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Autore: VenerediRimmel    12/01/2018    2 recensioni
E una volta in cui è successo di proposito.
[Peter Parker & Wade Wilson - Peter Parker & Tony Stark - post!Spiderman: Homecoming & post!Deadpool]
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Questa storia è una traduzione di "Five Times Peter Parker and Wade Wilson Crossed Paths By Accident" che potete trovare su ao3
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Deadpool, Peter Parker, Un po' tutti
Note: Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Premessa da fare: trattandosi di una traduzione, ho chiesto il relativo permesso all'autrice che è stata lieta di concedermelo. 

la storia che ho tradotto è possibile leggerla in lingua originale cliccando qui

Se devo spiegarvi il motivo per cui ho deciso di tradurre questa storia, è molto semplice per me: l'ho trovata reale, con gli accaduti narrati dalla marvel nei vari film in questione. Peter e Wade sono trattati psicologicamente con cura, secondo me, e non sono scimmiottati scherzosamente come in molti fanno. Wade, in particolar modo, ha un'anima... pur mantenendo il suo particolare modo di... affrontare la vita.
Poi, beh, sarete voi che leggerete a farvi un'idea. Magari uguale, oppure diversa dalla mia... ma mi auguro comunque che sarete entusiasti come me di questo lavoro.
Detto questo, un'ultima cosa prima di lasciarvi: è la mia prima traduzione! E no, non vi dico di essere clementi. Perché non è questo tipo di trattamento che voglio.
Siate spietatamente sinceri, perché è bene che io impari qualcosa da tutta questa avventura.
Ora basta, sul serio!
Buona lettura!


 
Cinque volte in cui Peter Parker e Wade Wilson si sono imbattuti casualmente fra loro
-e una volta in cui è successo di proposito-


Con i vigilanti e gli Avengers a gironzolare come scarafaggi superdotati, Wade sapeva che non sarebbe stato più possibile accettare taglie a New York. Sfortunatamente per lui, il prezzo per quest’ultima testa, in particolare, fu dannatamente troppo alto per non accettarla. Lo chiamavano il Punitore, ed eliminava i cattivi come se fossero fuori moda. Personalmente, Wade ammirava il suo modus operandi e la sua ferocia, ma da mercenario non toccava a lui individuare e scegliere l’obiettivo. Se non l’avesse ucciso lui, qualcun altro lo avrebbe fatto e questo qualcun altro sarebbe sostanzialmente diventato più ricco.
Wade si nascondeva dietro un edificio per guardare l’ultimo massacro del Punitore. Il tizio sembrava molto più che sconvolto. Wade lo comprendeva. Quando quello ebbe finito con l’ultimo dei mafiosi a cui aveva teso un’imboscata, Wade sogghignò, rimuovendo il MP5K dal suo borsone e seguendo col mirino la sua ritirata. Drizzò la pistola, calibrando per un colpo alla testa.
All’improvviso, però, una macchia rossa e blu si intromise coprendo il suo bersaglio.
“Cosa ca-“ Wade alzò lo sguardo. Cazzo. Spiderman. Tra tutti i giorni possibili…
Come la maggior parte delle persone a New York, Wade aveva visto l’evoluzione del vigilante mascherato del Queens su Youtube. Le imbarazzanti annotazioni, che lasciava sulle scene del crimine, sembravano più un annuncio di un boy-scout, ma Wade doveva ammettere che i poteri del ragazzino erano notevoli.
Ora, Spiderman incombeva su di lui. Wade poteva praticamente sentire onde di legittima ostilità propagarsi dal suo corpo. “Cosa stai facendo?”
“Sto cercando di sparare a qualcuno, tesoro. Se ti spostassi un po’ alla tua sinistra…” ma Spiderman non si mosse, piuttosto incrociò le braccia al petto: “Tu non sparerai a nessuno”.
Wade scrutò oltre il ragazzo notando con frustrazione che il Punitore era sparito. “Ottimo, non lo farò di sicuro, ora! Dannazione. Hai idea di quanto tempo io abbia perso seguendo quel tipo?”
Spiderman non gli rispose. Wade grugnì, infilando l’arma nel suo borsone con l’espressione di un martire. Calò il borsone sulla sua spalla, controllando il suo orologio. Forse se si fosse mosso velocemente, avrebbe comunque potuto raggiungerlo… d’altronde era ben informato sul prossimo obiettivo del Punitore.
Wade aveva iniziato già a camminare quando Spiderman gli afferrò il braccio. Anche se aveva visto i video su Youtube, fu colto di sorpresa dalla forza della sua presa. “Credi che io ti lasci andare dopo che hai provato a uccidere qualcuno davanti a me?”
Wade si fermò, drizzando la sua testa. Questo ragazzino fa sul serio?, ridacchiò.
“Senti, nanerottolo, quel tipo è un criminale ricercato, quindi in realtà sto tipo facendo il lavoro duro al posto tuo. Non c’è di che, tra l’altro.”
“Ora, perché non corri a casa a fare i compiti e lasci che se ne occupino i grandi?”
Spiderman strinse la presa. Wade sospirò. La sua finestra di opportunità di catturare il Punitore gli fu bruscamente chiusa in faccia. Non voleva ferire il ragazzino ma… c’est la vie, questa è la vita. Così agì per lanciare un gancio destro.
Incredibilmente veloce, Spiderman strinse il suo pugno nella propria mano. Wade si accigliò. “Merda. Ottimi riflessi. Sei per caso caduto in una vasca di rifiuti tossici o cosa?”
“Qualcosa del genere” rispose il ragazzino, imperturbabile, per poi spingerlo all’indietro, mettendolo al tappeto.
Ciò che Wade seppe successivamente fu che il suo borsone era stato imprigionato dalla ragnatela sul marciapiede.
Spiderman alzò l’altro braccio per lanciare una ragnatela e incastrare Wade assieme al suo borsone, ma questo fu più veloce. Lo colse di sorpresa, muovendo le sue gambe platealmente sotto di lui, acquistando tempo a sufficienza per tirar fuori la sua katana mentre Spiderman si rimetteva in piedi. Wade iniziò a tagliuzzare la ragnatela che copriva il borsone, imprecando col fiato grosso.
Il ragazzino sferrò contro di lui altra ragnatela, ricoprendo la sua katana che, però, Wade tirò e tagliò subito via. Fu poi Wade a tentare un colpo con la sua spada, ma Spiderman deviò fin troppo facilmente, rispondendo con un pugno sulla faccia di Wade.
 
