fuori dall'aeroporto abbracciati.