Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: bohmacheneso    15/01/2018    1 recensioni
Dicono in molti che sono troppo giovane per riuscire a comporre da solo musica e testi di quello spessore, parlano di frode o di chissà che altro...
Onestamente?
Che parlino pure, più mi nominano e più mi fanno pubblicità.
Però, forse, un trucchetto c'è, sempre se possa essere considerato un trucchetto: seguo una voce che risuona nella mia testa, mi fa da guida e so che gli devo tutto; le mie canzoni sono il risultato della mia mente ma rappresentano la visuale di un mondo di emozioni che da solo non sarei mai riuscito a provare, questo lo so bene, quello che non so è... di chi è questa voce che continuo a sentire?
|[Per Yoongi era tutta una cosa nuova, non capiva come potesse sentirsi tanto attratto da una persona al primo sguardo, rifiutava l'insulsa idea di una cotta, per lui non esistevano.
Eppure ammetteva che c'era qualcosa che lo spingeva a voler sapere sempre di più su di lui.
Non avrebbe mai potuto immaginare la realtà celata dietro quella situazione.]|
Genere: Angst, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Passare il tempo libero a comporre davanti al piano  era un'attività abituale.
 
Si alzava, e se trovava la forza di volontà necessaria (cosa non poco rara)  si alzava anche presto, faceva una doccia calda, sorseggiava una tazza fumante di caffè e poi ecco che si dirigeva verso quello strumento tanto amato, questa era la sua giornata ideale, ed era esattamente così che stava passando la sua mattinata Min Yoongi.
 
Niente poteva rompere l’equilibrio che si andava a creare nel momento esatto in cui toccava con le dita la superficie liscia dei tasti, il resto veniva annullato, scompariva, e se qualcuno si fosse intromesso in quello che riteneva essere il suo spazio riservato avrebbe fatto una fine a dir poco tremenda.
Era da tempo che aveva in mente un nuovo componimento, la melodia era dettata da una voce sconosciuta, una voce che fungeva da musa ed era la protagonista di ciò che componeva, eppure tutte le pagine di pentagramma usate si ritrovavano accartocciate sul pavimento non essendo mai soddisfatto.
Il problema principale era che quella voce non era ben definita, era come sfocata nella sua testa.
Si chiedeva spesso se l'avesse ascoltata in passato o meno, aveva fatto molte ricerche eppure non aveva ancora trovato la persona che la possedesse quindi aveva iniziato a credere che fosse frutto della sua mente, ma adesso l’unica voce che stava ascoltando proveniva da un ragazzino snervante che non la smetteva di blaterare.

Il suo coinquilino, Taehyung, sapeva bene che in quei momenti era meglio stargli alla larga ma era da giorni che assillava con la stessa richiesta e finché non sarebbe stato accontentato se ne sarebbe stato poggiato al fianco del piano a guardarlo e assillarlo.

<< Dai dai dai hyung! Vieni con me, ti divertirai! Dai dai!! >>

Yoongi provava disperatamente a coprire quella sfilza di “dai” con il suono del piano per fargli recepire il messaggio; il messaggio sottointeso era “stai zitto” ma nella sua mente risuonava in un modo piú leggiadro ed efficace che, dopo i dieci minuti di “dai” ripetuti, non riesce piú a tenere per sé; smette di suonare e rivolge lo sguardo sul suo amabile compagno.

<< sto per ficcarti il pentagramma in gola Kim Taehyung, e quando lo farò sarò felice di sentirti mentre cercherai di inalare aria inutilmente; ma non preoccuparti, non ti farei soffrire così tanto, sentirai anche le mie mani alla gola stringerti e accompagnarti  piú rapidamente possibile all’inferno >>

La cosa che più spaventava Taehyung in quei momenti era l'apatia mentre diceva quelle cose, non lasciava intendere in nessun modo che stesse giocando e quindi, nel dubbio, fa una risata nervosa mentre si tocca il collo immaginandosi la scena e quel gesto fa ridere Yoongi sinceramente, quasi dispiaciuto per avergli detto quelle cose, quasi.
Al tempo stesso Taehyung aveva capito che il maggiore era di buon umore dato che aveva detto molto di più del suo solito “vai al diavolo” o “taci idiota” e quindi, a costo di rimetterci la vita, decide di continuare ad insistere, alla fin fine non poteva fare a meno di insistere, c'era una ragione se assillava così tanto.

<< è da tanto che non vieni con me hyung e ultimamente stai sempre al piano, già sei bianco, fra poco ti compariranno i quadrettini neri sulla pelle e diventerai uguale al tuo amore proibito >>

E mentre dice ciò  Taehyung si precipita sul braccio del povero ragazzo e gli alza le maniche per cercare questi quadrettini; batte l’indice su un livido che il maggiore aveva sul polso destro come per dire che aveva ragione e Yoongi alza gl’occhi al cielo chiedendo mentalmente a Dio di avere pietà per quel ragazzino nato con qualche squilibrio mentale.

<< e il tuo di amore proibito? Ti ha dato buca stasera?>>

Taehyung stringe le labbra dondolandosi e Yongi da quella reazione capisce di averci azzeccato, ormai si conoscevano da troppi anni e riuscivano a capirsi reciprocamente dal minimo gesto; Taehyung scuote le mani e la testa contemporaneamente capendo cosa stesse pensando.

<< hyung non è come credi!! Non ti sto invitando solo perché mi ha dato buca…cioè anche, ma quante volte ti ho chiesto di uscire? >>
 
<< si si lo so, non alzare la voce di mattina, diventi ancora più irritante. Facciamo che…>>

Yoongi guarda il piano.

