Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Recchan8    21/12/2017    0 recensioni
Questa è la storia di un primo amore adolescenziale, di un'estate trascorsa tra amicizie e incomprensioni.
Questa è la storia di Fabiola, Silvia, Flavia, Tiberio e Virgilio: cinque ragazzi, un unico filo conduttore.
Questa è la storia dell'Estate dell'Imperatore.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ero pronta al peggio.
Subito dopo cena mi fiondai in camera e tirai fuori alla rinfusa i vestiti dalla valigia. Erano passati sei giorni dal mio arrivo a Serò e non avevo ancora messo i vestiti nell'armadio, più per mancanza di voglia che per altro. Di tempo a disposizione, in verità, ne avevo un sacco.
Considerando che si trattava di una sera estiva, indossai un paio di shorts di jeans e una canottiera viola. Mi guardai allo specchio e decisi che il viola non mi andava bene; sostituii la canottiera in questione con un'altra di colore azzurro, mi infilai le scarpe da ginnastica grigie e mi chiusi in bagno per passare alla fase trucco. Riuscii a battere il mio record: da otto a sei minuti scarsi. Afferrai il cellulare sul tavolo in veranda e mi apprestai a uscire. Mi immobilizzai sugli scalini e tornai in casa: non avevo detto ai nonni dove stavo andando, e mia nonna era talmente indaffarata in cucina che non si era accorta della mia attività.
-"Nonna, vado al campo di more con Silvia e gli altri"- dissi correndo sul posto.
Mia nonna alzò lo sguardo dalla padella che stava pulendo.
-"Hai preso un giacchetto? Stasera farà freddo e probabilmente pioverà, l'ha detto tuo nonno"-.
-"Non mi serve, c'è parecchio caldo e non vedo nessuna nuvola"- ribattei.
-"Così scoperta ti pungeranno le zanzare"-.
-"Buon per loro!"-.
-"Che ora pensi di fare?"-.
-"Credo che verso le undici e mezza sarò a casa"-.
Mi strizzò l'occhio e tornò alle sue faccende. Feci le scale di corsa e mi chiusi il cancelletto alle spalle; percorrendo la salita che portava alla pista da ballo salutai mio nonno che, come sempre, era nell'orto, e mi incamminai a passi rapidi verso la pista.
Mi dimenticavo sempre che da casa dei miei nonni per arrivare alla pista ci volevano sì e no quaranta secondi, così quella sera fui la prima ad arrivare. Con un po' di fastidio mi resi conto che il cielo cominciava a riempirsi di nuvole, ma non avevo voglia di tornare a casa e darla vinta a mia nonna prendendo l'ombrello o il giacchetto. Mi sedetti su una delle panchine e attesi pazientemente l'arrivo di qualcuno.
"Se solo si azzarda a piovere...".
-"Cavolo, pensavo che sarei stata la prima ad arrivare!"- esclamò Flavia facendomi cascare dalle nuvole.
Le sorrisi e la salutai. Notai che si era messa in ghingheri: sopra un paio di shorts pericolosamente corti portava un top verde erba senza spalline e con la scollatura a cuore; si era messa dei collant ricamati a motivi floreali e degli anfibi neri opachi. Si era piastrata i capelli, erano biondi e liscissimi, come quelli di una Barbie. Al polso destro aveva una serie di braccialetti in metallo e si era truccata più del solito.
-"Ma allora è una cosa seria!"- esclamai non sapendo bene nemmeno io a cosa mi stessi riferendo.
Flavia si sedette accanto a me e mi lanciò un'occhiata interrogativa.
-"Niente, lascia stare"- dissi liquidando la faccenda con un gesto della mano. -"Stai molto bene stasera, sai? I tuoi collant mi piacciono!"-.
-"Davvero? Me li ha comprati mia sorella a Parigi. Devo starci molto attenta quando li metto, sono talmente leggeri che si sfilano che è una meraviglia!"-.
-"Lo immagino!"-.
Considerai il suo outfit come una prova schiacciante delle sue intenzioni. In paese non si vestiva così bene e non si truccava nemmeno più di tanto; era chiaro come il sole che per quella sera avesse una strategia in mente.
-"Che ore sono?"- mi domandò.
Estrassi dalla tasca il cellulare e guardai sul display l'ora. Era ancora abbastanza presto.
-"Le otto e cinquantadue"- risposi storcendo la bocca. -"Mi sa che avremo da aspettare ancora un po' "-.
