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Autore: sara1234567890    25/12/2017    1 recensioni
Bilbo festeggia il Natale nella Contea e ha invitato degli amici per lui molto speciali.
(so che nel calendario della Terra di Mezzo non c'è la festività del Natale, ma stanotte ho fatto un sogno che mi ha ispirato per questa piccola Oneshot), spero che vi piaccia:)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo, Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Gandalf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio anticiparvi che questa storia si svolge dopo la Battaglia delle Cinque Armate, ma nonostante ciò, nella mia Oneshot Thorin, Fili e Kili sono vivi e vegeti (mi dispiaceva un po' per la loro morte). Spero che vi piaccia e Buon Natale a tutti!

Natale a casa Baggins
Bilbo guardò intorno a sé. Tutto era pronto. Casa Baggins era stata arredata a regola d’arte per il Natale. Dopotutto gli hobbit se ne intendevano di feste.
Le decorazioni di Natale erano pronte. Nastri rossi e oro decoravano il soffitto della tana dell’hobbit. Fiocchi verdi abbellivano l’orlo della tovaglia del tavolo. Aveva accuratamente tolto tutti i centrini di pizzo, non voleva rischiare. Aveva fatto ricamare il centro della tovaglia con dei delicati disegni dorati. E, la cosa più importante, l’albero di Natale. Lo aveva fatto portare direttamente da Brea, era davvero immenso per un hobbit, ma con l’aiuto di una scala era riuscito ad addobbarlo a modo. Le palline natalizie rosse, oro e argento risplendevano alla luce del caldo caminetto e proiettavano migliaia di bagliori per tutta la stanza. e per ultima, la stella dorata in cima. Ci era voluto un sacco per mettere quella maledetta stella, ma alla fine, Bilbo ci era riuscito senza rompersi il braccio. E sotto l’albero riposavano i regali ben impacchettati. Erano tantissimi. Dopotutto gli invitati erano tanti.
Il tavolo era imbandito di cibo. I piatti erano stracolmi di biscotti di diverse forme e gusti. Poi c’erano quattro torte alle mele, fatte con la vecchia ricetta di sua nonna Laura Scavari. Per non parlare dei pasticcini fatti da Bilbo personalmente. Inoltre, aveva comprato ben sette barili della migliore birra hobbit e anche qualche scatola del Vecchio Tobia, quella che, secondo lui, era la migliore erba pipa del Decumano Sud.
Poi si sentii il famoso campanello.
Gli parve di tornare alla visione di cinque anni prima.
Aprii la porta e si trovò davanti...
“Dwalin!” gridò l’hobbit.
Il nano rise e i due si diedero un abbraccio.
Poi dietro Dwalin c’era Balin e dietro di lui, Nori, Dori, Ori, Bofur, Bifur, Bombur, Oin, Gloin. Tutti entrarono felicemente.
Poi entrarono altre quattro persone. Le prima due furono Fili e Kili, i nipoti del re. I due abbracciarono l’hobbit strizzandolo per bene. Poi entrò Gandalf e infine...Thorin.
Il re di Erebor entrò con un sorriso sul volto.
“Bilbo! Amico mio!” disse il nano e abbracciò l’hobbit ridendo.
Erano passati circa quattro anni da quando era terminata la battaglia dei Cinque Eserciti e Thorin era diventato re sotto la montagna e il nano era molto cambiato.

Passarono il giorno di Natale nel migliore dei modi.
Si misero al tavolo e mangiarono come mai avevano fatto. Si raccontarono cose avvenute in passato, avvenimenti felici che gli avevano illuminato le giornate delle loro vite. Gloin e Nori si sfidarono a una gara del bere, ma non vinse nessuno dei due.
Bilbo venne a sapere che Dwalin si era sposato e aveva avuto già due figli maschi. Mentre Thorin aveva trovato una compagna, di cui non aveva voluto dire il nome. Pure Fili si era felicemente sposato, mentre Bombur (come poteva constatare personalmente Bilbo) era felicemente…ingrassato. Era almeno il doppio più grasso di quando erano arrivati ad Erebor.
Dopo aver mangiato tutto quello che c’era sul tavolo i nani non esitarono a svuotare anche la dispensa. Bilbo sorrideva mentre con Gandalf fumava felicemente la pipa.
Poi terminato il cibo, i nani si occuparono di pulire i piatti nella “loro maniera”. Cantarono canzoni di Natale, mentre stoviglie, posate, bicchieri e altro volavano per aria e venivano lavati ad opera d’arte da Bofur (Bilbo trattenne il fiato durante tutto il tempo).
Poi arrivò il momento di scambiarsi i regali. Bilbo ricevette un sacco di doni: mantelli degni di un re, oro, argento, pietre preziose e anche diversi libri.
Quando fu molto tardi i nani si sentirono stanchi, appesantiti dall’euforia e dai troppi boccali di birra. Tutti si coricarono un po’ dove capitava.

Quando il mattino arrivò, i nani dovettero tornare alla loro Terra natia. Un lungo viaggio li attendeva. Bilbo riuscì a rifilare a ognuno di loro una scatoletta di erba pipa e un po’ di birra per il viaggio. L’hobbit fece promettere a ognuno di loro che sarebbero tornati l’anno dopo. Tutti e tredici nani salutarono con un lungo inchino, poi saltarono a bordo di un carretto guidato da sei pony e partirono sparendo dalla Contea.
Gandalf fu l’ultimo a partire. Salutò Bilbo con un lungo abbraccio poi saltò in sella a un cavallo e sparì anche lui dalla vista.
“bene” sussurrò Bilbo “ora dovrò richiamare qualcuno che mi rifaccia le tubature…di nuovo” disse sospirando, creando cerchi di fumo con l’inseparabile pipa.
   
 
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