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Autore: RiyelaAlelita    16/01/2018    0 recensioni
[Final Fantasy Brave Exvius]
Risolta la crisi che aveva colpito Zoldaad, Rain, Lasswell e i loro compagni si preparano a godersi finalmente una meritata notte di riposo. Non tutto va secondo quei piani, però, perché una precedente discussione riaffiora tra i due cavalieri, rischiando di allontanarli ancora una volta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Abbiamo delle stanze libere all'ultimo piano.- disse il locandiere, dopo aver controllato un registro -Sono 50 guil a notte ognuna.-
-Perfetto.- replicò Lasswell, pregustando una notte in cui, finalmente, avrebbe potuto riposare come meritava dopo le ultime battaglie. Pagò, ricevendo le chiavi delle tre stanze, e tornò dai compagni; ne consegnò una a Lid e Fina, mentre la seconda a Nichol. Il giovane avrebbe dovuto dividere la camera con Jake, che in quel momento non si vedeva da nessuna parte, sebbene poco prima, al castello, avesse già espresso la sua intenzione di proseguire il viaggio con loro.
Chiese se l'avessero visto, ma tutti scossero la testa.
-Di sicuro sarà in giro per la città a flirtare con qualche donna, quel pervertito.- commentò con una smorfia Lid.
Sì, per come lo conoscevano, era altamente probabile che le cose stessero così.
-In ogni modo, domattina dovremo ripartire, perciò ritengo che andare a dormire sia una saggia decisione.- affermò Nichol, precedendoli su per le scale.
Non appena fu entrato nella stanza che condivideva con Lasswell, Rain si buttò sul letto con un sospiro soddisfatto, mentre l'altro iniziava a spogliarsi.
-Finalmente un bel letto comodo!- esclamò il biondo -Potrei dormire qui per giorni, da quanto sono stanco.-
Nello sfilarsi la camicia, Lasswell annuì: -Ti ricordo, però, che non puoi permettertelo. I Veritas sono ancora là fuori, e vogliono ancora distruggere tutti i cristalli. Non possiamo fermarci qui.-
-Sì, sì...- replicò l'altro spazientito, decidendosi finalmente a togliersi di dosso gli abiti del viaggio -Quanto vorrei che tutta questa storia si fosse già sistemata!-
L'amico non poté che assentire, mentre recuperava un panno dai bagagli e iniziava a ripulire Purple Lightning, come sua consuetudine.
-Senti, Lasswell.- disse improvvisamente Rain, richiamando l'attenzione del moro: lo fissava intensamente con i suoi occhi azzurri, e la sua espressione era seria -C'è una cosa che voglio chiederti da un po'.-
Lasswell fece una smorfia: -Non sarà ancora per la spada, vero?-
L'altro cavaliere si affrettò a negare, aggiungendo poi: -Però è per quel che mi hai detto l'altro giorno, durante quel...litigio.- ci fu una breve pausa, come di incertezza -Perché non mi permetti di capirti? Di capire cosa pensi, cosa provi...-
Con un sospiro, Lasswell riportò lo sguardo sulla spada. Sapeva che, prima o poi, il momento di affrontare quell'argomento sarebbe arrivato, ma aveva sperato che non fosse così presto.
-Non è importante...- mormorò, sebbene temesse di non cavarsela con così poco.
Infatti, l'altro sbuffò: -Ecco, lo stai facendo di nuovo!-
-Cosa?-
-Mi stai allontanando! Lo fai spesso, quando il discorso si concentra su di te. Ti tieni tutto dentro, se hai un problema non ne parli, come se non fossi degno di aiutarti. Come se nessuno di noi ne fosse degno. E sei quasi morto per questo!- la sua voce si stava rapidamente alzando di tono -Lo sai quanto mi sono preoccupato? E non solo io! Nessuno di noi vuole vederti morire!-
Lasswell avrebbe voluto ribattere, ma non sapeva come, non trovava le parole.
In ogni modo, Rain non gli lasciò il tempo per farlo, avvicinandosi a lui e guardandolo dall'alto: -E non provare a dire ancora che non è importante, perché per me lo è. Siamo cresciuti insieme, sei praticamente mio fratello. Ci siamo sempre supportati e aiutati a vicenda, perché ora non dovrebbe essere più così?-
Come poteva dirglielo? Come poteva spiegargli ciò che provava davvero, se lui per primo l'aveva capito da così poco tempo, e ancora faticava ad accettarlo completamente? Come poteva dirgli che, per lui, non era come un fratello, ma qualcosa di diverso? E, se anche l'avesse detto, come avrebbe reagito Rain? Come sarebbe cambiato il loro rapporto? Non poteva certo costringerlo a ricambiare i suoi sentimenti, né lo voleva; tutto ciò che desiderava era restare accanto a lui, e che le cose restassero come erano.
