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Autore: AminaMartinelli    28/01/2018    5 recensioni
Songfic ispirata a Demons degli Imagine Dragons.
Mycroft cerca disperatamente di districare la sua anima dai demoni che la intrappolano, quelli che regolano la sua vita e il suo lavoro, per poter donare tutto se stesso a Greg, continuando però a proteggerlo. Una lettera anonima porterà Greg a scoprire un segreto che avrebbe dovuto rimanere tale e che metterà in discussione la loro relazione e la fiducia che lo Yarder depone nel suo uomo...
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(la parte in corsivo ma in grassetto sono i pensieri di Mycroft)

When the days are cold                                                               
And the cards all fold
And the saints we see
Are all made of gold

When your dreams all fail
And the ones we hail
Are the worst of all
And the blood’s run stale


(Quando i giorni sono freddi
E le carte sono piegate
E i santi che vediamo
Sono tutti fatti d’oro

Quando tutti i tuoi sogni falliscono
e le persone che salutiamo
sono le peggiori fra tutti
e scorre vecchio sangue)


I giorni a Londra non sono mai tutti uguali, anche quelli molto freddi. Anche se faccio quasi sempre le stesse cose: studio le noiosissime carte dei documenti di stato, prendo decisioni, ”salvo la corona”. Sono circondato da “santi” ma sono tutti soltanto statue d’oro che non ascoltano le preghiere. Io ci credevo, tanto tempo fa, ma tutti i sogni crollano quando scopri che le persone che saluti sono le peggiori fra tutte e che scorre vecchio, cattivo sangue.

I want to hide the truth
I want to shelter you
But with the beast inside
There’s nowhere we can hide

No matter what we breed
We still are made of greed
This is my kingdom come
This is my kingdom come


(Voglio nascondere la verità
Voglio proteggerti
Ma con la bestia dentro me
Non c’è posto per noi per nascondersi
non importa quale sia la nostra razza
Siamo ancora fatti d’invidia
Questo è il mio regno che arriva
Questo è il mio regno che arriva)


Poi sei arrivato tu e ho sentito subito il bisogno di nasconderti la verità, per proteggerti, ma la bestia dentro di me non ci ha lasciato posto in cui nascondersi. Noi ci riteniamo una razza evoluta, ma non importa la razza: siamo comunque fatti di invidia, e l’invidia ha rischiato di distruggerci, nel mio regno di menzogne.
 
“Non riesco a sopportarlo, Mycroft, proprio non ce la faccio! Non mi dirai mai la verità, non è così? Hai idea di quanto sia frustrante?”
“Greg, sai bene che non posso e sai anche il perché. Non saresti al sicuro se ti dicessi tutto e io non ho nessuna intenzione di metterti in pericolo!”
“Non è solo questo, non credere di riuscire ad ingannarmi con tanta facilità! Sei davvero convinto che io sia uno dei pesci rossi da cui dici di essere circondato? Perché diamine stai con me se mi stimi così poco?”
“Non è vero che ti stimo poco: conosco la tua intelligenza e la tua perspicacia, tu non sei affatto un pesce rosso, non l’ho mai pensato ma soprattutto non dovresti stare a sentire le sciocchezze di mio fratello!”
Greg si era allontanato senza permettergli di continuare, senza lasciargli il tempo di aggiungere altro e così lui si era ritrovato a ripetere a sé stesso, nella sua mente, le uniche parole che avrebbe dovuto dirgli, le uniche che contassero davvero: ‘ti amo, ti prego non andartene’

When you feel my heat
Look into my eyes
It’s where my demons hide
It’s where my demons hide
Don’t get too close
It’s dark inside
It’s where my demons hide
It’s where my demons hide


(Quando senti il mio calore
Guarda nei miei occhi
È dove i miei demoni si nascondono
È dove i miei demoni si nascondono
Non avvicinarti troppo
Dentro di me c’è il buio
È dove i miei demoni si nascondono
È dove i miei demoni si nascondono)


Tu da sempre possiedi il mio cuore, per questo pensavo di non averne, e sei arrivato un giorno all’improvviso per farmelo capire. Lo shock è stato forte, ma mi sono arreso a te. Invece avrei dovuto dirti ‘quando senti il mio calore, guarda nei miei occhi: è dove i miei demoni si nascondono…non avvicinarti troppo, dentro di me c’è il buio, il buio in cui si nascondono i miei demoni’.
 
