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Autore: quizasvivamosefp    31/01/2018    0 recensioni
".... Ma quando si sedette, il prodotto finale davanti, sistemato con attenzione in modo che raccontasse una storia, che raccontasse la sua storia, Blaine aveva , all’improvviso questa sensazione allo stomaco che qualcosa non andasse bene e che non fosse giusta.
Tutte le foto erano meravigliose e significative, ma, mentre le sfogliava ripetutamente non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che mancasse qualcosa."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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La scadenza per il completamento e la presentazione del portfolio per la laurea di Blaine si stava avvicinando.

Nel suo ultimo semestre del suo programma di fotografia all’NYU, Blaine aveva iniziato a sentirne la pressione, ma era quel tipo buono di pressione ed ansia che spinse Blaine ad andare dritto verso la sua laurea.

Forse alcuni giorni furono molto frenetici, in un lampo di sostanze chimiche e camere oscure, portando avanti ed indietro l’attrezzatura , in varie ore del giorno per ottenere lo scatto perfetto.

Ma quando si sedette, il prodotto finale davanti, sistemato con attenzione in modo che raccontasse una storia, che raccontasse la sua storia, Blaine aveva , all’improvviso questa sensazione allo stomaco che qualcosa non andasse bene e che non fosse giusta.

Tutte le foto erano meravigliose e significative, ma, mentre le sfogliava ripetutamente non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che mancasse qualcosa.

Più rimaneva seduto a spremersi le meningi alla ricerca di una risposta, più diventava frustrato, incapace di capire quale fosse il problema, di trovare quale fosse quell’ultimo fondamentale elemento di cui aveva bisogno per completare il suo portfolio.

Per evitare di strapparsi i capelli , Blaine si alzò, lasciò l’appartamento ed andò a fare una passeggiata per la città per schiarirsi le idee.

La primavera era arrivata, il sole era stato generoso e mentre camminava, le mani in tasca, una fredda brezza faceva svolazzare la sua giacca aperta; il suo passo sicuro rallentò un pò quando iniziò a guardarsi intorno.

Tutto era così familiare ora, rispetto a quando vivere a New York era solo un sogno impossibile da realizzare, la perfetta fantasia fiabesca che avrebbe potuto sperimentare solo attraverso i libri ed i giornali, film e televisione, e le brochure universitarie , attraverso le quali era destinato a vivere in modo indiretto.

Ma ora era li, nel West Village tra tutti i posti, così prese un profondo respiro , espirando mentre osservava gli edifici e le persone che lo superavano.

Quando raggiunse la fine del Washington Square Park, prese il sentiero tortuoso tra gli alberi lungo il perimetro fino ad arrivare all’Arco*.

Sembrava che molte altre persone avessero avuto la sua stessa idea, fare un giro al parco, così c’era una gran folla attorno alla fontana centrale.

C’era chi chiacchierava,  chi stava mangiando ed altri che stavano semplicemente riposando su alcune panchine; Blaine si voltò e si diresse verso la fontana sedendosi poi sul bordo interno della vasca di pietra grigia.

Fissando l’acqua poco oltre i suoi piedi, Blaine semplicemente rimase seduto ad ascoltare ed osservare la vita e l’energia della città; il suono dell’acqua che usciva dal tondo centrale per poi ricadere sulla superficie della piscinetta sottostante, le urla dei bambini che giocavano li attorno , così spensierati.

Per quanto desiderasse poter preservare questa vista e le sue sensazioni, Blaine era contento di non essersi portato la macchina fotografica, perché voleva potersi immergere e solo vivere quel momento.

Sin da quando era bambino, Blaine aveva sempre sentito il bisogno di trascrivere e tradurre il mondo che lo circondava, di congelare alcuni attimi nel tempo, di condividere il suo punto di vista con gli altri perché era continuamente stupido, sbalordito dalla diversità della bellezza del mondo. 

Aveva iniziato a scarabocchiare come spesso fanno i bambini , ma non aveva portato a nulla di straordinario.

Fu solo quando Blaine ricevette la sua prima macchina fotografica per il suo decimo compleanno che seppe di aver trovato la sua nicchia e la sua vocazione.

Sette anni dopo, l’hobby di Blaine si era trasformato in passione, qualcosa con cui Blaine voleva passare tutta la vita , trasformando questa passione in una carriera , se poteva.

Nonostante gli fosse stato permesso di frequentare alcune lezioni ed avesse vinto alcuni concorsi con i suoi lavori, i suoi genitori non furono particolarmente entusiasti dell’idea che seguisse fotografia all’università; ma trovarono un compromesso.

Per ridurre i costi, Blaine sarebbe rimasto vicino casa ed avrebbe frequentato il college statale.

E sebbene avrebbe preferito essere a New York e vivere con gli altri artisti, Blaine accettò quello che i suoi genitori gli avevano generosamente offerto.

