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Autore: ElFa_89    25/06/2009    5 recensioni
Daphne qua, Daphne la, ormai una cosa era certa, odiava il suo nome e chiunque lo pronunciasse,
se solo non si fosse trovata a Hogwarts avrebbe sfilato la bacchetta dalla tasca della divisa e avrebbe iniziato a cruciare la gente,
purtroppo per lei, il crucio rientrava nella categoria ‘magie vietate’ che ti assicuravano un invito di sola andata per Azkaban,
dopo una bella umiliazione al Wizengamot per essere puntigliosi.

***
Daphne centric.
Accenno finale a BlaisexDaphne!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Daphne Greengrass

Daphne Greengrass.

Un’altra donna cresciuta troppo in fretta.

Non poteva non finire tra le mie grinfie, per la seconda volta.

Ma questa volta solo problemi di tutti i giorni, in una cornice un po’ più ampia.

Hogwards, settimo e ultimo anno.

 

 

 

 

 

Perché i primini rompono,

..ma infondo tutti noi lo siamo stati!

 

 

 

 

 

 

 

Mai pronunciare il nome di ‘Daphne’ invano!

 

 

 

Daphne qua, Daphne la, ormai una cosa era certa, odiava il suo nome e chiunque lo pronunciasse, se solo non si fosse trovata a Hogwards avrebbe sfilato la bacchetta dalla tasca della divisa e avrebbe iniziato a cruciare la gente, purtroppo per lei, il crucio rientrava nella categoria ‘magie vietate’ che ti assicuravano un invito di sola andata per Azkaban, dopo una bella umiliazione al Wizengarden per essere puntigliosi.

Non era bastato lo stemma verde argento stampato sulla divisa o lo sguardo da seproviavenirequitispezzoindue e neppure il titolo di regina delle Serpi a tenere lontani quei dannatissimi primini dall’aria tutta eccitata e curiosa che non facevano altro che cacciarsi nei casini, no, non gli bastava sapere che quando il tuo labbro superiore tremava leggermente voleva dire che stavi per avere un attacco d’ira, loro erano così dannatamente stupidi da non capirlo, continuavano a ronzarti intorno come tante fastidiose mosche in cerca di sapere tutto il possibile su come tenere alto il nome della famiglia, perché logicamente per ogni serpe verde non bastava essere smistato nella casa giusta, ma in periodo di guerra come quello bisognava assumere tecniche e comportamento adatto, e sembrava proprio che il modello da seguire era stato decretato in lei.

Il desiderio di sbottonare la leggera camicia di seta bianca e di mostrare l’avambraccio a quelle dannatissime piattole sembrava aumentare a ogni ‘Daphne’ pronunciato da chicchessia, almeno in quel modo si sarebbero ammutoliti, avrebbero avuto la risposta ai loro come?quando?perché? e si sarebbero dissolti, finalmente intimoriti.

La cosa più stressante è che si trovavano ovunque, logicamente la sala comune era disseminata da ragazzini petulanti ma sembrava che la stessa cosa valesse per ogni parte del castello, molto probabilmente il ’97 doveva essere stato un anno fertile per le coppie di maghi dell’intera Gran Bretagna. Non poteva più neppure recarsi in sala grande senza essere accerchiata da due o tre ragazzine che la seguivano per tutta la camminata come le damigelle seguono le spose il giorno delle nozze, ma non era finito qui, sembrava che le regole essenziali per la sopravvivenza nella casa verde argento fossero andate dimenticate, la gerarchia del tavolo sembrava essere del tutto surclassata, i primini avevano pure avuto il coraggio, o la stupidità di usurpare i posti della corte delle serpi tali Zabini e Malfoy e forse quella era stata la prima volta che le scintille verde argento si erano accese nella sala grande sotto gli occhi ammutoliti delle altre tavole.

