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Autore: _AreyC    10/02/2018    3 recensioni
Strofinò il palmo della mano contro la tempia cercando di diminuire il flusso di pensieri ma non fece altro che aumentarli. E rendere i capelli ancora più disastrosi. Il mal di testa era così martellante che non si accorse subito del mago che si era avvicinato e aveva aperto la porta della cella “Malfoy, è il tuo turno.” 
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Tic, tic, tic.

Ormai ne aveva contati esattamente trecentosessantanove.

Tic, tic, tic.

Trecentosettanta, trecentosettantuno, trecentosettantadue.

Tic, tic, tic.

Draco sbuffò girandosi in quel freddo letto – se così si poteva chiamare una brandina di ferro posta al centro di una cella fredda e umida – e aprì gli occhi puntandoli contro il muro. Ma non potevano dargli una cella migliore? O addirittura una stanza? Era un Malfoy dopotutto, si meritava il meglio, un trattamento regale. Ma chi voleva prendere in giro, proprio per il suo nome si trovava lì incatenato, stanco e sporco. La terza era quella che gli dava decisamente più fastidio: gli occhi erano solcati da profonde occhiaie, i capelli biondi di solito sempre perfetti erano scompigliati e più scuri del loro solito colore per la polvere e il completo nero che indossava era spiegazzato e sporco in alcuni punti. Si alzò a sedere sbuffando e appoggiò la testa al muro strattonando leggermente le catene che gli legava i polsi tra loro, probabilmente ci sarebbe rimasto ancora un po', tanto valeva mettersi comodi. Erano ore che si trovava lì, appena finita la guerra si era ritirato a casa con i suoi genitori, ma nessuno aveva battuto ciglio quando gli Auror erano venuti a prenderli e si erano consegnati senza opporre resistenza. Quante volte era scappato dai problemi? Decisamente troppe per contarle e stavolta non ci sarebbe stato suo padre a tirarlo fuori dai guai, erano nella stessa situazione. Il suo sguardo si abbassò sul braccio sinistro e un sospiro quasi impercettibile uscì dalle sue labbra mentre osservava quello che era rimasto di quello che una volta era il marchio nero, il marchio che gli aveva causato così tanto problemi. Sapeva che suo padre lo aveva obbligato solo per proteggerlo, era il più fidato seguace di Voldemort e il figlio non avrebbe potuto che seguire la sua strada. “È solo un ragazzo” continuava a ripetere sua madre pregando Lucius.

Non ha scelta.” Le rispondeva senza guardarla in faccia, quella situazione distruggeva tutti.

Draco aveva sentito quella conversazione milioni di volte ormai, non voleva far star peggio i suoi genitori e allo stesso tempo sapeva di non avere voce in capitolo. Per questo non aveva fatto assolutamente niente quando gli avevano detto che sarebbe diventato come suo padre, un mangiamorte. Alla fine è quello che si aspettavano tutti, no? Che fosse un perfetti erede, che seguisse la scia del padre. Lui però non aveva scelto niente di tutto quello, niente.

Strofinò il palmo della mano contro la tempia cercando di diminuire il flusso di pensieri ma non fece altro che aumentarli. E rendere i capelli ancora più disastrosi. Il mal di testa era così martellante che non si accorse subito del mago che si era avvicinato e aveva aperto la porta della cella “Malfoy, è il tuo turno.”

Il ragazzo rabbrividì alzandosi in piedi, si sorprese quando le gambe lo sostennero senza problemi. “I miei genitori? Si sa qualcosa di loro?” Alzò la testa guardando il mago senza lasciar trasparire tutta l'ansia che stava provando in quel momento.

“Sei il primo, verranno processati dopo di te” affermò impassibile il mano afferrandogli delicatamente una spalla. “Andiamo, il Ministro aspetta.”

La strada fino alla sala dei processi era lunga dalle celle, tutti si girarono a guardarlo ma lui non abbassò lo sguardo nemmeno una volta, li sostenne tutti. Poteva essere nel torto, poteva stare per essere condannato ad una vita ad Azkhaban, ma non avrebbe dimostrato timore. Non si sarebbe fatto vedere debole.