La voglia di stare ancora a comporre c’era, ultimamente era anche fin troppa, però stavolta sentiva il bisogno di prendere una boccata d’aria, magari lo avrebbe aiutato anche ad avere una mente più lucida per quando sarebbe tornato a comporre. 
Quando Yoongi  riposa lo sguardo sul minore quasi cambia idea: in quel poco di silenzio in cui era stato a riflettere sul da farsi lo sguardo di Taehyung si era trasformato in quello di un cucciolo bastonato, con tanto di labbruccio sporgente.
Gli avrebbe tirato il labbro fino a staccarglielo per quanto era irritante; riformulando quel pensiero nella sua testa gli scappa una risata capendo quanto potrebbe sembrare fraintendibile detto a voce, ma tanto anche se lo avesse detto Tae non ci avrebbe visto nulla di male, la sua ingenuità era noiosa.

<< non fare quella faccia, sei brutto. Vengo >>

<< non sono bru…DAVVERO?? FINALM- >>

<< NON urlare. Se mi lasci in pace vengo, sennò non se ne fa nulla >>

<< usciamo alle otto allora! >>

E detto ciò, Taehyung va via ad un passo quasi saltellato, dettato probabilmente dall'allegria.
Yoongi quasi invidiava tutta quella energia che dimostrava, lui si sarebbe addormentato sul piano a quell’ora.
 
 
 


Yoongi non si era smosso, era ancora seduto a comporre, era diventata un’ossessione ancora più assidua ultimamente, finché non sarebbe riuscito ad arrangiare qualcosa che fosse non appropriato, ma perfetto, per la voce che  risuonava nella sua  mente, allora non avrebbe trovato pace.
Sapeva che non era normale avere una voce guida che sentiva solo lui ma si consolava pensando che tutti i più grandi geni uscivano fuori dagli schermi.
Qualche volta gli capitava di chiudere gl’occhi per la stanchezza, alla fine non si trattavano di minuti, ma di ore intere passate in quel modo e quindi la stanchezza si faceva sentire, ma da qualche giorno aveva notato che in quei momenti in cui si fermava avvertiva una sorta di tensione nell'aria e questa tensione lo portava ad essere nervoso, quindi non riusciva più a tenere gl’occhi chiusi.
In quel momento invece aveva ceduto alla stanchezza incredibilmente e aveva chiuso gl’occhi senza nemmeno accorgersene.
 
Buio totale.

Non si trattava solo di quell’oscurità dovuta al fatto che avesse gl’occhi chiusi, era come se anche la sua mente si fosse improvvisamente rabbuiata.
Vedeva sé stesso immerso in quel buio, perché riusciva a guardarsi?
Che stesse giá sognando?
Era come se lui fosse uno spettatore e dovesse assistere ad uno spettacolo dove lui stesso era il protagonista. 
improvvisamente inizia a ridere, una risata forte e fragorosa che sembrava voler riempire quello spazio buio e sconfinato; mentre le risate diventavano sempre più forti il suo viso si bagnava delle sue lacrime, le risate si frenano diventando singhiozzi pieni di dolore, la gola bruciava nel tentativo di frenare ogni verso, ma invano.
Yoongi era cosciente mentre faceva quel sogno e si chiedeva perché dovesse vedere sé stesso in quelle condizioni, si chiedeva quand’è che si sarebbe svegliato. 
Odiava vedersi così, doveva smettere di essere così patetico, doveva smetterla di piangere, anche se tutto quello che guardava non era vero quell'immagine di sè stesso non la reggeva.
Nel sogno, Yoongi posa le mani sul viso e cerca di asciugare con le mani quelle stupide lacrime, ma le lacrime continuavano e continuavano, scendevano senza sosta e dalla disperazione Yoongi affonda le unghie sul suo viso pur di smetterla e farle sparire, lo faceva così forte da graffiarsi il viso.
E il viso veniva rovinato da sé stesso, rovinato da quelle unghie che sembravano voler punire il proprio proprietario affondando con più vigore, tutti i graffi creati sanguinavano e nel crearsi quei graffi gli sembra di avvertire una rabbia che non gli apparteneva, che fosse di qualcun altro, forse riusciva a capire una cosa simile proprio perché si trovava in un sogno.

Ed ecco che quella voce torna.

Una voce melodiosa, dolce, che per chissà quale motivo riusciva a donargli la pace.
Aveva smesso di piangere e aveva abbassato le mani, sentiva che non c’era più nessun motivo per farlo, sentiva che adesso poteva tornare sereno.
Chiude gl’occhi e si siede a terra in ascolto di quella voce e sulle sue labbra sorge un sorriso.
Si sentiva solo quella voce, non stava cantando il testo di una canzone, era solo la voce che intonava diverse note a riempire quel luogo.
Adesso si era aggiunto il rumore dei passi, passi di qualcuno che si stava dirigendo esattamente verso la sua direzione.

Restava immobile.

Sapeva chi si stesse avvicinando ed era in totale pace.
Riapre gl’occhi nel momento esatto in cui sente la mano di quella persona posarsi sulla sua spalla e un piccolo sorrise nasce sulle sue labbra; posa lo sguardo sulla sua mano e il sorriso che stava facendo smette di esistere a quella vista: la mano, come l’intero braccio, era ricoperto di graffi profondi, sanguinanti e tanti lividi.
Quando la presa della mano va a stringersi fortemente sulla sua spalla si alza di soprassalto dallo sgabello del piano e improvvisamente si ritrova a guardare il suo compagno di stanza che lo guarda spaventato e tiene la mano a mezz’aria, prima di ritirarla; da quel gesto Yoongi capisce che a toccargli la spalla era stato lui.

