Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Fandoms_Are_Life    21/01/2018    1 recensioni
raccolta di flashfiction | multipairing | het | strong lime
08. What Hurts The Most [SuiKa]
[...]
Karin solleva lo sguardo, incrociando quegli occhi viola che la fissano divertiti e desiderosi. La rabbia che prova aumenta in modo esponenziale. Vorrebbe gridargli di essersi sentita talmente sola in quelle ultime settimane da credere che lui stesso fosse stato solo un’illusione, vorrebbe urlare di aver versato tutte le sue lacrime durante le notti fredde che hanno seguito la sua ultima visita, vorrebbe strillare una marea di insulti e dirgli che non vuole mai più rivederlo, ma alla fine la parola che esce dalla sua bocca è una sola: - Vaffanculo.
Genere: Erotico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Because I'm here {NaruSaku collection}'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

Hello, it’s me
I was wondering if after all these years you’d like to meet
To go over everything
They say that time’s supposed to heal ya
But I ain’t done much healing

 

 

 

01. Hello [NaruSaku]
Quando Naruto apre la porta e trova Sakura sulla soglia, non sa che fare né cosa dire. Boccheggia qualche istante prima di provarle a pronunciare un semplice “Ciao”, ma viene subito zittito dalle labbra di Sakura che premono prepotentemente contro le sue. Le mani di lei si aggrappano alla maglia che indossa e lo spingono dentro casa, mentre la porta viene chiusa subito dopo con un calcio.
Naruto sa che è sbagliato: lei ha Sasuke, lui ha Hinata. Eppure risponde al bacio con forza, premendola contro il muro più vicino, lasciandola senza fiato.
Pochi secondi dopo le magliette di entrambi sono già sul pavimento, seguite da pantaloni e biancheria intima.
I baci e i tocchi si fanno sempre più audaci, sebbene il sapore delle lacrime inondi già la bocca di Naruto, che si sforza di ignorarlo, senza però riuscirci.
Quando la prende contro quel muro, soffocando il suo urlo con le proprie labbra, si sente proprio come gli abitanti del villaggio lo consideravano in passato: una bestia.
Esce da lei subito dopo, evitando di guardarla negli occhi e lasciando che scivoli al suolo, singhiozzando.
Quand’è che, tra di loro, le cose sono diventate così difficili?
Rimangono lì per un lasso di tempo indefinito, nudi e ansimanti. Dopodiché, Sakura si rialza e, nel più completo silenzio, si riveste senza rivolgergli il benché minimo sguardo. Solo quando si avvicina alla porta volta appena il capo nella sua direzione. Naruto non ha mai smesso di fissarla, e, non appena i loro occhi si incontrano, quelli di lei si riempiono nuovamente di lacrime.
- Col tempo ce la faremo, vero? Torneremo quelli di prima, dimenticheremo tutto quello che ci sta succedendo, fingeremo che questo non sia mai accaduto, è così? - chiede, la voce rotta e le labbra tremanti.
Naruto non risponde: si limita a guardarla ancora una volta, cercando di memorizzare ogni cosa di lei prima che esca da quella porta – dalla sua vita.
Davanti a quel silenzio, Sakura sospira, dopodiché abbassa la maniglia. - Grazie, Naruto - mormora per l’ennesima volta in quegli anni. - Ciao.
La porta si chiude alle sue spalle senza che lui faccia niente per fermarla.

 

 

 

 

 

You were the shadow to my light
Did you feel us
Another start
You fade away
Afraid our aim is out of sight
Wanna see us
Alive

 

 

 

02. Faded [SasuHina]
Quella di Hinata è una bellezza pura, candida, incontaminata.
Era, si corregge mentalmente Sasuke, accarezzando con lo sguardo la figura della ragazza stesa accanto a sé, ancora nuda e dormiente. Adesso hai distrutto anche la sua innocenza.
Un ghigno amaro gli affiora alle labbra mentre allunga una mano per accarezzare la pelle nivea della giovane, che trema leggermente al suo tocco, aprendo gli occhi.
- Sasuke… - mormora, puntando le sue iridi perlacee in quelle di lui, nere come il carbone.
Il moro non le risponde, bensì china il capo e si appropria nuovamente delle sue labbra come ha fatto sempre negli ultimi mesi, portandosi sopra di lei.
Hinata è docile, creta nelle sue mani, e lui non può fare a meno di sentirsi disgustato da sé stesso. L’aveva vista raggiungere una propria serenità dopo la fine della guerra, al fianco di Naruto, e aveva creduto che tra lui e Sakura potesse accadere lo stesso. Dio, quanto si era sbagliato.
Sasuke si rende conto di averla inconsciamente desiderata da sempre. Una Hyuuga, il perfetto opposto complementare di un Uchiha. Ma lui non la meritava, non l’avrebbe mai meritata.
La viola ogni notte e, sebbene lei sia consenziente e gli permetta di farsi strada nella sua calda apertura, di riempirla e portarla all’estasi, Sasuke non può fare a meno di sentirsi un mostro, un traditore, ancora una volta.
Per questo, dopo quell’ultimo amplesso, quando lei cade nuovamente fra le braccia di Morfeo, decide di andarsene. Si riveste nel silenzio più completo, attento a non svegliarla. Apre la finestra per sgattaiolare via come un ladro e, solo a quel punto, si volta per fissarla: un raggio di luna le illumina il viso, facendogliela sembrare ancora più eterea.
Sasuke sorride amaramente prima di uscire per sempre dalla vita di Hinata. All’inizio lo odierà, come fanno tutti al villaggio, ma in seguito capirà e lo perdonerà, ne è certo.
Lui, però, non riuscirà mai a perdonarsi di essersi lasciato sfuggire la felicità dalle mani.

 

 

 

 

 

I’m caught up in your expectations
You try to make me live your dream
But I’m causing you so much frustration
And you only want the best for me

 

 

 

03. Silent Scream [ShikaTema]
La stanza puzza di fumo, lui stesso puzza di fumo. Sa che a Temari dà fastidio, ma oggi non può farne a meno.
Osserva le nuvole dalla finestra: sono sempre più scure e dense ogni secondo che passa. Presto ci sarà un acquazzone.
- Shikamaru - sente dire da dietro. Si volta lentamente per fronteggiare la sua seccatura, ma non trova nulla da dire per punzecchiarla. Nella sua mente campeggia solo l’immagine di Asuma, davanti a sé vede solo il suo sorriso, le sue orecchie sentono solo la risata del suo maestro.
Temari capisce da quello sguardo che oggi è il giorno. Shikamaru non gliene ha mai parlato apertamente, ma lei sa cos’è accaduto, lo sa fin troppo bene.
Cammina a passi lenti e misurati nella sua direzione, togliendogli delicatamente la sigaretta dalle labbra e spegnendola. Le loro dita si sfiorano, e subito dopo la mano di Shikamaru artiglia prepotentemente quella di Temari, tirandola verso di sé e strappandole un bacio che sa di amarezza, dolore, perdita.
La bionda non si oppone, anzi, preme di più le sue labbra su quelle di lui, approfondendo il loro contatto, permettendo alla lingua di Shikamaru di invadere la sua bocca, lasciando che la trascini sul letto di quel piccolo albergo in cui hanno deciso di incontrarsi, concedendogli di svestirla e penetrarla a fondo fino a placare il suo dolore. Dopodiché, lui abbandona la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi e addormentandosi al ritmo delle carezze di lei sulla propria chioma, lasciata finalmente libera sulla sua schiena.

