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Autore: hart    07/01/2018    1 recensioni
Una visita inaspettata, troppo alcol e tutto cambia.
SwanQueen/DragonQueen
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Regina sobbalzò, e strabuzzò gli occhi. La guardò in confusione.
«Non ho scelto a caso questo posto.» mormorò la Salvatrice. «Quel pozzo può riportare indietro ciò che si è perso. Mi pare sia così, almeno...» rise appena, con amarezza, mentre una lacrima scivolava sul suo viso. «.. speravo avrebbe aiutato. Una volta mi hai riportata indietro. Volevo fare lo stesso con te.»
Regina continuò a fissarla, e piano piano la confusione scemò, non tanto da sparire, ma abbastanza da farle metabolizzare le parole dello sceriffo.
«Non dovevi farmi innamorare di te... Lo ero già...» sussurrò.
La bionda sussultò a quelle parole. Le lacrime scesero da sole, non poté fermarle. 
«No...» sussurrò. «... non abbastanza...»
 «Come fai a sapere cosa provo? Cosa provavo? » le chiese Regina facendo un passo verso di lei. La Salvatrice si asciugò velocemente le lacrime. Rise istericamente.
«Non lo so.» ammise. «Ma so che serve il Vero Amore per farti ricordare, e so che non può esistere senza… consapevolezza.» cercò di spiegarsi. «Devi sapere chi sono. Devi sapere chi sono veramente.» continuò calcando sull'ultima parola. «Io l'ho sempre saputo, ti ho sempre vista oltre quello che mostravi. Poi, con tutto quello che abbiamo passato insieme, piano piano ho capito che quello che provavo era più che affetto. Ma...» scosse la testa alzando e riabbassando le braccia. «... deve essere ricambiato, capisci? Se tu non mi ami veramente, non funzionerà. E come puoi amare veramente qualcuno che conosci a malapena? Qualcuno che hai visto una volta o due? Di cui sai solo il nome e un mucchio di bugie? Ci vuole di più, ci vuole quello che abbiamo vissuto insieme.» continuò. Altre lacrime bagnarono il suo viso. «... Ma come faccio a fartelo ricordare? È un cane che si morde la coda...»
 Il viso di Regina si rigò di lacrime; si avvicinò a lei. Senza pensare, le prese il viso tra le mani e la baciò. Emma chiuse gli occhi. Il suo cuore sembrò fermarsi.
 Emma sentì la magia permeare l'aria. Una strana luce le investì e all'improvviso mille ricordi invasero la mente di Regina. Senza fiato, si staccò da lei, tenendo le mani sulle sue per darsi sostegno.
«Emma...» sussurrò la mora dopo qualche secondo.
La Salvatrice riaprì gli occhi e la sostenne sentendola malferma sulle gambe. La guardò, incredula. Possibile che...?
«Regina...»
 La mora annuì.
«Sì, sono io....» rispose con un sorriso « Grazie... per avermi fatta tornare.»
 Il sollievo che la invase fu così intenso da portare altre lacrime ai suoi occhi. La attirò in un abbraccio, singhiozzando. Regina la strinse a sé.
«Va tutto bene.» le sussurrò all'orecchio cercando di calmarla. Emma la strinse più forte. Si calmò un po', abbastanza per staccarsi un po' da lei per baciarla. Regina ricambiò il bacio con delicatezza.
«Tu sei un’idiota.» le disse una volta staccate. Emma rise piano, ancora scossa. 
«Sì, concordo....»
«Avresti permesso a Mal di portarmi via... Se ci fossi andata a letto.. che diavolo avresti fatto?»
 Emma serrò la mascella, sospirando, poi si strinse nelle spalle.
«Una borsa di pelle di drago, credo.» rispose. Scosse poi la testa sospirando di nuovo. «Non lo so... Te l'ho detto, non volevo ferirti... E poi... » alzò di nuovo le spalle abbassando lo sguardo. «... non sapevo se... insomma, se avessi scelto lei, forse era perché dovevi.» disse a voce davvero bassa.
