[Lauren Myracle “Il Mazzolino” dal libro “Danze dall'inferno”]

Polvere alla polvere cenere alla cenere

Il vento sferzava la casa di Madamigella Tsunade, facendo sbattere le inferiate, della camera da letto, contro il freddo muro di mattoni della sua piccola villa. Sebbene fossero solo le quattro del pomeriggio, il cielo era nero, ma dentro la sala d'attesa, arredata in modo “gotic” molte lampade illuminavano la stanza.

La faccia scocciata di Ino era accesa di sfumature che andavano dal rosso al viola, mentre il volto di Sasuke, immerso nei riflessi azzurro-violacei, sembrava quello di un morto.

“Mamma mia, da che tomba sei uscito?” gli chiesi.

“Sakura!” mi ammonì Ino voltandosi di scatto verso la porta chiusa della stanza dove Madamigella T riceveva i clienti, preoccupata di poter disturbarla e di conseguenza li avrebbe mandati fuori a calci.

Sasuke fece lo sguardo perso “Sono un ultracorpo” disse con voce rantolante, mentre si avvicinava verso di noi “Voglio i vostri cuori!”

“Oh no! L'ultracorpo si è impossessato del nostro amato Sasuke!” dissi recitando e presi il braccio di Ino.

Lei si liberò con uno strattone “Non siete per niente divertenti” disse cantilenando “E se continute così me ne vado”

“Ma rilassati dai!” dissi “E' stata un'idea di entrambe venire qui ricordi Ino?”

“No Sakura, l'idea è stata tua” precisò lei “Io ho già un ragazzo con cui andare alla festa. Sei tu l'unica che spera un miracolo last-minute”

“Ahia!” strillò lei. Le avevo dato una botta.

Però aveva ragione. Speravo assolutamente in un miracolo last-minute, in fondo volevo assolutamente andare al ballo con la persona che amavo più di ogni altra cosa.

D'accordo il tema del ballo era proprio stupido “La primavera è la stagione dell'amore” ma volevo andarci ad ogni costo, era un dato di fatto.

Così com'era un dato di fatto che tra me e Sasuke sarebbe scoppiato l'amore eterno, se solo fosse riuscito il suo inguardabile orgoglio e si fosse dato una mossa una buona volta.

*******

La porta della stanza di Madamigella T si aprì improvvisamente e ne uscì un vecchio signore che disse ai ragazzi “Con questo tempaccio si ha paura perfino a girare. Credo che sia già arrivata”

Detto questo uscì dalla villa confondendosi con il nero del cielo.

E così entrammo nello studio di Madamigella T.

“Qual'è il vostro problema” disse sedendosi Madamigella T.

Mi morsi il labbro. Cosa potevo chiedere? “Cioè, lei è una sensitiva, vero?”

“Complimenti, Sherlock, l'hai capito dall'annuncio sulle Pagine Gialle?”

Improvvisamente avevo voglia di sprofondare. La mia domanda era solo per rompere il ghiaccio. Aveva dei problemi con chi rompe il ghiaccio?

“Uh... ok. Certo, insomma. Cioè, credo che stavo pensando...”

“Va bene, sputa il rospo” disse un po' scocciata Madamigella T.

Presi il coraggio a due mani “ Allora, mi chiedevo se una certa persona speciale mi farà una certa domanda speciale”. Evitai di guardare Sasuke, ma lo sentii sobbalzare.

Lo sguardo di Madamigella T si fece assente “Bè” disse “Uhm... Vedo qualcosa, ma è tutto molto confuso. C'è della passione di mezzo sì, ma ci sono anche... come dire... dei fattori che complicano la situazione”

Perbacco Madamigella T, grazie mille pensai. Potremmo semmai approfondire la questione? Dammi un indizio su cui lavorare.

“Ma lui -voglio dire, la persona- agirà in base a questa passione?” chiesi intimorita.

“Si qualcosa c'è” e improvvisamente Madamigella T si fece seria e disse “Se un albero cade in mezzo alla foresta, e nessuno è lì a sentirlo, fa rumore lo ugualmente?”

“Come?” dissi.

