Ringrazio
anche solo chi legge.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Naruto.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al Flu&Fluff a cura
di Fanwriter.it!
★ Numero
Parole: 512.
★ Prompt
parole: 21. A non chiede mai
aiuto, ma quando si sente male non c’è bisogno che
chiami qualcuno: B (e/o
altri) si prende subito cura di tutto.
Un
pessimo paziente
La
lampada ondeggiava, spostando il punto di luce da
destra a sinistra, continuando ad illuminare la camera.
Naruto
guardava la giovane medico dai capelli rosa
spostarsi rapidamente da una parte all’altra della stanza,
ansimò sentendo la
testa girargli.
“Dovevi
chiamarmi, testone” si lamentò Sakura. Gli
adagiò una pezza umida sulla fronte e cercò
inutilmente di farlo stendere a
letto.
Naruto
incrociò le braccia al petto, il viso arrossato
sotto i segni neri e il naso gocciolante.
“E
perché mai? È solo un po’
d’influenza” biascicò con
voce rauca.
“Baka! Non
puoi sempre pensare di cavartela da solo. Devi imparare a chiedere
aiuto”
borbottò Sakura. Gli mise un secondo cuscino dietro la testa
e gli mise un'altra
coperta sopra il futon, con un fazzoletto gli pulì il naso.
Aveva
tirato le tende, mentre, aveva aperto le
finestre dell’altra stanza per arieggiare, chiudendo la porta
per non fare
entrare il freddo.
“Ti
preparo un brodo caldo, conoscendoti non avrai
mangiato. O peggio, avrai mangiato del ramen di pessima
qualità scaduto da un
pezzo” borbottò Sakura.
Naruto
socchiuse gli occhi, abbandonandosi contro il
cuscino, i muscoli del corpo gli dolevano ed era scosso da tremiti,
sentiva il
freddo incipiente aumentare.
<
Eppure non ho mai bisogno di chiamare nessuno,
perché tu arrivi e ti occupi di tutto. Sei il mio amato
angelo custode >
pensò, arrossendo.
Sakura
adagiò una sedia davanti al letto, al fianco
del comodino, senza far rumore e vi si accomodò.
Naruto
socchiuse gli occhi, osservò la pelle rosea di
lei, i capelli color dei petali di ciliegio tenuti fermi da una
fascetta
vermiglia, le sue iridi verde smeraldo che lo scrutavano con aria
preoccupata.
<
Sei sempre così dannatamente bella. Soprattutto
quella tua grande fronte, che tu odi tanto, ma io sento di amare con
tutto me
stesso. Oh, se trovassi il coraggio di dirti quanto ti amo >
pensò.
<
Invece no, mi tocca sentirlo solo io. I tuoi
pensieri sono logorroici e cerca di non morire per un semplice
raffreddore >
si lamentò Kurama dall’anima di Uzumaki.
Sakura
aprì la confezione del medicinale, lo versò
dentro un cucchiaino e glielo porse.
“Prova
a prendere questo” disse gentilmente.
Naruto
volse il capo dall’altra parte.
“Ha
un pessimo odore e probabilmente un pessimo sapore”
si lamentò. La sua voce era deformata dal naso chiuso.
“Non
fare il bambino” borbottò Sakura.
“Non
voglio” piagnucolò Uzumaki.
Sakura
gli tappò il naso e Naruto fu costretto ad
aprire la bocca per respirare, gli versò il contenuto del
cucchiaino in gola.
Naruto
deglutì e tossì un paio di volte, allontanando
le mani di lei.
“Arpia”
piagnucolò.
Sakura
dimenò il cucchiaio verso di lui.
“Ascoltami
bene, qualsiasi cosa tu faccia, io mi
occuperò di te. Ci tengo al mio baka-fidanzato,
ex-compagno di squadra e amico di vecchissima data” disse
secca.
Naruto
affondò il viso nel cuscino per nascondere un
sorriso, le orecchie gli fischiavano.
“Perciò
non credere di essere più cocciuto di me”.
Rincarò la dose Sakura-
“Mai,
ormai ti conosco troppo bene, bellissima strega”
brontolò Naruto.
Sakura
avvampò, richiudendo la confezione del
medicinale.
“Benissimo”
sussurrò.