<< non volevo spaventarti hyung…è che è tardi ed eri addormentato, non dirmi che sei rimasto da stamattina davanti al piano?! >> 

<< Taehyung non urlare… >>

Mentre diceva quella frase al compagno con un filo di voce guardava il suo braccio: nessun livido, nessuna ferita, quella parte doveva essere stata solo un sogno, doveva essere un sogno tutto quanto anche se sembrava così vero.
Non ricordava nemmeno più quella voce e questa era la parte che più lo irritava, l'aveva ascoltata così chiaramente fino a qualche secondo fa, perchè doveva restare intrappolata in quel sogno e non poteva emergere?

<< Sono quasi le otto, dobbiamo uscire, viene anche Namjoon cosí non ti annoierai, vai a prepararti! Hyung, ma come ti sei fatto quel graffio sul viso? >>

<< …graffio? >>

Solo ripetendo quella parola gli torna vivida nella mente l’immagine di lui che affonda disperatamente le unghie sul suo viso, immagine che cerca di scacciare chiudendo per un attimo gl'occhi.
Li riapre quando mette a fuoco le parole del minore, le otto?
Ma se poco fa era mattina, non poteva aver passato tutto il tempo a dormire.
Guarda stranito l'orologio da muro vedendo che effettivamente segnava le otto meno dieci, non ci poteva credere,Taehyung nel frattempo lo osservava e gli sembrava che ci fosse qualcosa che non andasse.

<< sei sicuro di sentirti bene? Se non ce la fai possiamo rimandare, la tua salute viene al primo posto e da bravo rompiballe riuscirò a convincerti ancora ad uscire! >>

Yoongi per stavolta mette da parte il fatto che avesse alzato la voce perché la sua affermazione lo porta a fare un lieve sorriso.

<< prima scocci per settimane e poi mi dici di rimandare? Scemo, vado a prepararmi, ci metterò poco >>

<< sicuro sicuro? >>

Yoongi alza le sopracciglia per sottolineare che la domanda fosse inutile se aveva già detto di si e Taehyung, conoscendolo e interpretando il messaggio, prende il cellulare e chiama  l’amico che sarebbe uscito con loro per digli che poteva iniziare a venire verso il loro appartamento con la macchina.

Yoongi non amava farsi attendere e in genere era per questo che si preparava velocemente ma stavolta ci aveva messo qualche minuto in più.
Si era guardato molto allo specchio osservando quel graffio che si era procurato al viso e, adesso che ci pensava meglio, non sapeva nemmeno come si fosse procurato il livido che aveva trovato stamattina Taehyung, però non era una cosa inusuale trovare un livido a caso sul corpo quindi forse non doveva soffermarcisi.
Quel sogno non poteva essere durato così tanto, era assurdo, non poteva aver passato tutto il giorno là, sapeva di dormire tanto ma quella era un’esagerazione.
Dopo essersi preparato e dopo aver coperto con un cerotto il graffio esce verso la porta di casa e vede Taehyung parlare con un Namjoon che si era preparato palesemente per andare a rimorchiare: aveva i capelli tirati all’indietro, i pantaloni scuri attillati e la camicia nera pur essa attillatissima, avvicinandosi poi riusciva a sentire anche mezza boccetta di colonia spruzzata per dosso.
Namjoon si era accorto della presenza del più grande e alza la mano in segno di saluto, gesto che Yoongi ricambia, ma poi finisce anche lui per fare la stessa cosa, guardare l’abbigliamento del più grande.

<< hyung secondo te qualcuno ti si avvicina se esci così?>>

Yoongi batte la lingua sul palato fingendo indifferenza per quel commento ma nel farlo si abbassa il berretto nero pensando a cos’è che non andasse nell’indossare una camicia larga militare e dei jeans.

<< perché ci dobbiamo preoccupare del nostro abbigliamento? E se proprio dobbiamo parlarne perché non dici nulla a quello là con quel felpone verde? >>

Taehyung si guarda la felpa stringendosi i bordi chiedendosi cosa c'era che non andasse, era così bello indossare vestiti larghi e gli piaceva che quella felpa gli arrivasse fino alle ginocchia.

<< ma è così carina…e poi un ragazzo io ce l’ho, perché devo preoccuparmi dell’abbigliamento?>>

Namjoon e Yoongi si guardano in silenzio, colpiti e affondati. Sapevano che Taehyung non intendeva nulla all'infuori di quello che aveva detto ma per loro quello risuonava come un “siete voi sfigati che siete single, io non lo sono”.
Per Yoongi la cosa più grave consisteva nel fatto che TAEHYUNG avesse un ragazzo, e insomma, un ragazzo anche carino perché Jungkook era tutto tranne che brutto, per Namjoon invece era proprio il fatto di essere single a turbarlo, aveva avuto varie relazioni ma mai nessuna stabile perché trovava sempre difetti nelle sue partner, iniziava a pensare di essere troppo pretenzioso.

<< …hai ragione Taehyung, lasciamo stare e andiamo >>

Yoongi ride della risposta di Namjoon e gli dà una pacca sulla spalla come segno di sostegno e dopo si dirigono tutti verso la macchina pronti ad andare nel solito locale.

 
 
 

Arrivati davanti all’entrata del locale Yoongi si fa una domanda che aveva rimandato da troppo: ma perché cavolo andavano sempre là?
 
