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Autore: mxrlynians    04/02/2018    3 recensioni
Merlin si fida di Arthur, si fida con tutto sè stesso, con la sua anima, con il suo corpo, si fida di lui così tanto che quando Merlin muore, Arthur muore con lui.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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I trust you
«Chi di speranza vive,
disperato muore.»
-Pretty Little Liars-


Stai tremando, ma non è perché fa freddo; in realtà si sta bene. Non fa freddo fuori, in questa stanza o nel bel mezzo del nulla. È un freddo interno, un terrificante veleno che ti ghiaccia il sangue, e ti fa venire i brividi, rende i tuoi polsi fragili e le catene ancora più gelide.

Guardi dritto negli occhi di Cenred e scuoti la testa con aria di sfida, cercando, il più possibile, di non pensare a lui.

“Io non vi dirò nulla” dici, e le tue parole hanno un bel suono. Molto patriota. Ma tu non le senti davvero, perché sai che porteranno solo dolore altrui e non a te.

Ma lui sorride, rimane stoico sulla soglia della porta, la porta che conduce alla tanto agognata libertà. Guarda con perverso divertimento la figura incatenata nell'altra cella, proprio davanti a quella di Arthur.

Si rigira verso di te, e i suoi occhi brillano di un nero profondo, il male, di fuoco freddo.

Ti parla con una voce troppo felice, troppo allegra per un uomo senz'anima. “Dimmi quello che voglio sapere.” Ti ordina.

Scuoti la testa. Non ci sono lacrime sul tuo viso, perché le lacrime sono calde, e tu ti senti così freddo.

Cenred sembra accettare la tua risposta, sembra che stia godendo, sporco maiale. Fa un gesto casuale con la mano, il sorriso che tira ancora la sua pelle.
E poi comincia.

Un grido.

Pensi, solo per un secondo, che la tortura sia iniziata e che l'urlo sia tuo, ma la tua mente ti gioca brutti scherzi. Troppo brutti da sopportare. Non c'è alcun dolore sulla tua pelle.

Un altro grido.

È un grido di qualcun altro, ora lo sai, lo riesci a riconoscere.

Un'ondata di terrore e incredulità ti travolge senza pietà, parte dallo stomaco e sale, passa il cuore e arriva alla tua bocca. Il suo nome sulle tue labbra. Cerchi di raggiungerlo, ma le catene te lo impediscono, il metallo freddo che divora i tuoi polsi, ma non te ne curi. “Merlin!” Il suo nome ti viene strappato dalle labbra, e il tuo viso si trasforma; gli occhi si allargano e i denti mordono il labbro inferiore, ma non stai sorridendo.

Cenred, invece, sì.

L'urlo che senti subito dopo è qualcosa che non dimenticherai mai, è il tuo servo che urla il tuo nome, come se fosse un'ultima speranza che non possono strappargli, come se tu potessi aiutarlo.

“Dimmi quello che voglio sapere.” La voce del Re è calma e tranquilla, ma si può sentire tranquillamente sopra alle urla del tuo servo.

“No!” Gridi forte, come se questo potesse aiutare Merlin, “smettila! Smettila!” Il terrore freddo è arrivato al cervello, ora non puoi più pensare.

“Dimmi.”

“Merlin! Merlin!”

L'unica risposta che ricevi, sono le sue urla, rotte dalla fatica, chiedendo a qualcuno che non può vedere, qualcosa che non può avere; la misericordia.

“Solo tu puoi fermare tutto questo, Arthur.”

Cenred ha ragione. Puoi fermarlo, ma a quale costo?

Camelot o Merlin, Arthur? Scegli, puoi salvare uno dei due, solo uno però.

“No!” Non c'è ancora nessuna lacrima sul tuo volto, ma sono nella tua voce, nella tua gola. “Per favore, smettila! Ti prego di non fargli del male, lui è solo un servo.”

Cenred alza le spalle con indifferenza e fa un gesto sbadato con la mano, un piccola speranza nasce nel tuo cuore.

Questa volta però, le grida sono così acute e incontrollate, che se il tuo cuore fosse stato di cristallo, e non di carne, si sarebbe già rotto in un milione di pezzi.

Le sue urla sono come una miriade di aghi che pungono la tua pelle, strappando via la carne dalle tue ossa. Ma non c'è sangue.

Non parlare, non cedere; non se ne parla, prima Camelot poi Merlin. Prima Camelot poi Merlin. Prima...

Niente sangue. Come puoi sanguinare? Sei così freddo che il sangue si è congelato nelle tue vene. Il tuo cuore, la tua anima, le urla che rimbombano nelle tue orecchie... è tutto congelato, come se fosse inverno da sempre.

