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Autore: MarEsposito89    27/01/2018    0 recensioni
Jasmine, bellissima ed impetuosa, sta cercando di rimarginare dentro di sè le ferite di un passato da dimenticare.
Dimitri invece, ribelle ed affascinante, tenta con tutte le sue forze di sfuggire dal peso del cognome che porta e dall'ombra di una famiglia fin troppo ingombrante.
Due vite tanto diverse, che inevitabilmente finiranno per intrecciarsi in un travagliato amore.
Sarà un incontro casuale a cambiare radicalmente le loro esistenze.
Un incontro col destino.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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PROLOGO - Is this the end?


Che rumore fa un cuore che si spezza?

Forse è un piccolo "crack", come quei buffi suoni che sentiamo nei cartoni animati che guardiamo da bambini, oppure qualcosa di tanto silenzioso  da percepirne appena l'eco? 
O forse è un suono talmente assordante da travolgerti l'anima? 
Jasmine non se lo chiedeva da un po', ormai.
In passato aveva sofferto molto per amore ed aveva giurato a se stessa di non farlo mai più. 
Aveva creduto di non esser più in grado di provare un sentimento cosi forte per qualcuno, un sentimento così intenso da distruggerla in quel modo. 
Ma si sbagliava e lo avrebbe imparato nel peggiore dei modi quel giorno, quando accompagnato dal suono della sua voce - chiaro e frastornante - lo sentì spezzarsi proprio dentro il suo petto.

Il vento infuriava lungo le strade affollate di Los Angeles, quasi come se sapesse giá ciò che stava per accadere. Quel momento sembrava scritto nel suo destino, un destino da cui lei tentava costantemente di fuggire ma che, ogni santissima volta riusciva a recuperar terreno, raggiungendola, travolgendola con infiniti drammi e distacchi dolorosi . 

Gli  occhi chiari della ragazza si posarono sul viso contratto di Dimitri che, stringendo tra le dita la manica del proprio borsone, continuava a tenere lo sguardo basso, senza proferire parola.

« Quindi finisce così? Te ne vai via? »

Avevano discusso fin troppo, era vero, ma Jasmine non credeva fossero a quel punto. 
Come avrebbe potuto pensarlo se  fino alla notte prima avevano fatto l'amore, stringendosi l'una all'altro come se tutto il loro mondo fosse lì, in quella camera.
Era un incubo, doveva esserlo. 
Tutto continuava a ripetersi, ancora una volta, e lei non sapeva proprio come evitarlo. 
Come poteva andare via dopo tutto quello che avevano fatto per stare insieme?
Eppure lo sguardo dell'uomo, la tristezza nei suoi occhi, erano chiari più di mille parole. 
Quelle stesse che lui non riusciva a pronunciare e che lei aveva assolutamente bisogno di sentire.

« Dimmi che non mi ami. Dimmi che non provi nulla per me ed io ti giuro che ti lascerò andar via e non mi vedrai mai più. Ma dì qualcosa, sono stanca di questo silenzio Dimitri. »

Dimitri sollevò lo sguardo ed incrociando quello di Jasmine aprì le labbra per parlare, ma tutto ciò che ne uscì fu semplice e puro silenzio. Abbassò nuovamente lo sguardo, mortificato. 
Non riusciva a guardarla, ne era assolutamente incapace.
Ferirla era l'ultima cosa che voleva. Il solo pensiero di essere la causa della sua sofferenza lo uccideva, ma sembrava ormai inevitabile.
Voleva amarla come meritava, ma non era piú sicuro di esserne in grado. 
Non dopo Holly,  non dopo quella scoperta.

« Mi dispiace Jasmine, io.. »

Stava cercando le parole giuste, ma sapeva che non ci sarebbero mai state. 
Lei non capiva tutto ciò che stava vivendo dentro di lui, e come avrebbe potuto? Nemmeno lui sapeva dar voce ai suoi pensieri. Nemmeno lui riusciva a capirsi.
Così deglutì, voltando il capo verso la finestra e cercando di concentrarsi su qualcosa che non fossero gli occhi di lei, che lo guardavano speranzosi, in attesa di una parola che avrebbe potuto salvare entrambi da quel dolore lancinante all'anima.

«Non riesci nemmeno a guardarmi in faccia. Sono stata una stupida, avrei dovuto capirlo molto tempo fa. »

Sentiva la rabbia crescere dentro di lei, Jasmine, come la profonda delusione per aver anche solo potuto credere di contare qualcosa per uno come lui.
In fin dei conti aveva sempre avuto ragione Suor Jude. Lei era una testa calda, una ragazzina problematica  che nessuno avrebbe mai potuto amare.
E se si era illusa la colpa non era di Dimitri, la colpa era solamente sua.

Il suono dei suoi passi fu l'unica cosa che, in quell'assordante silenzio entrambi riuscirono a percepire. Nessuno dei due aveva il coraggio di mettere davvero un punto a quel rapporto, entrambi però sentivano il bisogno di andare via.

Erano l'uno di fronte all'altra, lei abbastanza  vicina da percepire il suo respiro sulla pelle, lui abbastanza da poter sentire ancora una volta il suo profumo. 

Voleva guardarlo negli occhi, doveva farlo un'ultima volta. 
Avrebbe voluto baciarlo, avrebbe voluto pregarlo di non lasciarla, di non andare via, di non spezzarle il cuore. 

Anni  prima gliel'aveva promesso, le aveva giurato che non l'avrebbe mai fatta soffrire.

Ma entrambi sapevano che quella stessa promessa era stata spezzata nell'istante in cui lui aveva scelto di scappare, trascinando via ogni speranza di salvare quel loro grande amore.
E la rabbia la assalì tanto che non poté trattenersi dal dire quelle parole, velenose quanto il morso di  un serpente, sputandogliele in viso con tutto il disprezzo che era capace di provare. Voleva ferirlo e sapeva quale fosse l'unica cosa capace di farlo.

« Sorridi Mills, ti sei appena liberato della tua palla al piede. Sei come tuo fratello. Assolutamente all'altezza del  cognome che porti.  » 

Poi gli diede le spalle, avvicinandosi più in fretta possibile alla porta. 
Doveva uscire da quella casa, doveva metter piú distanza possibile tra loro, da tutto il male che le stava facendo.

Non riusciva a credere che quella fosse la fine. 
Non ci sarebbero stati più baci, abbracci, risate. 
Non ci sarebbero più state parole sussurrate.
Non ci sarebbe stato più nulla e non poteva fare niente per cambiare tutto ciò. 

Non stava perdendo solo il suo grande amore. Stava perdendo il suo migliore amico, il suo confidente, l'unico capace di capirla con uno sguardo.

Stava perdendo tutto ciò che le aveva impedito di crollare dalla morte dei suoi genitori.

Ma non poteva costringerlo a provare ciò che sentiva lei. 

Jasmine aveva provato per fin troppo tempo a farsi amare da lui nello stesso modo in cui lei lo amava.

Si chiuse così la porta alle spalle, poggiandosi contro di essa per qualche istante, cercando di trattenere le lacrime che poco dopo discesero lente sulle sue guance arrossate.

   
 
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