“ E' lungo il viaggio?”

“Non lo so. Decideremo noi. Potremmo farlo durare un’eternità, un soffio, un’ora, una vita. Fino a quando le nostre bocche saranno sfinite dal troppo ridere e le nostre labbra consumate dai troppi baci. Gli occhi senza più lacrime. La mente troppo stanca di pensare e il cuore pieno di tutto quello che abbiamo vissuto in questo viaggio. L’importante è che alla fine di tutto, anche se il tempo sarà passato e noi non ce ne saremo accorte, mi sposerai. Mi sposerai dopo mille giorni passati assieme, dopo aver criticato i miei difetti e averli trasformati con la tua pazienza. Mi sposerai dopo aver letto ogni giorno nei miei occhi la gioia di star con te. Mi sposerai e all’altare non ci aspetterà un prete ma il destino che ci è stato riservato e che forse solo allora conosceremo”.

Non voglio sapere adesso se un giorno mi sposerai davvero. Adesso voglio sapere che tutti quei giorni li vivremo assieme. Che quei giorni ci saranno ancora e ancora quando ormai sarò rimasta sola.
 
Ti prometto che anche noi un giorno voleremo come le colombe dei prestigiatori. Ci libereremo dall’ignoranza opprimente del senso comune e della gente comune. Noi non siamo gente comune, siamo due colombe bianche con l’innocenza che ci appartiene. Non è giusto tarparci le ali solo perché per loro l’uguaglianza è la nostra diversità dalle leggi originarie. Non è giusto doversi nascondere come i ladri di marmellate che cercano solo un po' di dolcezza in questo mare di sordità sentimentale che tutti sta corrodendo. Non è giusto no e quando ci lasceranno volare andremo a dirlo a tutti quanti.