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Autore: SellyLuna    01/02/2018    3 recensioni
Se fosse stata più forte, ora non si ritroverebbe con la schiena contro la fredda parete di un camino, mentre Chat Noir le bacia sensualmente il collo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Decisioni

 

 

 

 

Se fosse stata più forte, ora non si ritroverebbe con la schiena contro la fredda parete di un camino, mentre Chat Noir le bacia sensualmente il collo.

È iniziato tutto con un semplice bacio una sera che lei aveva abbassato la guardia; si era convinta che male non avrebbe fatto, poteva anche concederglielo – e forse solo adesso inizia a ricredersi di quella scelta.

Non avrebbe dovuto permettere che i loro rapporti si complicassero, perché dopo il primo bacio, ce ne erano stati altri, molti altri – e lei ha perso ormai il conto.

Sera dopo sera, le loro effusioni sono diventate più intime, sono passati dai baci a stampo a quelli francesi, più sensuali. Le loro lingue hanno esplorato e scoperto, regalando nuove emozioni.

Di pari passo anche le mani si sono allungate, desiderose di accarezzare, sentire e toccare, incastrarsi tra soffici capelli.

Con il tempo il solo sfiorare e immaginare come è la pelle sotto quelle tute magiche non è stato più abbastanza, così i loro corpi, inconsapevolmente, si sono avvicinati sempre di più, pronti ad accogliere nuove sensazioni.

Marinette sa che è solo questione di tempo prima che entrambi sentano la necessità di fare quell’ulteriore passo e lei non è ancora pronta a rivelare la propria identità. Diventa sempre più difficile fermarsi prima di cadere nel precipizio.

Senza rendersene conto, le sue mani si intrecciano tra quei fili d’oro scomposti che sono i capelli del suo partner e solleva la testa per offrirgli più accesso, che lui accetta subito. Il ragazzo vezzeggia e mordicchia quella nuova parte di pelle, inviandole piccole scariche lungo la spina dorsale.

La giovane si rimprovera mentalmente, perché ancora una volta ha seguito il cuore e l’istinto; questo sarebbe stato il momento perfetto per interrompere il loro incontro, senza causare morti e feriti.

È tutta colpa di Chat e della sua bravura; conosce i suoi punti deboli, sa cosa la fa impazzire e lui è sempre disposto a soddisfarla. Il suo collega è un tipo che impara presto e sa perfezionarsi in poco tempo.

Non è facile – per lei – negare alla sua bocca e alle sue mani la possibilità di renderla creta, ma è consapevole che in quel caso non avrebbe più la forza per convincerlo a desistere a proseguire oltre. Deve evitare assolutamente una situazione simile.

Le labbra di Chat si spostano dal suo collo per catturare la sua bocca e lei – di nuovo – le accoglie, come se non aspettasse altro.

Tuttavia non riesce a lasciarsi andare alla sensazione sublime che le evocano come accade di solito, perché si sta maledicendo in tutti i modi possibili per questa sua debolezza.

Le appare l’immagine di Adrien, del suo dolce sorriso, dei suoi capelli d’oro, dei suoi profondi occhi verdi, della sua gentilezza; il suo cuore manca un battito, si aggrappa con tutte le forze a quella istantanea; sarà grazie a lei che riuscirà a fermare tutto quello.

Chat si immerge ulteriormente nel bacio e avvicina di più il suo corpo a quello di lei, Marinette sente l’erezione del ragazzo sfiorare il suo desiderio, causandole un’ondata di piacere.

«C-Chat…» le esce in un gemito.

Si meraviglia di aver azzeccato il nome, perché un angolo della sua mente è occupato dall’altro ragazzo per il quale ha una cotta ormai da diversi anni, ma non è mai riuscita a confessarglielo. Sarebbe stato troppo imbarazzante, se avesse sbagliato. Non osa nemmeno immaginare come avrebbe potuto svincolarsi da una evenienza simile.

Il ragazzo continua nella sua missione, non percependo nella ragazza nessuna controindicazione.

«Chat!» lo chiama, questa volta, più decisa.

Allora lui smette quella piacevole tortura, alza la testa e osserva il volto della sua amata, negli occhi una muta domanda.

«Dobbiamo fermarci qui» per poi aggiungere sottovoce «Non sono ancora pronta a mostrarti la vera me.»

Seppur l’ha detto a bassa voce, Chat afferra le sue parole e, come ogni volta, agisce secondo il suo volere. Non può mascherare, però, un certo dispiacere; dopo tutto quel tempo che si conoscono e che lottano fianco a fianco, pensa che la ragazza potrebbe fidarsi totalmente di lui e sentirsi a suo agio nel rivelargli chi si nasconde dietro la sua maschera.

