Introduzione:
158 parole.
Questa è una piccola flashfic per solleticare la fantasia delle Johnlockers. Per l’esattezza si tratta di una Catlock. Mi è venuta in mente guardando delle fanart con Neko!Sherlock postate su facebook.
Non posso, in oltre, non citare una frase di Paul Morand, anch’essa fonte d’ispirazione:
“I gatti sono incompresi perché rifiutano di spiegarsi; enigmatici lo sono solo per coloro che ignorano la potenza espressiva del silenzio”
Spero vi piaccia l’idea, come spunto per mille pensieri.
Il gatto nero
John aprì la finestra della cucina per far entrare un bel gatto nero con collarino viola che era appena arrivato lungo il cornicione. Gli accarezzò velocemente la testa in mezzo alle orecchie “E’ scorretto usare questo metodo per i pedinamenti” lo rimproverò con voce dolce.
Il gatto fece un gran balzo in avanti e quando atterrò sul pavimento al suo posto c’era il consulente investigativo. “Ti lamenti sempre che corro rischi inutili, beh così è improbabile che si insospettiscano e poi non meritano tutta a nostra onestà, sono pur sempre dei trafficanti di organi”. John scosse il capo, in segno di disapprovazione, ma sorridendo.
Poco più tardi la signora Hudson bussò ripeturamente, aprì la porta chiamandoli “Ragazzi! Ragazzi!”. Nessuno rispose. “Eppure ero certa di averli sentiti entrambi a casa” boffonchiò tra se. Appoggiò un sacchetto in cucina e uscì. Non aveva notato due gatti, uno rosso e uno nero, che dormivano raggomitolati uno sull’altro sul divano.
Note:
Sicuramente questa sarà la prima di una lunga serie di Catlock, perché l’idea mi piace troppo ^^
158 parole.
Questa è una piccola flashfic per solleticare la fantasia delle Johnlockers. Per l’esattezza si tratta di una Catlock. Mi è venuta in mente guardando delle fanart con Neko!Sherlock postate su facebook.
Non posso, in oltre, non citare una frase di Paul Morand, anch’essa fonte d’ispirazione:
“I gatti sono incompresi perché rifiutano di spiegarsi; enigmatici lo sono solo per coloro che ignorano la potenza espressiva del silenzio”
Spero vi piaccia l’idea, come spunto per mille pensieri.
Il gatto nero
John aprì la finestra della cucina per far entrare un bel gatto nero con collarino viola che era appena arrivato lungo il cornicione. Gli accarezzò velocemente la testa in mezzo alle orecchie “E’ scorretto usare questo metodo per i pedinamenti” lo rimproverò con voce dolce.
Il gatto fece un gran balzo in avanti e quando atterrò sul pavimento al suo posto c’era il consulente investigativo. “Ti lamenti sempre che corro rischi inutili, beh così è improbabile che si insospettiscano e poi non meritano tutta a nostra onestà, sono pur sempre dei trafficanti di organi”. John scosse il capo, in segno di disapprovazione, ma sorridendo.
Poco più tardi la signora Hudson bussò ripeturamente, aprì la porta chiamandoli “Ragazzi! Ragazzi!”. Nessuno rispose. “Eppure ero certa di averli sentiti entrambi a casa” boffonchiò tra se. Appoggiò un sacchetto in cucina e uscì. Non aveva notato due gatti, uno rosso e uno nero, che dormivano raggomitolati uno sull’altro sul divano.
Note:
Sicuramente questa sarà la prima di una lunga serie di Catlock, perché l’idea mi piace troppo ^^