Si guardò le unghie e sospirò impaziente. Notai che si era persino messa lo smalto. Ero tentata di inviare un messaggio a Silvia per dirle di darsi una mossa, ma dopo qualche minuto di silenzio Flavia mi spiazzò con una domanda a bruciapelo.
-"Cosa ne pensi di Tiberio?"-.
Rimasi sbigottita per qualche secondo, ma fui abbastanza rapida a riprendermi.
-"Perché me lo chiedi?"-.
-"Perché mi piace e volevo sapere se ti dovrei considerare un'avversaria sotto quel punto di vista"-.
Se la domanda mi aveva spiazzata, la sua risposta mi annientò. Alzai un dito e aprii la bocca per dire qualcosa, ma le parole mi morirono sulle labbra. Con discreto stupore mi accorsi che le sue parole mi avevano lasciato addosso una strana sensazione di fastidio.
-"Abbassa quel dito!"- disse ridendo. -"Così attirerai i fulmini!"-.
Seguii il suo consiglio e mi ricomposi. Mi schiarii la gola e mi mossi a disagio sulla panchina.
-"Non pensavo tu fossi una ragazza così diretta"- commentai.
-"Oh, lo sono sempre stata"- disse. -"Allora, rispondi alla mia domanda"- mi incalzò.
-"E' un ragazzo infantile, cocciuto, a volte anche maleducato..."- dissi subito senza riflettere.
-"Però è un bel ragazzo!"- mi interruppe Flavia andando su di giri.
-"Sì ma..."-.
-"L'importante è che sia bello; il resto non conta più di tanto"-.
Il mito di Flavia come brava ragazza intelligente si frantumò sotto i miei occhi. Non era altro che una delle solite ragazze carine a cui interessa solo l'aspetto fisico, il proprio e quello degli altri.
-"Perché dici così?"- le domandai cauta.
Lei accavallò le gambe, mise le mani sotto il ginocchio e alzò lo sguardo verso il cielo tendente al blu scuro.
-"Se un ragazzo è bello ci faccio bella figura con lui al mio fianco. Poi non serve mica il carattere per fare certe cose"-.
Mi fece l'occhiolino e scoppiò a ridere.
"Silvia, dove sei?!", pensai sconsolata.
-"Sto scherzando!"- disse poi Flavia notando lo stupore nei miei occhi. -"A mio avviso l'aspetto fisico è al primo posto. Poi per quanto riguarda il carattere... Ho tempo per conoscerlo bene e anche per cambiarlo"-.
Le sorrisi, più per educazione che per altro, e mi passai una mano tra i capelli.
Non sapevo cosa dire. Non aveva tutti i torti; del resto la prima cosa che una persona vede è proprio l'aspetto, non il carattere. Eppure... Se a Flavia interessava davvero così tanto l'aspetto fisico, perché non si era innamorata di Virgilio? Probabilmente non era il suo tipo. O forse, dato il suo ragionamento da Barbie, puntava semplicemente alla conquista del classico ragazzo tenebroso, un'opera da inserire nel suo curriculum vitae. La sensazione di fastidio tornò a farmi visita e iniziai a farmi delle domande su di essa.
-"Guarda, stanno arrivando!"- esclamò Flavia a un certo punto.
Mi girai verso la direzione che stava indicando, abbandonai le mie questioni irrisolte e puntai Silvia; dovevo subito metterla al corrente della confessione di Flavia. Mi alzai in piedi simulando una discreta calma, mentre Flavia si lanciava come un razzo verso i due ragazzi. Virgilio la salutò con un sorriso smagliante, ma la bionda era già concentrata su Tiberio.
-"Silvia, rischiamo davvero la tragedia"- le sussurrai in un orecchio.
Silvia, vestita con una maglia a righe blu e bianche e un paio di pantaloncini blu scuro, alzò gli occhi al cielo e scosse lievemente la testa. Le raccontai in breve il dialogo avuto con Flavia poco prima. Vidi Virgilio lanciarci delle strane occhiate, ma non gli detti peso.
-"E' proprio questo che fa incazzare Tiberio..."-.
-"Questo cosa?"-.
Flavia superò il gruppetto di corsa e si fermò dopo qualche rapida falcata.
-"Forza, andiamo!"- esclamò pimpante.
Virgilio la raggiunse subito sorridendo e i due cominciarono a chiacchierare. Tiberio, silenzioso come sempre, mi superò senza proferir parola. Lo guardai male e lui mi restituì l'occhiataccia.
"La prima donna è nervosa anche oggi", constatai.
Solo dopo qualche minuto mi accorsi che Tiberio, al labbro inferiore, aveva un piercing.
Il polsino rosso era sempre al suo posto.

