Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
come regalo di buone feste a RohanEfp.
La
mia versione di come Gohan e Videl si sono innamorati. What if molto
leggero, ho cercato di ripercorrere il canon.
La
storia del nostro amore
La
luce del sole illuminava la camera da letto di Son Gohan, seduto alla
sua scrivania con i gomiti sul legno e la testa appoggiata sulle mani,
gli
occhi vitrei. I libri chiusi e impilati davanti alla sua faccia.
“Sono
seduto in camera mia a riflettere, senza toccare libro, ormai
da ore.
È
la terza volta in poco tempo che mi trasformo, stavolta per salvare una
banca. È successo ieri, mentre accompagnavo mamma a comprare
le medicine per il
nonno. Non era mai successo niente, forse avrei dovuto pensare meglio
alle
conseguenze.
Sono
stato come mio padre, troppo convinto che la gente sia cieca per
capire la nostra identità aliena.
Se
cercassi di rendere segreta la mia identità, travestendomi?
Come fanno
gli eroi nei fumetti?
Quella
ragazzina, Videl, si è messa sulle mie tracce. Ha
riconosciuto la
spilla del liceo che avevo appena acquistato e oggi, al primo giorno di
liceo,
mi ha tallonato. Mi ha inseguito, dopo essersi accorta che non sono
esattamente
un ragazzo come gli altri perché non so dosare
così bene, come credevo, la mia
forza saiyan.
Ho
evitato che scoprisse che per arrivare a casa devo volare per un pelo.
Come
fa la figlia di quel pallone gonfiato di Mr. Satan a essere
così
intelligente?
Eppure…
eppure mi è parso mi sorridesse quando sono entrato in
classo. So
che è invadente, ma alla fine mi ha fatto sedere accanto a
lei. Mi sembrava che
ci conoscessimo da sempre, quasi non mi sono accorto dei suoi amici,
quel
biondino e quella biondina che rumoreggiavano.
Ha
due occhi che sembrano due pezzi di cielo, belli, intensi, profondi e
che parevano brillare.
Nell’ora
di ginnastica sembrava una vera guerriera, per essere una normale
terrestre ha una forza strepitosa. Tanto è falso suo padre,
tanto lei è modesta
>.
Gohan,
assorto nelle sue elucubrazioni, sospirava di tanto intanto.
“Gohan,
scendi, è pronto il pranzo!” lo chiamò
Chichi.
“Vengo
dopo, mamma. Non ho fame” rispose Gohan con voce baritonale.
Chichi
impallidì.
***********
“Mamma,
non volevo farti preoccupare. Solo che sono
molto stanco, non hai idea quanto è difficile vivere in
città” si lamentò
Gohan. Si sedette sulla sedia e guardò la madre che,
sorridendo bonaria, finiva
di apparecchiare.
“Piccolo
mio, l’unica cosa importante è che tu ti sia
fatto una buona nomina con i professori” disse la donna.
Gohan
sbuffò.
“Shapner
mi ha fatto avere la nomina da secchione con
i compagni. Mi prenderanno sempre in giro” gemette.
<
Anche questo è molto da super-eroe da fumetti.
Urca, io volevo solo un’adolescenza normale >
rifletté.
“Tesoro,
vedrai che ti abituerai. Credevo ti fossi già
fatto degli amici” rispose Chichi.
“Forse
una ragazza di nome Iresa, è davvero molto
gentile con me. Shapner penso voglia solo prendermi in giro”
rispose Gohan.
<
Anche se quando Iresa mi ha chiamato ‘bel fusto’,
stavo per andare in ebollizione > rifletté.
Abbassò lo sguardo.
<
Videl vorrebbe essere mia amica? Ci può essere
amicizia quando stai nascondendo tutta la tua vita a quella persona?
>
s’interrogò. Si grattò la testa e il
battito cardiaco aumentò, mentre
arrossiva.
“Mamma,
non vorrebbero davvero essere miei amici se
sapessero che sono un mezzosangue alieno. Mi serve un modo per
nascondere che
sono un saiyan” gemette.
“Su
questo non so che dirti piccolo mio. Puoi chiedere
a Bulma. Per ora potresti andare a chiamare tuo fratello? Non
è ancora sceso,
ma la cena è pronta, devo impiattare”
disse Chichi.
