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Autore: Tomi Dark angel    25/06/2009    6 recensioni
Durante la lotta con Victoria ed i neonati, Bella muore. Ora Edward corre nella foresta per raggiungere i Volturi, per raggiungere lei... ma qualcuno gli sbarra la strada, qualcuno gli impedisce di proseguire...qualcuno che Edward non rivedrà mai più ma che mai abbandonerà il vampiro nel percorso della Vita
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Guardo la luna splendere in cielo, ma mi sembra quasi che questa sia oscurata.

È passato un anno da quel giorno, il giorno che ci divise per sempre…il giorno che ti strappò da me. Posso ancora chiudere gli occhi e rivivere quell’orrendo momento.

Io e Victoria che ci scontravamo…

…io che venivo messo al tappeto…

…Victoria che accostava i denti alla mia gola…

…il tuo grido di paura…

…tu che corri verso di noi e ti frapponi tra me e la Morte…

Singhiozzo, chiuso nella mia stanza come lo sono ormai da giorni. Oggi è l’anniversario della tua morte, e mi sembra quasi di vederti stesa a terra in un bagno di sangue, il collo squarciato dai denti che quella maledetta vampira non userà mai più.

Sorridesti prima di chiudere gli occhi, sorridesti prima di cadere nel vuoto. Non era un sorriso forzato, ma uno soddisfatto delle proprie azioni: eri felice di morire al posto mio.

Ti implorai di non andartene, di restare con me. Tu scuotesti il capo mentre cominciava a nevicare e bianchi fiocchi di neve cadevano sul tuo corpo straziato, tingendosi di un orribile rosso che non poteva farmi più gola. Alzasti una mano e mi accarezzasti una guancia.

Poi freddo. Più niente. Solo il vuoto nei tuoi occhi un tempo vivi e carichi di emozioni. Buio. Non lo meritavi, non eri tu a dover morire. E ora ne sono consapevole, ho preso la mia decisione.

Scendo dal letto con un solo, fluido movimento e mi lancio dalla finestra, atterrando silenziosamente. Comincio a correre tra gli alberi, diretto all’aeroporto, in tasca i pochi soldi che bastavano per un volo di sola andata e un passaporto. Già, un volo di sola andata verso i Volturi, verso la morte stessa. Sto per raggiungerti, amore mio, sto per venire da te. Potremo stare insieme. Per sempre, questa volta, e nessuno potrà fermarmi. Forse tu sei qui, forse mi stai aspettando. Mi sembra quasi di sentire dei passi alle mie spalle e…un momento…non li sto immaginando.

Mi blocco all’improvviso, accucciandomi in posizione di difesa. Non sento odori né il battito di un cuore. Possibile che mi sia immaginato tutto?

???: e tu dove hai intenzione di andare?

Una voce di donna, una voce giovane e quasi divertita. Mi volto di scatto verso una figura incappucciata appoggiata ad un albero a braccia conserte. Il volto nascosto dal cappuccio nero e rivolto verso di me e una bassa risata gli scuote il corpo minuto.

Edward: chi sei?

Parlo con diffidenza, chiedendomi come ha fatto quella creatura a seguirmi e perché non abbia odore.

???: ti impedisco il passaggio.

L’incappucciata parla con la semplicità di una bambina, una semplicità che quasi mi sconcerta.

Edward: cosa?

La figura ride di nuovo, questa volta più forte.

???: sei anche sordo ora, Edward? Ti impedisco il passaggio.

Non ebbi la forza di arrabbiarmi: ormai era irrilevante che uno strano individuo sconosciuto si prendesse gioco di me…presto non sarebbe importato più a nessuno.

Edward: lasciami passare, per favore.

???: no.

Non posso fare a meno di ringhiare, irritato dal comportamento di quell’essere tanto strano quanto anonimo.

Edward: non me lo impedirai.

???: dove stai andando?

Edward: dal mio unico amore.

La figura inclinò la testa.

???: davvero? E dove si trova?

Sospirai e mi passai una mano sul volto. Mi sentivo ridicolo, ma in qualche modo dovevo trovare il modo di togliermi quell’essere davanti.

Edward: in paradiso.

???: oh. E hai intenzione di suicidarti o qualcosa di simile?

Edward: sì.

???: capisco.

Abbassai gli occhi. Perché accidenti non potevo piangere anch’io? Perché non potevo piangere un angelo morto per un essere così vile? Forse era questa la mia punizione: guardare passivamente la mia anima gemella spegnersi davanti a me, vedere la sorpresa sul suo volto mentre Victoria le affondava i denti nel collo… scorgere la consapevolezza nei suoi occhi, la consapevolezza che quello di salvarmi era il suo ultimo gesto.

Stump!

Gemo di dolore e mi porto una mano alla nuca, appena colpita da un violento scappellotto. Per far male ad un vampiro con tanta semplicità, quella creatura incappucciata doveva essere fuori dal comune perfino per la mia razza.

Edward: ahi! Perché l’hai fatto?

Alzo lo sguardo furente sull’incappucciata che ha ancora la mano alzata pronta a colpire di nuovo.

???: perché sei uno scemo suicida.

Edward: l’esistenza è mia, ci faccio quel che voglio!

Sembro un bambino, lo so bene. Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ridotto così?

???: non pensavo che fossi così capriccioso, Edward Cullen.

Edward: affari miei se lo sono! Spostati!

Comincio a spazientirmi. Ringhio di nuovo, segno che alla prossima scatto per staccargli la testa.

???: non meriti la morte.

Non mi accorgo che comincio ad urlare.

