Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=UnWTgzPMPbU
.
L’ultima
fuga di Lazuli
Una
ragazza correva, senza sosta, maledicendosi per non avere
nessun’abilità
come combattente. Era molto agile, ma questo non le sarebbe bastato in
eterno. Aveva
sempre pensato il suo gemello a difenderla, a proteggerla. Ora lui non
c’era
più. Non doveva pensarci o il dolore e le lacrime
l’avrebbero sopraffatta.
Continuava la sua fuga, mentre i cyborg di quel folle la
inseguivano.
Erano stati due bambini normali un tempo molto lontano, lei e suo
fratello.
Avevano avuto dei nomi normali, una vita normale. Poi una
notte era
arrivato lui. Allora era ancora umano, la vecchiaia non lo
aveva ancora costretto
a trasferire la sua mente in un pezzo di latta.
Li aveva prelevati da
casa loro. Aveva ucciso i loro genitori e li aveva addestrati per
uccidere Goku in futuro. Ogni giorno della loro vita,
li aveva
addestrati solo in vista di quello scopo. Lei non capiva. Da quel poco
che
aveva compreso di Goku, quell’essere un alieno che
già da bambino aveva
distrutto l’intero esercito del Fiocco Rosso.
Con
il passar del tempo, lei e suo fratello, avevano dimenticato i loro
nomi. Erano stati semplicemente rinominati C17 e C18.
Lei, però, non
aveva voluto dimenticare completamente la loro vecchia vita. Suo
fratello la
sgridava, dicendo di lasciar perdere i rimpianti,
perché la loro esistenza
era ormai destinata alla prigionia, non potevano farci
nulla. Invece lei
continuava a guardare la piccola collanina d’oro, sicuramente
un regalo dei
loro genitori, dov’era inciso il suo vero nome.
Quel
giorno si erano svegliati presto, come al solito, ma
il
dottore li aveva divisi. Aveva fatto entrare suo fratello in una
stanza, il
laboratorio che di solito per loro era off-limits. Le aveva detto che a
lei
sarebbe toccato dopo e, anche se non aveva mai realmente disobbedito a
quell’uomo,
quel giorno aveva avvertito una strana sensazione e si era lasciata
guidare da
quel presentimento. Sbirciando all’interno aveva visto
qualcosa di così
orribile che non aveva trovato nemmeno la forza di urlare, ma si era
irrigidita
come una statua.
Gero
aveva ucciso suo fratello con una semplice puntura, o meglio era morto
solo cerebralmente. Le funzioni vitali del ragazzo dai capelli mori
erano
rimaste inalterate, lo aveva adagiato su un tavolaccio per esperimenti,
spogliandolo. La pelle di 17 era diventata liscia e lucida come fosse
quella di
una bambola di plastica.
18
aveva trovato la forza d’indietreggiare quando il dottore
aveva
afferrato delle lunghe cesoie.
“Ora
farò di te la mia creatura. Diventerai il mio cyborg
più forte ed io
mi vendicherò di Goku” aveva detto il Dr. Gero.
18
era scappata via, senza mai fermarsi, sapendo che la sua fuga non
sarebbe potuta durare a lungo, che qualche altra creazione del dottore
l’avrebbe
catturata. Era scalza, le piante dei piedi venivano tagliate a sangue
alle
rocce che disseminavano quella zona di montagna. Passando tra gli
alberi della
foresta, rami e rovi l’avevano graffiata lungo tutto il
corpo, segnandole il
viso, strappandole i vestiti in più punti. Eppure non aveva
mai smesso di
correre, resa più svelta dalla disperazione.
Però, si facevano sempre più
vicini, di più, di più, sapeva che una volta che
l’avessero raggiunta lei non
si sarebbe potuta difendere. Forse era il suo destino: essere
riacciuffata e
trasformata in un cyborg.
Non
ci sarebbe stata nessuna libertà per lei, sarebbe stata solo
un
giocattolo nelle mani di un folle.