I prezzi sugli alcolici erano sicuramente conveniente - e questo andava a favore di Namjoon che tracannava in un secondo netto una bottiglia intera di qualsiasi alcolico che gli si presentava, la cosa invece andava a sfavore del povero Taehyung che in un bicchiere di birra ritrovava la pace dei sensi e abbracciava la sua parte più pazza - ma il locale aveva la carta da parati bordeaux che cadeva a pezzi come se fossero in un bordello, era poco illuminato e i tavolini erano vecchissimi, perfino l’insegna luminosa con su scritto “caffè noir” sembrava pronta a raggiungere il suolo a breve.
L’unica cosa positiva sarebbe stato il palco se solo non avessero fatto  esibire sempre i soliti stonati che portavano musica da “pronti a far baldoria”.
Per quanto quel locale fosse così messo male c’era qualcosa che lo spingeva a non lamentarsi con i compagni ed entrare, ricordava perfettamente che la prima volta che entrò in quel posto si lamentò talmente tanto da risultare antipatico anche a sé stesso ma non ricordava perché poi aveva deciso di continuare  a tornare; adesso entrava sempre, come stava facendo adesso insieme ai suo compagni, forse i suoi gusti stavano peggiorando nel corso degl’anni o forse chissà, si era affezionato a quel posto.

<< spero che almeno stasera non facciano esibire quel trio di ebeti o giuro che me ne vado >>

<< se Taehyung mi avesse proposto di uscire in uno dei giorni  in cui si esibiscono avrei detto no, loro si esibiscono  il lunedì, il mercoledì e il sabato e l’ho segnato solo per evitarli, non preoccuparti  hyung perché stasera non si esibisce proprio nessuno >>

<< ma non sono così male quei tre… >>

Yoongi lo fulmina con lo sguardo facendolo ammutolire mentre Namjoon posa la mano sulla spalla del più piccolo.

<< Tae,Tae,Tae…si vede che parti per altre dimensione quando bevi >>

<< magari lo facesse solo quando beve>>

I due più grandi scoppiano a ridere e in seguito una breve ma sincera risata esce anche da Taehyung che, per quanto sapesse di essere il soggetto delle loro burla, era davvero felice di vedere il suo coinquilino sorridere, peccato che non era sicuro che la cosa sarebbe durata tanto e al sol pensiero il suo sguardo si rabbuia.

<< da quand’è che sei un tipo permaloso? Non fare quella faccia, stavo scherzando…più o meno >>

Dice Yoongi che, nel vedere quello sguardo pensa che il minore potesse essersela presa, mentre Namjoon stringe la presa sulla spalla del minore.

<< non è colpa di nessuno… >>

Ma Yoongi ignora il commento che il compagno dice al minore perché quel gesto, quella stretta alla spalla, gli aveva ricordato ciò che era successo nel sogno e rivede  quel braccio pieno di graffi e lividi, immagine che un attimo dopo scompare.
Forse stava lavorando davvero troppo ultimamente, doveva essere più stanco del previsto.
 
Entrati nel locale si avviano subito verso il tavolino che, pur essendo scomodo in quanto era troppo vicino al palco, era diventata la loro postazione abituale.
 
<< vi ricordate quando Yoongi hyung si è ubriacato e ha iniziato ad imprecare contro i cantanti dicendogli che facevano schifo?>>

<< io ricordo di più l’espressione del cantante principale quando lo hyung si è appeso alla sua caviglia minacciandolo di mordergliela se continuava a gracchiare, mi aspettavo una cosa simile da te Taehyung, ma non da lui! >>

Yoongi dà una gomitata sul fianco ad entrambi ma ride insieme a loro per la cosa, di quella serata si pentiva solo di non averli morsi davvero, magari alla gola, così avrebbero finito per sempre di cantare.

<< questo dimostra che anche da ubriaco sono intelligente, chi li sopporta quelli >>

<< basta che ti limiti a pensarlo e non lo fai davvero o gli faresti male e ti ritroveresti in galera hyung >>

<< Taehyung, se potessero sapere cosa penso di loro si sentirebbero ben più feriti, prima o poi il karma agirà e senza muovere un dito gli restituirò tutto il dolore che hanno fatto patire alle mie orecchie  >>

<< io avrei paura di sapere cosa elabora quella mente oscura >>

Yoongi apprezza molto quel commento da parte di Namjoon e incrocia le braccia al petto annuendo per vantarsi della cosa, Taehyung invece rabbrividisce pensando a chissà cosa potesse pensare il coinquilino di lui.

<< hyung, allora? Stasera bevi con noi o…? >>

<< il solito caffè Nam >>

<< hyung ma bevi anche tu! >>

<< e poi chi guida Taehyung? Tu? In più sai che devo comporre, devo avere la mente lucida >>

<< ma stai esagerando ultimamente, ti stanno mettendo pressione? >>

<< no Tae, non è sotto commissione stavolta, lo faccio per me >>

<< lascialo stare Taehyung, andiamo al bancone a prendere i nostri drink e portiamogli questo caffè. Torniamo subito hyung >>

E detto ciò i due si alzano per raggiungere il bancone e Yoongi sapeva che ci avrebbero messo un po' come sempre dato che Nam doveva analizzare il suo campo d’azione.
Yoongi stava seguendo con lo sguardo i due compagni rivolgendo le spalle al palco ma improvvisamente sente il rumore di dita che battono contro il microfono.
Impreca mentalmente chiudendo gl’occhi e prende un lungo respiro, se non fosse stato per il fatto che Namjoon era il doppio di lui lo avrebbe preso a schiaffi per averlo illuso.
Era tentato dall’idea di continuare a rivolgere le spalle al palco in segno di disprezzo ma, dato che alla fin fine si giudicava un gentiluomo, si gira rimettendosi composto, ed è gradevolmente colpito da ciò che vede: un ragazzo nuovo.
 
