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Autore: TeamFreeWill    08/02/2018    7 recensioni
Ambientato durante la 13 stagione.
Dal testo: Il moro nel frattempo era fuori controllo.
Lo sentiva il potere, quella forza che per un anno lo aveva reso potente e capace di esorcizzare o uccidere i demoni solo con la mente.
Già quella sensazione….Il potere…la forza….Prese il coltello della demone e ne segnò la pelle del petto. Un taglio abbastanza profondo. Il sangue rosso, caldo. La tentazione, forte. :)
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Al bunker, Dean continuava chiamare il fratello al cellulare che puntualmente suonava a vuoto dopo 10 squilli e partiva la segreteria. “Andiamo Sam….rispondi!” imprecava il maggiore esasperato alla segreteria.
Sembrava un leone in gabbia. 
Basta. Un’ora di ritardo era troppo. 
In meno di due minuti era già pronto a partire, prendendo la sua solita borsa al cui interno c’erano le armi che potevano in qualche modo servirgli per la caccia.

Era già a metà scale quando qualcuno titubante richiamò la sua attenzione facendolo voltare.
“Dove vai?” Chiese con voce incerta Castiel. Dio! Il loro migliore amico era uscito malissimo dalla sua “morte” stavolta. Non si era ancora ripreso. Non riusciva a ricordare chi o cosa fosse. 
“Cass io devo andare a cercare Sammy… devi rimanere qui…” disse Dean scendendo e andando incontro all’angelo che lo guardava con quell'espressione così dannatamente uguale a quella che faceva Cass quando non capiva una battuta.
“Io…Mi spiace….esservi sempre d’intralcio” rispose abbassando, poi, lo sguardo e il cacciatore si sentì male a vederlo così indifeso.
“Cass! Non pensarlo nemmeno!” mettendogli una mano sulla spalla per consolidare quelle parole. “Guarda un po’ di tv in camera tua…io vado”. Poi si voltò e si decise a uscire per dirigersi verso il garage dove la sua piccola lo aspettava.
“Che situazione di merda. Mai una volta che vada bene” pensò stringendo le mani al volante, le nocche sbiancate.

Percorse pochi chilometri e Dean riconobbe nel parcheggio di quella stazione di servizio l’auto che di solito guidava Sam.
Oramai il negozio era chiuso e l’unica auto era quella del fratello. 
Parcheggiò, scese e si avvicinò con fare circospetto.

L’auto era chiusa constatò, ma non a chiave. Ci girò attorno attentamente osservandone la carrozzeria. 
Arrivò al portabagagli e vide qualcosa che non doveva esserci e che fece infuriare il maggiore dei Winchester più di quello che era: delle piccole macchioline di sangue a terra 
“Il figlio di puttana che l’ha toccato è morto!” ringhiò accucciandosi trovando le chiavi e il cellulare rotto sotto l’auto.
Poi sentì un rumore dietro di sé e l’istinto di cacciatore prese il sopravvento. Puntò di nuovo la pistola ad altezza d’uomo e gridò di farsi vedere chiunque egli fosse e che era armato.
“Non spari! Non spari!” disse una voce tremolante che uscì da dietro dei cassonetti.

Un uomo, un senzatetto, avanzava timoroso verso di lui, le braccia alzate in segno di resa.
Dean abbassò l’arma ma stette comunque all’erta quando si avvicinò.
“Parla” disse serio. 
L’uomo sospirò e raccontò quello che aveva visto.
Disse di Sam: che stava mettendo via una confezione di birre nel porta bagagli e che ad un certo punto, un uomo apparve dal nulla nel parcheggio, si avvicinò a lui da dietro e con un gesto della mano fece abbassare di colpo il portellone sulla nuca del ragazzo, che svenne di colpo. Poi quella creatura lo toccò e si volatilizzarono all’istante.
Il clochard era terrorizzato quando confermò che quell’uomo aveva gli occhi neri come la morte. Non aveva mai visto niente del genere.

Dean stringeva convulsamente il pugnale di Ruby nascosto all’interno della sua giacca. Era furioso. Oltre che preoccupato a morte!!

Ringraziò l’uomo che lo aveva aiutato dandogli una banconota da 10 dollari, recuperò le birre che Sam era andato a prendere e si sedette nella sua Baby accendendola. L’auto di Sam l’avrebbero recuperata in seguito.
Prima di ingranare la prima però, istintivamente prese il suo cellulare e digitò il numero di Cass, perché solo lui poteva aiutarlo in quello schifo in cui erano finiti.
Stava per premere la cornetta quando il ricordo di quello che era successo lo investì in pieno facendolo imprecare e buttare il telefono sul sedile passeggero.
“Merda!” poi sospirò. 
Doveva rimanere lucido se voleva ritrovare il suo fratellino.
Quei cazzo di demoni…. se gli torcevano anche un solo capello…
Non volle pensarci! E ingranò la prima sgommando per ritornare al bunker. Avrebbe rintracciato Sammy con un incantesimo di localizzazione.

Nel mentre, al capanno abbandonato, Sammy era rinvenuto e stava soffrendo le pene dell’inferno. Si sentiva come quando era in astinenza da sangue demoniaco o quando sulla terra apparve Carestia.
Quella voglia perpetua di bere, i tremori, il sudore, il pensiero fisso del sangue…Non era normale una cosa così dopo sole poche gocce….Era terrorizzato!

“Dean aiuto! Aiutami!" gridò al vuoto intorno a lui, che riecheggiò varie volte.
A chilometri di distanza, al bunker, il maggiore intento a fare l’incantesimo di localizzazione, sussurrò tra sè e sè “Resisti Sammy. Resisti” come in risposta all’aiuto disperato del fratello. 

Fortuna volle che contemporaneamente, su una vecchia cartina, apparisse il luogo dove si trovava il suo fratellino. Almeno non era finito all'inferno!





Note autrice
Grazie Lilyy per segnalarmi gli errori di batittura! *-*  
  
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