Gohan
annuì, si alzò in piedi e si diresse alle scale.
“Goten,
cibo!” chiamò. Il bambino corse velocemente
lungo le scale.
Gohan
lo guardò ridacchiando.
<
Sembra una piccola cavalletta affamata >
pensò.
***********
Gohan
tirò
su con il naso, gli occhi gli pizzicavano ed erano arrossati.
<
Ho
voglia di piangere! Come posso essermi fatto scoprire da una gallina
simile
così facilmente? Non avrei dovuto dormire così
tanto stamattina, ma ho dovuto
fare gli straordinari con lo studio, visto che era da un po’
che non mi ci
applicavo. Inoltre ho dovuto salvare quelle persone
dall’aereo dirottato.
Come
fa
Videl ad aiutare da tanti anni la polizia, correndo al suonare di
quello strano
orologio, riuscendo a recuperare sempre lo studio? Oh, quella ragazza
è così
speciale. Ed io invece… sono dovuto uscire con questa rossa
isterica,
ricattatrice e con degli improponibili occhiali.
Stamattina
non l’ho proprio vita sul terrazzo dell’Orange
School e Angela mi ha visto
mentre mi ritrasformavo. Si è presentata in ricreazione
nella palestra degli
uomini, dopo l’ora di ginnastica. E’ stato
così imbarazzante avere quel dialogo
davanti agli armadietti.
Ho
bruciato
così il mio primo appuntamento! >
piagnucolò. Si passò le mani sui pantaloni
di tela bianchi, l’odore dei fiori che aveva regalato alla
giovane, che Angela
teneva stretti al petto, gli pungeva le narici insieme
all’odore di tabacco e
pop-corn che proveniva dalla sala tutt’intorno.
Sbadigliò, passandosi l’indice
intorno al collo alto del maglione giallo che indossava.
<
Ha
detto che dopo devo anche portarla al bar. Sto spendendo più
soldi di quanti ne
abbia >. Guardò lo schermo, una giovane e un ragazzo
si guardavano in viso,
in lacrime. Sbadigliò rumorosamente e si stese sul sedile
rosso del cinema,
allungando i piedi sotto quello davanti.
<
Questo
film è proprio noioso. Dovrebbe essere d’amore, ma
è solo… >. Sbadigliò
più rumorosamente,
chiuse gli occhi reclinando il capo e si addormentò.
*************
“Come
hai potuto addormentarti in quel modo? Sei
veramente uno screanzato!” si lamentò Angela.
Ticchettò con il cucchiaio contro
il contenitore di vetro della coppa di gelato. Era accomodata su una
sedia di
metallo, davanti a un tavolinetto tondo, Gohan era seduto
dall’altra parte. Il
giovane guardava fuori dalla finestra, il gomito appoggiato sul
tavolinetto e i
suoi occhi che seguivano i movimenti lenti delle nuvole bianche.
<
Si muovono così pigramente. Quella sembra un
cuscino, quella un drago a due teste che sta man mano divenendo un
cane. A
Goten questo gioco piace, ma lui ci vede solo scene di lotta o al
massimo
lucertole. E’ fissato con le lucertole, persino con i
dinosauri.
Quella
assomiglia a Videl > rifletté. Sospirò
rumorosamente, la voce di Angela arrivava alle sue orecchie come un
ronzio.
Corrugò la fronte, notando che all’orizzonte si
stavano addensando delle nuvole
nere.
Seguì
con lo sguardo da dove proveniva del fumo sempre
più denso.
<
Un incendio! Quelle persone sono rimaste bloccate
in un palazzo in fiamme! > disse, scorgendo la figura del
grattacielo
avvolto dal fuoco.
“Devo
andare in bagno” esalò, mentendo, alzandosi in
piedi.
“Aspetta”
lo chiamò Angela, vedendolo correre via.
<
Devo salvare quelle persone in trappola > pensò
Gohan, entrò nel
bagno degli uomini e nella cuccetta si cambiò.
Aprì la finestra e balzò fuori,
correndo verso il palazzo, schivando le esplosioni e le fiamme,
risalì le scale
del palazzo fino all’ultimo piano. Uscì nel
terrazzo, sentì un forte rumore
provenire dall’alto e alzò lo sguardo,
riconoscendo un elicottero intento a
sorvolare la zona.