 

 

Al campo di more Flavia si rivelò quasi idiota. Non faceva altro che scodinzolare intorno a Tiberio, con ovviamente la conseguenza di un Virgilio scodinzolante intorno a me. Cercai di scambiare due parole in privato con Silvia, ma mi fu quasi impossibile; così io e Silvia ci rassegnammo e ci dedicammo anima e corpo alla nostra fase dell'osservazione. Flavia e Virgo erano dannatamente simili, sembravano due labrador che facevano le feste al padrone, solo che in un caso il padrone rispondeva per un accordo fatto col cagnolino in questione, nell'altro reagiva poche volte e spesso malvolentieri.
Quando finalmente decidemmo di levare le tende, come se non stesse aspettando altro, si mise a piovere. Mentre attraversavamo il bosco per tornare alla pista da ballo, la pioggia fine si trasformò in un acquazzone. Corremmo incespicando nel fango. Sentii Silvia dietro di me imprecare e scoppiai a ridere.
-"Mi ero messa le scarpe bianche!"- piagnucolò più volte.
Raggiungemmo la pista e ci mettemmo al riparo sotto il palchetto coperto. I capelli di Flavia, ora mezzi bagnati, stavano prendendo una piega un po' mossa verso le punte.
-"Maledizione..."- sussurrò tra i denti.
Mi guardò e ci sorridemmo. Virgilio si avvicinò e mi attirò a sé cingendomi la vita con un braccio. Protestai scherzosamente e continuammo il discorso interrotto durante la corsa nel bosco. Mi guardai sconsolata le caviglie sporche di fango e i capelli completamente bagnati.
-"I ricci rimangono ricci anche da bagnati?"- mi domandò il poeta.
-"Ovvio, cosa pensavi?"- risposi prendendolo in giro.
Passammo una decina di minuto così, al riparo dalla pioggia e chiacchierando tutti insieme. Ogni tanto vedevo Tiberio storcere la bocca e Silvia scuotere impercettibilmente la testa mentre Flavia e Virgilio erano intenti nei loro show.
-"Sono già passate le undici e mezza..."- disse Silvia a un certo punto. -"Conviene muoverci e tornare a casa"-.
-"Ma piove..."- mugugnò Flavia.
-"Tranquille, ragazze mie, vi porto io a casa"- disse Virgilio prendendo a braccetto Flavia e Silvia.
Flavia fece per ribattere ma ecco che Virgilio e Silvia l'avevano già trascinata in mezzo alla pioggia e si stavano allontanando in tutta corsa salutando me e Tiberio tra gli strilli indignati della Barbie.
Io e l'Oscuro Signore restammo da soli sotto al palchetto. Con una certa sorpresa notai che non mi sentivo a mio agio. La presenza di Tiberio mi rendeva irrequieta e mi faceva sentire in imbarazzo.
-"Quel piercing... L'hai sempre avuto?"- domandai rompendo il silenzio.
Non ricevetti risposta.
-"Okay, lo prendo come un sì. Come mai te lo sei messo solo oggi?"-.
Silenzio.
-"Dovremmo andare anche noi, non credi?"- riprovai lanciando un'occhiata al cielo nero.
Tiberio, seduto per terra con un ginocchio alzato, non si degnò nemmeno di guardarmi. Si passò una mano tra i capelli zuppi, la guardò indignato e si strizzò un lembo della camicia. Trasalii nel vedere come la camicia bianca gli aderiva al torso. Abbassai lo sguardo e mi accorsi di essere arrossita violentemente.
"Che ti prende?!", mi domandò una vocina dentro la testa. "E' quello stronzo di Tiberio!".
Mi passai una mano sul viso bagnato, per poi ricordarmi di essere truccata. Mi ritrovai nel palmo della mano una macchia celeste e nera, e sospirai.
-"Io vado, tu fai come vuoi"- gli dissi dopo aver riacquistato l'autocontrollo.
Volse la testa verso di me e la luce di uno dei lampioni colpì l'anello al labbro. Si alzò improvvisamente in piedi e, con un balzo, scese dal palchetto coperto. Si fermò dopo qualche passo in mezzo alla pista da ballo. La pioggia lo stava inzuppando sempre di più, ma sembrava che a lui non importasse. Si voltò verso di me di tre quarti.
-"Buonanotte"- fu tutto quello che disse.
-"A-Aspetta!”- saltai su. -”Non mi accompagni a casa come ha fatto Virgo con le altre?"-.
Sia io che lui ci stupimmo di ciò che avevo appena detto. Si mise le mani nelle tasche dei jeans e mi volse le spalle.
-"Non vedo che differenza possa fare la mia presenza"- mi spiazzò.
Detto ciò se ne andò, lasciandomi sul bordo del palchetto senza parole. Dopo che sparì nella pioggia, saltai giù e corsi verso casa, tentando di non scivolare sulla stradicciola in discesa.

