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Autore: JeremyGender    29/01/2018    1 recensioni
Crocifissa è una ragazza di 16 anni che dalla vita tranquilla del paese si è ritrovata catapultata nel mondo magico.
Ma le cose diventano ancora più difficili quando ritrova in uno dei bagni della scuola di Kairawan, l'Arcaica Scuola Siciliana di Magia e Stregoneria, una ragazza ricoperta di sangue e un libro tanto antico quanto misterioso.
Chi è la Dama del Lignaggio e perché tra tutte ha scelto proprio lei?
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
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Capitolo 14. Dove hai accesso alla Palermo segreta
 
Nonostante l’aria fredda le strade di Palermo erano animate da un fervente via vai di persone.
Dei quattro ragazzi che attraversavano le vie del mercato solo una non sembrava completamente spaesata.
‘Puoi smetterla di camminare vicino a me?’ disse Crocifissa rivolta a Egidio. ‘Chissà cosa pensa la gente a vedermi camminare con un... Perché ti sei vestito da tronista?’
Egidio Terranova, che da ragazzino sognava di diventare famoso come i tronisti della trasmissione babbana Uomini e Donne, indossava una tuta grigia, una maglietta scollata che mostrava parte dei pettorali e un bomber rosso.
‘Non posso mai indossare i miei abiti babbani e quando ne ho l’occasione mi piace essere sportivo.’ rispose lui continuando a lanciare occhiate di fuoco e a fare occhiolini alle ragazze che gli venivano incontro.
‘Sicuramente non sei elegante.’ intervenne Geronimo dietro di loro stranamente a suo agio in abiti babbani e stringendosi nel montgomery color cammello che aveva materializzato prima di uscire da Kairawan.
‘Ma se prima mi hai detto che oggi è bellissimo.’ disse Ranavalona che aveva sostituito alle tuniche della divisa scolastica che solitamente indossava una tunica dai colori sgargianti che le ricordava il suo Madagascar.
‘Grazie Rana, sei sempre così discreta…’ disse Geronimo fulminandola con lo sguardo.
‘Siamo arrivati.’ disse Crocifissa fermandosi davanti una chiesa barocca.
‘Sicura che è qui?’
‘L’unico modo per entrare nella zona magica, e quindi cercare Roccadia, è chiedere l’accesso ai Beati Paoli.’ disse Ranavalona sicura.
‘E questi Beati Paoli sono buoni?’ chiese Geronimo.
‘Sono una congrega di maghi che tutelano la società magica, l’arte, i segreti della Palermo occulta e si dice che abbiano il controllo del sonno dei morti. E si, dovrebbero essere buoni.’ rispose Ranavalona.
‘Il sonno dei morti?’ chiese Egidio.
‘Niente fantasmi né inferi. Un morto qui rimane morto.’
‘Che ansia…’ commentò Geronimo.
‘Che Dio ce la mandi buona!’
Così dicendo Crocifissa entrò nella chiesa facendo un inchino e il segno della croce rivolta all’altare prima di fulminare con lo sguardo gli altri affinché facessero lo stesso.
‘Quello sguardo è peggio dell’Imperius.’ bisbigliò Geronimo a Egidio facendo un goffo inchino controvoglia.
Attraversarono la navata sinistra fino a quando si imbatterono in un’anziana suora.
‘Buonasera Sorella.’ disse Ranavalona facendo un sorriso.
La suora la squadrò dalla testa ai piedi e con tono leggermente ostile, che ricordava molto quello che usava Crocifissa, disse ‘Pace e bene figliola. Come ti posso aiutare?’
‘Vorremmo visitare le cripte.’
‘Oh… Le cripte non sono accessibili, soprattutto a sbarbatelli come voi.’ disse in direzione di Egidio.
‘In realtà mi rado ogni mattina.’ disse lui passandosi la mano sul viso ‘E per le cripte credo potremmo trovare un accordo.’ disse estraendo la bacchetta dal bomber.
Mascherando una smorfia di fastidio spostò lo sguardo su Ranavalona e, dopo aver visto la sua bacchetta, sugli altri.
‘Bene, seguitemi.’ disse infine.
Si avvicinarono davanti un Monumento sepolcrale e la suora, dopo aver fatto il segno della croce, spostò la collocazione di sei candele poste in un grande candelabro d’argento fino a quando un click rivelò l’esistenza di una piccola porta.