“E' tutto quello che ho da darti. Prendere o lasciare”

Così presi.

Sasuke disse di non aver niente da chiedere, ma Madamigella T insistette ugualmente per trasmettergli un messaggio. Gli disse di stare attento alle altezze.

Poi tocco a Ino “ Sai leggere la mano?” le chiese.

Le prese la mano e svogliata disse “Sarai bellissima se riconoscerai di esserlo” le disse. Tutto qua.

Queste erano le sue perle di saggezza.

Ino sembrava delusa quanto me e io avevo voglia di protestare a nome di tutti e tre. Ma stavamo scherzando? Un albero nella foresta? Stai attento alle altezze? Sarai bellissima se riconoscerai di esserlo? Anche se quel pizzico di mistero creava atmosfera, eravamo stati fregati tutti e tre. Io in particolare.

Così mi misi ad osservare la stanza. C'era una bottiglia di veleno per topi, un monocolo vecchio stile, un barattolo pieno di quelle che sembravano unghie spezzate, una tazza di Starbucks tutta macchiata, una zampa di coniglio. E su una mensola più in alto c'era … oh, che carino.

“Ma è un teschio?” chiesi a Sasuke.

“Cazzarola” fischiò lui.

“Oh mio Dio” disse Ino, spostando lo sguardo.

“Ah, vedo che avete scoperto Sarutobi!” intervenì Madamigella T.

“Sarebbe a dire quel teschio lì?” chiesi “E' di Sarutobi?”.

Ino fece un versaccio.

“E' riemerso in superficie dopo un'acquazzone, nel cimitero di Khonoa” ci raccontò Madamigella T “Voglio dire, a riemergere fu la sua bara. Legno di bassa qualità, deve essere stata degli inizi del Novecento. Nessuno poteva più prendersi cura di lui, perciò mi impietosii e lo portai qui”

“Ha scoperchiato la bara?” chiesi.

“Certo” ne sembrava orgogliosa …

“E quello cos'è?” chiesi indicando una massa rinsecchita sulla mensola più alta. Questa interrogazione tipo scuola si stava dimostrando più divertente delle nostre prime richieste.

Madamigella T aprì la bocca, poi la richiuse “Quello non è niente” disse in tono fermo, ma notai che continuava a fissarlo “Allora abbiamo finito?”

“Andiamo” la pregai a mani giunte. “Ci dica cos'è”

“Non vorreste saperlo” disse.

“Si che lo voglio” dissi.

“Io no di certo” disse Ino.

“Per favore” la implorai.

Lei borbottò qualcosa tra i denti, tipo ragazzini stupidi e tipo che rifiutava di assumersi ogni responsabilità, qualsiasi cosa succedesse. Poi si alzò allungò la mano verso la mensola più alta, recuperò la cosa e ce la piazzò davanti.

“Oh” sospirai “un mazzolino di fiori secchi”. Fragili boccioli di rosa, con i bordi marroni e sottili come carta, e rametti ingrigiti di velo di sposa, così secchi da offuscare il tavolo con una nuvola di polvere, tenuti mollemente assieme da un nastro rosso.

“Una contadina in Francia ci ha gettato sopra un incantesimo” disse “Il suo vero intento era di mostrare che il vero amore è guidato dal destino, e che chiunque provi ad interferire lo fa a proprio rischio e pericolo” e si mosse per rimetterlo a posto.

“Aspetta” dissi quasi gridando “come funziona? Cosa fa?”

“Non te lo dico” rispose ostinata “Sei proprio come tutti gli altri, non è vero? Disposta a tutto pur di avere un fidanzato. Alla disperata ricerca di un amore sconvolgente, costi quel che costi”

Il volto mi si infiammò. Aveva colto nel segno, era evidente. Ragazzi. Storie d'amore. Sentii balenare un barlume di speranza.

“Suvvia glie lo dica” disse Ino “altrimenti non la scolliamo da qua”

“Tre persone, tre desideri a testa” dichiarò Madamigella T “Questa è la regola”

“Posso prenderlo?”