Daphne non aveva mai sopportato i bambini, o le bambine, o forse per essere puntigliosi Daphne aveva un limite di sopportazione assai basso verso chiunque, in tutta Hogwards solo poche persone rientravano nell’albo dei sopportabili di Daphne Greengrass ed erano facilmente elencabili sulle dita di una mano: Draco, Baise, Theodore, Millicent e a intervalli regolari alle volte entrava anche il nome di Pansy; tradotto se non eri nella lista dell’albo la possibilità di infastidire Daphne Greengrass erano assai alte, se poi si parlava di un branco di primini appena svezzati la cosa diventava tragica.

Lo stesso giorno che aveva ricevuto la lettera di Hogwards che la decretava come caposcuola il suo senso empatico aveva fatto una smorfia di pieno disprezzo e da lì erano iniziati i guai, o meglio la silenziosa tortura che era iniziata meno di una settimana fa quando il sudicio straccetto parlante aveva augurato un buon anno scolastico a tutti, pur sapendo che per molti di loro non sarebbe stata così.

Logicamente l’assenza di mezzosangue l’aveva sollevata, e se poi si metteva l’assenza del dannatissimo trio dei miracoli le cose sembravano andare da favola, ma logicamente aveva cantato vittoria troppo presto, le cose dentro Hogwards erano cambiate nettamente, e non solo per quanto riguardava la fauna ora vivamente selezionata, ma per quanto riguardava il comportamento.

Essere a capo di una casa voleva dire rispondere personalmente di quello che i membri facevano, ma da quell’anno le cose erano diverse, non aveva Albus Silente a cui far rapporto ma a Severus Piton, alias  un mangia morte, tutto questo significava semplicemente che ogni sua azione sarebbe stata tenuta nettamente sotto controllo e qualsiasi comportamento inadatto sarebbe stato riferito a lui, e Daphne e di gente morta ne aveva vista molta e per i più futili motivi, quindi non le restava altro che obbedire in pieno silenzio e sopportare.

In sette anni che studiava in quelle mura da che mente ricordava non era mai entrata nella biblioteca del castello, forse era passata al bancone a farsi consegnare qualche libro, al massimo, ma non si era mai addentrata oltre, e ora sembrava essere diventato il suo posto preferito, silenzioso e assai improbabile per cercarla il posto adatto insomma per rimettere le idee apposto e concentrarsi su quello che lei definiva noioso pacchetto scolastico, ossia svolgere le lezioni della giornata, almeno lì non ci sarebbero stati primini pronti a adularla e imitarla.

Draco e Blaise erano fortunati rispetto a lei, loro erano maschi e avevano il quiddich a cui pensare, quindi gli bastava infilarsi a  cavallo di un manico di scopa e librarsi in volo per eliminare eventuali scocciature bipedi senza ali, e poi chissà perché il loro essere maschi comprendeva anche un che di timoroso nel tartassare di domande, bastava un secco no di Draco per esempio a  fare girare i tacchi alla marmaglia, cosa che con lei no funzionava affatto, forse, avrebbe dovuto farsi dare qualche lezioncina da Draco, anche se dubitava che lui avesse potuto insegnarli qualcosa che non fosse pozioni o un corso accelerato di autostima sotto le lenzuola.

Seconda Daphne Greengrass insomma la situazione a Hogwards era inaccettabile.

Se non fosse stato per quel dannatissimo marchio sul braccio avrebbe preso fagotti e si sarebbe trasferita, magari lontano, magari tra le montagne, insieme ai reietti, o forse più provabile sarebbe andata in Bulgaria, da sua sorella, almeno in quel modo avrebbe avuto compagnia, anche se definirsi sola non era proprio adatto.

Alzò la testa dal vecchio tomo che teneva sulle ginocchia, era scappata in giardino per trovare pace, ma ancora una volta si era sbagliata, sbuffò sonoramente facendo alzare il ciuffo color del grano dalla fronte e si concentrò su quel paio di occhi a palla che la guardavano sognanti.