 

 

 

 

 

You know that I’m a crazy bitch
I do what I want when I feel like it
All I wanna do is lose control
Oh, oh
But you don’t really give a shit
You go with it, go with it, go with it
Cause you’re fucking crazy rock’n’roll

 

 

 

04. Smile [SaiIno]
- Sta venendo bene?
Sai solleva appena lo sguardo dal suo disegno per incontrare, ancora una volta, i magnetici occhi azzurri di Ino. Come sempre in precedenza, viene colpito da un’inspiegabile fitta allo stomaco che lo costringe a riabbassare gli occhi sul suo lavoro. - Sì - risponde laconico, cominciando a sfumare.
Lo termina dopo breve tempo e, soddisfatto, lo mostra alla ragazza, che sorride. - È meraviglioso - gli dice, facendo incrociare i loro sguardi. Solo allora Sai si accorge di un’ombra che le offusca le iridi.
- Va tutto bene? Sembri triste - le chiede, schietto e diretto come sempre.
Ino sgrana appena gli occhi, e il suo sorriso scompare. - È che… oggi per me è un triste anniversario - spiega. - Di solito in questo giorno voglio tenere sempre la mente occupata - aggiunge, mordendosi un labbro.
Sai sente di nuovo quella strana fitta, accompagnata dallo spasmodico bisogno di premere la propria bocca su quella di Ino. Vuole far scomparire la tristezza dal suo sguardo e farla sentire felice.
Si accosta a lei, togliendole il disegno di mano. - Io… voglio baciarti - asserisce dopo un attimo di esitazione, attendendo impazientemente una sua risposta.
Sul bel volto della ragazza si affaccia nuovamente un sorriso, diverso da quello di prima, più simile a quelli che la giovane elargisce di solito a gran parte del genere maschile di Konoha. - E allora che aspetti a farlo? - Gli si avvicina fino a quando le punte dei loro nasi non si sfiorano. - Fammi perdere il controllo.
Sai non ha mai fatto nulla del genere, eppure gli riesce incredibilmente semplice far scontrare le sue labbra con quelle di Ino, afferrarle la mano e spingerla a sedersi in grembo a lui. La giovane comincia a stuzzicarlo, infilandogli le mani sotto la maglietta e sfilandogliela per poi gettarla a terra. Sai le scioglie i capelli e comincia a baciarle il collo, desiderando solo renderla felice e vedere un altro sorriso spuntare sulle sue labbra.
Quando sono entrambi nudi e lui entra in lei, rimane talmente colpito dalla sua espressione estatica da sussurrarle in un orecchio: - Vorrei potermi sdoppiare come fa Naruto e dipingere questo momento.
La risata ansimante di Ino lo raggiunge: - Sei completamente pazzo.
Dopo, c’è posto solo per il piacere che invade entrambi.

 

 

 

 

 

Don’t try to explain your mind
I know what’s happening here
One minute, it’s love
And, suddenly, it’s like a battlefield

 

 

 

05. Battlefield [NejiTen]
I gemiti che riempiono la stanza risultano alti alle orecchie dei due amanti, i cui corpi cozzano l’uno con l’altro, seguendo un ritmo inudibile per chiunque non siano loro due.
- Neji - sussurra Tenten con tono strozzato, spingendo il proprio bacino contro quello di lui in perfetta sincronia.
Il ragazzo non risponde: si limita semplicemente a lasciarle un bacio sulla spalla nuda e a continuare a muoversi dentro di lei.
Gli ansiti di entrambi si propagano per tutta la camera ancora per qualche altro istante. In seguito, prima l’una e poi l’altro raggiungono il culmine, accasciandosi sul letto sfatto, i visi a pochi centimetri di distanza.
Tenten sorride e sposta una ciocca di capelli dal viso di Neji, solitamente serioso ma in quel momento più rilassato.
La ragazza si sporge in avanti per dargli un bacio a fior di labbra. - Mi mancherai quando sarò in missione.
All’udire quelle parole, lo sguardo del giovane s’adombra. - Non voglio che tu parta - le dice con tono tagliente, fissandola duramente.
Tenten aggrotta le sopracciglia. - Cosa?! E perché mai?
- È troppo pericoloso - aggiunge soltanto, scatenando la collera di lei.
- Mi spieghi per quale motivo continui a sottovalutarmi? - Scatta a sedere senza preoccuparsi di coprire il corpo nudo con il lenzuolo. I suoi occhi fiammeggiano in direzione del ragazzo, che sospira e segue il suo esempio.
- Non ti sto affatto sottovalutando. So bene quanto vali: abbiamo passato anni a combattere fianco a fianco, e non li dimenticherò mai - ribatte.
- Allora perché per una buona volta non ti fidi di me e mi lasci partire? Questa missione è importantissima per la mia carriera di ninja, lo vuoi capire? - replica Tenten, sempre più alterata.
Neji sospira sonoramente, evitando di guardarla negli occhi. - Se tu dovessi morire… - inizia, senza però riuscire a concludere la frase. Non è abituato a esternare i suoi sentimenti, neanche quando si tratta della sua ex compagna di squadra, che oramai ha capito di amare.
E Tenten, a quel punto, capisce. Il suo sguardo si addolcisce, e allunga una mano per intrecciare le proprie dita con quelle di Neji. - Non morirò - sussurra. - Non se saprò che sei qui ad aspettarmi.
 

 

 

 

 

I’m just the boy inside the man, not exactly who you think I am
Trying to trace my steps back here again, so many times
I’m just a speck inside your head, you came and made me who I am
I remember where it all began, so clearly
 

 

 