“No, è troppo tardi per cambiare il tuo destino” ribatté Madamigella T

“E invece io lo prendo”

Detto questo mi gettai sul mazzolino di rose e corsi fuori dalla porta il più velocemente possibile.

“No aspetta! Non sai quello che fai!” riuscii a sentire.

“Mi dispiace deve perdonarla” disse Ino e uscì velocemente dalla porta insieme a Sasuke.

Madamigella T rimase immobile sulla sua scrivania, con un'aria assolutamente dispiaciuta.

“Ma cosa ti è saltato in mente?” disse Ino abbastanza arrabbiata.

“Io volevo assolutamente questo mazzolino e adesso ce l'ho! Sasuke ci riaccompagni a casa per favore?”

Sasuke annui, anche lui un po' contrario all'azione appena commessa.

******

Arrivammo a casa molto presto nonostante la casa di Madamigella Tsunade era abbastanza lontana dalla mia.

Entrammo e dissi “Vi va se vediamo un bel film?”

“Scegliete pure quello che volete, ragazze” disse Sasuke.

“Te ne vai?” chiese Ino.

“Devo fare una cosa …” ribadì lui.

Mi si strinse il cuore. Avrei fatto di tutto perchè rimanesse, anche solo un minuti di più. Così corsi in cucina e tirai fuori dal mio zainetto il mazzolino di Madamigella T anzi il mio mazzolino.

“Aspetta almeno che abbia espresso il desiderio” dissi io.

“Va bene. Dai spara” replicò Sasuke.

Pensai al mio desiderio più grande. Ma certo! Volevo che Sasuke mi invitasse al ballo!

“Desidero che il ragazzo che amo mi inviti al ballo”

“Sakura?” disse Ino.

“Si è mosso” dissi ritraendomi e indicando il mazzolino, che avevo gettato a terra “Lo giuro, quando ho espresso il desiderio si è mosso. E questo odore! Lo sentite?”

“Macchè” rispose Ino “Quale odore?”

“Tu lo senti, Sasuke, vero?”

Lui fece una smorfia.

“E' odore di fiori marci” dissi “Non lo sentite? Non mi state prendendo in giro?”

Sasuke frugò in tasca in cerca delle chiavi “Vabbè ragazze ci becchiamo più tardi. E Sakura?”

“Cosa?”

“Non perdere la speranza” disse “quella è l'ultima a morire”

******

La mattina dopo squillò il telefono.

“Ciao meraviglia” dissi, dopo aver controllato sul display che fosse davvero lei “Nessuna novità mi spiace”

“Sakura ...” esordì Ino.

“In compenso ho riflettuto su Madamigella T e sul sproloquio riguardo al destino che non può essere manipolato eccetera”

“Sakura ...”

“Perchè diciamocelo cosa potrebbe capitare di brutto se Sasuke mi chiedesse di andare al ballo con lui?”

“Sakura fermati. Non hai guardato il notiziario del mattino, vero?”

“Di sabato? Certo che no”

Sentii Ino deglutire rumorosamente.

“Ma … stai piangendo?”

“Ieri sera, Sasuke è salito sulla torre dell'acquedotto” disse.

“Che cosa?” quella torre era alta quasi cento metri e c'era tanto di cartello che proibiva l'accesso.

“Forse è stata una ringhiera bagnata. O magari un lampo, non sanno ancora …”

“Che cosa è successo Ino?”

“Stava facendo una scritta con una bomboletta, quel deficiente, e …”

“Una scritta con la bomboletta? Sasuke?”

“Vuoi lasciarmi parlare!? E' caduto! E' caduto dalla torre!”

Mi ripresi dopo la notizia “ … e cm sta?”

Ino biascicò qualcosa tra i singhiozzi. Potevo capire che fosse sconvolta, Sasuke era anche amico suo. Ma avevo bisogno di sapere.

“E' all'ospedale? Posso andare a trovarlo? Ino!”

“Sasuke è morto Sakura” disse “E' caduto da … sì è schiantato a terra, non c'è stato niente da fare” continuò “so che gli volevi bene. Gliene volevamo tutti”

“Un momento” dissi “ che cosa stava scrivendo? Non capisco!”