Stuart Manzert, occhi blu come il mare, capello corto moro sempre spettinato e sguardo da chi la sa lunga la fissava nuovamente, sarebbe stato un bel ragazzo se solo non fosse stato un primino, ma solo se avesse eliminato quel suo tratto di carattere che lo faceva apparire come un tipo ossessivo - compulsivo, ma Daphne lo sapeva, doveva sopportare, per il bene suo e di Merlino, purtroppo Stuart aveva visto bene di non nascere in una famiglia qualunque, ma in una purosangue che per lo più appoggiava la causa, quindi intoccabile.

<< cosa vuoi Stuart? >> domandò per poi posare gli occhi sul suo tomo, molto più interessante, affascinante e soprattutto molto meno stressante del primino. Avrebbe letto miliardi di tomi come quello piuttosto di dover sopportare la solita recitina del primino sprovveduto e bisognoso di una mentore

<< passavo di qui >> soffiò il primino, Daphne non riuscì a trattenere una smorfia di dispiacere, chissà perché ogni cantilena iniziava sempre nello stesso modo: passavo di qui,guarda chi si vede,. Oh,che sorpresa!

Poteva vedere il fastidioso ciondolare del ragazzo sulla gamba destra, segno di nervosismo,segno inoltre che il piacevole incontro non si sarebbe concluso così facilmente, sospirò, tra i disperato e il rassegnato e chiuse con uno schiocco il libro,e  inevitabilmente una nuvoletta di polvere si alzò nell’aria, facendole strizzare il naso, ecco perché odiava la biblioteca, alzò lo sguardo e si concentrò sul ragazzino.

<< volevi dirmi qualcosa Stuart? >> il ragazzino sussultò colto alla sprovvista avvampando per l’imbarazzo e iniziò a fissarsi i piedi rivestiti di pelle di drago cercando di infondersi coraggio.

Daphne portò gli occhi al cielo, esasperata conscia che la cosa sarebbe andata per le lunghe.

Il primino si schiarì la voce e diede ripetutamente qualche battito di ciglia, come accecato, poi alzò lo sguardo titubante e cercò l’azzurro mare delle caposcuola, avvampò maggiormente.

<< ecco..io…mi chiedevo se potevi aiutarmi in una cosa >> esclamò tutto d’un fiato diventando tonalità del pomodoro.

Daphne alzò un sopraciglio, corrugò la fronte e si diede mentalmente della ‘deficiente’ per no aver rifiutato il ruolo da caposcuola.

<< spara >> sbottò spiccia la ragazza alzandosi elegantemente in piedi e ponendo il tomo sottobraccio

Stuart fu costretto a portare il nasino all’insù per vedere il viso della caposcuola che altezzosa aveva iniziato la sua marcia verso il portone della scuola, facendolo trotterellare al suo fianco.

<< si tratta di storia della magia…non credo di aver capito bene quello che il vecchio Rufus ha detto..e insomma, visto che tu… insomma..visto che tu queste cose le hai già..hem…fatte..potevi aiutarmi…e magari spiegarmi… >> balbettò incerto per poi concentrarsi sul profilo della caposcuola

Daphne gli lanciò un’occhiata omicida, ma lui non sembrò percepirla, anzi rispose con un sorrisetto imbarazzato, sul suo viso apparve una smorfia e la voglia di cruciare chiunque gli passasse a tiro crebbe maggiormente.

Panta Rei DaphnePante Re*i’ si ripeté mentalmente

Inspirò una dose massiccia di aria per riempire i polmoni e permettere al suo corpo di calmarsi, ma il risultato non fu dei migliori, infatti la sua voce si rivelò tremula e al limite dell’isterico.

<< cosa ti fa pensare che io sia la persona giusta? >> soffiò

Il primino sobbalzò e fissò convulsamente l’erba del parco che scorreva sotto i suoi piedi avvampando ulteriormente e iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore, con foga mentre la sua mente sembrava valutare le più sfrenate risposte e le più assurde congetture.

