Non sapevo come comportarmi, non sapevo cosa fare.
Il cuore batteva lento: era quasi immobile.
La mia anima si era incupita e il mio cervello si stava annebbiando.
Non avevo niente. Ero sola.
Sarei voluta andare lontano, sarei voluta scappare. Dove? Non lo sapevo.
Aprii la porta e un raggio di sole mi colpì.
Era caldo, quel giorno, il sole.
Respirai profondamente.
Avevo deciso, sarei fuggita.
Non lasciai lettere, né indizi.
Scrissi solo una frase, velocemente, su un fazzoletto:
“Rendi unico ciò che hai”. E me ne andai lontano,
dove nessuno mi avrebbe trovato. O cercato.