Lui, però, continua a chiamarti, la sua voce priva del solito buon umore, mentre implora la tregua che non arriverà mai. Che nessuno, nemmeno tu, potrà mai dargli.

Prima Camelot poi Merlin. Prima Camelot poi Merlin.

Cenred sta solo a guardare la cella davanti a quella di Arthur, ridacchiando, il fuoco che brucia freddo, è ancora più luminoso. “Dovresti vedere,” dice. “C'è sangue ovunque. Lo stiamo frustando da più di mezz'ora e le lacrime continuano a scendere... sta piangendo, proprio come un bambino... è così debole.”

Non vuoi sentire, no, non vuoi immaginare le sue condizioni, fa troppo male. “Sta' zitto!” Urli, combatti contro le manette, vuoi averlo fra le tu braccia e sussurragli che andrà tutto bene, che è finita.

Il tuo servo -no, il tuo migliore amico- grida ancora, come se fosse appena la prima frustata, senti lo schiocco della frusta sulla sua pelle, il freddo che ti circonda, ti impedisce di sentire altro.

“Sta piangendo, proprio come un bambino...è così debole.” Aveva detto.

Prima Camelot poi Merlin. Prima Camelot poi Merlin.


“Fermati! Per favore fermati!”
Al diavolo tutto, prima Merlin, prima sempre e solo Merlin.

“Ti dirò tutto quello che vuoi sapere!” E il ghiaccio si rompe, scongelato dalle urla del tuo Merlin. Le lacrime scivolano senza ritegno sulle tue guance. La tua testa si abbassa, troppa vergogna, hai tradito il tuo regno per salvare un servo.

Ma n'è valsa la pena, perché le urla si fermano subito, e il tuo corpo si rilassa. Ma i singhiozzi persistono, e questo ti spacca in due il tuo cuore.

“Avanti, sono tutt'orecchi.” Non lo guardi in faccia, non punti il tuo sguardo nel suo, non vuoi vedere il compiacimento in quelle iridi troppo nere, la gioia per tale tortura a sangue freddo. Ma gli fai promettere che Merlin sarà al sicuro, che non gli sarà fatto più alcun male. E lui acconsente, con un gesto morbido della testa.

E parli, senza nemmeno rendertene conto, spinto dalle urla di Merlin, dici tutti i nomi, codici, luoghi e piani. Nei prossimi minuti tutto è tranquillo, spifferi tutto sottovoce, come una spia in incognito, ti fermi solo quando le lacrime scendono troppo violente, e la tua voce si spezza al pensiero di aver tradito la fiducia di tuo padre o dei cavalieri che sacrificherebbero la loro vita per te. Ma Cenred mette fine a quei momenti con un sguardo minaccioso, rivolto alla cella davanti alla tua.

Infine, il tuo pozzo di informazioni è a secco, e non hai più nulla da dirgli. Sorride quando gli dici queste parole, e la paura sboccia di nuovo nel tuo petto.

“Allora,” dice, “qui abbiamo finito.”

Panico. C'è il panico prima ancora che la frusta tocchi ancora il suo corpo, e prima che il suo urlo aleggi nel corridoio e filtri attraverso le sbarre della tua cella.

No! L'avevi promesso! Cenred l'hai promesso!”

Un altro straziante urlo.

Tiri, ma le catene non si spezzano, “Cenred! Smettila! Smettila, per favore, l'avevi promesso! Ti ho detto tutto!”

Un urlo così pieno di agonia che le lacrime cadono senza che tu possa fermarle, silenziose, cadono sul pavimento di pietra.

Ti ho detto tutto!

Senti la risata di Cenred e il tuo cuore si ferma per un attimo. Sta ridendo di Merlin.

Un altro grido, sempre lo stesso, il tuo nome che dà speranza a Merlin.

Cenred!” Urli.

Cenred alza le spalle e si apre la porta, dà un ultimo sguardo e sorride.

Questo volta l'urlo non si è concluso, l'invio di un segreto fatale.

La negazione e la nausea si mescolano e salgono in gola. Questo non può accadere. Tenti ancora una volta, con la voce rotta dal pianto.

No! No! Cenred ti ammazzo!”

Ancora una volta il Re si limita a sorridere, le fiamme nei suoi occhi bruciano ancora freddo, ti lascia solo, inginocchiato nelle polvere, cercando di liberarti da quelle catene infrangibili.

MERLIN!

Urli, ma non ottieni nessuna risposta.






 
Fatemi sapere cosa ne pensate,
un abbraccio,
Battle_Scars♥
 
 
   
 
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