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Autore: Twixieristess    05/02/2018    1 recensioni
Heleonor Golbin era una donna di grande fascino. La sua eleganza si esprimeva soprattutto attraverso una raffinata percezione delle cose.
Durante la sua carriera di insegnante, le capitò pochissime volte di imbattersi in quegli studenti capaci di toccare le corde profonde dell'anima! Quelli che, dopo aver incrociato il loro sguardo o scambiato qualche parola, ti rimangono impressi. Quelli che, per un motivo o per un altro, non passano mai inosservati.
"Quirinus Raptor! Vieni qui un momento."
Il ragazzino, più impacciato che mai, si avvicinò alla donna portandosi le mani all'altezza del petto, come se si volesse difendere da un eventuale nemico invisibile. Guance accaldate, cuore impazzito e respiro corto. Avrebbe voluto morire!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quirinus Raptor
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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RADICI


Heleonor Golbin era una donna di grande fascino. La sua eleganza si esprimeva soprattutto attraverso una raffinata percezione delle cose.
Durante la sua carriera di insegnante, le capitò pochissime volte di imbattersi in quegli studenti capaci di toccare le corde profonde dell'anima! Quelli che, dopo aver incrociato il loro sguardo o scambiato qualche parola, rimangono impressi. Quelli che, per un motivo o per un altro, non passano mai inosservati.

"Quirinus Raptor! Vieni qui un momento."

Il ragazzino, più impacciato che mai, si avvicinò alla donna portandosi le mani all'altezza del petto, come se si volesse difendere da un eventuale nemico invisibile. Guance accaldate, cuore impazzito e respiro corto. Avrebbe voluto morire!

 "Tranquillo, dato che la lezione è finita non intendo trattenerti più di tanto. Voglio solamente chiederti una cosa, approfittando del fatto che siamo rimasti da soli."

Seguì un breve attimo di silenzio.

"Oggi mi è capitato più volte di vederti distratto! Se non sono troppo indiscreta, posso sapere cos'è che hai scritto su quei fogli per tutto il tempo?"

"Alcune cose... riguardanti i babbani, professoressa."

"Ti sembro il docente di Babbanologia, Raptor?"

"No."

Il ragazzo abbassò lo sguardo.

"Vieni più vicino! Non ti voglio mordere."

"In realtà...  mi sono messo a scrivere pensieri personali. Ne sento costantemente il bisogno. Le chiedo scusa! Non volevo mancarle di rispetto!"

 "Vuoi dirmi cos'è che ti rende sempre così nervoso?"

"Non lo so."

Rispose prontamente il giovane, tremante e con voce flebile.

"Con me ne puoi parlare! Noi docenti siamo responsabili non solo della formazione culturale dei nostri studenti, ma anche del loro benessere psicofisico! Lo sai questo, vero?"

"Certo."

"Proprio non me ne vuoi parlare, eh?"

"Sto bene, professoressa Golbin."

"E allora perchè piangi?"

"N-no! Non piango!"

I lineamenti  dolci del ragazzino lasciarono spazio ad un debole sorriso. Un sorriso forzato, colmo di imbarazzo.

"Il fatto è che... questa notte non sono riuscito a dormire. Sono stato diverse ore a leggere e... ora sento di avere gli occhi molto stanchi. Ma a parte questo sto bene. Davvero!"

Lo sguardo di Heleonor era più concentrato che mai.

"Cos'è che ti ha tenuto sveglio? Un ragazzo della tua età ha bisogno di riposare se non vuole inficiare il suo rendimento! E penso che sia arrivato il momento di trovare una soluzione. Non sei d'accordo?"

"Mi sento sbagliato e costantemente fuori luogo! Solo quando sfoglio le pagine di un libro riesco a soffrire di meno. Molti ragazzi mi prendono in giro... Riconosco di essere un tipo un po' atipico, ma... non riesco a capire cosa ho realmente che non va! Ci penso sempre. Prima lo facevo solo durante il giorno. Mentre adesso..."

L'insegnante sospirò, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.

"Vedi, quando alcuni soggetti provano un forte disagio, che il più delle volte è causato da insoddisfazioni personali, tendono a riversare la loro frustrazione sugli altri! E in particolar modo sulle persone più sensibili. Se lo fanno è perchè spesso, in realtà, sono loro a sentirsi inadeguati! In genere veniamo disprezzati da coloro che segretamente ci ammirano. Lo so, un docente non dovrebbe parlare in questo modo, ma oltre al rispetto per gli altri, si dovrebbero insegnare anche molte altre cose! Ad esempio, che le anime e le menti non sono tutte uguali e che sarebbe un'ipocrisia affermare il contrario. Riuscirai a stare meglio quando acquisirai la consapevolezza che non sei tu a dover capire che cosa hai che non va! Sono gli altri a dover guardare un po' di più dentro di sè. Ricorda, solo i deboli trovano che sia più facile ferire che imitare.

"E se fossi io quello debole?"

La donna sorrise.

"Solo perchè sono gli altri a fartelo credere? Sei uno studente talentuoso e questo ho avuto modo di constatarlo diverse volte. Sono sicura che un giorno si sentirà parlare di te! Potresti fare grandi cose!

Il ragazzino sorrise a sua volta. Gli occhi sempre timidi e sfuggenti.

"Dove hai imparato quell'incantesimo, Raptor? Se non sbaglio, dovete ancora arrivare a quella parte del programma!"

"Quale incantesimo?"

L'insegnante tirò un altro, lungo sospiro. Ma questa volta, fu un sospiro di falsa impazienza, mista a velata commozione.

"Quello che ieri mi ha evitato di finire in infermeria!"

"L'ho imparato qualche settimana fa, mentre stavo in biblioteca. Volevo fare un po' di pratica e così... mi sono messo a sfogliare un libro di incantesimi."

"Un libro a caso?"

"L'unico che non avevo ancora letto."

"Bene! Immagino che le lezioni di incantesimi siano le tue preferite!"

"Le adoro, ma preferisco Difesa contro le Arti Oscure."

"Mi sento onorata! Allora sappi che domani sarà un giorno di lezione importante. Cerca di non distrarti e fai vedere a tutti chi sei! Mi fido delle tue capacità."

Gli occhioni del ragazzo si illuminarono per un breve istante, conferendogli un atteggiamento insolitamente sereno.

 "Grazie, professoressa Golbin."

"Raptor... promettimi che te lo ricorderai."

"Che cosa?"

"Che ho fiducia in te."

Il ragazzino sfoderò un dolce, radiosissimo sorriso.

"Glielo prometto."
 
   
 
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