Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Eneri_Mess    24/01/2018    0 recensioni
Di solito è abituato che le cose con Oikawa sono sempre le stesse, nella loro imprevedibilità.
Ma si è dimenticato dell’afonia momentanea di Tooru.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cow-t, seconda settimana, M1.
Prompt: Voce
Numero parole: 1015
Premessa: shottina ispirata dalla doujinshi di Gusari in cui Oikawa perde la voce (qui). Breve, non è venuta assolutamente com’era programmata, ma tornare da questi bambini è sempre un piacere.
Riletta parzialmente.


Se mi chiami,
non c’è dubbio che io venga da te
ovunque mi trovi.
[Shisseishou Oikawa Tooru no Hanashi - Gusari]
(Traduzione dal gruppo ButtsBeam)





 

Due persone così diverse che si sono abituate a vivere l’una accanto all’altra.


Iwachan non sente arrivare Tooru.

Ha avvertito dei passi, forse avrebbe anche potuto riconoscerli, ma non ha capito fosse Tooru. La pacca sulla spalla lo prende alla sprovvista e lo fa voltare di scatto, la musica bassa nelle cuffiette; è mattina e le tiene sempre lungo il tragitto casa-scuola perché il rock, prima di sei ore di lezione, lo rilassa. Come presentarsi a prendere Oikawa sotto casa, è ordinaria amministrazione da anni.

Di solito imposta il volume al minimo, in attesa di sentire il famigliare Buongiorno, Iwachan!, squillante al punto che potrebbe dare fastidio ai passanti per strada. Di solito pensa Ecco arrivato Bakakawa, la giornata può iniziare, perché è come una seconda sveglia, quella che attiva tutti i suoi sensi, che devono essere pronti e ricettivi alle cavolate che il setter si inventerà per annoiargli l’esistenza. Di solito è abituato che le cose con Oikawa sono sempre le stesse, nella loro imprevedibilità.

Ma si è dimenticato dell’afonia momentanea di Tooru.

È il terzo giorno che se ne è dimenticato e lo guarda male, per partito preso. Ha questa sensazione pruriginosa che Oikawa se ne sia inventata una delle sue, anche se per una volta sembra un problema reale.

« Ancora niente voce? » gli esce di botto, è più forte di lui, non sta veramente pensando.

Tooru lo guarda sbattendo le palpebre come se fosse diventato anche sordo, prima di levare le mani e stendere le dita e il sorriso in maniera assolutamente idiota. Mima con le labbra un Taaadaan! che è irritante anche più di quando lo fa (faceva) con le corde vocali pienamente funzionanti.

Hajime ha voglia di picchiarlo, la vena sulla tempia è un segnale chiaro, ma si trattiene.

« Andiamo idiota » dice, infondendo le due parole della solito stizza che risolverebbe in maniera manesca. Ma da quando Oikawa ha perso la voce sente di dover lasciar perdere.

Quella mancanza lo destabilizza. È difficile da ammettere, ma a volte ha la sensazione che Tooru non sia lì di fianco e che se qualcuno ne ha colpa è lui.



 

Anche a distanza di quattro anni, Hajime ricorda a pelle la sensazione di non poter sentire la voce di Tooru.

Sono sdraiati sul divano di casa, avvolti in uno strato morbido di piumone, la tv è un sottofondo colorato che guardano pigramente. Fuori è sera; Tokyo è alla seconda nevicata pesante in meno di una settimana e Oikawa l’ha subita in pieno, raffreddandosi durante il jogging mattutino. È appena un giorno che non riesce ad articolare più di qualche verso e Iwaizumi ha preso un giorno di permesso dal part time perché non riesce a lasciarlo da solo.

È convinto di essersi ammorbidito con gli anni, con le piccole difficoltà a cui sono dovuti venire a capo, dall’aver consolidato la relazione decidendo di vivere insieme. Per un po’ ha pensato che avere Oikawa perennemente appiccicato addosso di notte e di giorni gli avrebbe fatto rivalutare alcune scelte di vita, ma la verità è che il pensiero è scivolato in mezzo alla quotidianità e se ne è dimenticato. Le cose vanno a gonfie vele.

Se non fosse che quando succede qualcosa a Oikawa, Hajime ha questo riflesso di rabbonimento spontaneo che un po’ lo disorienta. Non che se accadesse qualcosa di grave non si allarmerebbe, ma il problema è che le sventure, per fortuna, sono minime, ma la sua protettività si amplia automaticamente.

Sbuffa appena, cercando di non pensarci troppo, ma Tooru, con la testa sulla sua spalla, non si lascia sfuggire l’occasione.

Alza la mano adagiata pigramente sul suo torace e gli disegna con l’indice, nell’aria davanti al naso, un punto di domanda. O almeno, quello che Iwaizumi intuisce tale.

« Pensavo a quanto sei una palla al piede »

Tooru si solleva dopo un momento in cui Hajime lo immagina mentre sbatte le palpebre nel candido ottuso modo che tanto intenerisce le sue fan. In quel momento, a essere intenerito ma a riuscire a celarlo bene da un’espressione imperscrutabile, è proprio lui.

Le guance di Tooru sono chiazzate di rosso, in macchie non uniformi che si estendono anche sul naso. Dove non è rosso, è di un pallido da far invidia a un lenzuolo, con gli occhi lucidi di febbre e stanchezza. I capelli sono un disastro, in disordine e bisognosi di essere lavati. Anche se addosso ha lo stesso pigiama dalla notte precedente, Iwaizumi non si è fatto venire neanche il dubbio quando si sono raggomitolati sul divano per la sera.

E ora Tooru lo scruta cercando il motivo di quell’affermazione. Gestiscola qualcosa di interpretabile come Cosa ho fatto questa volta!? Sono innocente!

E poi aggiunge, scandendo con le labbra ma senza un suono: Non ho voce!

C’è qualcosa di divertente nel mettere insieme le due parti di quella sorta di difesa, come se in fondo Oikawa sapesse che la maggior dei guai li combina quando apre bocca.

Hajime si lascia scappare una risata involontaria - essere felici è come essere ubriachi, pensa, non ha il senso di quello che fa e tutto è spontaneo - e Tooru lo guarda come un’apparizione mistica.

Ok, Iwaizumi si sente un idiota tanto quanto lo dice di Oikawa ogni volta, ma non riesce a essere meno spensiero del solito e controllare le proprie emozioni. Non sa cosa sia, se la giornata passata a casa ad accudire il malato oppure l’aver ripensato a quella prima volta in cui Oikawa ha perso la voce per colpa della propria stupidità.

Ricorda il litigio, l’esplosione della rabbia, della delusione, di un filo sottile e serpeggiante di paura quando aveva capito di essere la causa per cui Tooru stava male e non lo diceva.

Sono cose del passato, eppure, quando quella mattina non ha sentito il suo nome sulle labbra di Oikawa, quei sentimenti sono tornati a galla.

Per questo finisce con lo spingere di nuovo la testa di Tooru contro la propria spalla, sospirando. Non può abituarsi a tutto.

« Appena ci riesci, chiamami. Ho voglia di sentire la tua voce irritante, Oibaka »

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Eneri_Mess