"Con la punta del dito, l'unghia spezzata non è ancora ricresciuta,e forse mai lo farà, segue l'intrico concentrico che sprofonda verso il centro della figura.
Giacendo a Terra tanto a lungo ha imparato a riconoscere le diverse immaginiche tripudiano per la stanza, ha imparatoa sceglierle, edora che ha bisogno di ritrovarsi in quel macello di membra che è diventato, ha bisogno di un filo da seguire, una via da fiutare per tornare *dentro*, con sé...
Percorre una curva morbida e vellutata ricamata sulla seta quando la bruna mano d'ombra cala sulla sua,il palmo scottante premuto sulle sue nocche aperte e doloranti, il petto ormai divenutogli familiare premuto contro la sua schiena sfiancata.
E poi la sua voce, la Fiamma fredda e seducente della sua voce che gli lambisce l'orecchio: "Dove vorresti fuggire" gli ARtigli del Re Garuda imprimono una pressione insostenibile sul suo fragile dito, che s'arrende. La scursa mano dell'uomo ghermisce e si chiude intorno alla sua di fanciullo, "Non esiste via che ti conduca oltre a questo tormento" lentamente le mani cominciano a muoversi insieme, dall'interno s'avviano l'estremo confine del Mandala: "Io decido dove e quando tu possa divagar"