Non appena entrò nell'aula, tutti iniziarono a parlottare. Camminò con passo fiero e a testa alta fino al banco dove si sarebbe dovuto sistemare e si sedette. Poteva essere sporco, malandato, ma non aveva decisamente perso il suo fascino. Riusciva a risultare bellissimo ed elegante anche in quelle condizioni. Dopotutto ce l'aveva nel sangue, da alcuni veniva addirittura chiamato il principe delle serpi e a lui non era mai dispiaciuto quel soprannome.

Si prese un attimo per guardarsi intorno e quasi si sentì sollevato a guardare quei volti conosciuti. Davanti a lui su trovavano Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Neville Paciock e il suo cuore battè leggermente più veloce nel vedere Blaise Zabini e Theodore Nott seduti qualche panca indietro, a quanto pare erano stati processati e assolti prima di lui.

“Draco Lucius Malfoy” iniziò il Ministro Shaklebolt facendogli spostare lo sguardo su di lui. “Sa perché è qui, signor Malfoy?”

Certo che lo sapeva. “Per aver preso le scelte sbagliate.” Riuscì a ribattere con voce calma e bassa.

“Beh sì, si può riassumere così diciamo.” Gli occhi marroni dell'uomo lo scrutavano e questo lo metteva alquanto a disagio. “Sa cosa significa il suo nome in francese?” Riprese dopo quasi un minuto di silenzio.

Il suo sguardo si fece appena confuso, solo per un attimo “Il.. mio cognome? Non capisco.”

“Significa mala fede, signor Malfoy.”

Il ragazzo non si mosse “Continuo a non capire, signor Ministro.”

“Non trova sia buffo? Con questo nome.. fare scelte del genere..” continuò l’uomo guardandolo. 

“Non credo che il significato del mio nome abbia influito sulle pessime scelte che ho fatto” lo interruppe cercando di rilassarsi leggermente. “Non credo nel destino o cose del genere.”

“Mi avevano avvertito del suo caratterino, mi fa piacere sentire che non sia cambiato molto dopo un tragico evento come la guerra.”

Non aveva idea, non aveva decisamente idea di quanto fosse cambiato per lui dopo quella battaglia, di quanto fosse cambiato lui. Draco non rispose continuando a guardare l'uomo con espressione imperturbabile.

“Arriviamo al punto, signor Malfoy. Lei è stato catturato poche ore fa a villa Malfoy come mangiamorte, è accusato di tradimento verso il mondo magico e di aver preso le parti di Voldemort durante la guerra. Come si dichiara?”

“Innocente. È stato tutto un malinteso, una serie di errori che-“ Si zittì quando il ministro alzò la mano.

“Mi bastava la prima parola, la ringrazio. Signor Potter? È pronto per testimoniare?”

Stavolta Draco non riuscì a trattenere la sorpresa: la sua vita era nelle mani di Harry Potter? Lo avrebbe aiutato? Condannato? Non credeva fosse capace di una cosa del genere ma non lo avrebbe biasimato, si era comportato male con lui. Harry si sedette davanti al ministro, Draco non riusciva a staccagli gli occhi di dosso, la sorpresa aveva preso il sopravvento ormai.

“Ha chiesto lei di testimoniare, Signor Potter. Prego.” Il ministro gli fece un cenno con la testa e l'altro i schiarì la voce prima di iniziare a parlare.

“Draco si è sempre comportato malissimo, non solo con me e con i miei amici ma con tutti. È sempre stato meschino e menefreghista, ha sempre dimostrato cattiveria nei miei confronti. Non ci ho pensato due volte a venire qui quando me lo hanno detto.” La voce di Harry era ferma e seria, Draco si sentì scuotere da un brivido, ma non si mosse.

“Draco però ha anche avuto più occasioni per consegnarmi a Voldemort ma non l'ha mai fatto. A villa Malfoy mi avevano in pugno ormai, ma ero sotto incantesimo ed ero praticamente irriconoscibile. Bellatrix Lestrange ha chiesto a Draco se ero io e lui ha mentito. Lo ammetto, per un attimo ho avuto paura che mi avrebbe consegnato, ma poi ho.. ho visto qualcosa nei suoi occhi e ho capito che non l'avrebbe fatto. Che non è come tutti lo hanno sempre descritto. Draco Malfoy è una brava persona e può ancora vivere una buona vita, non merita di essere condannato.”

