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Autore: redeagle86    25/06/2009    7 recensioni
Sì, il sole sarebbe sorto a cancellare la notte infinita in cui si muoveva da quando avevano raggiunto Raftel. La Sunny si sarebbe stagliata contro la stella nascente, quasi fosse lei a portare la luce. Avrebbe sentito la voce di Rubber gridare il suo nome e con la sua aria scanzonata da eterno bambino, l'avrebbe convinta a intraprendere un viaggio pazzesco e pieno d'insidie. Ne era convinta. Prima o poi sarebbe successo. Terzo posto al contest indetto da Kaji "When the dawn is only another night"
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non restava nulla

Nickname: Redeagle86

Titolo: Sogni infranti

Fandom: One-piece

Categoria: One-shot

Genere: Introspettivo, malinconico

Raiting: Giallo

Avvertimenti: La fanfiction si svolge anni dopo un ipotetico sbarco su Raftel.

 

Terza classificata al contest "When the dawn is only another night".

 

 

Sogni infranti

 

Non restava nulla.

Non un sogno, una speranza, un sentimento.

Nulla. Tutto era stato spazzato via come scritte sulla riva, cancellate dal mare.

In fondo sapeva che sarebbe finita così, che avrebbe pagato l'essersi affezionata a quella ciurma di stupidi. E il conto era stato molto salato.

Aveva perso il motivo per cui ogni giorno si alzava, le risate e le avventure con quella che ormai considerava la sua famiglia.

Le era rimasto l'oro.

Pareva una beffa nei confronti dell'amore assurdo che aveva sempre nutrito per quel metallo scintillante.

Ora che ne aveva tanto da poter vivere nel lusso più sfrenato fino all'ultimo dei suoi giorni, Nami scopriva quanta verità vi fosse in quella vecchia frase fatta che recitava: "Il denaro non è tutto".

Non comprava le liti quotidiane tra Zoro e Sanji, le spavalderie di Usopp a cui Chopper credeva sempre, né il sorriso infantile con cui Rubber affrontava ogni avversità, trascinandoli in mezzo ad imprese sempre più pericolose.

Raftel era stato il coronamento di tutti i loro desideri…e la fine della ciurma di Cappello di paglia.

Erano entrati nella leggenda, avrebbero parlato per secoli delle loro gesta…qualche perdigiorno con un imprecisato talento musicale ci avrebbe ricamato sopra anche una canzone, facendo credere al mondo che sbarcare su quell'isola fosse la gioia maggiore per un pirata.

Bhe, la verità era un'altra.

E nessuno le avrebbe dedicato una canzone.

Oh, all'inizio era stata una festa, su questo non c'erano dubbi…poi i fumi dell'alcool erano svaniti e insieme al mal di testa per la sbronza, si erano trovati addosso una realtà terribile: avevano realizzato i loro sogni. Nessun motivo li teneva più uniti.

Avevano provato comunque ad andare avanti, sicuri che non potesse finire in un modo così insulso.

Nami rammentava perfettamente quelle serate trascorse tra i "Ti ricordi quando…": parevano riunioni di vecchi centenari e non di ragazzi che avevano appena compiuto l'impresa della loro vita. Persino Rubber aveva capito in tempi relativamente brevi quanto fosse insensato tutto ciò.

Allora si erano rimessi in viaggio, illudendosi fosse la soluzione ai loro problemi.

Sbagliavano.

Era come cercare un regalo per una persona che possedeva già tutto. Avevano già visitato tutte le isole del Grande Blu, avevano sfidato la Marina e distrutto Enies Lobby…non riuscivano più a provare l'euforia che li aveva sempre guidati, a ritrovare un sogno che fosse la loro bussola e la loro unica rotta.

Lentamente, uno per volta, abbandonarono la Sunny. Solo Rubber rimase a bordo: in fondo, un capitano non abbandonava mai la propria nave.

Nami era stata l'ultima. Era rimasta ad osservare la nave svanire lentamente all'orizzonte, buffa con quella testa di leone come polena e le piante di mandarini. Strana sagoma spinta dal vento verso luoghi già visti, scatola magica che racchiudeva in sé i ricordi di ognuno, frammenti di vita, voci… Era questo la Sunny: un contenitore di memorie che vagava tra le onde, in attesa, forse, di un'alba nuova in cui il suo capitano avrebbe recuperato quella banda di pazzi per un'avventura incredibile, un'impresa che avrebbe fatto impallidire quella di Raftel.

 

L'alba…

Loro erano stati tanto folli da rischiare continuamente la vita per i propri sogni. E adesso credevano che quel giorno potesse davvero arrivare.

Nami ci sperava ed era certa che per gli altri, dovunque si trovassero, fosse lo stesso.

Sì, il sole sarebbe sorto a cancellare la notte infinita in cui si muoveva da quando avevano raggiunto Raftel. La Sunny si sarebbe stagliata contro la stella nascente, quasi fosse lei a portare la luce.

Avrebbe sentito la voce di Rubber gridare il suo nome e con la sua aria scanzonata da eterno bambino, l'avrebbe convinta a intraprendere un viaggio pazzesco e pieno d'insidie.

Ne era convinta. Prima o poi sarebbe successo.

 

Prima che una voce gridasse in strada:

-Ultime notizie! La Marina ha catturato finalmente Rubber Cappello di paglia, sulla cui testa pendeva una taglia di…

Nami smise di ascoltare lo strillone che vendeva i giornali. Rubber…catturato…

Come? Com'era possibile?

Lui era più forte di tutti gli uomini della Marina messi insieme, lo aveva dimostrato più di una volta. Era impossibile che lo avessero catturato.

A meno che…

La realtà distrusse brutalmente gli ultimi residui di sogno a cui la giovane si era disperatamente attaccata fino a quel momento.

Rubber aveva capito il messaggio di Gol D. Roger.

Aveva capito di non potersi opporre. Dopo gli altri e scontrandosi con un muro di dolore, ma lo aveva capito.

Il messaggio contenuto nello scrigno più piccolo del tesoro, un cofanetto riempito non d'oro o di gioielli, ma di piccoli oggetti, appartenuti probabilmente alla ciurma del re dei pirati.

 

"Quando l'alba è solo un'altra notte, capisci che sono le piccole cose, quelle all'apparenza più piccole e insignificanti, a rendere la tua vita degna di essere vissuta, a darti la forza per uscire dalle tenebre e inseguire una nuova luce.

Se perdi queste cose minute e senza pretese, allora vagherai per sempre nell'oscurità.

Se permetterai al mondo di strappartele, non vedrai mai più la fine della notte."

 

Sì, aveva capito.

Non era stato il Governo a prendere Rubber. Era lui che si era lasciato catturare.

Perché?

Perché non aveva trovato l'alba alla fine della notte, quell'alba radiosa in cui i suoi amici si sarebbero riuniti a lui per una nuova missione. Aveva permesso al mondo di strappargli quei piccoli gesti che erano divenuti il quotidiano vivere. Aveva permesso a ciascuno di loro di separarsi dalla Sunny, dalla custode dei loro ricordi più belli.

Aveva girato a lungo senza arrivare al termine dell'oscurità, aveva deciso di arrendersi, di smettere con le illusioni. Di crescere e capire che ormai era finita.

Nami sospirò tristemente e una lacrima le rotolò lungo la guancia.

Gol D. Roger li aveva ammoniti, ma non lo avevano capito. Forse ci era passato prima di loro, ma non lo avevano ascoltato.

Ed ora il sole sarebbe sorto su una forca e avrebbe trovato ad attenderlo una leggenda.

 

FINE

  
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