Regina scosse la testa.
«Cosa devo fare ancora per farti capire che voglio te? Sono quasi morta! Anche più di una volta. Sono stata gelosa di me stessa e lo sono ancora... Devi fidarti di me se vogliamo che questo funzioni! Le cose saranno già abbastanza difficili se le persone lo sapranno...»
 Emma aggrottò la fronte.
«“Se”?» chiese, allarmata.
«Sì... Non so cosa vuoi fare. I tuoi genitori...Henry... Io sono pur sempre la regina cattiva. Non credo sarebbero felici di vederti con me...»
 Emma le prese il viso tra le mani, seria in volto.
«No, non lo sei. Sei stata la regina, hai fatto fuori un po' di gente e avuto la tua vendetta, ma è acqua passata. Sei Regina, lo sei sempre stata, lo sarai sempre. Il tuo... lato oscuro non è ciò che sei. Fa parte di te, di me, di chiunque in questa città e fuori, ma non è ciò che siamo. Tutti abbiamo fatto brutte cose. Io ho ucciso Crudelia, ho strappato il cuore a Violet, a Merida, ho... ho abbandonato mio figlio. Ho fatto un sacco di cazzate, ma non sono i miei errori. Anzi... se sono quella che sono, è grazie a te. Altrimenti sarei solo... la principessa Emma, e mi fa senso solo a dirlo.» rise piano, guardandola negli occhi. Le accarezzò il viso goffamente. «Saranno felici perché io lo sono.»
Regina le sorrise guardandola con gli occhi lucidi.
«Effettivamente credo di averti salvata da tua madre...» rise «Ti avrebbe vestita come un confetto, dovresti ringraziarmi.» le rispose prima di baciarla con passione.
 Emma rise più forte, quindi rispose al bacio, accarezzandole il viso.
 «C'e una cosa devo fare prima però...»
 Emma la guardò con la fronte aggrottata
«Cosa?» le chiese.
 «Uccidere Mal...»  mormorò arrabbiata. La bionda spalancò gli occhi.
«Oh.» disse soltanto.
«Devo parlare con lei. Non credevo che provasse ancora qualcosa per me ma visto cosa ha inventato .... Devo chiarire. Lo capisci?»
 Emma raggelò, fissandola con gli occhi grandi.
«.... “Ancora”?» chiese, tesa.
Regina arrossì e si morse il labbro.
«Lo sai che siamo state insieme. L'hai detto anche tu prima.»
 Emma scosse piano la testa.
«No. Non lo so. L'ho.... temuto, ma non lo sapevo.» replicò, tesa come una corda di violino.
Regina diede una scrollata di spalle.
«È stato tanto tempo fa, non eri neanche nata... Siamo state insieme per tanto tempo, ma è tutto finito.» cercò di spiegarle.
 La Salvatrice sbiancò. 
«Tanto tempo, eh?» mormorò. Fece qualche passo indietro e si sedette sul bordo del pozzo.
Regina si avvicinò a lei e le prese le mani tra le sue.
«Emma... no. Non pensarci, è tutto finito. Non c'è più niente tra noi...»
 La bionda la guardò negli occhi a lungo, in silenzio. Il suo cuore, piano piano, si calmò. Annuì.
«Promettimi solo che, se succedesse qualcosa tra voi, me lo diresti.» sussurrò continuando a fissarla. Regina annuì.
«Non succederà nulla. Ti ho già raccontato cos'è successo mentre non ricordavo niente: ci siamo baciate e... siamo quasi andate a letto, ma l'ho fermata perché dentro di me sapevo che era sbagliato...»
 Emma chiuse per un attimo gli occhi e le mise una mano davanti al viso per fermarla. 
«No, okay, mi basta sentirlo una volta, grazie. » disse velocemente parlandole sopra. «Se non vuoi vedermi vestita di pelle di coccodrillo nera di nuovo non dirlo più, okay?» disse nervosamente, riabbassando la mano.