-...è una di quelle cose che è difficile esprimere a parole...- mormorò infine, alzandosi e dirigendosi verso la porta: il suo cuore sembrava impazzito, non era certo che avrebbe retto ancora a lungo quella conversazione.
L'amico lo afferrò per un braccio: -Allora prova a farmi capire senza parole. Ci sarà pure un modo, no?-
“Perché continui a insistere così?”
-Quanto ancora mi vuoi tenere nascosto?- continuò Rain, testardo -Prima tutte le cose che mio padre a spiegato solo a te, poi il fatto che ti ha lasciato la sua spada. Che altro c'è ancora? Da cos'altro mi vuoi proteggere? Ti ho già detto che non voglio che tu lo faccia!-
Per la seconda volta dall'inizio di quella conversazione, Lasswell non sapeva cosa dire: si sentiva frustrato per quella situazione, non voleva che quel nuovo litigio li dividesse ancora, ma non riusciva nemmeno a esprimere quel che provava.
O meglio, non voleva. Dentro di sé gli sembrava quasi di sentire una spinta a dirgli tutto, ma continuava a frenarla.
-Per favore, fammi capire...-
E allora Lasswell agì, non sapeva se per l'esasperazione o perché quel che gli si agitava dentro aveva avuto la meglio su di lui.
Si voltò verso l'amico, posando una mano sulla sua nuca per attirarlo a sé, e si chinò su di lui; vide per un attimo i suoi occhi azzurri spalancarsi per la sorpresa prima di chiudere i propri, e lo baciò.
Fu una cosa semplice, non fece altro che posare le proprie labbra sulle sue, ma riuscì comunque a far accelerare ulteriormente il suo cuore. Forse perché, in fondo, era la prima volta che baciava qualcuno.
Non seppe quanto tempo rimasero così, probabilmente pochi secondi, ma quando il cavaliere più grande si staccò dall'altro aveva il respiro affannato, e il cuore sembrava sul punto di esplodere.
Guardò Rain, ancora con gli occhi spalancati rivolti verso di lui, e l'espressione sconvolta.
-Ehi! Tutto bene lì dentro?- gridò qualcuno fuori dalla porta. Era Lid, ma a giudicare dal vocio non era sola.
Nel sentirla, Lasswell di riscosse, e corse via. Fuori dalla stanza, fuori dalla locanda, incurante dei compagni che chiedevano cosa fosse successo, della gente e del fatto che indossasse solo i pantaloni. Doveva andarsene da lì, stare da solo per un po', e cercare di schiarirsi la mente.


Quella notte, le strade di Zoldaad erano deserte, sicuramente per la pioggia battente che era caduta fino a poco prima, e Lasswell si sentì grato per quella pace: gli dava modo di riflettere su quello che era successo poco prima senza interruzioni non necessarie.
Si sedette sul muretto che delimitava un piccolo spiazzo poco distante dall'ingresso del castello; il metallo del lampione a cui si appoggiò gli provocò dei brividi di freddo lungo la schiena, ma non la trovò una sensazione spiacevole. Ciò che più lo tormentava, in quel momento, erano le emozioni che si agitavano dentro di lui. Si sentiva in colpa per quel che aveva fatto: non avrebbe dovuto baciarlo, soprattutto non in quel modo, e ora non sapeva più come comportarsi. Aveva paura di come avrebbe reagito Rain. Gli avrebbe parlato ancora, oppure lo avrebbe allontanato per sempre?
Fino a poco tempo prima non avrebbe avuto dubbi sul fatto che, nonostante tutto, le cose si sarebbero sistemate in poco tempo, eppure il litigio che era nato dalla spada di Sir Raegen aveva mostrato un lato di Rain che raramente veniva alla luce, e che lui aveva quasi completamente dimenticato.
Forse sarebbe stato meglio andarsene, lontano da lui, prima di rischiare di fargli ancora del male in quel modo.
Dei passi riecheggiarono nelle vie deserte, distogliendo il giovane da quei pensieri; sollevò lo sguardo giusto in tempo per vedere una figura vestita di bianco, con i capelli azzurri mossi dalla brezza notturna, comparire da dietro un cespuglio.
-Nichol...- lo salutò Lasswell, riportando la sua attenzione ai suoi piedi nudi.
-È un po' che ti cerco, sai?- fece il Custode delle Acque -Che cos'è successo tra te e Rain, questa volta? Credevo vi foste riappacificati, ormai.-
-Ci eravamo riappacificati, infatti...- mormorò l'altro, dopo un attimo di incertezza. Nonostante continuasse a tenere lo sguardo basso, Lasswell poteva sentire chiaramente i penetranti occhi del giovane stratega su di sé, come se lo stesse esaminando nel tentativo di capire tutto di lui.