Il biondo distolse lo sguardo dagli occhi verdi dell'altro e fece vagare gli occhi per la sala. Cosa diavolo era quello? Imbarazzo?

Il ministro rimase in silenzio per quelli che sembrarono minuti “Grazie Signor Potter, può tornare al suo posto. La sua deposizione è stata molto importante.”

Harry tornò al suo posto e Draco tornò a rivolgere lo sguardo a Shaklebolt mentre sentiva l'ansia salite. La sua intera vita sarebbe stata decisa in quei secondi. Si strofinò il collo con una mano, iniziando a sudare freddo.

 “Sa signor Malfoy, ero partito all'inizio del processo con una precisa idea e adesso ne sono solo più convinto.” Il biondo si sentiva sempre più sottopressione, il cuore a mille. “Sono convinto che tu non sia una cattiva persona, Draco. Sei giovane e intelligente, avrai una vita piena e prosperosa. Sei, come noi altri, una povera vittima degli eventi. Sei innocente.”

Draco si fece scappare un sospiro strozzato e le sue spalle si rilassarono tutto d'un colpo, si ritrovò curvo sul banco con la fronte appoggiata su di esso e la mano accanto al viso stretta in un pugno. Il tutto durò solo massimo cinque secondi, poi si alzò in piedi ricomponendosi, gli occhi erano appena appena lucidi. Dall'altra parte dell'aula, Blaise Zabini aveva abbandonato la sua solita compostezza e piangeva silenziosamente a sguardo basso.

Invece di avvicinarsi a lui, il biondo fece una mossa che sorprese tutti, forse anche se stesso. Si avvicinò ad Harry e dopo pochi secondi di silenzio puntò gli occhi nei suoi “Grazie, Potter.”

Harry distese le labbra in un sorriso genuino e scosse leggermente la testa “Di niente.”

Draco si girò e fece per andare da Blaise e Theodore ma venne bloccato dalla voce dell'altro che lo chiamava. “Ah Malfoy.”

Quando su girò i suoi occhi si strabuzzarono, Harry gli stava porgendo la mano. “Stavolta sarai tu a non voler fare mica amicizia con le persone sbagliate, no?”

Draco lo fissò immobile per qualche secondo, poi alzò l'angolo della bocca accennando un sorriso e strinse la sua mano, in silenzio.

Quella stretta di pochi secondi aveva creato una nuova alleanza, una nuova amicizia – o qualcosa di più – che da sempre era destinata a nascere, era solo stato ritardato il processo.

Draco mise su il migliore dei suoi ghigni e lo guardò “Quindi.. hai visto qualcosa nei miei occhi, eh Potter?

“Oh ma smettila Malfoy, cercavo di non farti rinchiudere a vita!”

“Certo, se lo dici tu.” Il biondo scosse leggermente la testa, poi notò sua madre che entrava scortata da un mago e la sua espressione si rilassò, stava bene.

Si girò verso Harry “Dovrei..”

“Certo, vai” Sorrise il ragazzo. “Testimonierò in suo favore, Draco. Senza di lei non sarei qui.”

Draco gli fece un cenno con la testa, grato e dopo aver rassicurato sua madre sul fatto che stesse bene ed essersi fatto rassicurare a sua volta dalle condizioni del padre, raggiunse i suoi amici. Ormai era pronto a riiniziare.

Hey!

Salve, è la seconda storia che scrivo su Harry Potter, ma la prima è ormai tanto vecchia e mi macava scrivere in questo fandom, quindi eccomi qua.
Draco è il mio personaggio preferito e questa storia mi è venuta di botto, un'illuminazione. Non ringrazierò mai abbastanza Ylpeys per il meaviglioso banner e per sostenermi sempre, grazie. Spero di riuscire a srivere presto qualcos'altro. A presto,
Arey.

  
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