 «Va bene...scusami...» le accarezzò il viso «Ci vediamo a casa mia tra... mezz'ora?»
 Emma annuì, tesa. Si sforzò di sorriderle.
«Tra mezz'ora. Se non arrivi chiamo Bowen.» disse, rendendosi conto un attimo dopo che Regina non avrebbe capito la battuta, probabilmente.
La donna la guardò perplessa, infatti.
«Ho dimenticato altro?» le chiese. Emma sorrise scuotendo la testa.
«Lascia stare, è un film. Uno che ammazzava i draghi, anche se poi ha smesso.» spiegò.
 Regina rise. «Va bene.» la baciò «A dopo.» 
Svanì in una nuvola viola e apparve davanti alla porta di Mal, bussò.
Mal aprì la porta della stanza e rimase stupita di ritrovarsi di fronte Regina. Le rivolse il suo miglior sorriso.
«Regina, credevo fossi con lo sceriffo....»
 «Ti dispiace che sia passata?» replicò la mora con un sorriso per poi entrare in camera. «Credevo ti avrebbe fatto piacere...»
 Mal la guardò entrare e richiuse la porta.
«Mi fa piacere, infatti. Sono solo stupita.» replicò.
 «Volevo vederti... Domani andremo a vivere insieme e credevo che sarebbe stato meglio... »  disse l’altra avvicinandosi a lei con sguardo malizioso togliendosi la giacca. Mal sorrise e si morse il labbro inferiore percorrendola con lo sguardo. 
«Ottima idea, mia cara...» mormorò, la voce bassa, seducente. Regina continuò a sorridere la fece indietreggiare fino alla porta.
«Io ho solo ottime idee mia cara... dovresti saperlo..»  le sussurrò all'orecchio. La bionda si appoggiò alla porta sorridendo. 
«Oh lo so, lo so...» mormorò appoggiando le mani sui suoi fianchi.
 «Mal... » Regina si staccò da lei e le diede uno schiaffo  «Non credevo saresti andata fino in fondo...» disse con pizzico di delusione nella voce.
 Le si girò la testa dalla violenza con cui Regina la colpì. La guardò con stupore, poi un sorriso beffardo si dipinse sul suo volto mentre si stringeva nelle spalle.
«Che vuoi farci? Sono ancora una cattiva ragazza, Regina, dovresti saperlo...» mormorò facendo lampeggiare gli occhi di lussuria.
 «Lo so bene. Ma ti saresti approfittata di me… Credevo che ci tenessi, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme...»  replicò Regina sedendosi sul letto. La bionda sbuffò.
«Approfittata, non esagerare... Eri ingenua proprio come la prima volta che ci siamo conosciute. Sarebbe stato come rivivere i vecchi tempi, alla fine.» ribatté l’altra staccandosi dalla porta. La raggiunse e si sedette accanto a lei. «Come ti è tornata la memoria? Un sorso di acqua di pozzo ammuffita?»
«No, il bacio del vero amore.»  replicò la mora «Qualcuno ha deciso di essere sincero con me..» la guardò. «Volevi solo rivivere i vecchi tempi?» le chiese.
 Mal abbassò lo sguardo alle sue parole. Le sue spalle si incurvarono appena. Annuì lentamente mordendosi il labbro inferiore.
«La Salvatrice colpisce a morte il drago un'altra volta. Due a zero.» commentò a voce bassa. Sospirò mentre tornava a guardarla. C'era una rassegnata tristezza nei suoi occhi azzurri.
«I cattivi non hanno mai un lieto fine, no? Tanto vale godersi il viaggio...» rispose.
Regina le strinse la mano tra le sue.
«Tu non sei cattiva... Non più. Come me. E bisogna lottare per il proprio lieto fine... Lo so bene... Ma quello che devi chiederti è se volevi solo vincere con me o provi ancora qualcosa?» le chiese guardandola negli occhi.
 La bionda continuò a guardarla negli occhi. La tristezza aumentò nei suoi.
