Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=GyQjVtIGQg8.
Il
primo incontro tra il delicato Sasori e l’energica
Sakura.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Naruto.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al Flu&Fluff a cura
di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 609.
★
Prompt: 20.
A
è cagionevole di
salute e questa situazione lo stressa perché vorrebbe fare
molte più cose.
Durante una di queste attività conosce B.
Incontrarsi
per la prima volta
Oltre
le ampie finestre del corridoio della scuola si
vedevano le fronde degli alti alberi, le foglie verde scuro avevano le
punte
vermiglie o marroni.
Sasori
avanzava con passo cadenzato, ogni tanto
guardando fuori, le sue iridi vermiglie erano liquide e avvertiva delle
fitte
al petto.
<
Non posso crederci. Sono finalmente riuscito a
rimanere per le attività pomeridiane del club dopo mesi di
febbre e mi sto già
influenzando nuovamente >. Strinse al petto il suo vaso di
ceramica con una
mano, mentre con l’altra cercava un pacchetto di fazzoletti
nel suo gilet
marroncino.
<
Odio essere così cagionevole di salute >.
Udì
dei passi e si voltò, arrossì vedendo una ragazza
raggiungerlo.
“Ehi, ti è
caduta questa” disse la giovane, porgendogli un mezzo di
chiavi.
Sasori
nascose il pacchetto di fazzoletti nuovamente
nella tasca e prese le proprie chiavi con mani tremanti, i corti
capelli rosa
della ragazza erano tenuti fermi da una fascetta rosso fuoco.
“Io
mi chiamo Sakura. Non ti ho mai visto qui in giro.
In che classe sei?” domandò.
“Sasori.
Sono nella sezione F” sussurrò lui,
mettendosi le chiavi nella tasca dei pantaloni.
Sakura
si strinse il foulard rosa che portava al
collo, socchiuse gli occhi, la luce del sole le faceva brillare le
iridi color
smeraldo, la giovane si leccò le labbra sottili.
“Io
sono nella D” rispose.
Le
gote di Sasori erano arrossate, volse il capo, i
capelli vermigli gli coprivano il viso pallido.
Sakura
incrociò le mani dietro la schiena,
camminandogli fianco a fianco, piegandosi in avanti.
“Sì,
è proprio la prima volta che ti vedo. Sei anche
tu del club d’arte?” chiese.
Sasori
deglutì, annuendo piano, socchiuse gli occhi e
finse di guardare intensamente il vaso.
“Io
ne faccio parte da un mese. Davvero strano che non
ci siamo incontrati lì” disse la ragazza.
Sasori
si mordicchiò il labbro.
“Io
ti avevo intravisto, ma non ci siamo mai
presentati perché sono stato assente parecchio”
bisbigliò.
Sakura
aprì le braccia e saltellò sul posto.
“Spero
di vederti più spesso. Qual è la tua
specialità? A me piace dipingere. Anche disegnare, ma
soprattutto dipingere”
parlò velocemente.
<
Non potrò mai dimenticare i mille modi in cui
sorridi, tutti bellissimi e curati, ma poi non ridi mai veramente. Sei
un fiume
di energie e di parole, ma sembrano tutte cose soppesate, non reali.
Sembri una
bambola dalle labbra dipinte in una finta espressione serena >
pensò Sasori.
“Amo
fare burattini, manichini e cose simili” ammise.
Sakura
lo vide ondeggiare, batté le palpebre guardando
il viso arrossato di lui, si mise davanti al giovane arrestandolo,
allungò il
braccio e gli appoggiò le dita sulla fronte.
“Sai,
sei bollente. Sicuro di non avere la febbre?”
domandò.
“Sono
solo un po’ stressato. N-non riesco mai a fare
niente”. Iniziò a lamentarsi Sasori, fu colto da
un giramento di testa e rischiò
di cadere, Sakura lo afferrò al volo. Lo aiutò a
posare a terra il vaso e se lo
caricò in braccio, Sasori mugolò riprendendosi e
impallidì vedendo che lei lo
teneva tra le braccia.
“Ti
porto infermeria. Ci lavoro, posso occuparmi io di
te” lo rassicurò la giovane, portandolo con
sé, Sasori le appoggiò la testa sul
petto.
“I-io…
tendo sempre a non riuscire a non fare niente e
sono un peso per la nonna. Non voglio esserlo anche per te”
esalò.
Sakura
negò con vigore.
“Ti
aiuterò a stare meglio, te lo prometto. Conta su
di me! Se ci siamo finalmente conosciuti ci deve essere un
motivo” giurò.
Sasori
deglutì, incassando la testa tra le spalle.
“Sono
felice di averti conosciuto” bisbigliò.
<
Spero di poterti vedere ridere realmente un
giorno > pensò.