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Autore: Vera    23/04/2005    26 recensioni
...e se Kisshu riuscisse a portare via Ichigo? Che cosa succederebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Finalmente siamo soli, gattina" sussurrò maliziosamente Kisshu all’orecchio di una spaventatissima Mew Ichigo

"Finalmente siamo soli, gattina" sussurrò maliziosamente Kisshu all’orecchio di una spaventatissima Mew Ichigo.

Alla fine, c’era riuscito. L’aveva portata via con lui. Durante l’ultima battaglia, Mew Ichigo era stata colpita dal chimero di turno ed era svenuta. E Kisshu l’aveva portata via, senza che il Cavaliere Blu o le sue compagne avessero potuto fermarlo.

Da quando era rinvenuta e si era ritrovata nel quartier generale dei suoi nemici, Kisshu aveva cercato di parlarle e di tranquillizzarla. Ma lei non aveva neanche provato ad ascoltarlo: terrorizzata, aveva cercato di scappare, finché Kisshu, persa la pazienza, non l’aveva immobilizzata per evitare che scappasse.

“Toglimi le mani di dosso, mostro!” aveva gridato lei, ma Kisshu non si era scomposto minimamente. Questa volta era deciso più che mai ad andare fino in fondo.

Mew Ichigo provava in ogni modo a lottare per liberarsi e ad urlargli gli insulti più orribili misti a promesse e preghiere, ma questo non aveva altro effetto che far allargare ancora di più il ghigno dell'alieno. Alla fine, ormai esausta, la mew gatto dette un ultimo strattone. Inutile. Le mani di Kisshu le stringevano i polsi come delle bande d'acciaio, immobilizzandola. Il suo respiro si fece affannato. Non aveva mai pensato che Kisshu fosse così forte. Ma non poteva piegarsi a lui, avrebbe preferito morire piuttosto che farlo!

"Cercare di liberarsi é inutile, gattina" osservò tranquillamente l'alieno.

"Tu...sei..."

"Un essere spregevole, un bastardo, uno stronzo, si, lo hai già detto. Però devi capire che in fondo..." con un movimento tanto forte quanto improvviso, l'alieno costrinse Mew Ichigo faccia a faccia con lui "...non sono poi così male" concluse in tono basso e seducente.

"No..." una goccia di sudore freddo scese lungo la guancia di Mew Ichigo.

"Baciami" sussurrò Kisshu, il suo cuore batteva forte nel petto.

Mew Ichigo si lasciò sfuggire un gemito di orrore.

"Lui non sa che se mi bacia io mi trasformerò in un gatto! Potrò scappare!" pensò febbrilmente. "Devo resistere...solo un bacio...poi sarò libera...é solo un bacio..."

Ma quando vide il viso di Kisshu a pochi centimetri dal suo, urlò, con tutte le sue forze:

"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!"

“Ma che…”

Mew Ichigo riuscì a strapparsi dalla stretta di Kisshu; questo le fece perdere l'equilibrio. Ma non toccò mai a terra: infatti cadde dritta nell'abbraccio di Pai.

"Dove credevi di andare?" chiese l'alieno all'esserino tremante che reggeva fra le braccia.

"E tu che ci fai qui?" sbottò Kisshu massaggiandosi il braccio. Non aveva visto arrivare Pai, e si chiedeva che diavolo ci faceva qui. Glielo aveva detto, che non voleva essere disturbato per nessun motivo.

Il suo compagno di battaglie lo fissò per un lungo istante. "Non preoccuparti, non ci penso minimamente ad immischiarmi nelle tue pazzie, Kisshu. Ma volevo verificare se il mio esperimento è riuscito” disse alla fine, con uno strano sorriso.

“E devi farlo proprio qui?” protestò Kisshu.

“Già…ma non ti preoccupare…ci metterò solo qualche secondo…” sussurrò Pai. Kisshu lo guardò in modo strano; Mew Ichigo, però, si sentiva un po’ più rassicurata: finché c’era Pai, Kisshu non avrebbe potuto farle niente. Non conosceva molto di quell’alieno, ma dai modi freddi e seri che aveva, sapeva che non era come Kisshu, per cui…

“Ah!” la mente di Mew Ichigo si congelò quando sentì le labbra fredde dell’alieno sfiorarle il collo. Istintivamente lei si tirò indietro, ma Pai le prese la testa fra le mani e la baciò nuovamente, stavolta sulle labbra. Mew Ichigo era paralizzata dall’orrore, forse quasi quanto Kisshu che, dopo qualche secondo, gridò: “SMETTILA!” in tono infuriato.

Lentamente, Pai si staccò dalla Mew Mew, che cadde in ginocchio davanti a lui, portandosi una mano sulla bocca. Pai sogghignò.

Kisshu scagliò il suo pugno contro il compagno: “Che diavolo ti sei messo in testa, eh?” gli gridò.

Pai alzò un braccio e parò il colpo con facilità: “Ti ho solo risparmiato brutte sorprese…dovresti ringraziarmi”.

“Ah, si? Perché allora mi viene voglia di ucciderti?” ruggì Kisshu.

Gli occhi dell’alieno si illuminarono. “Tu…non sai che quando questa piccola vipera viene baciata, si trasforma in gatto!”

Mew Ichigo trattenne il fiato.

“Uh? A me sembra che sia ancora normale” disse Kisshu lanciandole un’occhiata indifferente. “Sono solo balle!” esclamò.