«Lo so. Non sono mai stata cattiva. Ma non mi comporto esattamente come farebbe la tua amata Salvatrice, no? Pare che chiunque non sia un eroe sia automaticamente un cattivo, quindi...» sospirò. «È ovvio che provi qualcosa per te, Regina, altrimenti chi non si sarebbe vendicato dopo essere stato rinchiuso in una caverna per ventotto anni?» sorrise «Ti voglio bene. Sei la mia unica amica, ricordi?» continuò poi. «E, sì, volevo decisamente vincere contro Emma, per una volta. E avere orgasmi insuperabili, come ai vecchi tempi...» rise. Rise anche Regina.
«Quindi nonostante le tue innumerevoli amanti ero la migliore?» disse dandole un leggero colpo con la spalla « Mi dispiace di averti rinchiusa. Sei la mia migliore amica… A quel tempo non ragionavo lo sai. Volevo solo uccidere Snow, vendicare Daniel...» abbassò la voce.
 Mal batté piano una mano sulla sua spalla.
«Oh, lo so, lo so, tranquilla. Non hai parlato d'altro per anni, d'altronde, come potrei non saperlo?» ridacchiò.
 «Lo so. Mi conosci meglio di chiunque altro... Ti voglio bene .» disse stringendola in un abbraccio
Mal la strinse a sé sospirando piano. 
«Ti voglio bene anch'io...» mormorò. Rimase in silenzio per un po'. «Quindi niente sesso?» chiese poi, una punta di speranza nella voce.
Regina scosse la testa divertita «Se lo facessi diventeresti una borsa o un vestito, non ho ben capito cosa Emma voglia fare con la tua pelle di drago...»
 Mal sbuffò.
«Ne varrebbe la pena solo per vederla provarci...» commentò con un lampo di sfida negli occhi chiari.
«Sempre la solita...» ridacchiò Regina «Non voglio perderti quindi vorrei che la tua pelle restasse addosso a te.»
 Mal rise.
«Sì, lo preferirei anche io...»
 «Quindi... Magari un giorno potremo stare tutte insieme nella stessa stanza senza che cerchiate di uccidervi.» disse la mora alzandosi dal letto «Vi voglio entrambe nella mia vita.»
 Mal le rivolse uno sguardo scettico.
«O mangio lei o mangio te. In due modi diversi, ovviamente.» sorrise maliziosa.
 «Scommetto che preferisci me...» ribatté l’altra, stuzzicandola appena «Preferirei nessuno... » le sorrise «Quindi siamo apposto...?»
 «Senza dubbio.» rispose la bionda sorridendole. Sospirò poi, ma alla fine annuì. «Eh, se proprio devo... rinuncerò alle tue splendide abilità e mi limiterò ad essere solo un'amica per te...» disse, drammaticamente rassegnata. «... Ma non provare più a rubarmi incantesimi o varie, o stavolta ti prendo a calci nel culo, mia cara. E, se al tuo lieto fine volessi aggiungere un po' di peperoncino, fammelo sapere. Emma sarà brava a tirare la spada, ma ha la sensualità di un tronco caduto...»
Regina scoppiò a ridere «Sei tremenda! Puoi provare a proporre a Emma una cosa a tre...» le suggerì «Ma dubito che non cerchiate di uccidervi anche in camera da letto...»
Mal le rivolse un sorriso diabolico.
«Se c'è qualcuno da legare e addomesticare, sono sempre disponibile...»
 «Non so se sia pronta a quel genere di cosa....» disse pensosamente Regina, mordendosi il labbro inferiore. Lo sguardo della bionda si accese di interesse.
«Oh, ma guarda guarda chi deve fare un bel discorsetto con la Salvatrice...» esclamò divertita.
 «Mal... non siamo ancora arrivate a quel punto. Non l'abbiamo mai fatto...» Ammise. « Non l'ha fatto con me, almeno. Ma con l'altra me sì...»
 La bionda scoppiò a ridere.