06. Be Somebody [LeeTen]
- Non possiamo più continuare così.
Tenten sgrana gli occhi, posando lo sguardo sulla mano di Rock Lee stretta attorno alla sua spalla prima di riportarlo nuovamente sul volto di lui. - Che intendi dire?
Il ragazzo, per una volta, non ha il suo caratteristico sorriso stampato in faccia. Evita di fissarla mentre dice: - Questa… cosa che c’è tra di noi è sbagliata. Deve finire. Stiamo entrambi soffrendo per la morte di Neji, tu immensamente di più, ma non possiamo andare avanti in questo modo. Finiremo solo per farci del male.
Lo sguardo di Tenten si indurisce. - Non mi sembravi così contrario l’altra sera, quando mi hai allargato le gambe e mi hai scopato talmente forte che stamattina sono stata a stento capace di alzarmi.
Rock Lee, a quel punto, si decide a guardarla dritto in volto, scorgendovi una sofferenza e una rabbia smisurati. - Ho sbagliato, lo so, ma… - Ti amo da così tanto tempo, pensa, ma non lo dice. Non sarebbe giusto nei confronti di nessuno.
Tenten schiaffeggia la sua mano, allontanandola da sé. - È passato più di un anno dalla morte di Neji - sibila furente. - Sto ancora soffrendo, è vero, e forse continuerò a soffrire tutta la vita perché l’ho amato, Dio se l’ho amato! Ma pensi veramente che questa “cosa”, come la definisci tu, sia andata avanti solo per alleviare la mia sofferenza? - Gli punta un dito contro, affondando l’unghia nel petto di Rock Lee. - Le prime volte, forse, ma non è più così da un pezzo, quindi piantala di sparare cazzate! - esclama, afferrandogli la maglia e strattonandolo verso di sé.
Lo bacia con rabbia e desiderio, con tristezza e devozione. Poi, quando si staccano, sussurra: - Non mi abbandonare anche tu.
E Rock Lee, a quel punto, non può fare a meno di baciarla ancora, di sollevarla e premerla contro il muro più vicino per poi amarla come merita, promettendo a sé stesso di non lasciarla mai.
 

 

 

 

 

Tell me pretty lies
Look me in the face
Tell me that you love me
Even if it’s fake
Cause I don’t fucking care, at all

 

 

 

07. IDFC [GaaTema]
Quello che stanno facendo è sbagliato, immorale, disumano, Gaara lo sa, eppure non può farne a meno.
Quando le labbra di Temari si posano sulle sue, riesce a sentire quell’amore che ha ricercato così a lungo farsi strada dentro di sé, invadendogli il cuore e l’anima.
Sa che nessuno approverebbe, che se gli abitanti di Suna lo venissero a sapere lo indicherebbero nuovamente come un mostro, ma in momenti come quello, quando sente la pelle morbida di Temari sotto i polpastrelli, quando le dita di lei si insinuano fra i suoi capelli accarezzando e tirando, quando si fa strada dentro di lei senza nessuna barriera a fermarlo, nient’altro al mondo importa.
Gaara sa che non potrà andare avanti ancora per molto. Non potranno mai amarsi liberamente alla luce del sole, e sopratutto lui non potrà mai costringere la sorella a seppellire i sentimenti che sta cominciando a provare per Shikamaru Nara per mero egoismo. No, la ama troppo per farle questo.
Eppure sente di non poter fare a meno di lei, dei suoi abbracci così confortevoli, della sensazione del suo corpo schiacciato contro il proprio, delle loro bocche che si scontrano più e più volte in segreto, di quel sentimento che lo avvolge ogni qualvolta che la vede sorridere. Lo ha cercato così a lungo e ora che finalmente l’ha trovato è costretto a lasciarlo andare per sempre.
Gaara cerca di non farle capire questo turbine di emozioni che lo sommerge oramai da mesi: Temari deve sentirsi libera di vivere la sua vita anche lontano da lui, se lo desidera. E, sebbene quel semplice pensiero basti a scatenare nell’ex forza portante un dolore inimmaginabile, è disposto a tutto pur di vederla felice. Anche e soprattutto a rinunciare alla propria, di felicità.
 

 

 

 

 

I can take the rain on the roof of this empty house, that don’t bother me
I can take a few tears now and then and just let them out
I’m not afraid to cry
Every once in a while even though goin on with you gone still upsets me
There are days
Every now and again I pretend I’m OK but that’s not what gets me
 

 

 

08. What Hurts The Most [SuiKa]
- Sono tornato.
Una frase quasi sussurrata, seguita dall’eco della porta che si chiude dietro al nuovo arrivato.
Karin solleva lo sguardo, incrociando quegli occhi viola che la fissano divertiti e desiderosi. La rabbia che prova aumenta in modo esponenziale. Vorrebbe gridargli di essersi sentita talmente sola in quelle ultime settimane da credere che lui stesso fosse stato solo un’illusione, vorrebbe urlare di aver versato tutte le sue lacrime durante le notti fredde che hanno seguito la sua ultima visita, vorrebbe strillare una marea di insulti e dirgli che non vuole mai più rivederlo, ma alla fine la parola che esce dalla sua bocca è una sola: - Vaffanculo.
Una leggera risata fuoriesce dalle labbra di Suigetsu. - Siamo nervosi oggi, eh?
Per tutta risposta, la rossa afferra la prima cosa che le capita sotto mano e gliela tira. Il ragazzo sposta la testa appena in tempo, facendo così infrangere il bicchiere contro lo stipite della porta.
- Tu non ne hai la minima idea, vero? - gli urla contro a quel punto. - Non sai quanto io mi senta sola in questa casa così vuota!
Attraversa velocemente la stanza per scagliarglisi contro, tempestandogli il petto di pugni e continuando a urlare insulti al suo indirizzo. - Sei un pezzo di merda, una testa di cazzo delle peggiori che abbia mai incontrato, un coglione assoluto!
Suigetsu la lascia fare, bloccandole i polsi solo dopo qualche altro minuto. Non piange, Karin, anche se vorrebbe tanto farlo, glielo legge nello sguardo.
- Non preoccuparti, strega. Stavolta resto. - Le fa cenno di guardare dietro di sé, dove un paio di borsoni contenenti tutti i suoi effetti personali fanno bella mostra davanti alla porta. - Scusa se ci ho messo così tanto - dice con nonchalance, mascherando abilmente il reale dispiacere che cela quella frase.
Karin punta le sue iridi rosse prima sui bagagli di lui, poi sul suo volto, sul quale è spuntato un pigro sorriso. - Stronzo - afferma poi, facendo cozzare le loro bocche in un bacio violento e appassionato.
Suigetsu sa bene che il sesso non basterà a farsi perdonare e che vivere con la strega non sarà affatto semplice, ma quello sembra proprio un buon inizio.
Così finiscono entrambi sul pavimento, nudi in men che non si dica, pronti a iniziare quella convivenza nel migliore dei modi, mentre gemiti e rantoli di piacere si fanno strada tutt’intorno a loro, riempiendo quella casa prima così vuota.
 