Edward: E NON LA MERITAVA NEMMENO LEI!!! DOVEVO MORIRE IO!!! IO E BASTA!!! PERCHE’ SONO PUNITO FINO A QUESTO PUNTO??? VOGLIO SOLO RAGGIUNGERE IL MIO ANGELO, E’ UN DELITTO QUESTO??? VOGLIO SOLO DIRLE CHE MI DISPIACE, CHE PUO’ ANCHE PRENDERSELA CON ME PERCHE’ NON L’HO SALVATA!!! VOGLIO… voglio…

La voce mi muore in gola. Un singhiozzo. Un altro. Cado in ginocchio sull’erba soffice mentre mi tocco le guance asciutte, sperando con tutto il cuore di sentire delle scie bagnate su di esse. Niente. Solo dura pelle di marmo.

???: lei lo sa.

Edward: cosa ne sai tu?

La mia voce è ridotta ad un sussurro stremato mentre alzo lo sguardo sull’incappucciata, che però ora è di nuovo appoggiata allo stesso albero di prima.

???: sta male quando ti vede così. Non è un toccasana, sai.

Scuoto il capo.

Edward: vorrei solo riabbracciarla e dirle che la amo…è un delitto forse?

???: è un delitto dire le bugie, a parer mio.

La guardo, stupito.

Edward: cosa?

???: le avevi promesso che non l’avresti fatta soffrire, e ora? Lei sta male quanto te solo vedendoti così.

Scuoto di nuovo il capo e non rispondo. Sono stremato.

Edward: ti prego, uccidimi.

La sconosciuta sospira.

???: cosa devo fare con te, Edward? Non sempre la vita và come vorremmo, ma bisogna continuare a viverla, per te stesso e per coloro che vuoi bene. Se la ami davvero, vivi. Continua a sorridere, e lei vivrà in ogni tuo sorriso.

La sento ridacchiare.

???: sai, una volta mia nonna mi disse che se ci si concentra, in certi momenti si può sentire il respiro di coloro che ti vogliono bene e sono invisibili.

Sorrisi amaramente.

Edward: Bella non è invisibile…

???: invece lo è. Se tu non fossi stato così egoista da pensare solo al tuo dolore, l’avresti vista un sacco di volte.

L’incappucciata si allontanò dall’albero con un movimento quasi goffo.

???: la scelta è tua, Edward. Te stesso…o lei?

E la vedo farsi da parte. Il sentiero è sgombro, posso raggiungere i Volturi e mettere fine a tutto…potrò rivederla. Eppure qualcosa mi blocca. Qualcosa mi dice di fermarmi, di non andare avanti.

Faccio un passo verso l’incappucciata.

 

Bella: ti amo!

 

Ti prego, voglio solo raggiungerti! Voglio solo rivedere il tuo volto e accarezzare la tua pelle di porcellana. Non dovevi andartene, non dovevi lasciarmi così!

Un altro passo verso la morte.

E nella testa sento un pianto. Qualcuno soffre, singhiozza disperato e posso quasi vedere lacrime cristalline attraversare un viso…il suo viso. Sì, perché quel pianto lo riconoscerei ovunque.

Stai male, Bella? Perché?

???: non serve vederla con gli occhi, Edward. Lei ti vede ogni giorno e soffre capendo in che stato ti sei ridotto. Scegli bene.

Guardo l’incappucciata e un brivido mi attraversa.

Edward: ho paura di continuare ad esistere. Non posso farlo senza di lei.

???: se si ama veramente qualcuno, questo non ti lascia mai.

Edward: se…se continuo a vivere…lei starà meglio?

Mi sembrò che l’incappucciata sorridesse.

???: direi di sì. Lei ha dato la vita per vederti sorridere al fianco della tua famiglia, ha scelto te. Ora tu chi scegli?

La guardo. Lei ricambia lo sguardo e mi sembra di scorgere un pezzo di pelle pallida sotto il cappuccio. Alla fine sospiro.

Edward: puoi dirle che la amo?

Lei scoppia a ridere, una risata cristallina e allegra di bambina.

???: lei sa anche questo.

Si volta e alza una mano, sventolandola in segno di saluto.

???: e non costringermi mai più a scendere per farti ragionare! Guarda che il Capo non è tanto contento di questa cosa!!!

Ride di nuovo e non la sento quasi mentre muove un passo verso l’oscurità che pian piano si và dissipando all’alba nascente. L’incappucciata scompare con un guizzo della veste nera. La consapevolezza che non l’avrei più rivista mi intristisce un po’.

La luce del sole tocca l’erba con dolcezza…e qualcosa brilla nel punto in cui prima era ferma la sconosciuta. Sul terreno c’è un ciondolo a forma di cuore… lo stesso ciondolo che regalai a Bella tempo fa, prima che morisse.

Sbarro gli occhi e guardo il punto in cui è sparita la figura. Possibile che quella sconosciuta fosse…?

Raccolgo il ciondolo e lo guardo splendere alla luce del sole. Un guizzo e qualcosa si muove al mio fianco come un’ombra che so già a chi appartiene.

Sorrido, chiudendo gli occhi soddisfatto. Alzo lo sguardo sul sole nascente, accarezzando il ciondolo e ringraziando il Cielo di aver mandato l’angelo più luminoso di tutti sulla mia strada. E per la prima volta, io guardo alla luce del sole con rinata speranza.

 

“Cos’è che fa di un uomo un uomo? Forse come muore, come viene alla vita? Sono le scelte che fa…non come comincia le cose, ma come decide di finirle.”

 

 

Dedicata agli eroi che ogni giorno, nonostante le sofferenze della vita, continuano e si impegnano in vista di un nuovo obbiettivo da raggiungere. Dedicata anche alla mia famiglia che amo più di ogni altra cosa e che mi accompagna ogni giorno, così come chi non c’è più e mi guarda sempre, badando a me come un piccolo angelo dalle ali lucenti sempre pronte a spalancarsi a mia difesa.

  
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