-E allora di cosa stavate discutendo? E non provare a convincermi che era una chiacchierata amichevole, perché tutti, nella locanda, hanno sentito Rain gridare.-
Si chiese se fosse una buona idea parlare con lui di quanto accaduto in stanza. Nel gruppo, lui era forse il più maturo, con cui avrebbe potuto parlare seriamente: Fina era fin troppo innocente e probabilmente non avrebbe compreso appieno la situazione, Lid avrebbe potuto non prenderlo con serietà, mentre Jake...beh, era Jake. Non credeva che da lui sarebbe arrivato qualche consiglio utile, in quel caso.
Sì, Nichol era la persona migliore con cui parlarne.
-È successo che...- esordì, dopo un profondo sospiro -Rain mi ha detto che mi tengo dentro tutto quello che penso, e che lo allontano quando mi chiede di parlarne.-
-Su questo ha ragione.- lo interruppe l'altro, e il cavaliere lo guardò -E ti assicuro che non lo fai solo con lui, ma con tutti. A differenza di Rain, è raro vederti esprimere ciò che provi, tanto che, quando lo fai, ci preoccupiamo.- fece una smorfia -Certo, non credo di essere la persona più adatta a parlare di espressione delle emozioni.-
Quell'affermazione strappò un lieve sorriso a Lasswell, che continuò: -Rain continuava a insistere che gli facessi capire come mi sentivo, e alla fine io...-
Le parole gli si bloccarono in gola, e il giovane si sentì quasi mancare il respiro nel ripensare a ciò che aveva fatto poco prima, e all'ultima espressione di Rain che aveva visto.
-Tu...?- lo incalzò Nichol.
Lasswell dovette quasi fare una violenza a se stesso per terminare la frase. Infine, riuscì a dire in un soffio: -L'ho baciato.-
L'espressione dell'altro non mutò; si limitò a chiudere gli occhi verde acqua e annuire quasi impercettibilmente. Dopo un lungo silenzio, tornò a guardarlo e parlò: -E immagino che tu non gli abbia mai detto niente, considerando la reazione che hai avuto.-
Il giovane di Grandshelt sospirò: -Non è molto che l'ho capito, solo da quando abbiamo iniziato questo viaggio per fermare i Veritas. E avevo paura a dirglielo. Avevo paura di come avrebbe reagito, e che potesse allontanarmi, e io non voglio.-
“Anche se, probabilmente, il modo in cui gliel'ho fatto capire è anche peggio delle parole.”
-Così ti sei tenuto dentro tutto, come fai sempre.- concluse lo stratega di Olderion – Sai, in questi casi mi chiedo se davvero sei cresciuto insieme a lui.-
L'altro tornò a guardarlo, senza capire appieno il senso di quell'affermazione.
-Da quel che ho potuto vedere di Rain, non mi sembra il tipo di persona da allontanare così qualcuno, te in particolar modo.- continuò -Ho capito che nutre un grande risentimento nei confronti di suo padre, sebbene io non sappia come siano andate esattamente le cose. La vostra discussione sulla spada è stata causata soprattutto da quello, e solo in parte dal fatto che tu non gli abbia mai detto niente.-
Quel ragazzo era davvero incredibile: riusciva a cogliere anche i minimi dettagli di una situazione, e manteneva sempre la lucidità necessaria per analizzarli nel modo migliore.
Lasswell aprì la bocca per dire qualcosa, ma dei passi frettolosi gli fecero volgere lo sguardo verso la strada. Questa volta, a fare la sua comparsa da dietro le piante fu Rain, affannato e con la camicia allacciata a metà.
Nichol mostrò un accenno di sorriso nel voltarsi e andarsene: -Vi lascio soli, allora. Credo abbiate qualcosa di importante di cui parlare.-
I due cavalieri di Grandshelt si guardarono a lungo negli occhi, in silenzio, il maggiore senza idea di come iniziare il discorso, l'altro che, nonostante avesse già calmato il proprio respiro, sembrava esitare.
Che avrebbe dovuto dire Lasswell in quel momento? Si sarebbe dovuto scusare? Giustificarsi? Oppure andarsene?
No. Quello no, avrebbe solo peggiorato le cose.
Si alzò in piedi: -Rain, io...-
-Senti, Lasswell...- esordì contemporaneamente l'amico, che però non si interruppe -Mi dispiace aver insistito tanto. Forse non avrei dovuto, ma volevo capire. Ti tieni sempre dentro tutto, e non c'è modo di sapere cosa ti passa per la testa; volevo solo che me ne parlassi, per questo ho insistito. Non ti eri mai chiuso tanto in te stesso, e volevo solo riuscire a far tornare le cose com'erano fino a poco tempo fa. Non immaginavo fosse questo che ti faceva stare tanto male. Però avresti potuto dirmelo!-
Davvero, quel ragazzo non cambiava mai: non si faceva problemi a dare voce ai suoi pensieri, puntando sul suo interlocutore quei suoi occhi limpidi. Probabilmente era anche per quello che lo amava.
