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Autore: Elsa Maria    13/01/2018    0 recensioni
“Sarebbe questo il nobile animo Grifondoro? Quante stronzate.”
“Potrei dire lo stesso della compostezza dei Serpeverde.”
“È possibile che tu sia capace solo a baciare con quelle labbra?”
“Sarebbe un complimento?”
“Sarebbe un invito.”
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Nota d'autrice:
Ho passato due mesi a leggere solo le Drarry presenti su EFP e ho ancora tanto da leggere, scoprire, recuperare e iniziare. Mi ero ripromessa di non scriverne, perché non mi sentivo abbastanza in empatia... Eppure, alle 3 di notte ho scritto ed eccone il risultato -in verità, è tutta colpa di Pansy e del cosplay che sto cucendo per poterla portare insieme a Draco! 
Spero che vi piacerà e che vi strapperà un sorriso. 

VI PREGO DI RECENSIRE E DI INCORAGGIARE  FERMARE QUESTO SCEMPIO!
Buona lettura~



Chi me l’ha fatto fare
 
 
 
Un passo, un altro passo e un altro ancora.
 
Chi glielo aveva fatto fare? Non ricordava alcun medimago prescriverle il fare da prefetto come cura ad una diagnosi.
 
Un ticchettio, un altro ticchettio e un altro ancora.
 
Di certo non era accaduto per scommessa, né Tiger né Goyle erano tanto furbi da vincere contro di lei, forse Zabini, ma scommettere contro Zabini era come buttarsi in corsa libera contro il Platano Picchiatore. Aveva sentito dire che faceva male.
 
Un eco, un altro eco e un altro ancora.
 
Sospirò, facendo rimbombare, dietro il rumore della sua suola, il suono del suo fiato. Era stata colpa di Draco e delle sue stupide auto-gare con Potter. Lo capirebbe davvero il suo amico se il Grifondoro partecipasse contro di lui in quelle sfide… Invece no! Draco si riteneva tanto superiore a Potter da poter, non solo dichiarare da sé sfida e clausole di questa, no, poteva anche decidere se il Grifondoro partecipasse, senza che ne fosse, ovviamente, informato e partecipe, ma, soprattutto, decretava da sé la propria vittoria, vantandosene con lei e Zabini.  Era uno spettacolo quando, tutto tronfio, gonfiava quel suo petto magro, arricciando il naso aristocratico ancora più verso l’alto –come se fosse possibile- e iniziava il suo discorso di lode e gloria alla sua vittoria. Altro che Prescelto, è riuscito a farsi soffiare il posto da Weasley… Capito? Lenticchia!- era questo che aveva detto mostrando fiero la spilla da prefetto, brillante sulla toga lucida, accarezzandola poi con dolcezza, come se fosse un grande tesoro. Infatti, la prima gara di quel quinto anno contro Potter era diventare prefetto. Nello scenario migliore lo sarebbero stati entrambi e si sarebbero picchiati nei corridoi la sera senza essere disturbati, in quella idilliaca lui sarebbe diventato prefetto mentre lo sfregiato no, nel peggiore invece il Serpeverde la parte lesa, il Grifondoro la vincente –e il maledetto grifone ne aveva anche troppe di linee segnate sul suo tabellone. Fortunatamente per tutta la casata Serpeverde Potter aveva perso, realizzando lo scenario idilliaco… Ma questo comprendeva lei nel piano. Lei, la sua schiena e i suoi piedi, ora entrambi doloranti. Aveva sonno dannazione! Teoricamente le ronde dovevano essere divise, ma Draco no! Immagina beccare un Grifondoro fuori dal letto, l’aveva abbindolata con così poco, In due sarà più facile beccarli e non se lo aspetteranno!. Sì, abbindolata con pochissimo.
Sospirò ancora, aggiungendo a quell’assordante suono di passi anche il rumoriccio dei suoi borbottii d’imprecazioni trattenuti.
“Stiamo dormendo, insomma.” Si era lamentato un quadro a sentire quei suoni trattenuti e scuri, beccandosi un Lumos in faccia.
“Preferisci che scaraventi te anziché borbottare?” Il veleno che uscì dalle sue piccole stirate labbra fece ritrarre il quadro su se stesso.
Voleva bene a Draco, ma almeno potevano girare insieme! Non divisi… Si scompigliò il caschetto liscio e corvino, trasformandolo in un nido d’uccelli. Cosa aveva fatto di così sbagliato? Forse era stata troppo antipatica? Acida? Aveva esagerato a lanciare un Mangialumache a quella primina di Corvonero? O a trasfigurare la piuma della Weasley in un serpente? Ma lei si annoiava, doveva pur divertirsi, no? Sospirò ancora quando ad un tratto sentì un suono; meglio, dei versi. Aguzzò la vista e tese l’orecchio, avvicinandosi con cautela a dove le voci provenissero.
Finalmente un po’ di movimento!
 