Un ragazzo nuovo e tremendamente bello, fottutamente bello.
Per Yoongi quel ragazzo aveva già guadagnato punti solo grazie all’estetica, se poi quella maglia larga e nera che indossava si fosse tramutata in una attillata e bianca e accidentalmente si fosse bagnata mettendo almeno un minimo in mostra le sue forme troppo nascoste allora sarebbe stato davvero un’esibizione perfetta per lui, anche se così la voglia di scoprirle da solo iniziava a nascere.
Non era poi così tanto alto ma cavolo, per Yoongi quella era  punto in più e non un difetto, almeno quando l’avrebbe tirato al muro e limonato non sarebbe sembrato un puffo malefico.
Yoongi piega la testa a bocca semiaperta quando nota quanti pensieri simili gli stesse facendo partorire quel tipo che  si stava per esibire, insomma, era  sempre distaccato mentre adesso stava divorando con gl’occhi quel ragazzo, aveva qualcosa che lo attirava ma, essendo sicuro di non conoscerlo, doveva essere proprio l’estetica.
La bocca si piega in un sorriso sardonico pensando  a quanto fosse diventato frivolo a provare tutta quell’attrazione per un ragazzo che per ora per lui era solo molto bello, era la prima volta che gli accadeva e non avrebbe mai immaginato che potesse capitare ad un tipo come lui.
 
Il ragazzo sembrava abbastanza nervoso dato che osservava in silenzio il microfono che stringeva in mano, ma Yoongi era disposto ad ignorare qualunque pecca a livello canoro, tanto restava una gioia per gl’occhi.

<< sono Park Jimin e sto per cantare Cake by the Ocean dei DNCE, spero che vi divertiate e…si. Inizio >>

Yoongi accenna una risata per quella presentazione impacciata, povero, doveva essere la prima volta che si esibiva per reagire così; la canzone era a colpo sicuro, quella canzone andava di moda e in un locale come quello andava benissimo, solo lui avrebbe preferito ascoltare tutt’altro genere.

Parte la base della canzone annunciata e Yoongi tiene il gomito sul tavolo posando la guancia sulla mano accasciandosi quasi su di esso, non si aspettava chissà quale performance -insomma, si esibiva pur sempre in QUEL locale e lo standard meh… - però sperava che il suo nuovo sex simbol non fosse nemmeno un’oca starnazzante o tutte le fantasie che si stavano andando a creare nella sua mente si sarebbero disintegrate.
Chissá per quale ragione si sentiva impaziente di sentire.

Poi, ecco che inizia.

Yoongi per un attimo spalanca gl’occhi.

<< ah beh, questo ragazzo per me è pericoloso >>

Commenta mettendosi composto stando dritto con la schiena e con la mano sotto il mento mentre ascolta con ancora maggiore interesse l’esibizione di quel ragazzo.

La sua voce era stupenda, magnetica, pulita.

Gli ci erano bastati pochi secondi per realizzare che quel ragazzo aveva talento da vendere, aveva lavorato con tanti cantanti e aveva un orecchio molto allenato e poteva quindi dire con certezza che la persona che gli si presentava davanti sarebbe potuta diventare famoso facilmente se lo avesse voluto.
Lui, LUI stava canticchiando quella canzone, ed era colpa sua e della sua voce, dimostrava anche una grande sicurezza adesso che stava cantando, una sicurezza che poco fa gli mancava; quando poi Jimin si passa la mano fra i suoi capelli castani facendo uno sguardo intenso verso la sua direzione Yoongi abbassa la testa guardando una zona ben precisa dei suoi pantaloni e pensa “smettila di farti sentire tu, lasciami la mia dignità e che cavolo”.
Quel brano gli stava riuscendo molto bene ma per Yoongi avrebbe dovuto cantare tutt’altra canzone, una più dolce, una che lo costringesse a tenere note lunghe che facessero ben sentire la sua voce, oppure una che lo costringessero a spezzarla, o una con note molto alte; mentre pensa ciò tira dalla sua borsa a tracolla un taccuino e una penna e la prima cosa che scrive è “Jimin’s song”, poi inizia a scrivere delle melodie dettate da quel che avrebbe voluto sentire da lui, e le idee erano molte, troppe, il foglio in poco tempo si era riempito e aveva dovuto girare la pagina per riempirne un’altra, come faceva una singola persona ad ispirarlo tanto?
Aveva alzato lo sguardo più volte perché non riusciva a staccare gl’occhi da lui, quando la canzone finisce è però il cantante a guardare verso di lui e lo faceva senza nemmeno provare a camuffarlo, lo guardava e basta.
 
Nessun applauso, questo era veramente molto strano, ma la cosa più strana era che stesse continuando a puntare il suo sguardo verso lui senza curarsi della totale apatia che aveva dimostrato il pubblico.
Yoongi si gira guardando dietro le sue spalle per vedere se quel ragazzo stesse fissando proprio lui o qualcun’altro che magari stesse seduto in quella direzione ma si rigira sentendo un colpo di tosse da parte del cantante che, nel frattempo, si era avvicinato ed era sceso dal palco, si era avvicinato per arrivare da lui?
Forse l'aveva beccato mentre lo guardava ma in quel caso Yoongi si sarebbe difeso dicendo che essendo sul palco era normale guardarlo.
 