 

 

 

 

One two three

 

 

 

09. How To Love [JiraTsu]
Tsunade ha amato poche persone nella sua vita con un’intensità paragonabile a nient’altro al mondo.
Il primo è stato, ovviamente, suo fratello Nawaki, che, con la sua allegria e spensieratezza, riempiva le sue giornate. Ne sente la mancanza ogni singolo secondo, ma è intenzionata a impedire al dolore di sovrastarla ancora una volta.
Il secondo è stato Dan, il suo primo grande amore. Con lui si sentiva in grado di fare tutto, aveva il mondo ai suoi piedi secondo quell’astrusa e illogica convinzione per la quale gli innamorati sono in grado di fare le cose che sembrano più impossibili. Le manca terribilmente anche lui, ma in maniera diversa da suo fratello. Dan le manca perché la faceva sentire invincibile, Nawaki perché era la sua famiglia.
E poi c’è Jiraiya, la terza persona che si è impadronita del suo cuore senza chiederle il permesso e, soprattutto, senza che lei stessa se ne accorgesse, troppo presa a seppellire il suo dolore e i ricordi nel lavoro – e nel vino.
Adesso, tra le sue braccia, Tsunade si sente irrimediabilmente al sicuro. Mentre le mani di lui le accarezzano i fianchi e la bocca le vezzeggia il collo, lei gli circonda il bacino con le gambe, traendolo contro il proprio corpo nudo per fargli capire di aver bisogno di quell’attrito, delle sensazioni che solo lui, oramai, è in grado di trasmetterle. Desidera sentirlo dentro di sé per non pensare più a tutte le sofferenze patite in passato e potersi concentrare su un futuro al suo fianco.
- Tsunade - mormora lui al suo orecchio, e la donna in quel flebile sussurro sente tutto l’amore che lui ha sempre provato nei suoi confronti, e si maledice per averci messo così tanto a capire.
Continuano a muoversi l’uno sull’altra, intenti a rendere quel momento il primo paragrafo della loro storia.

 

 

 

 

 

I hung up the phone tonight
Something happened for the first time
Deep inside it was a rush
What a rush

 

 

 

10. Crush [OroAnko]
- Mia piccola Anko - sibila Orochimaru all’orecchio di quella che, un tempo, era stata la sua allieva, godendo intimamente nel sentirla fremere sotto il tocco quasi impercettibile delle sue dita.
- Sensei - riesce ad articolare lei tutto d’un fiato, socchiudendo gli occhi e reclinando appena il capo all’indietro.
- Sei proprio sicura che è questo ciò che vuoi? - le domanda lui, mordendole appena il lobo dell’orecchio per stuzzicarla.
- Sì - geme lei a quel punto. Non importa quanto tempo sia passato o tutto ciò che ha dovuto fronteggiare dal suo tradimento in avanti: lo vorrà sempre.
- Così sia - sussurra Orochimaru a quel punto, facendola voltare di scatto e premendo le proprie labbra su quelle soffici e inesperte di lei. Le afferra i fianchi prepotentemente, schiacciandola contro di sé, anelando quel contatto fisico che aveva disperatamente soffocato per anni a causa della giovane età della ragazza.
L’ha tradita, delusa, illusa, eppure lei è ancora qui. Orochimaru sa che il comportamento tenuto da Anko nei suoi confronti è quanto di più sbagliato ci sia: non si deve cedere per nessun motivo a una passione così distruttiva. Lui di sbagli ne ha compiuti innumerevoli nel corso della sua vita: questo sarà solo uno dei tanti, o almeno così lo vedranno tutti coloro che verranno a saperlo. Anko, invece, si è costruita un’ottima reputazione al villaggio, è rispettata e ammirata da tutti, e questo gesto sconsiderato potrebbe farle perdere ciò che ha faticosamente conquistato durante la sua vita. Eppure, sembra non importarle affatto.
Perciò, quando la sente rispondere al bacio con vigore, gettandogli le braccia al collo e artigliandogli i capelli, Orochimaru smette di preoccuparsi delle possibili conseguenze che potrebbero affrontare in futuro: la spoglia in fretta e furia, marchiandola sul collo, le spalle, i seni; le entra dentro quasi con violenza, facendola gemere di dolore e piacere insieme.
- Mia piccola Anko - ansima tra una spinta e l’altra. Stavolta non ti lascerò andare.

 

 

 

 

 

Hello, hello
Anybody out there? ‘Cause I don’t hear a sound
Alone, alone
I don’t really know where the world is but I miss it now
 

 

 

11. Echo [MinaKushi]
- Ho così tanta paura - sussurra Kushina, poggiando il capo sul petto nudo di Minato, chiudendo gli occhi per nascondere le lacrime.
Il marito le accarezza la schiena. - Non devi. Io sarò sempre al tuo fianco.
- Ma se un giorno non dovessi più esserci? - Scatta a sedere, la voce strozzata e una mano premuta sul ventre. - Se un giorno qualcosa dovesse portarti via da me, io come farò? Senza di te non ho nulla, nessun altro si occuperebbe di una forza portante né mi amerebbe almeno un minimo di quanto fai tu! Io ho bisogno di te!
Minato si solleva appena, allungando una mano per accarezzare i fluenti capelli rossi della moglie, concedendole uno dei suoi sorrisi più belli e sinceri. - Kushina, ti amo. Non permetterò mai a niente e nessuno di dividerci, te lo prometto. Saremo sempre insieme, qualsiasi cosa accada. - Accosta il volto a quello bagnato di lacrime della donna. - Non avere paura. Sei la persona più forte che conosca, l’unica con cui sono disposto a trascorrere la mia vita. - Le prende il viso tra le mani, asciugandole le scie bagnare sulle guance con i pollici. - Tu sei tutto per me.
E Kushina, a quel punto, sorride. Sorride perché sa che Minato ci sarà sempre per lei, che crede veramente in tutto quanto le ha appena detto, che la amerà e la proteggerà in qualsiasi circostanza, anche quando non ce ne sarà il benché minimo bisogno.
China il viso leggermente in avanti, baciandolo delicatamente e accarezzandogli la chioma bionda e folta, traendolo verso di sé. Minato ricambia immediatamente, afferrandola per i fianchi e stendendosi di nuovo, portandola sopra di lui.
Fanno l’amore piano, con dolcezza, seguendo un ritmo che solo loro sono in grado di sentire.
Minato la penetra e, soffocando il gemito di Kushina con un bacio, le mormora a fior di labbra - Ti amo - così tante volte da far colare copiose lacrime di gioia dagli occhi della donna, che lo guarda con una devozione e un amore che, è sicura, non riserverà mai a nessun altro nella sua vita.

 

 

 

 

 

We, we don’t have to worry bout nothing
Cause we got the fire, and we’re burning one hell of a something
They, they gonna see us from outer space, outer space
Light it up, like we’re the stars of the human race, human race

 

 

 