“Dannazione, sfregiato, se non tieni a posto quei denti te li spacco con un pugno.”
“Dannazione lo dico io, Draco, possibile che rovini ogni momento?” Sbuffò l’altro in risposta sulle labbra che aveva appena morso rendendole rosse come non lo erano mai state.
“Devo ricordarti della mia carica e del fatto che dovrei punirti, anziché-” La frase gli morì in gola, pentendosi della triste piega che aveva preso quella sua stessa battuta.
“Farti punire?” Completò Harry dopo aver sfoderato un ghigno tutt’altro che Grifondoro.
“Meno 10 punti a Grifondoro!”
“Puoi levare punti solo alla tua casata.”
“Fottuto Grifondoro.”
“Che linguaggio scurrile, signor Malfoy, spero non baci tua madre con quella bocca.”
“Maledizione, Harry!”
Il Grifondoro sorrise vittorioso, poggiando la fronte su quella della sua nemesi. “Devo sempre farti infuriare per sentire il mio nome uscire dalle tue labbra.” E non trattenne una risatina che fece ringhiare il Serpeverde. “Sei una fatica, dannata serpe.” Fu l’ultima cosa che Pansy udì prima di vedere indistintamente le labbra dello sfregiato posarsi su quelle del suo amico.
Le labbra preziosissime del suo amico.
Improvvisamente non sentì più la mancanza del rimbombo delle sue scarpe. Cosa fare? Intervenire e venir cruciata da Draco? No, grazie. Scappare? La curiosità la teneva inchiodata sul posto! Controllare e poi andare? No, no, era meglio scappare! Lontano! O fare un sacco di soldi con quello scoop… Odiava lo sfregiato, non Draco.
Il Draco che ora lo sfregiato stava violando! Se gli potessi mettere le mani al collo, io…!-
La sua furia fu interrotta dalla propria attenzione, catturata da una flebile luce avvicinarsi dalla parte opposta del corridoio… La Granger! Iniziò a sbracciare, mostrandole quella maledetta spilla da prefetto per farle capire che era lì per la ronda e che lei doveva, assolutamente, stare zitta. Sperò vivamente che l’avesse capito, perché aveva battuto tante volte l’indice contro le labbra che ora le doleva –stava diventando la McGranitt con tutti quegli acciacchi. Fortuna volle che si trattava di Hermione e non di Weasley, che lei fosse una ragazza sveglia e che subito afferrò il perché la Parkinson si trovasse attaccata ad un muro rivolta verso l’incrocio per un altro corridoio: spiava qualcuno, e di certo la Grifondoro non si mostrò meno curiosa e… sconvolta.
Guardò Pansy negli occhi, indicando verso la scena e lei sconsolata abbassò la testa, trasalendo al rumore di un gemito.
Draco, maledizione- Sibilò nella sua testa. La Granger invece si mostrò divertita, proprio come quando in una partita di Quidditch la tua squadra faceva punto.
Maledizione anche a te, mezzosangue.- Spuntò, sempre nella sua mente. Nel momento in cui fu Harry a gemere, però, toccò a lei sorridere: punto a Serpeverde.
E continuò così. Ad ogni sussurro, verso, gemito e sospiro di Draco, Hermione gongolava, facendo muovere sinuosamente la toga e la sua enorme chioma riccia in contemporanea. Per ogni ringhio, mugolio e Draco trattenuto, Pansy si leccava le labbra, sogghignando tutta soddisfatta, quasi fossero sue le tattiche che il compagno di casata stesse mettendo in pratica. Si ridestarono solo nel momento in cui i due tornarono a parlare.
“Sarebbe questo il nobile animo Grifondoro? Quante stronzate.”
“Potrei dire lo stesso della compostezza dei Serpeverde.”
“È possibile che tu sia capace solo a baciare con quelle labbra?”
“Sarebbe un complimento?”
“Sarebbe un invito.”
Pansy fece il gesto del vomito e per poco Hermione non si fece scappare una risata.
“E dimmi, al nostro Principe delle Serpi basta solo un bacio?”
“Calma il tuo animale lì sotto, Potter, questa sera hai dato e credo che Pansy mi stia cercando.”
“Possiamo sempre usare il mantello dell’invisibilità in maniera alternativa.” A quella proposta fu il momento di Hermione di rabbrividire schifata, facendo ridacchiare l’altra.
“Oppure, potremmo tornare a fare il prefetto e lo sconsiderato Grifondoro che porterò dalla Granger per fargli levare punti.”
“Malfoy, sei così pieno di perversioni!”
“Zitto e scollati, sfregiato, non ho intenzione di fare sconti, per cui chiudi quella zip e seguimi.” All’ordine repentino di Draco le due intruse saltellarono sul posto agitate, guardandosi intorno non sapendo dove andare a nascondersi. Poi, svelte, incrociarono gli sguardi, annuirono e allontanandosi di soppiatto dalla scena nelle direzioni opposte, approfittando del momento di pulizia dei due.
 