‘Entrate e scendete le scale. Tu stai attento alla testa.’ disse rivolta a Egidio che era il più alto. ‘Spero che non diate nessun problema, noi Beati Paoli non abbiamo né molta pazienza né tempo da perdere con i ragazzini.’ così dicendo girò i tacchi e scomparve in direzione dell’altare.
‘Fino a qui è stato facile.’ disse Ranavalona facendo un sorriso carico di positività.
‘Chissà quali eventi funesti ci aspettano.’ disse Geronimo calandosi per primo.
Dopo una scesa di alcuni minuti i quattro si ritrovarono in una grande stanza molto antica illuminata da torce poste alle pareti.
‘Bacchette!’ disse una voce alle loro spalle che li fece sobbalzare.
Un omino grassottello che indossava una tunica nera con tanto di cappuccio li osservava da dietro un tavolo di legno massiccio.
Geronimo fu il primo a consegnare la sua.
‘E’ un controllo bacchette.’ disse Geronimo rispondendo all’espressione confusa dei suoi compagni. ‘Nelle feste che organizza la mia famiglia lo facciamo sempre, onde evitare che maghinò e ibridi rovinino la festa.’
‘Siete dei mostri.’ disse Ranavalona passando la sua bacchetta al controllo.
‘Facessi io una selezione simile nessuno di voi potrebbe entrare a una mia festa. Neanche lei.’ disse passando la bacchetta all’uomo in tunica.
‘E cosa vorresti fare? Un rosario party?’ disse Geronimo in tono di scherno. ‘E poi chi mai verrebbe a una tua festa, sai che noia!’
 ‘Giovanotto un po’ di rispetto. Siamo sotto una chiesa e io sono un frate.’ lo rimproverò l’uomo restituendo la bacchetta anche ad Egidio. Poi si girò e da un vecchio armadio prese quattro fagotti neri.
‘Dovete indossarle.’ disse spiegando una tunica uguale a quella che indossava lui ma con i bordi argentati sulle maniche.
‘Non ha una misura più aderente? Questa tunica mi muore addosso.’ si lamentò Geronimo una volta averla indossata.
‘Andate. Da quella parte.’ disse indicando un corridoio.
 Si ritrovarono ad affrontare una rete di cunicoli e tunnel poco illuminati, di tanto in tanto si scontravano con qualche uomo o qualche donna in tunica.
‘Scusi. Dovremmo accedere alla zona magica, sa indicarmi dove andare?’ chiese Ranavalona a quella che, come il velo suggeriva, sembrava essere una giovane suora dopo aver girato a vuoto per i corridoi.
‘Certo ragazzi.’ disse la donna nascondendo le mani dietro la schiena. ‘Seguite per intero questo corridoio. Quando giungete alla statua di Sant'Emerenziana prendete il corridoi alla sua destra. La stanza dei permessi si trova davanti la statua di San Sebastiano.’
‘San’Emerecosa?’ disse Egidio quando la suora era sparita già in uno dei passaggi.
‘Ho notato solo io che la suora aveva le mani ricoperte di sangue?’ Cosa fanno qui sotto?’ chiese Geronimo.
‘Meglio non sapere. Andiamo. Sant'Emerenziana è una ragazza con delle pietre sul grembo, non sarà difficile da trovare.’ disse Crocifissa preparata.
E infatti presto si trovarono davanti a una statua che corrispondeva alla descrizione fatta da Crocifissa.
‘Perfetto. Il corridoio è questo. Adesso dobbiamo cercare l’altro Santo. Come era questo Sebastiano?’ chiese Egidio.
‘Molto sexy e pieno di frecce. Andiamo.’
‘Hai capito Crocifissa… Non ti facevo tipa da twink.’ disse Geronimo una volta arrivati davanti alla statua di un ragazzo dal volto sofferente e il corpo trafitto da frecce.
‘E’ stato il mio primo amore; da quando l’ho visto per la prima volta a quattro anni in una processione a Catania.’ confidò lei.
‘Pronti?’ disse Ranavalona bussando alla porta.
‘Avanti.’ disse una voce femminile al suo interno.
Aprirono la porta e trovarono una donna dietro una scrivania intenta a compilare dei moduli.
Solo quando la donna alzò lo sguardo per accoglierli la riconobbero.
‘Professoressa?’ esclamarono all’unisono quattro voci sorprese.
   
 
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