12. Burn [KizaMebu]
- La nostra bambina oramai è cresciuta - afferma Mebuki con un sospiro, adocchiando tutte le foto della sua piccola Sakura appese alla parete della camera da letto.
Kizashi si siede sul materasso accanto a lei, circondandole le spalle con le braccia e osservando a sua volta le immagini ritraenti la sua adorata figlia. - Eh già. È diventata una donna, oramai! - esclama con tono gioviale ma malinconico, ricordando tutti i momenti passati insieme a lei dal giorno della sua nascita.
- Forse avremmo dovuto avere altri figli - sbotta all’improvviso la donna, sorprendendo il marito. - Questi anni sonoo passati in un soffio. Sembra ieri che stavo cercando di insegnarle a dire “mamma”, e invece adesso lei stessa è pronta per diventarne una. - Si asciuga furtivamente una lacrima. - Magari, se avessimo avuto altri figli, il pensiero che sarei stata comunque impegnata a crescerli avrebbe distolto la mia attenzione dal fatto che la mia Sakura se n’è andata di casa.
Sul volto di Kizashi fa capolino un sorriso comprensivo. Stringe la moglie a sé, stampandole un lieve bacio sulle labbra. - Il tempo passa per tutti, amore mio. Forse presto avremo un piccolo nipotino di cui occuparci quando Sakura sarà troppo impegnata a lavorare in ospedale.
Mebuki sorride di rimando, accarezzando una guancia dell’uomo. - Stai forse insinuando che sono vecchia abbastanza da essere chiamata nonna?
Kizashi preme nuovamente le proprie labbra su quelle di lei, stavolta con più forza, tanto da costringerla a stendersi sul letto matrimoniale. Si porta sopra di lei, attento a non schiacciarla col suo peso, e le scosta una ciocca di capelli dal viso, osservandola rapito. - Per me rimarrai sempre la donna più bella del mondo - confessa prima di tornare a baciarla con ardore.
Non facevano l’amore da tanto, lui e Mebuki, eppure non trovano nessuna difficoltà a ritrovare l’armonia di un tempo.
Quando Kizashi la penetra, la donna prova nuovamente un mix di emozioni di cui sentiva la mancanza da tempo. Asseconda i movimenti del marito, amandolo e lasciandosi amare con un’intensità tale da lasciarla senza fiato.
Grazie di esserci sempre, amore mio, pensa, raggiungendo l’estasi.

 

 

 

 

 

Open up wide, swallow down deep
No spoon full of sugar could make it sweet
The cancer inside stealing my sleep
Night after night it keeps haunting me
The secrets I keep
Are tearing me up inside
I try to hide and then I wonder why

 

 

 

13. Undone [FugaMiko]
Sono notti, oramai, che Fugaku non riesce a chiudere occhio. Le cause sono sempre loro due: Itachi e Sasuke. Mentre sente che quest’ultimo necessita di più attenzioni, è altrettanto consapevole del fatto che il primogenito si sta chiudendo sempre di più in sé stesso. Concede i suoi rari sorrisi solo al fratello minore, senza però riuscire mai a nascondere completamente la tristezza che vi si cela dietro, ed evita costantemente di incrociare il suo sguardo e quello di Mikoto.
Quasi come se si sia sentita chiamata in causa, sua moglie solleva appena la testa dal futon, già sveglia e vigile. - Fugaku, tutto bene?
Lui sospira, continuando a fissare il soffitto della loro camera. - Sono preoccupato per i nostri figli. Credo che anche tu abbia notato i loro comportamenti anomali.
Mikoto si concede un piccolo sorriso mentre si accosta di più al marito. - Sasuke sta solo cercando la tua approvazione, tesoro. Credo che dovresti passare un po’ più di tempo con lui. Sono certa che ne sarebbe felice.
Fugaku fa un lento cenno con la testa. - E Itachi? - domanda poi, voltandosi per poter finalmente fronteggiare la donna.
Il sorriso di Mikoto si incrina. - Itachi è… su di lui gravano troppe aspettative, si sente oppresso dal suo talento e dal fatto che chiunque si aspetti che faccia grandi cose nonostante la sua giovane età. Gli passerà, vedrai.
Fugaku fa un respiro profondo. - Sarà come dici tu - le concede, pur non essendo del tutto convinto.
Mikoto nota questa sua titubanza nel darle retta, e non può fare a meno di scuotere lievemente la testa, sorridendo nuovamente. Si sporge appena in avanti, facendo in modo di sfiorare con le proprie labbra la bocca di Fugaku, che rimane sorpreso da quel contatto inaspettato.
- Devi rilassarti, tesoro. Sei sempre preoccupato per un motivo o per un altro. Lasciati andare per una notte - sussurra, avvicinandosi ancora di più a lui.
Fugaku annulla la distanza che li separa. - Forse hai ragione - mormora sulle sue labbra prima di strapparle un altro bacio, approfondendo di più il contatto. In men che non si dica, la sua testa si svuota completamente: esiste solo Mikoto, la sua bellissima moglie, e l’unica cosa a cui riesce a pensare è che è trascorso troppo tempo dall’ultima volta che hanno fatto l’amore.
Così la sovrasta col suo corpo, levandole i vestiti in silenzio e lasciando che lei lo spogli a sua volta. Dopo, ci sono solo gemiti soffocati e un piacere di cui entrambi sentivano disperatamente la mancanza.
 

 

 

 

 

Feeling used
But I’m
Still missing you
And I can’t
See the end of this
Just wanna feel your kiss
Against my lips
And now all this time
Is passing by
But I still can’t seem to tell you why
It hurts me every time I see you
Realize how much I need you

 

 

 

14. I Hate U I Love U [ShikaYoshi]
- Ti odio - sbotta Yoshino non appena il marito si chiude la porta della loro camera da letto alle spalle.
- Prego? - Shikaku solleva un sopracciglio.
- Hai sentito bene. - La donna si alza in piedi e in men che non si dica si para di fronte a lui, guardandolo con occhi fiammeggianti e stringendo le mani a pugno. - Francamente, non ho la benché minima idea del perché ti abbia sposato.
Shikaku incrocia le braccia al petto, fissandola dall’alto. - Posso sapere a cos’è dovuto tutto quest’improvviso astio nei miei confronti?
Yoshino digrigna i denti, assottigliando gli occhi. - Tu… tu sei… - Lo colpisce in volto con uno schiaffo. - Un incosciente! - Un altro schiaffo. - Un pazzo suicida! - Il terzo, poi il quarto. - Uno stupido! - Alla fine, trema troppo per poterne assestarne ancora uno. - La persona più egoista che abbia mai incontrato.
Shikaku si massaggia le parti lese quasi con indifferenza, dopodiché sospira profondamente. - Yoshino…
- No! - urla, facendolo sobbalzare lievemente. - Hai idea di come mi sarei potuta sentire se non fossi tornato da quella stramaledetta missione, eh?! Come avrei fatto a crescere Shikamaru da sola, a fargli sia da madre che da padre, a dargli tutto ciò di cui ha bisogno senza te al mio fianco? - Gli punta un dito contro, osservandolo con uno sguardo furente. - Azzardati a fare una cosa del genere ancora una volta e ti giuro che finirà male.
Shikaku ascolta tutto il discorso senza battere ciglio. Una volta appurato il suo termine, china lievemente il capo per guardarla meglio negli occhi. - L’ho fatto per voi due, e lo sai. Qualsiasi cosa io faccia oramai è in funzione vostra.
Yoshino sembra calmarsi gradualmente, ma non accenna a smettere di fissarlo con furia. - Non nasconderti dietro queste frasi fatte, Nara. Promettimi che una cosa del genere non accadrà mai più.
- D’accordo - acconsente lui alla fine. - Ma ricorda che non era mia intenzione farti stare in pensiero.
La donna sbuffa. - Certo, come no. - Torna a fissarlo con sguardo duro. - Da questo momento hai esattamente tre secondi per baciarmi prima che io…
- Ai tuoi ordini - la interrompe lui con un sorriso sbilenco, premendo subito dopo la propria bocca su quella di lei e zittendola una volta per tutte.
Si ritrovano a letto pochi minuti dopo, non sapendo esattamente come ci siano finiti ma senza dare troppa importanza alla questione. Si spogliano in fretta e furia, quasi con rabbia, e fanno l’amore con un’intensità tale da rischiare di svegliare il figlio, addormentato poche stanze più in là.
Una volta terminato l’amplesso, sudata e ansimante, Yoshino biascica: - Ti amo, vecchio stronzo.
Shikaku non risponde: si limita a sorridere tra sé e sé, tirando il corpo nudo della moglie contro il proprio e preparandosi a dormire accanto alla donna della sua vita.

