La felicità...che strana parola!
Occupa la storia e il cuore dell'uomo lei sola.
È come una pietanza prelibata e squisita,
ma è sulla tavola di un re di cui sei servo e che ti è proibita.
Provi a raggiungerla, ma i tanti commensali te lo impediscono
ed ogni volta al tuo posto ti rispediscono,
Ma ecco che dalla grande tavolata,
una briciola cade imperturbata.
Tu la cogli con sforzo sovraumano,
per poi trovarti in segreto a contemplarla nella tua mano.
Sai bene che dovrai attendere a lungo per poterla rivedere,
allora fai di tutto per poterla nella memoria trattenere:
La osservi, l'accarezzi, l'annusi, l'assaggi;
Il suo gusto di miele e suoi aromi paiono miraggi.
Attendi ad ingoiarla poichè ben sai,
che una volta fatto la perderai.
Sorbisci ogni molecola di quel misero tesoro,
che per il tuo animo vale ben più dell'oro.
Per un attimo il paradiso hai toccato,
ma sai d'esser uomo che a soffrire è destinato