Poco dopo è Yoongi a tossire improvvisamente, ma non era un tossio simile a quello fatto dal cantante, quella tosse era forte e sentiva vibrare la cassa toracica ad ogni respiro mozzato, lo costringe a piegarsi in due, si ritrova con la fronte schiacciata sul tavolo mentre cerca di inalare aria ma più cercava di prendere fiato e più la tosse si faceva intensa.
Posa entrambe le mani sulla bocca nel tentativo di camuffare almeno il rumore che stava facendo ma improvvisamente sente qualcosa su di esse, le allontana lentamente dal viso per vedere e ciò che si trova a guardare è un colore: rosso; le sue mani erano ricoperte di sangue e sentiva sul palato un sapore metallico, il sangue era il suo.
Yoongi provava a non farsi prendere dal panico ma non si spiegava cosa stesse succedendo, la tosse non si frenava e non sapeva se bruciasse di più la gola o il petto in quel momento.

<< stai bene? >>

Yoongi, se avesse potuto, avrebbe riso a quella domanda, come poteva una persona che stava sputando sangue stare bene?
Alza lo sguardo con la guancia posata sul tavolo e vede di fronte a sé il di cantante di quella serata, Jimin.
Lo guarda in silenzio potendo notare che si, era proprio un gran figo, non era il momento esatto per fare un'osservazione simile ma non poteva evitarlo.
Quel ragazzo era un figo pazzesco mentre lui stava rannicchiato sul tavolino a sputare l’anima come se fosse un ubriacone, perfetto, grande figura.
Cerca di rimettersi composto ed è più che sorpreso nel notare che incredibilmente adesso ci riusciva, incredibilmente quella tosse tanto forte era svanita, come poteva sentirsi bene quando pochi istanti prima sembrava che fosse ad un passo dalla morte?
 Abbassa le mani per non far vedere il sangue che vi era su di esse ma sgrana gl’occhi quando nota che non c’era proprio nulla.

<< sto…bene? >>

Jimin lo guarda confuso, lo si capiva dallo sguardo che lo era, ed era normale dato che la risposta di Yoongi messa in quel modo sembrava più una domanda che una risposta.

<< sembri pallido, non penso che tu stia bene... >>

Yoongi pensa che probabilmente quello che aveva visto sulle mani doveva essere solo il riflesso delle pareti, forse la luce del palco aveva puntato su una parete…doveva essere andata in quel modo o non c'era una spiegazione logica, ma la tosse?
Quel dolore tanto forte scomparso in un'istante?
 Yoongi pensa che avrebbe dovuto  fare un controllo ma adesso doveva evitare di pensarci o probilmente quel ragazzo si sarebbe preoccupato ancora.
Ripensandoci però, non era male che un bel ragazzo si preoccupasse per lui.

<< no emh, era una risposta quella. Sto bene. Il pallore fa parte del mio carisma naturale >>

Yoongi si sarebbe sparato per la cavolata che aveva appena detto, più che carisma naturale il suo sembrava il carisma di un malato.
Sapeva anche lui di sembrare un morto vivente con quell’incarnato ma voleva cercare di sembrare sicuro di sé, che poi di norma lo era abbastanza ma in quel momento risultava difficile dimostrarlo, si sentiva un po' teso e odiava quella cosa, non si sentiva mai nervoso ma lo era, un pò per quello che era accaduto poco prima e un pò, lo ammetteva, a causa della presenza di lui.

<< presumo che sia così allora…ma sei sicuro di stare bene? Tossivi in modo strano prima >>

Era gentile a preoccuparsi per lui ma Yoongi cerca di pensare ad un modo per fargli pensare ad altro perché nemmeno lui sarebbe stato in grado di spiegare per bene cosa era successo.

<< forse sei stato tu che mi hai fatto star male con la tua esibizione >>

Yoongi stringe gl’occhi posando una mano sulla fronte quando rielabora cosa aveva appena detto, perché la sua mente aveva partorito un tentativo di flirt??
Detto pure male per giunta, sembrava che gli avesse detto che aveva fatto schifo.

<< …non mi è uscita bene >>

Non capiva perchè la sua sola presenza lo rendesse teso, quando mai era uno che provava tanta suggezione nei confronti di uno sconosciuto?
Era bello e aveva una bella voce ma non era sicuramente la prima persona con quelle caratteristiche che incontrava, non si spiegava cosa gli prendeva ma avrebbe preferito evitare altre figuracce e riprendere il controllo di sè.
Contro ogni sua aspettativa Yoongi sente una risata provenire da quel ragazzo, le opzioni erano quattro: o stava ridendo di lui e lo avrebbe deriso insieme ai probabili amici altrettanto fighi che doveva avere dicendo cose del tipo “quel povero sfigato ci stava provando con me”, o stava provando pena per lui e a breve lo avrebbe lasciato da solo per non peggiorare la cosa, o si sarebbe offeso per quel commento e, come in un drama, lo avrebbe preso a schiaffi, o magari avrebbe capito che in realtà quel che aveva detto era solo un complimento uscito molto male.
 
Mentre la sua mente stava giocando a lotto un “grazie” seguito da un sorriso fin troppo bello illustra a Yoongi quale fosse l’opzione giusta.

<<  non pensavo che avrei avuto l'occasione di cantare davanti a te venendo in questo locale, avere un... una sorta di complimento da parte tua è un grande piacere per me hyung >>

<< mi stai dicendo che sai chi sono? >>

Adesso che ci dava un’occhiata più attenta Jimin stava stringendo le spalle e aveva lo sguardo basso, doveva sentirsi un po' intimidito o almeno quella era l’impressione che dava. 