«Allora deve aver provato già un po' di sottomissione. È impossibile non farlo con lei, no?» rise ancora. Le diede poi uno schiaffo sul braccio. «E l'altra te come si è permessa di non venire a farmi un saluto? Lo sai che adoro la tua versione peggiore!»
Regina diede una scrollata di spalle.
«Non lo so. Dovevi approfittarne quando era a piede libero...Magari riprenderemo questo discorso più avanti...» sorrise.
 Mal rise piano.
«Sì, come no...» commentò scuotendo la testa. «Si sa che una volta trovato il Vero Amore non c'è più spazio per le scappatine, Maestà.» rise appena. Posò la mano sulla sua. «Ma non importa. Sono contenta per te.» disse sorridendole, guardandola negli occhi. «Anche se non approvo l'accoppiata...»
«Solo perché ti ha uccisa...» replicò
 La bionda sbuffò alzando gli occhi.
«Non mi ha uccisa! Ma no, non per quello, anche se influisce, certo. Più che altro perché, lo sai, il fatto che è 'buona'...»
«Lo so. Credi...che non funzionerà? Siamo... troppo diverse?»
Mal sembrò pensarci su per un attimo, ma poi posò una mano sulla guancia di Regina.
«'Gina, è Vero Amore. Non può non funzionare.»
 «Con Daniel non ha funzionato... È morto. Robin è morto. E se anche lei... Mal che sto facendo? Potrebbe morire per colpa mia! Dovrei starle lontana...»
 «Hey, respira, respira...» disse in fretta prendendole il viso tra le mani. «Daniel non era il tuo Vero Amore, solo il tuo primo amore. E Robin... magari lo sarebbe stato, se fossi entrata in quella taverna. Ma non l'hai fatto. Hai cambiato il tuo destino quel giorno, Regina. E Emma è la Salvatrice. Sa badare a se stessa. È sopravvissuta a te...» disse poi per allentare la tensione, un piccolo sorriso sul volto. Tuttavia, l’espressione di Regina non cambiò.
 «È per questo che ho lasciato Storybrooke, per proteggere lei e Henry! C'è lui da proteggere, non si tratta più solo di me! È sua madre...»
 Mal strinse la sua mano.
«Regina, non devi proteggerli. Tu non sei una minaccia per loro. Non lo sei per nessuno, a dire la verità, non da quando Emma è arrivata qui...» Alzò un attimo gli occhi al cielo. «... più o meno. Lascia stare i primi mesi in cui avevi il prosciutto sugli occhi e volevi cacciarla.»
 «E se ti sbagliassi? E se morisse a causa mia? Cosa dovrei dire a Henry a quel punto?»
 Mal diede una stretta più forte alla sua mano.
«So che daresti la vita per evitarlo, quindi non succederà.» disse con un velo di preoccupazione negli occhi.
Regina annuì, anche se non del tutto convinta.
«Grazie...» sospirò «Credo che sia arrivato il momento di tornare a casa... Ci vediamo domani per un caffè?»
 Mal la fissò per un lungo momento, infine annuì con un piccolo sorriso.
«Sicura? Speravo almeno che avessi piani migliori, per domani. Come fare sesso tutto il giorno. Tanto per dire.»
Regina scosse la testa, divertita.
« Con te o con Emma?»
 La donna inarcò un sopracciglio.
«Ho detto sesso, Regina, non amore.»
 «Parla con Emma.» rispose l’altra divertita « Adesso dovrei andare, ho detto a Emma che sarei stata a casa in mezz'ora..»
 La bionda sospirò.
«Ecco, lo sapevo, già hai la catena al collo... o la palla al piede, a seconda di come vuoi vederla.» Agitò le mani in aria con aria drammatica. « Vai, vai dalla tua amata, io...» smise di muovere le mani e si guardò intorno. Le spuntò un sorriso enorme sul viso. «Io finalmente posso lasciare questo buco di stanza e tornare a casa mia! Ah, non dovrò più sopportare quell'irritante bestiola...»