Ouch. Il ragazzino era davvero forte. Eppure, credeva che se avesse voluto avrebbe potuto colpirlo anche più forte di così. Il ragazzino ci stava andando giù leggero. Wade non riusciva a ricordare l’ultima volta che aveva combattuto con qualcuno che si era trattenuto in quel modo. Che tesoro.
La moderazione di Spiderman non ebbe alcun effetto sulla sua mancanza. Wade non stava affatto risparmiando colpi, ma era raro che riuscisse a mandarne uno a segno. Presto, i due iniziarono ad ansimare, esausti, nonostante nessuno dei due fosse disposto a smettere di combattere.
Wade fu sul punto di abbandonare il borsone con le sue armi per un ultimo disperato tentativo di prendere il Punitore, quando il suono di una mitragliatrice penetrò l’aria.
Dannazione, il Punitore doveva aver già raggiunto il suo prossimo obiettivo.
Il ragazzino sembrò considerare che il rumore di una mitragliatrice fosse una minaccia ben peggiore di Wade, così abbandonò il combattimento prendendo la direzione degli spari. Soltanto quando Wade finì minuziosamente di liberare il borsone dalla ragnatela, lo afferrò e seguì il ragazzo.
“Non è giusto, io ho la precedenza!”
Spiderman non gli rispose, prendendo velocità. Quando arrivarono sulla scena dell’ultimo crimine commesso dal Punitore, Wade riconobbe il locale che ultimamente veniva frequentato dai membri di un nuovo sindacato criminale che era giunto in città. Si facevano chiamare L’Elite. Che stupida scelta.
I corpi erano sparpagliati per tutto il locale, assieme a bicchieri rotti e stucco, Wade si guardò attorno cercando il Punitore, che però sembrava essere già sparito. Imprecò. Spiderman arrancò nell’edificio e Wade lo vide inginocchiarsi su uno dei corpi.
“Oh, Cristo, non sei un necrofilo, vero?” domandò.
Spiderman non diede segno di starlo a sentire. “È vivo!”
“Questo rovina i tuoi piani?”
“Chiama un’ambulanza!”
“Seriamente?”
Il ragazzino lo era per davvero, Wade osservò come faceva pressione sull’addome dell’uomo “non morto”, per impedire che si dissanguasse. La sua voce uscì più acuta, e spaventata, quando disse: “Sì, seriamente, sta morendo!”.
Wade sospirò, roteando gli occhi al cielo. “Okay, okay…” prese il proprio telefono dal borsone e con una lentezza spassionata compose il 9-1-1.
“911, qual è la sua emergenza?”
“Non sono del tutto certo che questa possa definirsi una emergenza, ma ci sono un bel po’ di uomini morti nel bar tra la nona e Richmond”:
“Deadpool!” Spiderman urlò.
“Oh certo, e uno non poi così tanto morto”
“Un’ambulanza sta arrivando. Rimanga in linea per-”
Wade riagganciò. “Ecco fatto, questa è la mia buona azione per quest’anno!”
Spiderman lo ignorò, dando nuovamente attenzione all’uomo quasi morto. “Riesci a sentirmi?” disse, controllando dal collo dell’uomo se ci fosse battito.
Con la coda dell’occhio, Wade pensò di aver notato qualcuno stare in piedi all’inizio del complesso degli appartamenti accanto, ma quando si voltò a controllare non vide più nessuno. Non immaginò che potesse trattarsi del Punitore, ma forse…
Con un ultimo sguardo al giovane vigilante e al criminale mezzo morto, Wade si diresse verso l’appartamento. 


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Arieccoci qui! 
Non so voi, ma mi è sembrata fin troppo realistica la reazione di Wade al comportamento di Spiderman. E ho riso tantissimo. La chiamata al 911? Spassosissima. 
Volevo dirvi che in linea di massima aggiornerò almeno una volta a settimana. Dipende da quanto velocemente riuscirò a rivedere ogni capitolo, ma ho già tradotto tutta la storia quindi non preoccupatevi che possa rimanere incompiuta.
Vi abbraccio!
Alla prossima,
VenerediRimmel
   
 
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