<< so che sei Min Yoongi. Hyung, ho apprezzato ogni tuo componimento e i testi che crei sono stupendi >>
 
Yoongi incrocia le gambe facendo un sorrisetto sghembo alle sue affermazioni, la sua autostima aveva fatto un grow up impressionante e adesso non si sentiva più in soggezione, i complimenti per il suo lavoro erano la miglior medicina per lui, il miglior modo per metterlo completamente a suo agio e farlo sentire alla pari di tutto e tutti.

<< ed  era per questo che mi guardavi prima? >>

<< …anche per questo >>

<< anche? >>

<< è stato un grande piacere per me ma non voglio disturbare oltre, ah! Non mi sono nemmeno presentato, sono Park Jimin >>

Yoongi avrebbe voluto sapere di più e gli sembrava strano che improvvisamente volesse andare via, forse aveva altro da fare ed era per questo che andava via tanto di fretta.
Quando lo vede girarsi e fare qualche passo indietro si sarebbe voluto alzare per bloccarlo, ma con quale scusa lo avrebbe potuto bloccare?
Non capiva nemmeno lui chiaramente perché si sentisse tanto attratto da Jimin, era troppo strano per uno come lui esserlo solo per il suo aspetto e la sua voce, non aveva mai creduto in quel famoso “colpo di fulmine” e mai ci avrebbe creduto, aveva la necessità di capire qualcosa di lui così forse quella voglia di saltargli addosso sarebbe svanita e avrebbe smesso di sentirsi un cane in calore.
 
Guarda il cantante abbassarsi per raccogliere una cosa affianco al suo tavolo ma piuttosto che guardare cosa stesse raccogliendo lo sguardo di Yoongi ricade su altro, una cosa molto ma molto più interessante, e nella sua mente parte un applauso con tanto di fischio.

<< ti pareva, hai anche un gran bel c-- >>

<< parli con me hyung? >>

Aveva commentato ad una voce talmente bassa, si chiedeva come avesse fatto a sentirlo, per i suoi gusti aveva già fatto troppe figuracce con Jimin.
Doveva provare a trovare un modo per convincerlo a rivedersi, sentiva che non sarebbe stato tranquillo se non avesse avuto l’opportunità di conoscerlo per bene.
Quando vede quale fosse l’oggetto che Jimin aveva raccolto un’idea gli attraversa la mente, probabilmente aveva fatto cadere quell’oggetto mentre tossiva e quella era stata solo fortuna.

<< …canto, hai una gran bella voce. Prova ad aprire il taccuino che hai raccolto >>

Jimin torna a rigirarsi verso Yoongi e, incuriosito, apre il taccuino come gli era stato detto.
Quando vede cosa ci fosse scritto su di esso guarda Yoongi con la bocca semiaperta, lo sguardo così sorpreso divertiva il maggiore dei due che decide di alzarsi per dargli delle spiegazioni.

<< avrai sentito parlare del famoso “blocco dello scrittore”, bene, non è una cosa che mi riguarda, io ne ho tante di idee, ma sai cosa? Averne troppe può essere peggio di non averne affatto perché finisci per realizzare un’idea a metà dato che la abbandoni per realizzarne un’altra e poi un’altra che pensi sia migliore…il risultato? Faranno schifo tutte quante >>

Jimin continuava a guardarlo confuso non capendo dove volesse andare a parare con quel discorso.

<< non ti è chiaro? >>

 Yoongi decide di andare a tagliar corto per dirgli direttamente ciò che voleva e si affianca a lui andando a battere due volte l’indice sul taccuino, su “Jimin’s song”.

<< diventa la mia ispirazione Jimin >>

Jimin finisce per aprire di più la bocca e spalancare gl’occhi, in più le sue gote si erano leggermente colorate, Yoongi era un bravo osservatore, notava queste cose e si sentiva fiero di essere riuscito a scaturire quella reazione al ragazzo da poco conosciuto, gli sembrava un po' una rivincita per quanto lo avesse fatto sentire imbranato poco prima.

<< EH?! Scusa, non volevo alzare la voce ma... EH?? Io??  >>

<< sei proprio tu che voglio, Jimin >>

E ok, Yoongi sorrideva interiormente perché era consapevole che stesse flirtando, aveva detto quella frase con un tono calmo e lentamente scandendo leggermente di più la parola “tu” e nel dire tutto ciò aveva guardato Jimin fisso negl’occhi, rispetto a prima era molto più sciolto e si stava quasi divertendo.

<< hai detto che hai già tante idee, perché ti serve un’ispirazione? >>

Yoongi non capiva se la cosa gli andasse o meno, insomma, se davvero gli piaceva tanto come compositore perchè non cogliere la palla al balzo?
Cerca di spingere ancora sul suo lavoro per convincerlo, la sua fiducia in sè non barcollava.

<< la tua voce ha qualcosa che mi ha colpito da subito, è attraente, limpida…vorrei lavorarci su, vorrei poterla esibire in tutta la sua purezza o al contrario sporcarla, ho tante idee come al solito ma sento che se usassi la tua voce come filo conduttore riuscirei a creare qualcosa di molto bello, anzi, riusciremmo >>

Yoongi era stranito dal fatto di avere tutte quelle convinzioni, eppure effettivamente era quello che pensava, non diceva quelle parole solo per convincerlo.
Lo sguardo di Jimin si era come illuminato a quel discorso e un’enorme sorriso era comparso sul suo viso essendo lusingato dalle sue parole.
Quel sorriso, lo stava guardando bene, era un sorriso pieno di emozione e da quello riusciva ad intuire che Jimin doveva provare davvero una forte stima nei suoi confronti.