 «Non ho nessun cappio al collo!» ribatté la mora «È solo la prima sera che passeremo insieme... » risponde arrossendo «E dobbiamo parlare di tante cose... Come per esempio di come la prenderanno i suoi genitori.» continuò rimettendosi la giacca. Mal scoppiò a ridere.
«Fatevi beccare da Snow. Sarà divertente.» suggerì.
 «Sarebbe un buon modo per levarsela di torno..» rise la mora. La strega rise con lei. 
«Registralo, se succede. Anche se non succede, registra lo stesso. »
Regina trattenne l’ennesima risata e la guardò negli occhi.
«A domani.» Si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla guancia. «Buonanotte Mal...»
 La donna la prese per un braccio mentre si avvicinava a lei e premette le labbra contro le sue, per poi lasciarla un attimo dopo.
Regina le lanciò un' occhiataccia «Sei sempre la solita.» disse per poi sorriderle mentre svaniva in una nuvola viola. Mal le fece l'occhiolino mentre il fumo la avvolgeva.
 
 
 

 Apparve in casa sua, nel salone. «Emma?»
 Emma entrò nel salone di corsa, gli occhi spalancati.
«Stai bene? Che è successo? Sei in ritardo!» esclamò tutto insieme.
 «Sto bene..Tranquilla...» Regina le sorrise e si avvicinò a lei « Tu stai bene?»
 Emma annuì, continuando a fissarla con gli occhi sgranati.
«È successo qualcosa vero?»
 «Niente di grave. Ho parlato con lei. Ho messo in chiaro la natura del nostro rapporto.» le spiegò «Avrebbe voluto che la nostra storia riprendesse. Poi quando me ne stavo andando... mi ha baciata...» mormorò
 Emma spalancò ancora di più gli occhi.
«E questo sarebbe chiarire la natura di un rapporto?» chiese, stizzita.
 «Emma non significa niente. Si diverte così... Ma ha capito che amo te...» cercò di tranquillizzarla
 Emma abbassò un po' lo sguardo, la mascella contratta.
«Be' io non mi diverto per niente...» borbottò.
«Lo so.» le strinse la mano «Non succederà mai più... Ha capito. Davvero.»
 Emma rialzò lo sguardo su di lei, studiando il suo viso. Qualcosa in esso la convinse. Sospirò appena e annuì.
«Lo spero per lei.»  replicò, la minaccia nel tono.
 «Non devi preoccuparti di lei. Ho scelto te.» le sorrise la mora « L'ho fatto anche senza memoria.»
 Emma sorrise, la rabbia estinta da quelle parole. La baciò dolcemente.
 Regina ricambiò il bacio stringendosi a lei «Voglio te.» le sussurrò.
 Il sorriso di Emma si allargò esponenzialmente. La baciò di nuovo, stringendola a sé.
«Henry è in casa?»  le chiese poi Regina. Emma scosse la testa.
«No, è con Violet...»
«Quindi siamo sole...» disse la mora, maliziosa.
 Emma arrossì e abbassò lo sguardo sorridendo.
«Sì...» mormorò. «Per questo ho preparato la vasca...»
 «Avevi già pensato a tutto?» disse guardandola.
 La bionda tornò a guardarla e scosse la testa.
«No. Cioè... ci ho sperato...» mormorò, improvvisamente incerta.
 «Tu hai già avuto un assaggio... » si lasciò sfuggire la mora, per poi cercare di togliersi dalla mente quei pensieri. Emma arrossì ancora di più.
«Sì....» sussurrò. «... ma non è lo stesso.»
 «Con lei ti è piaciuto...No...Non voglio parlarne ...» disse facendo un passo indietro «Credo che la vasca sia un ottima idea...»
 Emma la guardò con stupore.
«D-davvero?» chiese.
 «Io non voglio saperlo...Non voglio sapere... Ma voglio che tu mi prometta una cosa.»
