Quando ero piccola avevo paura.
Quando ero piccola avevo paura.
Paura soprattutto della morte.
Morte mia, morte della mia famiglia.
Famiglia, ovvero coloro a conoscenza della mia fobia.
Fobia alimentata dalla mia, grande e sofferta, intelligenza.
Intelligenza spalleggiata da una fervida immaginazione.
Immaginazione che mi tormentò a lungo.
Lungo la mia strada incontrai la morte.
Morte dei padri dei miei genitori.
Genitori che amavo, adoravo.
Adoravo i sovrani della mia infanzia.
Infanzia dalle lugubri ombre, ma infanzia.
Infanzia che è andata; sono cresciuta.
Cresciuta con me è la mia intelligenza, la mia immaginazione, i miei timori.
Timori cambiati, riposti e destinati ad avverarsi nel futuro.
Futuro: prospettiva umana del tempo che verrà, che suscita anche paura, paura legittima, normale.
Quando ero piccola avevo paura, ma avevo i miei sovrani a cui confidarmi, e mi bastava.
Ora ho paura, ma sono sola.
A volte vorrei morire.