<<  hai anche un bel sorriso vedo >>

Non aveva proprio potuto evitare di commentare quel sorriso, lo aveva messo davvero di buon umore vederlo e adesso lo stava ricambiando del tutto. 

<< ci stai? >>

<< Per me sarà un vero piacere hyung, certo che ci sto! >>
 
Jimin si era avvicinato di colpo a braccia aperte verso Yoongi e quel gesto lo sorprende non poco, si capiva che era un gesto dettato dall'emozione e, per quanto non fosse usale per lui avere quel tipo di contatto, sapere che lo emozionasse così tanto lavorare con lui gli dava una sensazione di felicità; il cantante si blocca prima di poterlo stringere e fa un passo indietro facendo un leggero inchino, sia per ringraziarlo in modo più appropiato che per scusarsi, e sempre per scusarsi continuava a restare con la testa china chiedendo perdono ma a Yoongi non sarebbe dispiaciuto poi molto essere stato abbracciato, quindi gli posa una mano sulla spalla e scuote la testa per dirgli che tutto quello non serviva.
Yoongi avrebbe voluto che in quel momento ci fosse stato Namjoon ad assistere; gli diceva spesso che il suo lavoro era figo ma che lui sembrava un gran sfigato dato che stava sempre rinchiuso a casa o in studio con addosso le sue amate tute tanto comode; beh, adesso lo sfigato era riuscito a portarsi a casa un ragazzo come quello, certo, per lavorare, ma se avesse giocato bene le sue carte, chissà.
 
<< dammi il tuo numero, quando avrò un po' di tempo libero vedrò di chiamarti per organizzarci, mh? >>

Jimin annuisce alla domanda e inizia a dettare il proprio numero al maggiore.
In realtà Yoongi aveva tutti i giorni liberi per almeno due settimane perché aveva annullato molti impegni ma voleva tirarsela un po', aveva intenzione di chiamarlo subito.
Yoongi si rimette seduto al suo tavolo solo dopo aver salutato Jimin e pensa che stavolta avrebbe dovuto ringraziare davvero Taehyung perché se non fosse uscito non avrebbe mai incontrato quel ragazzo; parlando del diavolo ecco che vede Namjoon e Taehyung avvicinarsi al tavolo: Namjoon stava cercando di tenere disperatamente la tazza di caffè in mano senza farla cadere ma Taehyung si era appeso al suo braccio, braccio che strattonava qua e la, si vedeva da un miglio che era ubriaco fradicio.

<< inutile chiedere perché ci avete messo tanto, vero? >>

Dice Yoongi, indicando il più piccolo fra i tre; Namjoon annuisce vivamente e dai suoi occhi stanchi sembrava che avesse patito le pene dell’Inferno.
Namjoon posa la tazza di caffè sul tavolo e fa un grande respiro di sollievo quando riesce finalmente a sedersi.

<< mi dispiace averci messo tanto hyung, questo cretino abbracciava tutte le persone che incontravamo! 
Non ho bevuto nemmeno un pò. Mi sono beccato anche un pugno perché ha pattato il seno enorme di una ragazza urlando “la palla c’è, Nam hyung andiamo a giocare!”>>

<< lo sai che il nostro Taehyung è un pizzico esuberante >>

Dice Yoongi cercando di non scoppiare a ridere sentendo cosa fosse successo, più per solidarietà verso l’amico che per altro.

<< la palla!! Nam, non l’abbiamo presa!! >>

Urla Taehyung alzandosi di scatto e correndo verso chissà quale povera vittima; Namjoon si stava per alzare per raggiungerlo ma Yoongi scuote la testa.

<< lo lasciamo fare hyung? Passerá per un maniaco sessuale >>

<< al massimo scattagli una foto, ci penserà il suo amato Jungkookie a rimetterlo in riga >>

<< hai ragione…e a te come è andata hyung? >>

<< direi decisamente bene >>

E in un sorriso vanaglorioso Yoongi mostra il display del cellulare dove c'era la rubrica per far capire cose intendesse al compagno, facendo anche un sorso al caffè appena portato.

<< davvero?? Chi?! >>

<< il ragazzo che si è esibito poco fa, l’avrai visto no? >>

<< ah-ah, bello scherzo, dai chi è? >>

Yoongi non capisce quella domanda, perché non ci credeva? Forse pensava che fosse troppo bello per uno come lui?
Allora aveva ancora più motivi per vantarsi.

<< non scherzo Nam, è il cantante >>

<< perchè continui a scherzare? non ti rubo la vittima, sai? chissà come hai accalappiato qualcuno! >>

<< è così impossibile pensare che io abbia parlato con lui per te? >>

<< hyung…ma non si è esibito nessuno stasera >>



Ciao!!
Inizio già chiedendo scusa per i possibili errori di battitura, leggo e rileggo ma quando i capitoli sono lunghetti scappa sempre qualche errore.
Erano secoli che non pubblicavo una storia e devo dire che mi sento piuttosto emozionate, ringrazio tutti coloro che hanno letto questo capitolo e spero in un vostro giudizio (perchè positivo o non, sono quelli che mi spronano ad andare avanti).
Essendo al primo capitolo deciderò se pubblicare o meno il continuo solo se vedrò qualche responso (in quel caso, lunedì prossimo arriverà il prossimo capitolo) altrimenti mi dedicherò alle altre storie che ho in mente.
Ringrazio in anticipo tutti!
   
 
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