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Autore: DameVonRosen    05/01/2018    6 recensioni
Breve One Shot su quelli che Sandor credeva fossero i suoi ultimi momenti, ovvero quando è stato ferito da Brienne di Tarth e abbandonato da Arya.
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La vista si sta annebbiando.
Forse è il mio sangue che cola sotto le palpebre. Forse sono i miei occhi, non hanno la forza di farmi vedere un mondo che tra non molto abbandonerò.
La gola è secca.
Nemmeno un sorso di vino, nemmeno un sorso di acqua, solo sangue. Ecco cosa ho in gola, il mio cazzo di sangue.
Il dolore sta diminuendo, inizio a non sentire più freddo. Me ne sto davvero andando, comprendo.
La ragazzina Stark se ne è andata, si è rifiutata di uccidermi.
Vigliacca.
Non mi ha fatto il favore di una morte indolore. No, ha preferito lasciarmi agonizzare.
Il suo protettore sono stato cazzo, le ho salvato la vita e ora non ha voluto uccidermi dignitosamente!
 
Mi viene da ridere. Forse un po’ la capisco.
Le palle di uccidere le ha, è una lupa dopotutto, una vera Stark. Ma io ero tutto quello che aveva, sono stato la sua famiglia quando attorno a sé aveva solo morti.
Forse nemmeno io sarei riuscito a uccidermi, era troppo anche per lei.
Ho paura per la ragazzina Stark, come cazzo farà ora?
 
Le forze mi abbandonano, inizia a girarmi la testa.
Nella mia mente appare, chiara come la luce, un’altra figura che conosco piuttosto bene.

Sansa.

Perché proprio ora, cazzo? Non ho abbastanza rimorsi anche senza di lei?
Chissà che fine avrà fatto, se è ancora viva, se sta soffrendo, se anche lei, come la sorella, avrebbe bisogno di un protettore.
Mi monta la rabbia a pensare che potrebbe essere sola come un cane, a morire di fame o a venire stuprata e io non sono lì.
L’ho sempre protetta, anche quando non era mio compito. La proteggerei sempre, l’avrei fatto.
E invece no, razza di coglione che non sono altro, io me ne sono andato! L’ho lasciata in mezzo ai leoni.

Avrei dovuto portarla via con la forza da quel posto, portarla lontano, a Grande Inverno o in qualsiasi altro posto.
Mi accorgo che sto piangendo, ma non ho la forza di incazzarmi per questo, o di vergognarmi. Mi vergogno già abbastanza per quello che ho fatto a Sansa Stark.
All’Uccelletto.
Aveva imparato bene a cinguettare, a restare composta e posata come una vera lady anche quando veniva umiliata, cazzo se era brava. Ma io lo vedevo nei suoi occhi il fuoco che bruciava, la forza dei lupi.

“Avrei dovuto fotterla a sangue. Almeno ora avrei un bel ricordo a cui pensare.”

Ma chi cazzo voglio prendere in giro. Me la sarei scopata, si, ma non in quel modo. L’Uccelletto è troppo puro per questo mondo, figuriamoci per me. Non sarei stato in grado di torcerle un solo capello, mi sarei limitato a sfiorarle il volto con le mie mani ruvide e ripugnanti, sperando che non indietreggiasse alla mia vista.
Mi rendo conto che mi odio per non averla portata con me. Mi odio per non aver osato sfiorarle il viso durante quell’ultima notte.
Darei qualsiasi cosa per poter vedere di nuovo quei cazzo di occhi, azzurri come le acque della fottutissima isola di Tarth.

“Perché devi essere sempre così detestabile?!”

Già, bella domanda, Uccelletto. Sono stato un vigliacco con te, non ho mai avuto le palle di rivolgerti un sorriso o una parola gentile, ho avuto paura a portarti via con me. Che razza di coglione.
Pensare all’Uccelletto fa quasi più male della morte.
Perdonami Uccelletto, se sono stato un vigliacco, se ora non ti sto proteggendo, se non ti ho protetto mentre venivi umiliata e picchiata.
Perdonami per aver contribuito a farti sentire sola e abbandonata, perdonami cazzo.
Cammina a testa alta Uccelletto. Sei stata forte, non ti sei piegata nemmeno quando non avevi motivo di stare in piedi. Sono fiero di te, Uccellino, anche se non te l’ho mai detto, non sei mai crollata davanti a quei coglioni e so che non lo farai. Se potessi ti applaudirei, ti batterei le mani e ti farei un inchino.

Fotterti a sangue? Io ti amavo, Sansa Stark, più di quanto avrei mai pensato di essere capace, più di quanto avrei voluto. Sei capace di torturarmi la mente anche mentre sto morendo, dannata ragazza dalla pelle di alabastro, te e la tua dannata perfezione.

Ma se fossi qui te lo direi stavolta, se fossi con te non avrei paura di essere gentile, di sorriderti, di sfiorarti. E se tu avessi ancora paura di me, ti mostrerei che non c’è nulla di cui aver paura.

Non sono altro che un cane ferito. Ma per te, per te sarei potuto guarire.

 


NOTE DELL'AUTRICE
Ciao a tutti, cari lettori :)
Anzitutto grazie grazie GRAZIE per aver letto questa One Shot. Ho visto giusto ieri sera la scena della "morte" di Sandor Clegane e ho avuto una folgorazione mistica :D ho iniziato a buttare giù pensieri random, un po' confusionari e sconclusionati. L'ho fatto perché ho pensato che potesse essere adatto rispetto alla situazione; dopotutto, in un momento come quello, è difficile fare riflessioni lineari e pulite secondo me. Voi che ne pensate di questo stile?
Ho voluto focalizzarmi in particolare su Sansa  e sui sentimenti che il Mastino potrebbe provare/aver provato per lei: non ho mai pensato che il suo fosse solo un desiderio carnale e inoltre sono una fan sfegatata della SanSan, quindi capitemi :D
Ringrazio già da ora tutti coloro che avranno voglia di spendere qualche minuto per una recensione su queste poche righe: siete davvero preziosi perchè mi aiutate a migliorarmi continuamente, mi offrite spunti di riflessione e mi tramettete la voglia di continuare a scrivere.
Un abbraccio a tutti! :)
M

   
 
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