Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=t_28OLWtSK0.
Future!Kyoya
e Future!Hayato.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
KHR.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al Flu&Fluff a cura
di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 573.
★
Prompt: 13.
A
si è beccato un raffreddore e B propone il vecchio
rimedio della nonna (sarà realmente efficace?)
Strani
rimedi
Il
fuoco dentro i bracieri disseminati per il tempio
crepitava, il legno era illuminato da riflessi vermigli che si
accompagnavano
alla luce aranciata delle lanterne appese ai soffitti.
Hayato
era steso in un futon, tirò su con il naso e si
posò un braccio sul viso, la gola gli doleva.
“Sono
venuto fino a qui per farti firmare degli
incartamenti e, invece, ho finito per diventare un peso. Mi dispiace
abusare
così della tua ospitalità” gemette.
“Siamo
una ‘famiglia’. Il fatto che siamo separati tra
Italia e Giappone non vuol dire che noi Vongola non dobbiamo rimanere
uniti. In
fondo siamo guardiani del medesimo cielo” disse Kyoya. Si
mise in ginocchio
davanti al futon dove era steso l’altro giovane, alle sue
spalle c’era un
mobiletto su cui era appoggiate la giacca spiegazzata e la cravatta
sgualcita
di Gokudera.
“Penso
tu abbia ragione. In fondo non sarei utile al
Decimo in queste condizioni” esalò Hayato.
Tossì rumorosamente e il naso gli
colò nuovamente.
Kyoya
frugò nelle tasche del suo morbido kimono di
stoffa, di colore viola intenso e gli porse un fazzoletto, Gokudera lo
prese
con dita tremanti.
“In
fondo, non sai quante volte ho dovuto convincere
Sasagawa a fermarsi un po’ di più. Lì
in America, da solo, non si sa proprio
prendere cura di se stesso. Ed io stesso, non me la caverei senza
Tetsuya”
disse Kyoya.
Gokudera
cercò di soffiarsi il naso senza far rumore,
ma si creò lo stesso un rumore simile a quello di una
trombetta.
Hayato
arrossì.
<
Continuo a pensare che potrei infrangere il
regolamento di Namimori da un momento all’altro e venire
morso a morte >
pensò.
“È
davvero un’influenza fastidiosa. Posso consigliarti
un rimedio di mia nonna? La mia famiglia lo usa da
generazioni” disse Kyoya,
alzandosi in piedi.
Gokudera
strofinò la testa contro il cuscino,
arruffandosi i capelli argentei.
“Mi
farebbe piacere. Grazie ancora” disse con tono
gentile. Chiuse gli occhi e sentì i passi di Kyoya
allontanarsi, sbadigliò e si
mise a sonnecchiare.
Fu
ridestato da un fischio acuto, mugolò e socchiuse
gli occhi, vedendo Hibari raggiungerlo, mettersi nuovamente in
ginocchio vicino
al futon per porgergli una tazza di the fumante.
“Gra-grazie”
sussurrò Gokudera. Fece leva per mettersi
seduto e prese la tazza tra le mani, vi soffiò sopra e se la
portò alle labbra
e lo sorseggiò.
Kyoya
lo fissava con sguardo intenso.
“Questo
the ha un sapore strano” mormorò Hayato.
Socchiuse gli occhi, le sue iridi
“Ci
sono dentro due gocce di sangue e un dito di sakè”
disse atono il cinese.
Il
viso di Gokudera, già vermiglio per la febbre,
divenne bluastro, mentre sentiva un calore ardergli
all’interno.
“Ah”
esalò l’italiano, deglutendo. Avvertì
una
sensazione di vomito, ma cercò di sorridere.
<
Non voglio sembrare maleducato… e poi, sudare mi
sta facendo sudare. Quindi, deduco, che mi farà bene?
> pensò, mentre un
rivolo di sudore gli solcava il viso.
“Ne
vuoi un’altra tazza?” chiese Kyoya.
“Vi
prego, Boss. Credo abbiate spaventato abbastanza
il nostro ospite” disse Tetsuya entrando nella stanza.
Kyoya
lo guardò entrare e Gokudera impallidì vedendo
che erano tre, tutti intenti a portare delle buste della spesa. Vide
che i tre
Tetsuya posavano le buste su un tavolo e si riunivano in uno.
<
È vero o è stato il the a darmi le allucinazioni?
> pensò Hayato. Posò la tazza su un
mobiletto e si sdraiò a faccia in giù,
nascondendo il viso tra i cuscini.