“Mycroft, che è successo tra te e Greg?”. Lo sguardo di John scavava la sua anima: quel dottore, che suo fratello Sherlock amava così tanto, sapeva essere impietoso.
“Non credo siano affari suoi, dottor Watson”, voleva tenere le distanze, doveva recuperare un po’ di dignità ma John non si lasciò intimorire, come sempre, del resto.
“Sono, affari miei, se impediscono a Lestrade di collaborare con noi rendendo Sherlock nervoso e più insopportabile del solito! Di qualunque cosa si tratti credo sia meglio che chiariate prima possibile, prima che sia Sherlock a chiedertene conto: sai che succederebbe!”
Aveva ragione, lo sapeva, ma come avrebbe potuto chiarire? Significava raccontare la verità a Greg su quella crisi di governo, facendogli scoprire quale mostro si nascondesse dietro la sua facciata di uomo di stato. Significava fargli capire che il suo lavoro consisteva nel fare scelte scomode e dolorose senza lasciarsi influenzare da nulla, tantomeno da sentimenti ed emozioni. Significava perderlo per sempre.
 
Ma Mycroft non dovette prendere questa decisione. Non ne ebbe il tempo. Greg scoprì tutto in seguito ad una lettera anonima, troppo dettagliata per essere falsa, troppo terribile per essere cestinata.

When the curtain’s call
Is the last of all
When the lights fade out
All the sinners crawl

So they dug your grave
And the masquerade
Will come calling out
At the mess you made


(Quando il calo del sipario
È la fine di tutto
Quando la luce si spegne
Tutti i peccatori strisciano

E così scavano la tua fossa
E la tua finzione arriva chiamandoti
per il casino che hai fatto)


Io sostengo un ruolo tutti i giorni, su un palcoscenico di pazzi come me, ma quando alla fine cala il sipario e la luce si spegne tutti i peccatori strisciano, anche io. E i miei peccati hanno scavato la fossa, e la mia finzione è arrivata per mostrarmi tutto il male che ho fatto.
 
“Come hai potuto?! Come accidenti hai potuto! I miei colleghi! Sono esseri umani, sai? Hanno famiglie, amici, persone che li amano! Ma non lo capisci, vero? Tu non sai di cosa sto parlando…per te erano solo merce di scambio, il male minore. Dio, Mycroft, e non me lo avresti mai detto, non me ne avresti mai parlato…”
“Non avevo scelta…”
“Ma certo! Potevi proteggere solo uno dei due obbiettivi dei terroristi, vero? E noi eravamo…come ha detto la Smallwood? ‘sacrificabili’…hai ragione: non avrei dovuto saperlo, perché adesso non riuscirò più a guardarti senza pensarci. Senza chiedermi chi tu sia realmente…”
“Greg…”
“No, Mycroft, non aggiungere altro. Devo stare solo. Devo riflettere.”

Don’t want to let you down
But I am hell bound
Though this is all for you
Don’t want to hide the truth

No matter what we breed
We still are made of greed
This is my kingdom come
This is my kingdom come


(Non voglio deluderti
Ma sono legato all’inferno
Nonostante tutto questo sia per te
Non voglio nasconderti la verità

Non importa quale sia la nostra razza
Siamo ancora fatti d’invidia
Questo è il mio regno che arriva
Questo è il mio regno che arriva)


Non voglio deluderti, ma io sono legato all’inferno e nonostante tutto questo sia per te non posso più nasconderti la verità: questo è il mio regno di menzogne.
Da allora non lo aveva più visto, ed erano passati mesi. Era arrivato l’inverno, ma il freddo più atroce era nel suo cuore, ora che non c’era più l’amore di Greg a riscaldarlo.
Anche alzarsi dal letto era diventato penoso e tutto gli sembrava così inutile! Dall’ufficio, dal Diogenes, persino da Baker street lo cercavano. Da Baker street…se John lo avesse sentito esprimersi così per indicare suo fratello, lo avrebbe guardato col disprezzo che meritava! Ma che importava, ormai? Aveva perso Greg, e con lui la voglia di vivere.
Ma fu proprio Watson a salvarlo, questa volta. Erano tutti sinceramente preoccupati e non per le sorti dell’Inghilterra, John lo disse ad Anthea e lei capì, rompendo il volontario isolamento del suo capo, contravvenendo ai suoi ordini.
“Devi venire, Mycroft, Mrs. Hudson sarà…”
“…incredibilmente felice di non avermi fra i piedi alla sua festa di compleanno! Inutile fingere, John, a nessuno piace avermi intorno.”
“Ma se è stata lei a chiedermi di invitarti!”
“Ringraziala da parte mia, ma non è il caso. Poi ci sarà sicuramente Lestrade…”
“Non ci sarà. Dai non farmi pregare!”
“E va bene! Se mi assicuri che lui non ci sarà…”
“Ti ho mai mentito?”
“No, tu mai”
“Bene, prendi il tuo amato ombrello e andiamo”
“D’accordo”