Pai scosse la testa: “E’ normale. Ho creato una barriera intorno all’astronave che assorbe i poteri dell’acquacristallo e derivati. Per cui, ora…” Pai si chinò accanto Mew Ichigo, che ancora tremava, e le strappò la spilla da Mew Mew dal collarino. “…questa è inutile”.

Mew Ichigo chiuse gli occhi, ed un istante dopo ritornò ad essere la normale Ichigo.

“Chiaro, ora?” concluse Pai guardando Kisshu, mentre si infilava in tasca la spilla della ragazza.

Kisshu annuì, seppur poco convinto.

“Bene,” annuì Pai con un sorriso soddisfatto. “Ed or…AH!”

Pai si ritrasse, portandosi una mano sulla guancia. Kisshu ci aveva appena impresso il suo pugno. “Ora mi spieghi perché l’hai baciata tu. Come hai osato? Non devi sfiorarla neanche con un dito, o la prossima volta te la vedrai con me. chiaro, ORA?!” esclamò con rabbia. “Adesso vattene, e non osare tornare di nuovo qui”.

Pai lo fissò, freddo: “Mi avrebbe fatto piacere se la tua gattina fosse scappata” sibilò. “Comunque è vero, ha un buon sapore” sogghignò prima di scomparire.

“Idiota…razza di bastardo…” rimbrottò Kisshu, ancora fremente di rabbia. Un leggero rumore lo portò a girarsi indietro. “Eh?”

Ichigo aveva appena schiuso silenziosamente un portellone dell’astronave per fuggire, quando Kisshu comparve dietro di lei: lei si girò di scatto, appoggiandosi con la schiena sulla porta, mentre lui ci appoggiò le braccia, bloccandola: “Ciao! Andavi da qualche parte?” chiese con un sorriso.

Ichigo non rispose, ma lo guardò in modo così infuriato che Kisshu pensava l’avrebbe morso; invece, per sua sorpresa, all’improvviso i suoi occhi si riempirono di lacrime, e che le inondarono il viso quando scoppiò a piangere disperatamente.

Kisshu rimase a guardarla stupefatto.

L’aveva vista sconvolta quando l’aveva baciata la prima volta, decisa, arrabbiata, tremendamente seria, ma mai così disperata. Era stato lui a ridurla a questo punto? Per quanto fosse odiasse la razza umana, vedendo in lacrime quella ragazzina improvvisamente si sentì un verme. Si tirò indietro, quanto bastava per permettere ad Ichigo di aprire la porta e scappare via. Non sarebbe potuta andare da nessuna parte, questo Kisshu lo sapeva, e infatti pochi minuti dopo, la trovò accucciata a terra, con la testa nascosta fra le braccia, in un angolo di uno dei lunghi e contorti corridoi dell’astronave.

“Ichigo…” con molta cautela si era avvicinato a lei e le aveva sfiorato dolcemente i capelli con una mano.

Lei alzò la testa e lo guardò: di nuovo,  calde lacrime le rigarono le guance, e di nuovo Kisshu si sentì spezzare il cuore. Sentiva di doverle qualcosa. Delle scuse, forse. Non l’aveva certo trattata bene. L’aveva portata via dalle sue amiche, e dal Cavaliere Blu, sebbene lui non la meritasse affatto. L’aveva costretta a forza ad abbracciarlo, e a baciarlo. Le aveva tolto i suoi poteri, l’aveva imprigionata in una trappola senza via d’uscita.

Come aveva potuto farle questo…

Poco prima ne era convinto, eppure ora ci aveva ripensato. Si era comportato in modo ignobile. Era davvero un essere spregevole. Non poteva giustificare tutto questo semplicemente dicendo che era innamorato. Il suo non era amore. Era egoismo. Lui non era innamorato di Ichigo. Se lo fosse stato davvero, non le avrebbe mai fatto del male…

Ma allora, cos’era quel groppo che si sentiva salire in gola mentre la vedeva morire di disperazione davanti a lui?

No, doveva fare qualcosa. Ma cosa? Non voleva perderla…

“Ichigo…io…mi dispiace” sussurrò, sentendosi salire le lacrime agli occhi. Che cosa stava facendo? Si stava mettendo a piangere anche lui, ora? No…era ridicolo…

“T-ti p-p-preg-go…” la voce rotta dai singhiozzi di Ichigo gli congelò la mente. La ragazza non riuscì a continuare la frase, ma Kisshu capì cosa voleva dirgli. Lo capì e fece un cenno con la testa. Asciugandosi in fretta le gocce di sale che gli offuscavano la vista, l’alieno prese una mano di Ichigo fra le sue, e scomparvero insieme.

Ichigo si ritrovò nella sua casa, seduta sul suo letto. Era notte. Le luci erano spente, ma i lampioni in strada illuminavano fiocamente la stanza. Kisshu era in piedi, a pochi centimetri da lei, e la fissava senza dire niente.

“T-Ti r-ring-graz-zio” sussurrò lei, tirando su con il naso mentre si asciugava gli occhi.

“Addio” ripose lui atono, e la lasciò sola.

A quel punto Ichigo non riuscì più a trattenersi, e si distese sul suo letto, abbracciando il cuscino, mentre veniva travolta da un nuovo scoppio di pianto.

 

 

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Ciaooooo! Allora, che ne dite del primo capitolo? Vi raccomando, fatemi sapere come vi è sembrato sennò non vado avanti!=PPPP

  
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