La brezza fece frusciare le foglie sugli alberi , facendo ondeggiare leggermente anche i rami.

Blaine chiuse gli occhi .

E ripensò a quel giorno d’estate all’orto botanico a Columbus quando era circondato dalle farfalle, dai fiori e dalle raffinate opere d’arte, ma tutto ciò su cui riuscì a concentrarsi fu Kurt; il suo modo di camminare, sul modo in cui il sole colpiva la sua pallida pelle ed i capelli castani; sul modo in cui il suo corpo snello si piegava quando si inginocchiava o si fletteva per osservare meglio qualcosa.

Era come se la macchina fotografica di Blaine avesse una mente propria, sapendo esattamente dove puntare , sul soggetto più incredibilmente bello di tutto il posto.

In quel momento, fu come se un’accecante luce fosse esplosa nella sua testa ed i suoi occhi si spalancarono, la testa si sollevò verso il cielo; tutto era così chiaro adesso , così nitido.

Kurt.

Avrebbe dovuto essere così ovvio e Blaine sentì un sorriso apparire sul suo viso per questa rivelazione.

Era davvero così semplice.

Kurt era la parte mancante, la parte più importante di tutta la sua storia e del suo viaggio degli ultimi due anni.

Kurt era colui che Blaine amava di più e quale modo migliore per trasmettere chi fosse  Blaine se non mostrando agli altri la persona a cui apparteneva il suo cuore, la sua musa, il suo unico e vero amore?



Kurt stava seduto a leggere un copione , il volto concentrato quando Blaine tornò a casa, in punta di piedi e chiudendo piano la porta per non disturbarlo.

Ma Kurt lo sentì così sollevò lo sguardo, la tensione sul suo viso sparì quando vide Blaine e poi sorrise.

Quel sorriso, quell’irresistibile, timido ma splendente sorriso che fece sentire Blaine come se tutto andasse bene nel mondo; che fece battere più velocemente il suo cuore e fece muovere i suoi piedi mentre il suo corpo veniva tirato verso l’uomo davanti a lui

 “Non sapevo che saresti uscito oggi” disse Kurt abbracciando Blaine  per poi allontanarsi.

“Non lo avevo programmato… stavo lavorando al mio portfolio ed avevo solo bisogno di una pausa…ho fatto una passeggiata al parco … mi ha davvero aiutato a vedere le cose da un’altra prospettiva”.

“Del tipo?”

“Ho capito che mancava qualcosa… non ero soddisfatto con quello che avevo…ma ora... tutto mi è apparso chiaro… mi sei apparso te”

“Cosa?” disse Kurt, iniziando a ridere, “ cosa vuoi dire?”

“L’estate in cui ci siamo incontrati è stato un punto di svolta nella mia vita… ti sei avvicinato al mio furgoncino… quello stupido camioncino dei gelati… incorniciato dal finestrone, un capolavoro vivente  , che mi ha lasciato senza fiato… e non sono riuscito a distogliere lo sguardo… e ti ricordi il nostro primo appuntamento?”

“Certo che lo ricordo” disse Kurt, abbassando lo sguardo, un po’ timido, “ ero così arrabbiato con te per tutte le foto che mi facesti… ma in realtà ero già innamorato di te ed è diventato una specie di gioco per me”

“E poi mi hai baciato…” disse Blaine, la voce intenerita.

Kurt sorrise, sentendosi arrossire.

“Si…” disse sottovoce, “ a poi ti ho baciato… non sono riuscito a fermarmi , sai… riesco ancora a malapena a trattenermi anche adesso che siamo insieme tutti i giorni”

Blaine diede un bacio sulle labbra a Kurt ed entrambi ridacchiarono nel bacio.

“Sei la mia musa Kurt… e lo sarai sempre… e sei tu che manchi al mio portfolio… ho già così tante foto di te, ma puoi posare per me questa volta… così che io possa catturare il momento giusto? Del tipo... come ti vedo io… sempre impeccabile, forse qualcosa anche di un po’ più … intimo se questo non ti mette a disagio” disse Blaine.,

“Ti ho promesso che lo avrei fatto e non credo che abbiamo mai fatto un vero e proprio servizio fotografico, a parte quando hai fatto quei primi piaci per me… quindi... si certo... qualsiasi cosa tu voglia e qualsiasi cosa di cui hai bisogno per finire il tuo lavoro per la laurea.
“Grazie mille Kurt… Dio… ti amo così tanto e non so cosa avrei fatto senza di te”.

“Me lo sono chiesto spesso anche io” disse Kurt, un sorrisetto sul volto.

“Possiamo… va bene se lo facciamo ora, prima che il sole tramonti? La luce nella stanza da letto è molto soffusa a quest’ora e stavo pensando che il letto o la piccola chaise potrebbero essere il posto perfetto per sederti o altro… nulla di provocante , sai? Solo… intimo… tu ed io… e la macchina fotografica.” Spiegò Blaine.