 

 

Non riuscivo ad addormentarmi. Sarà forse stato per il rumore incessante della pioggia, o forse per l'improvviso frescolino inaspettato; fatto sta che quella notte non riuscii ad addormentarmi in maniera costante. Mi svegliavo all'improvviso, mi rigiravo sulla schiena e fissavo il soffitto basso.
A un certo punto mi alzai, andai in bagno, mi sciacquai il viso con dell'acqua calda e tornai in camera, ma non mi sdraiai; restai seduta sul bordo del letto al buio.
C'era qualcosa che mi faceva male, un male insopportabile. Era arrivato all'improvviso e, prima ancora che mi fosse stata data la possibilità di rendermene conto, eccolo che mi rosicava dall'interno. Mi morsi l'interno della guancia e provai a riaddormentarmi, ma niente da fare. Mi rimboccai le coperte fino al naso e chiusi gli occhi; seguii la mia scia di pensieri sperando di riuscire a raggiungere la natura di quel mio dolore.
Mi concentrai.
Capelli corvini e occhi ambrati; piercing e polsino; riservatezza e sarcasmo; menefreghismo e curiosità; misteriosità e fascino; Tiberio.
Spalancai gli occhi nel buio e sentii il mio battito cardiaco accelerare.
"No, riprenditi. Non è assolutamente possibile, c'è troppa confusione in questa testa".
Ma Tiberio continuava a tornarmi in mente; lui e tutte le volte che ci eravamo parlati, quei pochi pomeriggi passati insieme a tradurre versioni, le occhiate cariche d'odio o di pura curiosità, i suoi comportamenti da bambino viziato o da prima donna, i suoi rari ma brillanti sorrisi...
Sentii improvvisamente caldo e mi scoprii, maledicendomi per ogni cosa.
Finalmente ero riuscita a capire il motivo di quelle strane sensazioni provate negli ultimi due giorni e di quel fastidio al cuore avvertito mentre parlavo con Flavia.
Ero attratta da Tiberio.

 

 

 





NOTE DELL'AUTRICE
Credevate avessi abbandonato il profilo?
Pensavate fossi sparita?
E invece no! Sono tornata e arranco più che mai!
Evvivaaaaaa!
Sono lenta, lo so, e purtroppo non posso farci niente; l'università e gli esami hanno la priorità.
Spero che, nonostante ciò, continuerete a seguire le mie storie :) <3
Ciao a tutti e alla prossima! ^^

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Recchan8