“Te lo dico … ma non ti farà stare meglio” Ino esitò “Il messaggio diceva: -Sakura vuoi venire al ballo con me?-”

Mi accasciai sul pavimento.

“Sakura ci sei ancora?” disse Ino con un suono metallico.

Non mi piaceva qual suono metallico così riattaccai.

*******

Sasuke venne sepolto al cimitero di Khonoa. In uno stato di torpura assistetti al funerale, che si svolse a bara chiusa dato che il cadavere era troppo mal ridotto per essere esposto. Ino mi strinse forte la mano. Non la ricambiai.

Nel giro di una settimana tutti si dimenticarono di lui e dell'accaduto. Tutti smisero di chiedermi come stavo e a nessuno importava più di quello che era successo. A nessuno a parte me.

Rinunciai ad andare pure al ballo, nonostante le insistenze di Ino.

Poi poche ore prima dell'atteso momento mi venne un'idea.

Il mazzolino!

Afferrai il cellulare e chiamai Ino immediatamente.

“Ino” esclamai appena rispose.

“Va tutto bene?” disse lei stupita?

“Il mazzolino! Ho ancora due desideri!” dissi saltellando energicamente.

“Sakura che cosa …”

“Posso riportarlo indietro capisci? Tornerà tutto a posto. Siamo persino in tempo per il ballo!”

“Sakura no!”
“Ma coma ho fatto a non pensarci prima?”

“Aspetta! Non lo fare … lo so che stai male ma quello che è successo a Sasuke è stato solo un caso. Una terribile coincidenza”

“Chiamale come ti pare. Io sto per esprimere il secondo desiderio”

“No non puoi!”

“Perchè?”

“E' precipitato da 100 metri! Il suo corpo era … Hanno detto che era maciullato oltre ogni … per quello al funerale la bara era chiusa ricordi?”

“E allora?”

“Sta marcendo sotto terra da 13 giorni!” gridò.

“Questa la potevi risparmiare. Se parlassimo di Shikamaru non staremmo qui a discutere! E mi raccomando tieni un po' di punch per me e per Sasuke”

Detto questo riattaccai.

Sollevai il mazzolino “Desidero che Sasuke torni in vita!” esclamai.

Mi guardai intorno aspettandomi, contro ogni logica, di trovarlo seduto sul divano a guardarmi.

“Sasuke?” chiamai.

Scema che non sei altro. Scema, patetica credulona.

Ma dopo un momento tesi l'orecchio.

Eccolo: un tonfo sotto il portico. Un suono decisamente non umano.

In quel preciso istante mi tornarono in mente le parole di Ino -maciullato … sta marcendo … - e mi mancò il fiato.

“Sakura?” chiamò a gran voce “Sono... Bleah. Faccio veramente schifo … Ma l'importante è che sono qui. Sono venuto a prenderti per andare al ballo!”

“Non siamo obbligati ad andarci... chissenefrega del ballo. Davvero!”

“Cosa? Ma comunque non mi fai entrare? … ragazzi che macello!”

Merda, merda, merda, merda.

“Devi andartene Sasuke. Ho fatto uno sbaglio, va bene?”
“Uno sbaglio? In che senso?” quando disse queste parole mi si spezzò il cuore.

Così andai a prendere il mazzolino. Ma...

“Senti io entro...” accidenti! Si era ricordato della chiave sotto lo zerbino!

Mi affrettai a esprimere il mio terzo e ultimo desiderio.

Sentì la maniglia che si aprì, ma quando andai a vedere non c'era nessuno, solo un pallido raggio di luna che illuminava la strada deserta.

...

Devo dire che non so come mi è venuta questa idea. So solo che mi fa molta paura … sopratutto perché i personaggi sono molto OCC ma visto che questi sono dei racconti presi dai libri, i personaggi di Naruto li devono interpretare e quindi cambiano anche di conseguenza i caratteri.

Spero che comunque vi piaccia l'idea e lasciate un commentino...

Nel prossimo chappy ci sarà un libro che io ritengo il più bello che esista, per questo è il mio libro preferito. ^^

A presto

Pikkola amika