“Si… solo... uh... beh... hai bisogno che indossi qualcosa di specifico?”

“Puoi usare qualche completo se vuoi… ed iniziamo da li”



Le foto stavano procedendo senza intoppi e Kurt stava eseguendo le direttive di Blaine senza alcun problema, così Blaine approfittò di tutto il tempo che Kurt gli stava concedendo e non si fermò nemmeno quando fu abbastanza sicuro di avere tutto quello che gli serviva.

Non era più una questione di necessità, perché Blaine era diventato avido, quasi intossicato da quanto fosse bello Kurt, diventando perfino abbastanza audace da chiedere a Kurt di togliere qualche strato, cosa che Kurt fece volentieri.

Blaine scattò ancora tante foto di Kurt, il petto ormai completamente nudo, i muscoli che si contraevano sotto la pelle di alabastro quando si voltava e rigirava, con grazia, nelle differenti pose.

Blaine era completamente innamorato del corpo di Kurt e lasciò che la macchina fotografica lo ammirasse ancora un po’.

Giocò col modo delicato in cui le ombre si spostavano sul profilo del viso di Kurt quando la luce accarezzava la sua pelle da angolature diverse.

Ogni scatto era straordinariamente bello, catturando la varietà della bellezza di Kurt.

Alla fine, dopo aver quasi esaurito la memoria ancora vuota della macchina fotografica digitale ed aver usato un intero rullino della sua 35”, Blaine mise giù la macchina , godendosi Kurt solo con gli occhi.

Per l’ultima posa, Kurt si era appoggiato alla chaise , la schiena esposta in direzione di Blaine che si sentì , all’improvviso, come se gli fosse stata risucchiata tutta l’aria dai polmoni.

Senza fiato, il battito accelerato, Blaine avanzò e con la bocca trovò il collo di Kurt, poi le spalle e poi quel punto proprio al centro delle scapole.

“Hai finito?” chiese Kurt, ridacchiando leggermente per l’inaspettato ma sempre molto benvenuto contatto.

Blaine fece un passo indietro .

Kurt stava rabbrividendo e sciogliendosi nel baci di Blaine, la pelle d’oca , ma quando non sentì più il tocco di Blaine si voltò per incontrare il suo sguardo scurito.

Blaine deglutì , annuendo.

“Si… ho tutte le foto che mi servono”.

Si fermò e poi…

“Kurt?”

Kurt cercò di leggere la strana espressione sul volto di Blaine.

Era tristezza?

Paura?

Apprensione?

Era difficile da dire, così sollevò un sopracciglio.

“Qualcosa non va,  Blaine?”

“No… nulla… non c’è nulla che non va… in effetti…”

Blaine si inginocchiò davanti a Kurt, allungandosi per prendere le sue mani tra le sue ed il gesto fece battere il cuore di Kurt più velocemente.

“Va tutto bene” .

Blaine si prese del tempo per ricomporsi il meglio che poté , per prepararsi per quello che stava per dire dopo.

“Ti amo, e sono così, così’ fortunato che tu sia mio… voglio che tu sia sempre mio, Kurt e … voglio passare il resto della mia vita con te… posso catturarti in quante più foto è possibile… ma nulla è paragonabile a quei momenti che non posso catturare, quelli che non possono essere salvati su una pellicola o su qualsiasi altro supporto”.

Kurt divenne molto silenzioso , scrutando Blaine.

“Lo intendi per davvero?” disse alla fine Kurt, la voce quasi un sospiro tremante.

“Si… ogni parola , Kurt... mi sento come se fossi pazzo in questo momento e so che non è proprio il modo giusto per farlo, perché non ho programmato un cazzo di nulla… e non ho un anello o nulla di quello che meriti… dio… meriti tutto, e ti darei la luna e le stelle se potessi...”

La voce di Blaine venne fuori così forte nella piccola stanza.

“Blaine” disse Kurt, e Blaine si zittì , la voce di Kurt calmò i suoi nervi.

“Mi spiace… so che ti sembrerò matto in questo momento… quello che voglio dire è… Kurt…” deglutì a fatica, “ vuoi sposarmi?”

Gli occhi di Kurt si inumidirono… 

Non riusciva a formulare nessuna parola, non riusciva a trovare le parole adatte per descrivere quello che stava provando o poter rispondere alla domanda in modo esauriente.

Così annuì, si limitò a restare lì seduto ad annuire fin quando non ritrovò la voce.

“Ho aspettato così tanto che me lo chiedessi… non ho bisogno di fronzoli e lustrini , Blaine… ho solo bisogno di te Blaine”.