They say it's what you make
I say it's up to fate
It's woven in my soul
I need to let you go

Your eyes, they shine so bright
I want to save their light
I can't escape this now
Unless you show me how

(Dicono sia ciò che fai che conta
Io dico che dipende dal destino
È intrecciato con la mia anima
Ho bisogno di lasciarti andare

I tuoi occhi brillano così luminosi
Voglio salvare la loro luce
Non posso fuggire da tutto questo ora
A meno che non mi mostri come fare)


Dicono dipenda tutto da ciò che si fa, io penso sia il destino a decidere. È l’intreccio della mia anima che ti intrappola e io ho bisogno di lasciarti andare. I tuoi occhi brillano così intensamente e io voglio salvare quella luce, ma non posso scappare da tutto questo a meno che tu non mi insegni come.
John non aveva mentito: l’ispettore non c’era e nel cuore di Mycroft si formò un’altra piccola crepa. In realtà il rischio che lui ci fosse era una delle attrattive…il che confermava quanto masochista fosse il maggiore dei fratelli Holmes.
La festa era “carina” e Mrs. Hudson adorabile, persino con lui che era sempre così indisponente. Ma quando Mycroft vide che cominciavano a dimenticarsi di lui, nell’euforia dei festeggiamenti, decise che aveva fatto abbastanza vita sociale, per quel giorno…per una intera vita, in realtà. Così prese il soprabito e l’ombrello e si avviò giù per le scale senza salutare.
Arrivato a casa si allarmò: Anthea aveva la serata libera e lui non aveva certo lasciato luci accese. Qualcuno si era introdotto in casa sua. Non si sentiva in vena di combattere, ma estrasse comunque la rivoltella dal manico dell’ombrello.
Aprì con cautela la porta, pronto ad affrontare qualche malvivente o peggio un sicario, ma rimase impietrito nell’ingresso quando vide chi stava scendendo le scale con in mano una piccola valigia.
“Mycroft! Tu…dovevi essere alla festa!”
Il politico non rispose. Non riusciva ad articolare alcun suono, si limitava a fissare il volto che agitava i suoi sogni, che lo tormentava ogni volta che chiudeva gli occhi, anche di giorno, che con tutto sé stesso desiderava e temeva di rivedere ormai da mesi e che ora era lì, a qualche metro da lui. Senza che potesse fare qualcosa per impedirlo le sue guance furono improvvisamente inondate di lacrime.
Lestrade socchiuse gli occhi ed emise un lungo sospiro:
“Sei venuto via prima. Ma certo. Troppa gente, no?”
Silenzio. Mycroft continuava a fissarlo senza poter fare altro che lasciar scorrere le lacrime, sentirle bagnare la camicia, la mano che ancora stringeva convulsamente il calcio della pistola, il polsino ornato dai costosissimi gemelli.
L’ispettore scese gli ultimi gradini e in un attimo si trovò a pochi centimetri da quel grumo di dolore che rispondeva al nome di Mycroft Holmes. Lasciò cadere la valigetta e gli prese il volto tra le mani.
“Sono venuto a prendere un cambio perché devo partire per un paio di giorni. John mi aveva assicurato che saresti restato alla festa fino a mezzanotte e invece sei qui”
“Mi dispiace” Mycroft tirò su col naso come un bambino, prima di riprendere il controllo di sé “una sfortunata coincidenza”
“Coincidenza? Mi hai insegnato tu a non crederci. Il destino, piuttosto”
“Il destino ha un curioso senso dell’umorismo, Greg”
“Già”
“Mi manchi da morire” l’aveva veramente detto? Ad alta voce? Fantastico. Per rimediare cercò di essere altrettanto sincero:
“Non starmi così vicino: sono pericoloso”
Lestrade non mollò la presa:
“Piantala”
“Sono serio, Greg, ti amo e voglio preservare la luce di cui splendono i tuoi occhi, non so come uscirne, come fuggire da me stesso, da tutto il male in cui sono immerso…”
“Possiamo provarci insieme, potresti cominciare imparando a dire la verità”
“Significa che mi perdoni?”
“Significa che ti amo. E sì, ti perdono.” – l’ispettore sussurrò il suo perdono su quelle labbra che gli erano mancate così tanto e finalmente anche il gelido uomo di stato sentì che, grazie al calore dell’amore del suo uomo, nel suo cuore tutte le crepe e le ferite si stavano chiudendo, lasciando fuori per sempre tutti i demoni…
   
 
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