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Autore: Wolfgirl93    29/01/2018    1 recensioni
Raccolta di one shot per la Cor Week, parto col dire che per molte fic di questa raccolta le informazioni non saranno sempre canoniche, metterò comunque degli avvisi ad ogni capitolo per avvertire se le informazioni sono canon o fanon.
Buona lettura
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cor Leonis
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti cari lettori, prima della lettura vorrei fare qualche precisazione: la storia di Cor Leonis descritta da Wikia è totalmente diversa da questa, quindi qualunque fatto leggerete è inventato, vi auguro una buona lettura.

 

Quando nasci in un piccolo paese della regione di Duscae non hai molte probabilità di farti un nome, sua madre continuava a dirgli che avrebbe avuto un futuro glorioso perché i Sei avrebbero vegliato su di lui, ma il piccolo Cor Leonis le rispondeva sempre con un debole sorriso mentre il suo cuore urlava solo “non è vero.”
Duscae era una bella regione, piena di campi verdi e boschi pieni di chocobo, il piccolo Cor adorava sgattaiolare via di casa per andare a dar da mangiare a quei pennuti colorati; fu proprio in un giorno come quello che la sua vita cambiò radicalmente: era uscito di casa con della verdura fresca e stava seguendo il sentiero che lo avrebbe condotto ad un nido poco lontano da casa sua, aveva stretto amicizia con due grandi chocobo gialli che stavano covando le loro uova e poi qualche giorno prima aveva visto i piccoli pulcini fare i loro primi passi.
Cor sorrise all’idea di poter accarezzare le soffici piume di qui pulcini, accelerò il passo e quando arrivò al nido sorrise nel vedere quei pennuti già svegli intenti a zampettare qua e là, lasciò la verdura vicino al loro nido e si sedette a terra aspettando che si avvicinassero, era sempre un’emozione per lui poter avvicinare quegli animali; allungò una mano per accarezzare uno dei pulcini e quando le dita del ragazzino sfiorarono le piume morbide ecco che un boato lo fece sussultare, i chocobo scattarono sull’attenti e fuggirono via spaventati, il corpo di Cor si mosse velocemente, corse verso il proprio villaggio e quando arrivò al limitare sentì il cuore perdere un battito: il villaggio era avvolto dalle fiamme mentre alcuni Magitek camminavano per le stradine uccidendo uomini innocenti che stavano fuggendo.
“Mamma!” Fu un grido disperato quello del ragazzo, corse a perdifiato verso la sua casa e trattenne le lacrime sperando che sua madre fosse riuscita a fuggire, spalancò la porta di casa e tossì a causa del fumo.
“Mamma!” L’ennesimo grido che gli raschiò la gola, vedeva solo fuoco e fuliggine davanti agli occhi ma di sua madre non vi era traccia; una mano forte lo strattonò e il piccolo Cor sussultò urlando.
“Fa’ silenzio! Vieni con me dobbiamo fuggire o moriremo!”
Il ragazzino riconobbe quella voce, il suo vicino di casa era coperto di sangue e i suoi vestiti erano strappati ma sembrava essere abbastanza in forze per poter fuggire.
“Devo trovare mia madre!” Disse Cor cercando di allontanarsi dall’uomo che però a quelle parole aumentò la presa sul suo braccio.
“Cor dobbiamo fuggire, Asteria è morta e se non ce ne andremo il suo sacrificio sarà vano!”
Le orecchie di Cor divennero improvvisamente sorde ad ogni altro rumore, il suo cuore sembrò quasi fermarsi e il fiato gli si mozzò in gola. “Mamma è morta… Non la rivedrò più… Non ero con lei...” Una miriade di pensieri vorticarono nella mente del più piccolo che sembrava ormai sordo alle continue parole dell’uomo che voleva salvarlo, fu infatti sollevato e portato via da quel villaggio, quel villaggio che lo aveva visto nascere e aveva anche visto morire l’unica persona che lui riteneva importante.
