Film > Pirati dei caraibi
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Autore: Summerbest    25/06/2009    4 recensioni
~In revisione: sto lavorando per voi :P
Un potente oggetto richiama l’attenzione dei Caraibi, visto il suo potere di dare risposta alla domanda che più può angosciare un animo umano il famigerato Capitan Jack non poteva restare impassibile davanti ad esso. Con la compagnia di una fastidiosa ragazzina, la cui presenza non è del tutto casuale, e l’incontro con uno dei suoi più famigerati avversari, Sparrow si ritroverà davanti ad una nuova avventura. Che oltre a portare altri guai rivelerà un segreto a lui ancora sconosciuto…
Ero ancora lì impalata che lo fissavo, non dicevo niente, non urlavo, non sbraitavo, non mi fiondavo contro di lui prendendolo a calci.. non facevo niente, era come se il mondo si fosse fermato. Per lui era lo stesso, vedevo la sua bocca che si apriva tentando di instaurare un discorso, ma che poi si richiudeva subito dopo, indeciso su cosa dire. Non potevamo assolutamente continuare così, con questo snervante silenzio.
“tu.. sei.."
Genere: Avventura, Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Last Tears'
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Ahoy! La fine è sempre più vicina (wow che frase da film O_O), questo è il sigh penultimo capitolo (si, è vero che tornerò, ma ho voglia di fare un pò la melodrammatica ^_^) In questo capitolo ci sarà il tanto atteso (atteso? Ma dove? O.o) confronto madre-figlia, in cui... beh, se vi dico altro vi rivelo tutto, perciò buona lettura!


Per emmawh: probabile.. tutto dipende da Jack.. questo è il penultimo, mentre il prossimo sarà l'ultimo * anche me triste * buona lettura! =)

Per Fannysparrow: brava! grassie tante per il regalo^^

Per Tensi: grassie^^

Per lua82: sono felise che ti sia piaciuto, spero che anche questo cappy ti piaccia! =)


Buona lettura!!!
I Miei Ossequi
XOSummerbestXO




Capitolo XXX
Il Suo Cuore Spezzato





Port Royal. Tempo fa avrei sprizzato gioia da tutti pori al solo pensiero di tornare a casa, adesso invece, l’unica cosa che mi ritrovavo a pensare era “chissà cosa sta facendo Jack..”
“madre!”
la chiamai, venendo nuovamente ignorata. Non mi interessa se sei arrabbiata con me, io e te dobbiamo parlare, e subito! La raggiunsi, tenendola per il polso, in modo da costringerla a voltarsi. Lo sguardo che incontrai fu quello rigido, freddo, che avevo già temuto quando ci incontrammo nuovamente sul ponte della Perla. La Perla.. Jack.. doveva essere quello il motivo per cui non voleva parlarmi, temeva il mio parere sul soggiorno con il figlio di Teague, temeva che la sua figlia dolce ed ingenua fosse cambiata, fosse diventata come Lui...
“dobbiamo parlare”
le dissi, reggendo il suo sguardo. La presa si affievolì, la seguii mentre s’inoltrò nel corridoio, fino a raggiungere il salotto, non era cambiato molto dall’ultimo giorno che avevo passato lì, se non che era più ordinato del solito. Si accomodò su di un divanetto, facendomi cenno di sedermi anch’io. L’accontentai, accomodandomi davanti a lei, un maggiordomo portò un piatto di biscotti ed una teiera con delle tazzine in porcellana. Gli occhi di mia madre erano fissi su di me, la Alexis che conosceva andava matta per quei biscotti, e non esitava a prenderne uno, mi resi conto che ogni gesto che facevo era analizzato da mia madre, un modo per capire quanto era rimasto della vecchia Alexis. Ancora una volta l’assecondai, prendendo un biscotto ed addentandolo. Lo riposai subito dopo, adesso era giunto il momento di chiarire alcune cose.
“immagino tu sappia già di me e...Edward..”
iniziò, il tono pacato camuffava la difficoltà che le procurava pronunciare quel nome.
“si.. Jack è mio fratello, ed Edward mio padre..”
riassumetti il succo della questione brevemente. Lei abbassò lo sguardo, l’aria fredda e rigida di prima era svanita, lasciando posto ad una dispiaciuta.
“non avresti dovuto scoprirlo..”
la rabbia giunse a me tutta in una volta, cosa voleva dire?
“cosa?! Avrei dovuto continuare a credere a tutte le vostre bugie e mai sapere la verità su mio padre?”
le domandai, pur sapendo già la risposta. A volte proprio non la capivo, la detestavo, detestavo il suo carattere, detestavo come si rivolgeva a me, e soprattutto detestavo rendermi conto che a volte le assomigliavo, rendermi conto che le volevo bene.
“non capisci!”
alzò la voce. Rimasi spiazzata, non l’aveva mai alzata con me.
“credi che potessi continuare a guardarti in faccia dopo averti rivelato una cosa simile? Innamorarmi di un uomo con una famiglia ed averci una storia, illudendomi che un giorno avrebbe abbandonato tutto per me! Credi che andassi fiera dei miei errori?”
mi domandò, la vidi trattenere a stento le lacrime, miste a rabbia, ed allo stesso tempo a vergogna, mi sentivo una stupida ad averla accusata così, allo stesso tempo però non ero soddisfatta delle sue giustificazioni.
“nessuno è fiero dei propri errori, ma mentire non è un modo per cancellarli”
le dissi avvicinandomi a lei.
“se me lo avreste detto prima io avrei capito, esattamente come capisco adesso, non posso nascondervi di provare ancora rancore verso.. beh verso questo segreto che avete tenuto per voi in tutto questo tempo..”
alzò lo sguardo verso di me, vidi gli occhi coperti di una velata scia di lacrime. Non volevo vederla piangere, ma non potevo negarglielo, la donna che mi sembrava infrangibile come un muro, adesso si era sciolta in un pianto davanti a me, vederla così mi faceva stare male.
“quello che ha fatto Edward tempo fa mi ha fatto stare male, non volevo che sapere la verità ferisse anche te, non posso dirti che era un uomo terribile, perché mentirei, probabilmente sarebbe stato pure un padre fantastico, ma non c’era spazio per noi nella sua vita”
sentirmi dire quelle cose in modo così diretto, fece scendere una lacrima anche a me. Sapevo già che mio padre non mi voleva con se, ma sentirlo dire a voce alta rendeva la cosa ancora più vera, ed ancora più difficile da accettare. Mia madre aveva ragione, come avrebbe potuto dirmelo prima? Sapendo che il mio sogno di una vita era incontrare mio padre.
“avete ragione, madre, la sua vita è diversa dalla nostra, non c’è spazio per noi”
con quelle parole pensai anche a Jack, lui aveva i suoi sogni, io avevo i miei. Per quanto fosse stato bello vivere per un po’ in una nave, forse quello non era ciò che realmente desideravo. Mi alzai dal divanetto, lasciando mia madre per un po’ da sola. Raggiunsi la mia camera, lasciandomi cadere sul materasso. Mi sentivo confusa come non mai... per mia fortuna mi attendevano ancora due anni prima di prendere la decisione finale, ma era davvero una fortuna? Non mi restava che aspettare quel giorno...


   
 
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