«Ma se ci fosse un modo per non scoprire le nostre identità, tu vorresti…?» osa chiederle lui.

Ladybug intuisce la parte mancante della sua richiesta. L’immagine di Adrien si fa sempre più sfocata nella sua testa: aveva sempre fantasticato che quelle prime esperienze le avrebbe condivise con lui, invece è con Chat che ha scoperto un lato nuovo di se stessa e, di conseguenza, del ragazzo. A Chat ha permesso di baciarla, a Chat ha concesso di toccarla, accarezzarla, sentirla. Quindi non può pensare a nessun altro con cui compiere quel grande passo.

Perché solo ora comprende i suoi veri sentimenti, come quell’affetto profondo che prova nei suoi confronti, in realtà, nascondi qualcosa di più, di cui ha timore persino a chiamarlo con il suo vero nome.   

«Sì» si sente rispondere, guidata dall’istinto.

Quell’unica parola è capace di lavare via la delusione che prova ogni volta che viene rifiutato e di dargli nuova speranza. Le sue labbra si piegano in un grande sorriso e i suoi occhi sembrano brillare di più, quasi come le stelle in cielo che in quel momento li osservano, testimoni muti.

«Allora, my Lady, troverò la soluzione per fare l’amore.»

La scelta dei termini è in grado di provocarle brividi che, partendo dalla punta dei capelli e arrivando fino alle dita dei piedi, le percorrono tutto il corpo e la lasciano senza fiato. Chat parla di quell’atto come un dono d’amore; in quegli ultimi anni ha imparato a conoscere quel suo lato più sensibile e profondo, molto maturo, che all’inizio non gli avrebbe mai attribuito.

La ragazza si slancia verso di lui per appropriarsi nuovamente delle sue labbra, mostrando così il suo apprezzamento e augurandosi che il giovane possa comprendere fino in fondo le ragioni di quel suo gesto.

Quando si separano, Marinette nota lo sguardo del compagno, che gli ha scorto spesse volte in viso, sempre rivolto a lei. Se inizialmente non ne ha afferrato il senso, ora se ne vergogna anche un po’, le viene naturale domandarsi se si merita davvero così tanta adorazione. Negli occhi verdi e vispi di Chat lei appare come la ragazza più bella, la più coraggiosa, la più talentuosa, la più virtuosa, come se per l’eroe gatto non esistesse nessun’altra e questo spaventa non poco Marinette, poiché mai si è sentita come la descrive il partner, in realtà si è sempre vista l’opposto, insicura fino al midollo. Nemmeno quando veste i panni di Ladybug quella sua caratteristica incertezza svanisce del tutto, è sempre pronta a fare capolino nei momenti più critici, ma riesce sempre a tenerla a bada – e non le è difficile riconoscere gran parte del lavoro a Tikki, come se la incoraggiasse anche in quei casi, nonostante non riesca a percepire la sua voce.

Abbassa la testa, pensierosa: si chiede se Chat rimarrà deluso di lei, quando la conoscerà per davvero, seppur senza vederla realmente.

Come se l’altro avesse avvertito un cambio nelle sue emozioni, lascia scivolare uno sguardo preoccupato sulla compagna di mille battaglie.

«Bugaboo?» la chiama con titubanza.

«Chat, e se tu rimarrai deluso da me?» sussurra piano lei, testa bassa, dopo un po’.

Il ragazzo allunga dolcemente le sue mani fino a posarle delicatamente ai lati del suo viso per alzarlo in modo tale che i loro occhi si trovano allo stesso livello.

«Come potrei? Ladybug, tu sei fantastica. Con e senza maschera. Non dimenticarlo mai!»

«Come fai a dirlo?»

«Lo so e basta» sorride Chat, prima di farle l’occhiolino.

«Oh Chaton…»

Non deve più dare per scontato il suo micetto, quante volte è riuscito a risollevarle il morale con poche parole, come se sapesse sempre quali ha bisogno di sentirsi dire.

Come avrebbe fatto senza di lui?

Ormai le è chiaro: non avrebbe potuto che amare un ragazzo così.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonsalve a voi! ^^

Non so esattamente come mai sono di nuovo qui e soprattutto a proporre questa shot. L’avevo iniziata qualche tempo fa e ritrovandola ho pensato di concluderla. Però… però non mi convince del tutto. O.o  Credo manchi qualcosa. Certo anche in origine era stata pensata come una semplice shot, anzi è proprio un esperimento.

E non ho idea del risultato.

Cosa mi dite? :)

Come sempre, consigli, suggerimenti e critiche costruttive sono ben accetti. C:

Grazie per l’attenzione.

Alla prossima! ;)

Selly   

 

 

   
 
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