 Emma annuì guardandola con gli occhi sgranati.
«Dimmi.»
 «Se dopo... che noi... Tu dovessi preferire lei… voglio che tu me lo dica. Che sia sincera con me.»
Emma spalancò gli occhi.
«Cosa? No, io non... Regina, io non preferisco una parte all'altra!» esclamò. Le prese poi una mano. «Tu. È te che voglio. Tutta intera. Bene e male.» disse guardandola negli occhi. «Io non ti nasconderò mai niente, ma non devi.... temere una parte di te!»
 «Emma, non sono stupida... Non so esattamente cosa sia successo tra voi, ma conosco le sue inclinazioni... E ...»
 Emma aggrottò la fronte, confusa.
«Inclinazioni?» chiese.
«Il suo modo... di sedurre... di fare l'amore...o sesso dovrei dire nel suo caso...»
 Emma era sempre più confusa.
«Regina, non so di cosa tu stia parlando...» ammise.
 «Tu e lei... Avete fatto sesso...» rispose semplicemente
 Emma inarcò le sopracciglia.
«Questo lo abbiamo già chiarito... credo... e poi io non ho fatto... niente...» aggiunse più piano.
 «Tu non ...è stata solo lei?» le chiese confusa.
 Emma arrossì, poi annuì lentamente.
 « E se… quello che ti ha fatto ti dovesse piacere di più, dovrai dirmelo.» disse la mora. La Salvatrice sospirò.
«Sì, va bene...» cedette. Regina annuì, ancora un pò turbata.
«Andiamo di sopra..»
La bionda si voltò verso le scale, lo sguardo basso. Regina la superò e salì le scale lentamente fino ad arrivare nella sua camera da letto. Si avvicinò al letto e iniziò a spogliarsi lentamente
 Emma la seguì. Si fermò sulla porta della stanza e si appoggiò allo stipite, osservandola.
 Regina si voltò verso di lei. Era rimasta solo con un reggiseno e mutandine di pizzo nero.
«Puoi entrare...» sussurrò.
 Emma si perse a guardarla, ammaliata dai suoi movimenti mentre si spogliava. Non riuscì neanche a rialzare gli occhi sui suoi quando le parlò. Deglutì e si umettò le labbra. Annuì. Si staccò dallo stipite e si avvicinò lentamente a lei.
 «Stai bene? C'è qualcosa che non va...» chiese Regina con un velo di imbarazzo
 Emma scosse la testa e puntò finalmente gli occhi nei suoi. Ormai a meno di un passo da lei, azzerò definitivamente la distanza tra loro e la baciò quasi con prepotenza, afferrandole il viso tra le mani.
 La mora rimase sorpresa e spalancò gli occhi per qualche secondo, per poi rilassarsi e chiudere gli occhi ricambiando il bacio. Emma allentò la presa sul suo viso e fece scivolare le mani più in basso, prima sul suo collo, poi sulle spalle e lungo la schiena. Prese il gancio del reggiseno tra le dita e lo slacciò. Regina tremò leggermente tra le sue braccia. Emma alzò le braccia per farsi togliere la maglia, poi posò le mani sui suoi fianchi e la spinse gentilmente verso il letto riprendendo a baciarla. Regina si stese su letto portando sopra di se la bionda, le sganciò il reggiseno, continuando a baciarla. La Salvatrice si appoggiò con una mano sul materasso e spinse una gamba tra quelle del sindaco mentre continuava a baciarla. Regina aprì le gambe per lei, portò le mani sui suoi jeans, sbottonandoli per poi farli scivolare lungo le sue gambe, ed Emma la lasciò fare, aiutandola per permetterle di sfilarle i jeans. Premette poi la gamba contro di lei scendendo a baciarle il collo. Regina gemette leggermente spostando di lato la testa per concederle più spazio. La bionda spostò anche l'altra gamba tra le sue facendo leva sulle braccia, quindi premette l'inguine contro quello di Regina, gemendo appena mentre continuava a baciarle il collo. La donna socchiuse gli occhi, sentendo il suo centro contrarsi, sollevò il bacino per sentire maggiormente il corpo della bionda
Emma si mosse su di lei facendo ondeggiare il bacino che tenne premuto contro di lei. Percepiva il suo calore attraverso la stoffa sottile degli slip.