Le lacrime iniziarono a scorrergli lungo le guance e tutto attorno a lui si fece sfuocato, stava fuggendo come un codardo invece di vendicare sua madre, stava scappando come un debole.
Strinse con forza gli occhi e cercò di ritrovare le forze, erano piccolo rispetto all’uomo ma quando si ribellò alla sua stretta riuscì a farsi lasciare, cadde a terra ma non badò neppure al dolore, corse verso il villaggio e assottigliò lo sguardo nel vedere un soldato magitek alzare la sua arma per colpire un uomo innocente.
“Dicevi sempre che i Sei avrebbe vegliato su di me...” Sibilò fra le lacrime ricordando le parole della madre “Spero che allora mi diano la forza di vendicarti.” Riuscì a dire prima di scagliarsi contro il nemico.
Come poteva un ragazzino pensare di scalfire un soldato robotico? Come poteva lui sperare di vendicare sua madre? Riuscì a far barcollare quel soldato di metallo ma quando questi voltò il corpo in maniera innaturale per guardarlo e avvicinarsi, sentì che quella fine non gli dispiaceva.
Chiuse gli occhi quando vide l’arma del soldato alzarsi, sarebbe tornato da sua madre, l’avrebbe abbracciata di nuovo, sentì l’aria venire sferzata ma nessun dolore lo raggiunse.
Quando Cor aprì gli occhi vide il soldato Magitek immobile mentre un’arma traslucida lo trapassava da parte a parte.
“Stai bene ragazzo?”
Il ragazzino si voltò verso il suo interlocutore e spalancò la bocca, il re di Lucis Mors Lucis Caelum era a pochi passi da lui e l’uomo che gli stava tendendo la mano non era altri che il suo scudo Clipeus Amicitia.
Cor rimase immobile e lasciò che lo scudo del re lo alzasse da terra, si sentiva un burattino senza vita, non era riuscito a vendicare sua madre ma forse come aveva detto lei era davvero sotto la protezione dei Sei.
“Non sembri spaventato.” Disse calmo re Mors mentre si avvicinava, il villaggio era nelle mai dei suoi Kingsglaive che si stavano occupando si aiutare i civili e di spegnere gli incendi.
“V… Volevo vendicare mia madre… “Mormorò stringendosi nelle spalle “Ma sono solo un ragazzino.”
Il re lo guardò dispiaciuto poi gli posò una mano sulla spalla. “Vedi quell’uomo?” Chiese re Mors indicando il suo scudo “Lui era un ragazzino spaventato da bambino, aveva persino paura dei chocobo adulti.” Disse ridacchiando mentre Clipeus alzò gli occhi al cielo divertito “E guardalo ora, è l’uomo a cui sto affidando la mia vita.” Concluse il re sorridendo al ragazzino.
Cor spostò lo sguardo dal re al suo scudo e rimase sopreso da quelle parole.
“Vuoi venire con me ad Insomnia per poter diventare più forte?”
Quella richiesta fatta dal re in persona fece spalancare gli occhi al ragazzo, sarebbe diventato forte e non avrebbe più dovuto vedere nessuno morire, portò nuovamente lo sguardo sul re e annuì.
“Sarai fiera di me mamma e prometto che ti vendicherò!”

Fu così che il piccolo Cor Leonis partì per la capitale, lasciò la sua città natale con la promessa che sarebbe diventato forte e avrebbe finalmente potuto salvare gli altri e avrebbe vendicato la morte di sua madre.

 







~Spazio dell’autrice~

Grazie mille per essere arrivati fino a qua, se nel testo avete trovato nomi strani come ad esempio lo scudo del re Mors, volevo avvertirvi che il nome è stato inventato di sana pianta da me prendendo la parola latina scudo (che fantasia xD), per quanto riguarda re Mors è presente nella wikia, quindi canon o fanon dovrebbe esistere(?)
Se la storia vi è piaciuta o volete darmi qualche consiglio per migliorarla, lasciatemi pure una recensione <3

   
 
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