-Io...- iniziò a dire Lasswell, a disagio come poche volte gli era capitato davanti a quello sguardo convinto -Io avevo paura, Rain. Avevo paura di come avresti reagito, che non lo avresti accettato, che mi avresti allontanato. Che le cose sarebbero cambiate, e non lo voglio. Vorrei che tutto restasse come è sempre stato, anche se forse ora è impossibile.-
-Ma ti rendi conto di quello che dici?- sbottò allora Rain -Credi davvero che non ti parlerei più solo per questo? Certo, è strano pensare che il mio migliore amico, con cui ho trascorso tutta la vita, sia innamorato di me, ma non è un motivo valido per non parlarsi più. Se non ci fossi stato tu, di sicuro non sarei arrivato a questo punto, forse non sarei nemmeno un cavaliere.- chinò il capo -Non voglio che tu te ne vada. Non credo che potrò ricambiare i tuoi sentimenti, però non voglio nemmeno che le cose cambino.-
Alla fine di quel discorso, Lasswell si trovò a lungo a corto di parole.
-Sono stato davvero uno stupido.- si lasciò sfuggire infine, sorridendo con gli occhi lucidi -Dovevo saperlo che sarebbe andata così. Persino Nichol l'aveva capito, e non io che ti conosco da tanto tempo.-
-Siamo umani, no? Capita di sbagliare.- gli porse una mano -La cosa bella, in questi casi, è che si può sempre rimediare.-
Sì, in quei casi era possibile rimediare. Gli strinse la mano, per poi attirarlo a sé e abbracciarlo. Sentì Rain irrigidirsi per un istante tra le sue braccia, ma subito dopo ricambiò la stretta. Lasswell si lasciò pervadere dal calore di quel corpo, e affondò il volto nei capelli del suo amato. Finalmente sentiva dentro di sé una pace a cui aveva a lungo agognato, ma che aveva temuto di non poter mai raggiungere.
Infine, si avviarono verso la locanda, e Rain riprese a parlare con il suo solito entusiasmo, nonostante l'ora tarda: -Ma quindi non c'è niente tra te e Charlotte? Perché credevo che provassi qualcosa per lei. Sia io che Lid lo credevamo.-
-È una cara amica e un buon comandante, sebbene a volte si lasci trascinare troppo dai suoi doveri.- ribatté Lasswell -Tra di noi non c'è nulla di più.-
L'altro rise: -Se me l'avessi detto prima di stasera non ci avrei creduto, sai? Voglio dire, siete così simili, voi due, perché scegliere me?-
-Non è che l'abbia proprio scelto volontariamente...- mugugnò il moro.
Percorsero un altro breve tratto di strada in silenzio, quindi Rain riprese: -Sai, stavo pensando che, se al mio posto ci fosse stato Jake, avrebbe detto qualcosa come “Ti capisco, anch'io mi innamorerei di me.”-
La sua imitazione strappò un sorriso a Lasswell, il quale pensò che effettivamente era probabile che una frase del genere potesse uscire dalla bocca dell'uomo.
-Comunque, dovresti proprio imparare a baciare. Insomma, davvero quello di prima era un bacio, secondo te?- riprese il più giovane.
-Cosa?!-
-Potrei insegnartelo io. In fondo, sembra che in questo campo io abbia più esperienza di te.-
L'altro non disse niente, ma l'essere avvampato subito a quella proposta doveva costituire una risposta sufficiente per Rain, suscitandogli una nuova risata.
Al loro ritorno alla locanda, trovarono i compagni di viaggio ancora in attesa di una spiegazione su quanto avvenuto.
Sospirando, Lasswell li raggiunse insieme a Rain, pensando che il riposo tanto agognato, quella notte, non sarebbe più stato possibile.

Sono tornata a pubblicare qualcosa!
Questa volta la fanfic è su un gioco di cui ultimamente mi sono innamorata: Final Fantasy Brave Exvius, la cui storia potrebbe, a parer mio, competere anche con i capitoli numerati della serie. Probabilmente le mie aspettative erano basse, considerando che è un gioco gratuito, e per questo sono rimasta molto sorpresa.
Questa fanfic è collocata alla fine dell'arco narrativo di Zoldaad, poco prima di partire per Mysidia.
Grazie per aver letto, spero vi sia piaciuta ^-^

   
 
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