Gohan
avvertì l’aura di Videl, si voltò nella
sua
direzione e sgranò gli occhi dietro gli occhiali da sole.
Una cisterna
metallica stava cadendo addosso alla figlia di Mr. Satan.
Great
Saiyaman scattò e la bloccò con entrambe le
mani.
“Che
ci fai qui?!” le domandò gridando, lanciando via
la cisterna.
“Devo
girare questa valvola. Solo così l’acqua
potrà
arrivare in tutto il palazzo e spegnere l’incendio.
Però il meccanismo è incastrato
perché è arrugginito ed è anche
surriscaldato” rispose Videl, sdraiata sul
pavimento in posizione fetale. Tremava e la sua voce era rauca.
Gohan
annuì, raggiunse la valvola e la girò con la
superforza. L’acqua iniziò a scorrere, scese in
una serie di cascatelle e
l’incendio si spense, dando vita a delle torri di fumo.
“Brava,
avevi ragione” festeggiò Gohan.
Videl
si rialzò in piedi, tremando, stringendosi la
spalla con una mano.
“Mio
padre dice che sei un poco di buono che usa dei
trucchi, ma dal vivo non sembri tanto male” disse,
soppesandolo.
Il
pavimento cedette, Videl precipitò con un urlo.
Gohan
spiccò il volo, l’afferrò per un
braccio e la
prese in braccio, atterrando.
Gli
occhi di Videl si rifletterono nelle lenti spesse
degli occhiali scuri del giovane, che sentì il battito
cardiaco accelerare.
L’appoggiò a terra, in piedi e deglutì.
“Gohan,
sei tu, non è vero?” domandò Videl,
appoggiandosi al petto del giovane.
“Cosa
te lo fa credere?” chiese Gohan.
Videl
alzò il capo, i loro respiri s’intrecciavano.
“La
tua voce è inconfondibile e, poi, profumi di
natura” rispose.
Gohan
arrossì e indietreggiò, tremando.
“Dimmi,
sei tu il guerriero dorato?” chiese Videl.
<
Non sta negando, è lui > pensò.
“Io…”
gemette Gohan.
“Sai,
quando ero piccola, tifai per un bambino dai
capelli biondi che da solo stava sfidando Cell. Lo guardavo attraverso
la
televisione, penso addirittura di essermi presa una cotta”
disse Videl. Chiuse
gli occhi e fece una risata cristallina.
“In
caso io fossi tutto questo e tu lo andassi ad
andare in giro, non potrei più avere una vita
normale” chiese Gohan, piegandosi
in avanti, i loro visi erano a distanza di un paio di dita.
“Non
preoccuparti, non lo farei” disse Videl. Gli posò
un bacio sulla gota, Gohan arrossì e si
ritrasformò. Indietreggiò, il battito
cardiaco accelerato.
“Lo
sapevo, ‘eroe’. Però non credere,
imparerò persino
a volare e ti sconfiggerò al torneo. Ti sfido da
adesso” disse Videl.
Gohan
si grattò il collo.
“Posso
insegnarti io a volare” propose.
“Allora
ci vediamo a casa tua” disse Videl.
Angela
li raggiunse correndo.
“Traditore!
Questo era il nostro primo appuntamento e
ora ti trovo con lei!” strillò Angela.
Serrò i pugni e fu scossa da tremiti.
“Ora dirò a tutti il tuo segreto. Così
persino lei non vorrà più avere niente a
che fare con te!” sbraitò.
Gohan
impallidì.
“Penso
ci sia stato un fraintendimento” disse Videl.
“Oh,
ma ho capito che siete fidanzati e Gohan si è
preso gioco di me” ringhiò Angela.
Videl
avvampò.
“Gohan
ha i boxer con l’orsacchiotto” svelò
Angela.
Videl
scoppiò a ridere.
“A
dire il vero le abbiamo prese il mio fratellino, ma
erano troppo grandi e le indosso io” spiegò Gohan.
“Io
le trovo adorabili” disse Videl.
“Quindi
non hai visto niente stamattina?” chiese Son
alla rossa.
“Cos’avrei
dovuto vedere? Stamattina avevo dimenticato
le lenti a contatto e gli occhiali in classe. Non ti ho riconosciuto
finché non
ti sei avvicinato. Perché?” chiese Angela.