 

 

 

 

 

When your soul finds the soul it was waiting for
When someone walks into your heart through an open door
When your hand finds the hand it was meant to hold
Don’t let go
Someone comes into your world
Suddenly your world has changed forever

 

 

 

15. Heart By Heart [RasaKaru]
- Rasa.
La voce soffice della moglie raggiunge le orecchie del Quarto Kazekage, il quale solleva il volto dai documenti che fino a poco prima era intento a leggere. - Karura, che ci fai qui?
La donna gli sorride dolcemente, gli occhi lucidi di emozione. - Sono venuta qui per darti una notizia. Non riuscivo ad aspettare che tornassi a casa.
L’uomo raddrizza la schiena, aggrottando le sopracciglia. - Dimmi pure.
Karura raggiunge la sua scrivania il più in fretta possibile e, quando finalmente sono faccia a faccia, confessa: - Aspetto un figlio.
Rasa sgrana gli occhi e socchiude lievemente la bocca, non riuscendo a credere alle sue orecchie. - Questo… questo è… - Si alza in piedi e sorpassa la scrivania per poter osservare la moglie dritta negli occhi. - Karura… - Si ritrova senza parole per la prima volta nella sua vita, così tutto quello che riesce a fare è prendere il viso della moglie tra le mani e baciarla con tutto l’ardore di cui dispone. Raramente si è lasciato andare a contatti del genere, ma una notizia come quella non può che scombussolarlo completamente.
- È meraviglioso, lo so - sussurra Karura, stringendosi a lui e inspirando a fondo. - Confesso, però, di avere paura. - Intensifica la stretta, evitando lo sguardo del marito. - E se non dovessi essere una brava madre?
Rasa rimane in silenzio. Non è mai stato portato per certe cose, né lo sarà mai. Si chiede che tipo di padre potrà essere, ed è terrorizzato dalla risposta.
- Ce la faremo - dice alla fine, senza troppa convinzione.
Karura gli sorride prima di baciarlo ancora una volta. Rasa approfondisce il contatto, desiderando ardentemente cancellare tutti quei dubbi che, improvvisi, gli hanno affollato la mente.
Fa sedere sua moglie sulla scrivania e le solleva il vestito che indossa fino ai fianchi, ignorando lo sguardo confuso di lei.
- Rasa, sei sicuro? Proprio qui? - gli domanda, adocchiando nervosa la porta che dà sul suo ufficio.
- Sì - ribatte laconico prima di affondare in lei con un colpo secco, baciandola ancora per impedirle di urlare.
Le spinte si fanno sempre più forti, fino a quando l’orgasmo li coglie entrambi, lasciandoli ansimanti e senza fiato.
Dopo essersi ricomposti, Rasa le ordina: - Mi raccomando, non fare niente che possa mettere in pericolo il bambino. Chiama tuo fratello Yashamaru e fatti aiutare, se necessario.
Karura annuisce, baciandolo ancora una volta prima di uscire dal suo ufficio. Rasa, a quel punto, torna a sedersi dietro alla sua scrivania, cercando di ignorare l’insistente e pungolante sensazione di poter essere un cattivo padre per quel figlio in arrivo.

 

 

 

 

 

Things will never change
And our hearts will always separate.
Forget about you.
I’ll forget about you.
The things we never say
Are better often left alone.
Forget about you
I’ll forget about this time.

 

 

 

16. Unspoken [ObiRin]
È un errore, un gigantesco, colossale errore, Obito ne è ben consapevole, ma è anche la cosa più bella che gli sia mai capitata nella vita.
- Rin - mormora contro il suo collo, cercando di ignorare quell’opprimente sensazione al petto e di concentrarsi solo sul corpo dell’amata, stesa sotto di lui.
- Obito - sussurra lei di rimando, afferrandogli la testa e facendo scontrare le loro bocche in un bacio famelico e passionale, colmo di tutte le parole non dette e degli sguardi lanciati in precedenza, quando con loro c’erano anche Kakashi e Minato-sensei.
Obito si lascia cullare da quella sensazione di pace che lo travolge non appena le sua labbra sfiorano quelle di Rin. Ricambia con ardore, spingendola indietro e facendo in modo che sia intrappolata tra un muro ed il suo corpo. Dopodiché le morde appena il lobo dell’orecchio, lasciando che lei giochi con i suoi capelli.
Si svestono in fretta e furia, poi lui le afferra le cosce e la solleva, permettendo alle sue gambe di circondargli la vita. Alla prima spinta Rin emette un gemito di dolore, subito sostituito da rantoli di piacere.
Obito affonda in lei, dimenticando che, una volta che sarà tutto concluso, non ci sarà nessun’altra occasione per lui. Sono solo il patetico sfogo l’uno dell’altra per quella notte, niente di più.
Eppure il ragazzo si lascia andare, amandola con tutto sé stesso, e Rin lo capisce, sente il suo amore per lei riempirla fino a farla gridare.
Quando tutto finisce, non si guardano nemmeno negli occhi. Si rivestono con calma, quasi ignorandosi, dopodiché si salutano come farebbero due compagni di squadra in un qualsiasi altro giorno prima che le loro strade si dividano.
Dentro di sé, però, sanno che ciò che hanno appena fatto li cambierà nel profondo. Dopo stanotte, nulla sarà più come prima fra loro.