<< niente >> sbottò alla fine colpevole e deluso

Daphne roteò gli occhi ma tastò la scappatoia al momento opportuno

<< infatti, io ero una frana in Storia della Magia >> cantilenò soddisfatta della sua piccola bugia, da quel che ne sapeva le cartelle scolastiche di ogni singolo studente erano ben protette da occhi indiscreti

<< ma hai avuto ottimi risultati ai GUFO  e quello rientrava nel programma >> protestò saettando luce dagli occhi

Daphne rabbrividì, Stuart Manzert era scaltro come una volpe e fastidioso come un erpes.

<< ti dico che in storia della magia ero una schiappa >> sbottò la caposcuola messa alle strette, nuovamente, da un dannatissimo primino

<< ma sei stata una delle migliori ai Gufo! >> cinguettò il ragazzino

In qualunque altra occasione, se quelle parole fossero uscite da qualunque altra persona Daphne si sarebbe illuminata, avrebbe annuito vistosamente e avrebbe portato l’indice in aria in segno di vittoria, ma quello decisamente no era il momento giusto.

Daphne sospirò affranta, togliersi venti primini dalle calcagna era più facile che togliersene uno solo.

<< credo di conoscere i miei voti >> spiegò spiaccia

Stuart trasalì ma non si fece abbattere e continuò la sua battaglia a arma tratta.

<< si ma…>> iniziò soave

Daphne accelerò il passo decisa a intanarsi il prima possibile nella sua stanza, sperando lì di non trovarci essere vivente che non fosse il suo gufo.

<< DaphneDaphneDaphne… >> continuò a chiamarla il ragazzino mentre le correva dietro

Daphne si issò sul primo gradino del portone dell’entrata per poi fare uan piroetta e girarsi verso il suo interlocutore in miniatura pronta a fargli una ramanzina ma rimase bloccata a mezz’aria con la bocca aperta a guardare la scena.

Stuart Manzert, il primino rompiscatole per eccellenza era fermo a pochi metri di distanza che guardava un ragazzo più grande che gli teneva una mano sulla spalla.

<< Stuart, Stuart…ma non te l’ha insegnato la mamma? >> cantilenò con un ghigno sulle labbra, Stuart lo guardava sorpreso e lusingato per il fatto che conoscesse il suo nome ma non rispose alla domanda, eticchettandola logicamente come retorica.

Blaise Zabini, ancora con la divisa da Quidditch addosso e la scopa in spalla alzò lo sguardo per posarsi sugli occhi azzurri increduli della caposcuola che lo fissava incuriosito con un sopraciglio alzato.

Blaise sorrise, poi il suo ghigno si allargò.

<< mai pronunciare il nome di Daphne invano >> cantilenò soddisfatto

Stuart aggrottò la fronte confuso, Daphne rimase interdetta per un attimo, poi si rilassò e si concesse un breve sorriso.

Zabini lasciò la spalla del primino e con pochi passi raggiunse la caposcuola che lo guardava confuso, le cinse la vita con un braccio facendola sussultare e poi si rivolse nuovamente al primino.

<< Daphne dà già ripetizioni a me..non credo abbia il tempo sufficiente per aiutare anche te…puoi sempre chiedere a Malfoy, lui era un asso in tutto! >> esclamò ghignando Blaise mentre aumentava la stretta sulla vita della ragazza e insieme entrava nel castello ghignando soddisfatto.

 

 

 

 

 

* Panta Rei: tutto scorre, è greco!

 

 

 

 

N/A

Ormai è inutile che mento a me stessa, non ho una categoria fissa!

Ma nonostante tutto le mie fiction su HP sono quelle di minor successo, ma che adoro di più!

Chi capisce questa cosa è bravo! Magari poi me la spiega!

Un’altra fiction su Daphne, personaggio appena accennato ma che mi piace da morire, in lei vedo un che di Narcissa Malfoy solo più giovane, ma alla fine i problemi sono gli stessi!

Quindi ecco il mio delirio compiuto e anche questa volta non poteva mancare Blaise, il principe azzurro per antonomasia!

Recensioni graditissimissime!

 

  
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