“Niente”
rispose Gohan, Videl rise più forte.
“Siete
odiosi. Andrò a farmi consolare da… uh, quel
ragazzo laggiù” disse Angela. Raggiunse il giovane
e si aggrappò al suo
braccio.
“Hai
già trovato qualcun altro con cui civettare”
disse Videl.
“Non
capisco bene cosa sta succedendo” ammise Gohan.
“Ci
vediamo a casa tua domani pomeriggio” lo salutò
Videl correndo.
<
Certo che oggi è successo di tutto > pensò
Son.
********
“Oh,
piccolo mio. Sei sicuro che sia un bene?” chiese
Chichi con tono preoccupato.
“Certo,
mamma. Con i soldi del premio riusciremo ad
andare avanti ancora un po’” rispose Gohan.
“Ed
i tuoi studi?” chiese Chichi.
“I
soldi ci servono anche per iscrivermi al liceo
anche gli anni futuri” rispose Gohan.
La
madre strinse le labbra e abbassò lo sguardo.
“Mamma,
ho promesso a Videl che avrei partecipato,
visto che lo farà anche lei. Inoltre il premio per il
vincitore è di dieci
milioni di Zeni” mormorò Gohan.
“Allora
cerca di vincere, quei soldi ci servono
davvero” disse Chichi.
“Oh,
mamma. Oggi viene la mia amica Videl ad allenarsi
a casa nostra” spiegò Gohan.
Chichi
lo indicò.
“Guai
a te se ti fai soffiare da lei i soldi della
vincita” lo minacciò.
********
“Gohan!”
urlò Videl, saltando alle spalle di Gohan.
Son
arrossì, mentre la giovane si aggrappava al suo collo.
“Videl,
che bello rivederti” disse Gohan.
Videl
saltò giù e, sorridendogli, gli prese la mano tra
le sue.
“L’ultima
volta ci siamo visti ieri” disse.
<
Pensavo che dopo la figuraccia che mi ha fatto fare mia madre ieri non
sarebbe più venuta. Non so se è stato
più imbarazzante quando le ha chiesto
rabbiosa se voleva sedurmi o se, una volta scoperto che è
ricca, le ha chiesto
quando ci saremmo sposati > rifletté Gohan.
Goten
sporse il labbro inferiore e corse fino al maggiore, abbracciandogli
la gamba.
“Mio
fratellone” borbottò.
Videl
gli sorrise, piegandosi in avanti.
“E
questo piccolo geloso chi è?” chiese.
Goten
le fece la linguaccia.
“Lui
è il mio fratellino” spiegò
Gohan.
“Divertitevi,
piccioncini!” gridò Chichi alla finestra. Sia
Gohan che Videl
arrossirono.
*********
“I-io
non credo di aver capito tutto quello che è
successo. Tuo padre prima era morto e poi tra noi con
un’aureola. Trunks e Goten
hanno poteri incredibili, Bulma ha evocato un drago, il mondo
è stato quasi
distrutto da un mostro rosa. Ero convinta di essere morta e, invece,
ora sono
viva. Mio padre si è preso il merito della salvezza del
mondo, ma le cose sono
molto più complicate.
Quello
che so è che credevo di averti perso!”
gridò
Videl, abbracciando Gohan, appoggiandogli il viso contro il petto
muscoloso.
Gohan
le avvolse le braccia intorno al corpo, mentre
le lacrime rigavano il viso di Videl.
Videl
gli tirò un pugno sulla spalla.
“Ho
avuto tanta paura” gemette.
Gohan
le accarezzò la testa, passandole la mano tra i
capelli mori.
“Non
mi lasciare più” gemette Videl, aggrappandosi al
suo vestito con entrambe le mani.
Gohan
inspirò, curvò le gambe e si abbassò,
espirò
rumorosamente guardandola negli occhi, i muscoli del suo corpo erano
rigidi.
“Stasera
usciresti con me?” le domandò.
Videl
si tappò con entrambe le mani la bocca,
soffocando uno strilletto. Le sue iridi azzurre erano liquide, i suoi
occhi
arrossati.
“Sì”
rispose, annuendo con la testa.
Goku
li guardò, stringendo al petto la moglie.
<
Urca, questo sembra l’inizio di una bellissima
storia d’amore > pensò.