 

 

 

 

 

Born in captivity
Time’s your worst enemy
Your face is getting older
You try to keep your age
Inside this golden cage
Your heart is getting colder
Don’t you feel
You’re slowly dying
Day by day
They treat you like an animal
You’ve gotta fight
You’ve gotta start a riot
So let’s wake up
Your sleeping lion

 

 

 

17. Catch Fire [HashiMito]
- Sono stanca.
Hashirama sobbalza, sorpreso da quell’inaspettata incursione nel suo studio privato.
- Mito, cosa…?
- Sono stanca - ripete la donna, fissandolo freddamente dall’altro capo della stanza.
Il Primo Hokage aggrotta la fronte, alzandosi. - Che ti succede? Non ti senti bene? - Sgrana gli occhi, colpito da un pensiero improvviso. - Il Novecode…
- Non sono un animale! - esclama, il tono più alto di un’ottava. - Sono stanca di starmene sempre rinchiusa qui dentro perché la gente al villaggio ha paura di me, sono stanca di svegliarmi ogni notte a causa degli incubi e accorgermi che tu non sei al mio fianco, sono stanca di tutta questa solitudine!
Hashirama rimane a bocca aperta, scosso da quello sfogo così accorato che lo riguarda in prima persona. Si incammina in direzione della moglie, tremante di rabbia repressa, e, una volta giunto al suo cospetto, allunga una mano per afferrare la sua, ma Mito glielo impedisce allontanandola. Il braccio dell’Hokage torna al suo posto mentre lui cerca un contatto visivo con la donna, che lo fissa con occhi accusatori.
- Non hai idea di quanto anch’io soffra per questo, amore mio - le rivela con tutta la sincerità di cui dispone. - Vorrei averti costantemente al mio fianco ogni volta che devo prendere una decisione importante per il bene del villaggio, e ho un bisogno disperato di sentirti vicino a me quando ti penso, non importa in che luogo sia, con chi o cosa stia facendo. Soffro anch’io per questa lontananza forzata, certo non quanto te ma abbastanza da desiderare persino di dimettermi dal mio incarico se questo significherà passare più tempo insieme.
Mito rimane in silenzio di fronte a quella confessione. Hashirama prova nuovamente ad avvicinarlesi, ma stavolta è lei a gettarsi tra le sue braccia, baciandolo con forza e facendolo barcollare all’indietro.
La afferra per la vita, accostandola ancora di più a sé, e approfondisce il contatto, slacciandole nel contempo i lacci del kimono che indossa e facendolo scivolare a terra. Si libera del suo stesso abbigliamento in men che non si dica, facendo stendere la moglie sul nudo pavimento e sovrastandola.
La osserva: i capelli sfatti, il volto arrossato, il petto che si alza e si abbassa in modo frenetico e irregolare… Gli appare bella, tremendamente bella, più di quanto lo sia mai stata prima. E allora la penetra con dolcezza, lasciando che si abitui alla sua presenza dentro di sé – Dio, da quanto tempo non facevano più l’amore? – prima di cominciare a spingere.
Mito lo tira verso il proprio corpo nudo, allacciandogli le gambe dietro la schiena.
- Lo senti? Senti il mio amore? - le sussurra Hashirama, baciandole il collo scoperto.
- Sì - mormora lei a denti stretti, lacrime di gioia che minacciano di colarle lungo il volto marmoreo. - Lo sento.

 

 

 

 

 

You’re so hypnotizing
Could you be the devil, could you be an angel
Your touch magnetizing
Feels like I’m floating, leaves my body glowing
 

 

 

18. E.T. [YahiKonan]
Si guardano negli occhi, Yahiko e Konan. Sono nel letto di lei, ancora nudi dopo la sera prima.
- Non pensavo che potesse mai succedere una… cosa del genere proprio a noi due - dice la giovane a bassa voce, arrossendo appena al ricordo di quanto è accaduto.
Yahiko continua a cercare il suo sguardo, ipnotizzato da quelle iridi così magnetiche che gli hanno fatto battere il cuore fin da subito. - Io non aspettavo altro da una vita - confessa con un sorriso, strappandole una risata leggera.
- Vorrei solo che non ci fosse la guerra. - Gli occhi di lei si fanno vacui. - Sarebbe tutto più semplice.
Il ragazzo le poggia una mano sulla guancia. È bellissima, un angelo di carta capace di accartocciarsi su sé stesso a causa di un vento troppo forte o di volare in alto grazie a una brezza leggera.
Non riesce a resistere: le si avvicina, anelando disperatamente un contatto con quella bocca che lo ha reso schiavo. Le ha permesso di incatenare il suo cuore e di gettare via la chiave, ed è certo di non aver mai preso una decisione migliore in vita sua.
Konan schiude appena le labbra, garantendogli libero accesso, e Yahiko non si lascia sfuggire l’occasione: la porta sotto di sé, posizionandosi davanti alla sua apertura. La fissa un’ultima volta negli occhi per chiederle tacitamente il permesso e, una volta ottenuto, con una spinta si fa strada in lei, strappandole un gemito.
Si muove piano, con delicatezza, e nel frattempo pensa che desidera vederla sempre felice come in quel momento, mentre gli circonda il collo con le braccia e sussurra il suo nome con devozione.
- Fermerò questa guerra - le mormora all’orecchio. - Per Nagato e per te.

 

 

 

 

 

I’ve seen the world, done it all
Had my cake now
Diamonds, brilliant, in Bel-Air now
Hot summer nights, mid July
When you and I were forever wild
The crazy days, city lights
The way you’d play with me like a child
 

 

 

19. Young And Beautiful [BoruSara]
Il kunai centra perfettamente il cuore del primo manichino. Agli altri due tocca la stessa sorte.
Mentre si prepara a far subire al quarto ciò che gli altri hanno già sperimentato, Sarada viene interrotta da un applauso inaspettato. Volta appena il capo per incrociare lo sguardo azzurro di Boruto, dopodiché torna a dedicare tutta la sua attenzione all’allenamento.
- Ma brava! E così ci addestriamo di notte in Accademia, anche se non è permesso. - Il biondo scivola al suo fianco, sussurrandole all’orecchio: - Chissà cosa ne penserebbero tutti coloro che ti ritengono una persona corretta e affidabile.
Sarada lancia un altro kunai, colpendo l’ennesimo manichino. - Mio padre è partito di nuovo - confessa con tono incolore.
Boruto non sembra sorpreso. - Ho sentito. Il mio è tornato a casa talmente demoralizzato che ha preferito saltare la cena. - Un verso di scherno gli sfugge dalle labbra. - Non che sia un evento tanto raro.
- Eppure ci sono ragazzi che pagherebbero per essere al nostro posto. Siamo giovani, belli e i rampolli delle due famiglie più importanti di Konoha. - Decimo lancio, decimo centro. - Se solo sapessero cosa si prova, sono certa che non ci invidierebbero così tanto.
- Le persone sono stupide - afferma Boruto con una scrollata di spalle, cambiando poi argomento. - Immaginavo che ti avrei trovato qui, così sono venuto per allenarmi insieme a te.
- Allora fallo - ribatte Sarada, senza degnarlo di uno sguardo. Pessima mossa. Pochi secondi dopo si ritrova a terra, disarmata e con Boruto seduto a cavalcioni su di lei.
Il ragazzo le regala un sorriso malizioso mentre si china per raggiungere il suo orecchio. - Io intendevo un altro tipo di allenamento.
La giovane arrossisce furiosamente, sistemandosi gli occhiali sul naso. - Boruto Uzumaki, se oserai anche solo…
Viene interrotta a metà frase, zittita prepotentemente da un bacio che le mozza il fiato. Il biondo si stacca dopo un po’, guardandola ansimare con evidente compiacimento. - Ancora qualcosa da ridire, Uchiha?
Sarada lo afferra per il colletto e lo tira di nuovo giù, facendo nuovamente cozzare le loro labbra.
Si liberano in fretta dei loro vestiti, improvvisamente diventati ingombranti, e danno sfogo a tutta la frustrazione che li assale ogni qualvolta si trovano tra le mura domestiche. Boruto la penetra con decisione, e Sarada gli morde la spalla per impedirsi di urlare.
- Sarebbe davvero bello vedere le facce scioccate dei nostri genitori se ci scoprissero - ansima lui, continuando a spingere.
Sarada si concede un piccolo sorriso al pensiero. Sarebbe una bella vendetta in perfetto stile Uchiha.

