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Autore: Ciel    17/01/2018    0 recensioni
Erased Bonds è una fan fic interattiva in cui scoprirete Caelum, un assistente di Ansem il Saggio durante gli ultimi giorni di Radiant Garden.
La fic risale al 2012, in occasione del decimo anniversario della serie, scritta per il forum The Sora's Dream Reloaded (ora trasferitosi sul sito Sora's Dream). Quella che state per leggere è una versione riveduta e corretta, con qualche scena o dettaglio in più.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ansem, Kairi, Nuovo personaggio, Xehanort, Xigbar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH Birth by Sleep, Kingdom Hearts
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Capitolo I
Il nuovo apprendista

 

Se ne stava lì, davanti alla porta, fissandola ansiosamente mentre respirava profondamente. Era un giovane fra i venti e i trent'anni. Alto con un fisico longilineo, i capelli erano neri, corti ed ordinatamente pettinati all’indietro, salvo un piccolo ciuffo ribelle che penzolava sulla fronte, esattamente al centro. L’occhio destro era di colore azzurro limpido, mentre quello sinistro verde bottiglia. Assieme ad una carnagione pallida, ai lineamenti maturi e a delle orecchie a punta, tutti i tratti ne facevano un ragazzo dall'aspetto fisico peculiare.
Inspirò, scrollandosi di dosso tutta l'agitazione e bussò alla porta. Un secondo dopo sentì rispondere dall'altra parte una voce bassa e profonda: "Avanti".
Il ragazzo entrò nello studio: una stanza circolare dalle pareti gialle e, accostate ad esse, una fila di basse librerie colme di tomi voluminosi. Sopra alcuni scaffali, dei bizzarri contenitori cilindrici pieni di liquido trasparente dove erano immersi quelli che sembravano dei cuori. Appesi ai muri c'erano dei grafici e dei diagrammi che raffiguravano il cuore e il corpo umano, altri invece riguardavano l'oscurità e i mondi – questi ultimi, meno scientifici, suscitarono parecchia curiosità e un pizzico di confusione nel ragazzo.
Al centro della stanza una scrivania a forma di mezzaluna bianca; seduto dietro c'era un uomo alto e di mezza età, dai lunghi capelli biondi, così come il suo pizzetto ben curato, e gli occhi di colore arancio. Indossava un camice da laboratorio e una lunga sciarpa rossa.
"Oh, tu sei il nuovo apprendista, dico bene?" chiese alzandosi l'uomo, Ansem il Saggio.
"Sì, sono io" esordì il nuovo arrivato. "Sono Caelum".
"Benvenuto!" continuò lo scienziato, avvicinandosi al giovane per stringergli la mano. "Ti stavo aspettando. Sono molto felice che tu abbia accettato, mi avevi fatto un'ottima impressione alle selezioni".
"Grazie!" disse il ragazzo, rincuorato da quell'ultima frase. Sorrise e ricambiò la poderosa stretta di mano dello studioso, mentre questo continuava a parlare.
"Ti ho già spiegato che, in breve, il nostro lavoro è esaminare i cuori per comprenderne l'essenza e il funzionamento. A parole sembra facile, ma in realtà il cuore è materia di studio complicata ed estremamente delicata. Se per te va bene, vorrei subito presentarti gli altri tuoi colleghi".
"Ma certo," rispose eccitato l'apprendista.
Ansem sorrise. "Seguimi" disse, dirigendosi verso il lato sinistro della stanza e poggiando una mano sulla parete gialla. Un meccanismo ben celato svelò una porta segreta che conduceva verso un corridoio sopraelevato. In basso, Caelum vide un'enorme camera con numerosi motori cilindrici appesi alle pareti e quasi l'intero pavimento altro non era che una lunga piattaforma illuminata ai lati. Sembrava una vera e propria officina.
"Di dove sei, ragazzo? Hai famiglia?" chiese Ansem.
"Sono di fuori città... vengo dalla periferia", rispose lentamente il ragazzo mentre ammirava il laboratorio di sperimentazione. "Vivo con i miei genitori e mia sorella minore...”
L'uomo notò gli occhi del nuovo apprendista brillare, estasiati alla vista di quell'immenso impianto di ricerca. Sorrise, mentre gli tornavano alla mente i ricordi dei suoi primi studi e del suo entusiasmo giovanile.
I due raggiunsero dopo poco la stanza successiva: sulla sinistra un'enorme finestra che dava sull'area sottostante; appena sotto la vetrata, un computer che ricopriva l'intera parete. Dall'altra parte, un complesso macchinario circolare che Caelum non riuscì a capire cosa fosse o come funzionasse. Non sembrava un computer come tutti gli altri. I pensieri del ragazzo vennero interrotti da una voce gracchiante e dal tono seccato: "Non hai mai visto un decodificatore?"
Nella stanza entrò un uomo di mezza età, dai lunghi capelli biondi e dagli occhi d'un verde luminoso. I suoi lineamenti erano smunti e la sua espressione era tutt'altro che allegra, sembrava indispettito. Teneva per mano un bambino, a prima vista di sei o sette anni. Un lungo ciuffo dei suoi capelli color grigio scuro gli ricadeva sul viso, coprendo uno dei suoi occhi bluastri.
"Ci avete raggiunti giusto in tempo!" affermò Ansem. "Questo è il nostro nuovo collega, Caelum. Caelum, ti presento Even e Ienzo".
Il ragazzo allungò il braccio per stringere la mano, ma venne afferrato e strattonato per la spalla da qualcun altro dietro di lui. "Ehi, signor apprendista!", esclamò il nuovo arrivato. L'espressione divertita e la corporatura smilza si addiceva ben poco alla sua uniforme da guardia. I capelli neri e lisci scivolavano giù per la nuca, fin sopra le spalle; portava una benda sull'occhio destro e una cicatrice attraversava la guancia sinistra.
"Oh, questo è Braig", lo presentò il Saggio. "È il capitano delle guardie".
"Molto piacere, io sono Caelum".
"L'onore è tutto mio!" replicò l'uomo con tono irriverente imitando un saluto militare.
"Basta con queste quisquilie", li interruppe Even. "Ansem, abbiamo un problema di sotto: un convertitore è saltato e sta bloccando tutta la trasformazione di energia".
"Hmm? Ho capito" replicò lo studioso. Poi, voltandosi verso il nuovo apprendista: "Ragazzo, devo assentarmi un secondo. Nel frattempo Braig ti mostrerà il resto del castello".
La guardia annuì con un cenno del capo e un sorriso beffardo. Subito dopo Ansem si congedò e scese nell'officina assieme a Even e Ienzo. Braig ricominciò a parlare speditamente: "Allora, principessina, ti porto a fare un bel giro!"
"Princi... uh, ma certo, andiamo".
"Questo è lo spirito! Ti divertirai un mondo, qui!" esclamò l'uomo dando una pacca sulla schiena all'apprendista. "Ehi, voglio presentarti un amico".
  
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