«Regina...» mormorò accarezzandole il corpo con una mano.
«Emma...» mormorò l’altra a sua volta graffiandole leggermente la schiena. Emma gemette appena inarcando la schiena. Spinse più forte contro di lei, strusciandosi.
Di colpo, la mora ribaltò la situazione mettendosi sopra la bionda, la guardò per un lungo istante prima di baciarla nuovamente.
 Emma fremette nel ritrovarsi sotto di lei. Ricambiò il suo sguardo, ma chiuse gli occhi quando la baciò.
Regina spostò la mano tra le sue gambe toccandola appena per poi toglierle gli slip. Emma gemette e spostò leggermente il bacino verso di lei. Fece vagare le mani sul corpo della mora, ammirandone le forme.
Regina la guardò per un istante prima di portare la testa tra le sue gambe, le graffiò leggermente per fargliele aprire e si sistemò tra esse. Passò la lingua su e già sulla sua intimità, trovandola già bagnata
 Emma spalancò le gambe, trattenendo un gemito. Ma non poté farlo quando sentì la lingua bollente di Regina su di lei. Strinse le coperte tra le dita ansimando.
«Sì...»
La mora strinse la presa sulle sue gambe e continuò a leccare la sua intimità, aggiungendo anche un dito, entrò dentro di lei mentre la bocca si chiudeva sul suo clitoride mordendolo e succhiandolo.
 Un grido soffocato uscì dalle labbra della Salvatrice. Strinse più forte le coperte e abbassò lo sguardo appannato su di lei.
Incoraggiata dai suoi gemiti, Regina continuò a muovere la lingua più velocemente così come le dita aggiungendone un altro per poi aprirle dentro di lei per toccare i suoi punti più sensibili. Emma urlò quando aggiunse volume dentro di lei, poi continuo a gemere, facendo ondeggiare leggermente il bacino.
«Regina...» ansimò.
La mora la tenne ferma con una mano mentre continuava a muoversi velocemente in lei, ed Emma si morse il labbro per non urlare ancora, ma non poteva trattenere i gemiti di piacere. Venne poco dopo, troppo eccitata per resistere.
 Regina leccò via tutto il suo piacere, guastandola lentamente per poi risalire e baciarla. Emma ansimò riprendendo fiato, il viso arrossato, i capelli scompigliati sul cuscino. Si tirò su poggiando i gomiti sul letto e afferrò Regina la baciò per poi farla stendere sotto di sé.  La mora sorrise e le accarezzò il viso mentre Emma iniziò a muoversi sul suo corpo, Regina socchiuse gli occhi a quel contatto, sentì il suo centro contrarsi, i battiti farsi irregolari. Emma le aprì maggiormente le gambe e riprese a muoversi più velocemente su di lei, facendo scontrare i loro bacini, la mora inarcò la schiena spingendosi verso di lei per avere maggiore contatto. Presto la stanza si riempì di gemiti sempre più forti che si mescolavano con ansimi di piacere. Emma non smise per un attimo di baciare le labbra della donna sotto di lei, con la mano le accarezzava il corpo bollente che tremava ad ogni suo tocco.
«Emma…»
Il suo nome pronunciato dalla voce roca ed eccitata di Regina la mandò in estasi, spinse più forte verso di lei sentendo l’orgasmo farsi strada prepotentemente. Vennero insieme gridando ognuna il nome dell’altra, poi la bionda si lasciò cadere accanto all’altra donna, esausta. Si guardarono, i loro visi così vicini che i loro respiri si mescolavano insieme, Regina si sporse leggermente per rubarle un bacio. Emma la strinse tra le sue braccia, poi caddero in un sonno profondo.
   
 
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