Blaine era scosso, e gli ci volle un momento per capire quello che Kurt gli aveva risposto prima che balzasse dal pavimento prendendo Kurt tra le braccia per poi baciarlo, un bacio profondo, passionale ed eccitante ma sempre pieno di tenerezza.

Le mani di Blaine risalirono su per le gambe ed i fianchi di Kurt, per poi stringere con cautela la vita di Kurt, e Kurt gettò le braccia al collo di Blaine, i loro corpi che si avvicinava sempre più mentre continuavano a baciarsi..

Quando alla fine si separarono gli occhi di Blaine erano umidi , ma il sorriso sul suo viso era enorme, gli occhi semichiuse e luminosi per l’immensa felicità.

“Stiamo per farlo davvero?”

“Si” sussurrò Kurt.

“Stiamo davvero,  davvero per farlo?” ripeté Blaine, trovando ancora difficile crederlo.

“Si! Si Blaine... sta davvero accadendo!”

“Oh mio dio Kurt…. Io… ti amo così tanto…” disse Blaine, e valeva davvero la pena ripeterlo all’infinito, una frase di cui Blaine non si sarebbe mai stancato.

“Ti amo anche io Blaine… ora sta zitto e baciami ancora…”  disse Kurt, afferrando la camicia di Blaine per tirare il suo fidanzato a se.



Lo studio era silenzioso a parte il leggeri tacchettio sul pavimento in legno  ed il mormorio di voci delle conversazioni private; silenzioso come a non voler disturbare la sacralità delle opere.

 Dopo aver ricevuto delle brillanti critiche da parte dei suoi professori, Blaine e Kurt si fermarono in un angolo, mano nella mano, la testa di Kurt poggiata sulla spalla di Blaine, gli occhi fissi su uno degli schermi a muro su cui erano esposti i lavori di Blaine.

C’era solo un ultimo professore su cui Blaine doveva fare buona impressione prima di conoscere le sue sorti, così rimasero tranquilli in attesa.

“Sono bellissimi” disse Kurt, “ a volte non riesco a credere a quanto talentuoso tu sia, e poi vedo tutto questo e solo… wow…”

Una donna con i capelli lunghi, ondulati e corvini si avvicinò loro, un sorriso cordiale sul viso, così Blaine le dedicò tutta la sua attenzione quando si rivolse a lui.

“Blaine Anderson…” iniziò la professoressa, facendo poi un passo indietro come se fosse rimasta senza parole mentre studiava i suoi lavori.

Dopo aver annotato alcune note sul suo blocchetto, chiuse la penna e parlò di nuovo.

“Cosa posso dire? È un lavoro eccellente, e mette in evidenza quanto tu sia talentuoso”.

Voltò lo sguardo verso Kurt.

“Questo deve essere lui… il tuo splendido modello”.

Tese la mano.

“Iris”.

Kurt prese la mano offertagli.

“Kurt Hummel… è un piacere incontrarla, Iris” disse alla donna, stringendole brevemente e con fermezza la mano, ma che la donna non lasciò andare quando Kurt cercò di tirarla via.

“Il piacere è tutto mio… oh?” si fermò, stringendo ancora la mano di Kurt, qualcosa su di essa, specificamente sul suo anulare, catturò la sua attenzione, “ Sei un uomo intelligente , Blaine… questo anello è spettacolare… è recente?”

“Molto” rispose Blaine, alzando la sua mano per mostrare un anello simile a quello di Kurt, “ Kurt è il mio fidanzato” disse, il petto gonfio di orgoglio, sicuro di non essere mai stato così fiero in tutta la sua vita.

“Congratulazione a tutti e due…Questo renderà ancora più dolce la notizia che sto per darti, perché posso dirti che il tuo portfolio ti ha fatto guadagnare una A, e questo conclude i tuoi studi universitari.

Così’ sembra che tu abbia qualcosa in più da festeggiare adesso” Iris gli fece l’occhiolino , e Kurt cercò di sorriderle gentilmente , anche se la donna lo stava mettendo a disagio .

Sapeva che aveva buone intenzioni, solo… era solo piuttosto eccentrica come molti artisti, qualcosa con cui Kurt aveva poca familiarità.

“Grazie” disse Blaine con tutta sincerità.

Blaine non riusciva ancora a crederci.

Un capitolo piuttosto grande della sua vita era ufficialmente arrivato alla fine, e presto si sarebbe laureato e avrebbe potuto iniziare la sua carriera.

Ma questo non significava la fine.

Era l’inizio di qualcosa di meraviglioso, una nuova avventura, che non avrebbe affrontato da solo.

Kurt sarebbe stato li al suo fianco, per amarlo, onorarlo e proteggerlo nella buona e nella cattiva sorte e Blaine non voleva nulla di diverso.



NOTE

Penultima OS della serie "With a cherry on top" ... quindi alla settimana prossima per mettere la parola fine...
   
 
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