“Credi anche tu a quel che vedo io, Ron?”
“No, amico, non ci riesco proprio.”
“Non so come hai fatto a trattenerti dal ridere.” Commentò Hermione, lasciando scivolare dalle labbra la risata che non era riuscita a liberare la sera prima.
“Io non so come hai fatto tu a rimanere con il sangue freddo, insomma ho imparato a scandalizzarmi poco, ma te… Ti facevo più pudica e anche più ottusa.” Ammise la Parkinson con un sorrisetto a fior di labbra, accentuando il linguaggio del corpo con le braccia conserte, da chi ne sapeva una più del diavolo.
“Sai se qualcuno volesse prendere le sembianze di Pansy con la polisucco?”
“Non lo so, Zabini, sto iniziando a pensare di sì.” Mormorò Draco all’amico alla vista delle due che chiacchieravano, non riuscendo a mordere per lo stupore la mela verde lasciata in sospensione a contatto con le labbra.
“Guarda Potter che faccia da pesce lesso.”
“Se Draco smettesse di trattare la mela come trattava lui ieri sera, sono sicura che potrebbe fare una faccia migliore.” Pansy sghignazzò notando quello che la Granger le aveva appena sottolineato.
“Buona colazione, Granger.”
“A te, Parkinson.” Hermione si sedette con la sua solita grazia, ignorando gli sguardi sbarrati dei suoi compagni.
“Hermione, ma…?”
“Chiudi la bocca Harry, non vorrei ti entrassero le mosche.”
Pansy anche tornò a sedere al suo posto soddisfatta, incupendosi alle facce sorprese e spaventate degli amici.
“Che avete da guardare?” Gracchiò. “Draco sbrigati a mangiare quella mela, non vorrai far pensare male.” Disse senza dire. Si voltò verso il tavolo Grifondoro e rise nel vedere la faccia di Harry che seguiva il succo della mela scivolare lungo il mento di Draco.
Accarezzò la spilla da prefetto. Sì, alla fine non sarebbe stato tanto male. 


 
   
 
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