 

 

 

 

 

I’m not bullet proof when it comes to you
Don’t know what to say when you made me the enemy
After the war is won
There’s always the next one
I’m not bullet proof when it comes to you
 

 


 

20. Armor [MitsuHima]
- Ho intenzione di dire alla mia famiglia di noi due.
Mitsuki alza lo sguardo, specchiandosi negli occhi cristallini di Himawari. Sospira profondamente, dopodiché si passa una mano fra i capelli. - Ne sei proprio sicura? Tuo padre come minimo mi toglierà il saluto, e Boruto mi ucciderà.
- Dovevano aspettarsi che prima o poi sarebbe successo qualcosa di simile. - La giovane gattona verso di lui, facendosi strada attraverso le coperte che li avvolgono. - All’inizio si arrabbieranno, è probabile, ma dopo saranno felici di sapere che ho scelto proprio te - gli mormora all’orecchio, leccandogli il lobo.
Mitsuki getta un veloce sguardo al corpo nudo della ragazza, ora semi-coperto dalle lenzuola, e deglutisce. Nonostante si frequentino in modo così intimo oramai da mesi, non riesce ancora ad abituarsi completamente al fatto che Himawari sia davvero sua, in tutti i modi in cui può essere inteso il termine.
- Non voglio perdere l’amicizia di Boruto… - tenta di obiettare, venendo subito zittito da un leggero bacio.
- Non la perderai. Mio fratello sa essere stupido, ma non fino a questo punto. - La giovane si lascia sfuggire una risatina prima di coinvolgere il ragazzo in un altro bacio, molto meno casto del precedente.
Mitsuki la lascia fare, permettendole di salire sopra di lui e di cominciare a muoversi ritmicamente sul suo membro. Ondate di piacere gli invadono il corpo mentre solleva il bacino per andare incontro alle sue spinte.
Himawari geme il suo nome, e lui a quel punto la fa abbassare per permettere alle loro labbra di congiungersi di nuovo. Vale la pena affrontare la rabbia del suo migliore amico per lei.
 

 

 

 

 

Does he tell you he loves you when you least expect it?
Does he flutter your heart when he kisses your neck?
No scientist or biology
It’s obvious when he’s holding me
It’s only natural that I’m so affected
 

 

 

21. DNA [KonoMoegi]
- Allora, ti sei divertito ieri con Hanabi Hyuuga?
Konohamaru inarca le sopracciglia, gettando un’occhiata curiosa a Moegi, che evita accuratamente il suo sguardo. - Che intendi dire? Era solo per lavoro.
La ragazza schiocca le labbra. - Sì, certo. Mi immagino che tipo di lavoro.
Un sorriso sornione si fa strada sul volto del giovane. - Non ti immaginavo così gelosa.
- Io non sono gelosa. - Un sibilo a denti stretti, seguito da un’occhiata d’avvertimento, la quale viene puntualmente ignorata.
- Oh, sì che lo sei! - continua a punzecchiarla, un’espressione maliziosa stampata in faccia.
Moegi scatta in piedi. - Avrei dovuto accettare l’invito a uscire di Udon. Forse, però, sono ancora in tempo per rimediare.
Konohamaru aggrotta le sopracciglia. - Udon ti ha chiesto di uscire? - le chiede, alzandosi in piedi a sua volta e ricevendo un semplice cenno della testa come risposta. - Piccolo stronzetto… - mugugna fra sé e sé, non notando il ghigno compiaciuto che si fa strada sul volto della giovane.
- Magari lo trovo al chiosco di Teuchi… - Le riflessioni di Moegi vengono interrotte dal suo ex compagno di squadra, che le afferra un braccio e la strattona verso di sé.
- Tu non vai proprio da nessuna parte - soffia a pochi centimetri dalle labbra di lei, baciandola subito dopo.
In men che non si dica, Moegi si ritrova con la schiena pressata contro il tronco di un albero. Konohamaru le sta torturando il collo con lievi morsi, aumentando il suo bisogno.
- Oh, finiscila e levati i vestiti! - esclama ad un tratto, facendolo ghignare.
- Come desideri. - Il ragazzo si spoglia lentamente, sfilando poi gli abiti di lei prima di penetrarla con un colpo secco.
Fanno l’amore in modo rude, quasi selvaggio, ma incredibilmente appagante. Alla fine collassano su sé stessi, crollando in ginocchio ai piedi dell’albero.
- La prossima volta che ti vedo con lei ti stacco la testa a morsi - ansima Moegi, rivestendosi velocemente.
- Lo stesso potrei dire di te e Udon - sogghigna lui, rimettendosi i vestiti a sua volta e lasciandole un lieve bacio sulle labbra prima di salutarla. - Alla prossima, Moegi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Stavolta ho provato a cimentarmi in una raccolta di flashfiction senza troppe pretese riguardante tutte le mie coppie preferite di Naruto. ;) Tutte le storie sono abbastanza decontestualizzate, oltre ad essere dei probabili What if?. È stata più che altro una piccola sfida con me stessa, per vedere se sarei stata in grado di rispettare il limite delle 500 parole, cosa che fortunatamente – e incredibilmente xD – sono riuscita a fare. *^* Devo ammettere di essere abbastanza soddisfatta di questa raccolta, soprattutto di alcune flashfiction in particolare, ma confesso anche che temo di non aver reso IC alcuni personaggi di cui, purtroppo, non sono ancora molto esperta. Qualora doveste trovare imprecisioni col loro carattere originale non esitate a farmelo sapere. Ci tengo inoltre a precisare che la ObiRin è una What if? in cui Rin non è mai morta e Obito non è mai stato creduto tale, la BoruSara e la MitsuHima sono ambientate quando tutti i personaggi hanno dai 16-18 anni in su e la KonoMoegi si colloca più o meno nel periodo di Boruto: Naruto Next Generations. ;) Spero con tutto il cuore che questa lettura non sia dispiaciuta a nessuno di voi e vi invito a lasciarmi una recensione per farmi sapere il vostro parere a riguardo, così da poter migliorare. ;* Grazie mille per aver anche solo letto fin qui. <3
Baci da Fandoms_Are_Life.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Fandoms_Are_Life