Anime & Manga > Pretty Cure
Ricorda la storia  |      
Autore: AlessiaDettaAlex    13/02/2018    2 recensioni
[Suite Pretty Cure | Siren/Ellen!centric | Guest star: Milk/Kurumi]
La piccola Siren voleva imparare a trasformarsi in umana. L'incontro con la leggendaria Milk le permetterà di realizzare questo sogno. Molto slice of life, come piace a me, e un inedito sodalizio crossover.
"Quando Mephisto invitò tutti ad accomodarsi nell’anfiteatro per assistere al grande concerto in onore della principessa, Coco e Nuts si ritrasformarono: gli occhi di Siren brillarono."
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ellen Kurokawa/Cure Beat/Seiren, Kurumi Mimino/Milky Rose/Milk
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come diventare umana
 
Siren era ancora una piccola fatina quando re Coco e re Nuts del Regno di Palmier, nella loro forma umana, vennero a Major Land per portare gli omaggi della loro terra a Mephisto e Aphrodite, in occasione del settimo compleanno della loro primogenita Ako. I due sovrani avevano portato con loro un esiguo numero di guardie del corpo, tutti in forma di fata: d’altra parte il Regno di Palmier non aveva abitanti di razza umana, diversamente da Major Land. Ma Coco e Nuts erano in grado di assumerlo, quell’aspetto.
La piccola Siren zampettava qua e là, cercando di farsi spazio tra le altre fate del canto per vedere meglio: re Coco si chinò sulla piccola Ako e le accarezzò la testa con dolcezza; re Nuts porse ad Aphrodite il dono che avevano portato; lei ringraziò e lo ripose insieme a centinaia di altri pacchetti e pacchettini provenienti dai più svariati mondi magici: il Giardino della Luce, il Regno di Trump, Marchenland... molti di loro avevano risposto positivamente all’invito dei gioiosi regnanti di Major Land. Quando Mephisto invitò tutti ad accomodarsi nell’anfiteatro per assistere al grande concerto in onore della principessa, Coco e Nuts si ritrasformarono: gli occhi di Siren brillarono.
«Siren! Come fanno quelle fate a diventare umane, nya?» le chiese Hummy voltandosi verso di lei.
«Non lo so, ma è bellissimo!»
Una fata più grande di loro, dall’aspetto di un gatto soriano dal pelo lucido e celeste, intervenne a dare spiegazioni.
«Gli abitanti del Regno di Palmier, come alcuni di altri mondi, sono fate mutaforma. Possono cambiare aspetto, se allenate a farlo»
«Wow! Veramente, nya?» miagolò Hummy.
«Voglio farlo anche io!» fece Siren.
«Sai, si dice che tutte le fate in origine fossero mutaforma»
Le due gattine alzarono lo sguardo verso la voce che aveva parlato: era una ragazza alta dai capelli violacei, che indossava un lungo abito bianco e lilla. Sorrise e si trasformò – con un sordo poof – nella sua forma fatata: un coniglietto rosa pallido.
Siren la guardò con ammirazione.
«Nel tempo le varie popolazioni si sono diversificate e, mentre alcune hanno mantenuto la capacità di cambiare forma con facilità, per altre è diventato quasi impossibile, miru», spiegò la fata avvicinandosi a Siren, «comunque io sono Milk, la custode dei re di Palmier, miru! Tu come ti chiami?»
«Siren» disse la gatta abbassando lo sguardo imbarazzata.
«Vuoi imparare a trasformarti, Siren?»
«Sì, per favore!»
«Allora ho una cosa che fa per te. Quando ci rivedremo, te la darò, miru»
La piccola fata del canto sgranò gli occhi gialli: le sembrò di sognare.
 
Milk tornò a Major Land due settimane dopo.
Si rividero nel bosco poco fuori le mura della città.
«Questo ciondolo è un antico manufatto del Regno di Palmier, miru» disse Milk porgendole l’oggetto argentato con intagliati due cuori speculari.
Siren lo prese tra le zampe e se lo rigirò.
«Questo mi aiuterà a trasformarmi?»
Milk annuì. Lo riprese e lo legò al collare della gatta.
«È un oggetto usato a Palmier per chi vuole imparare: facilita la connessione tra il cuore e l’atto fisico del cambiare forma, miru. Normalmente, dopo essersi esercitati per un po’ con questo, si passa alla trasformazione senza oggetto; ma le fate del canto di Major Land non sono mutaforma da molto tempo, per cui tu probabilmente ne avrai bisogno sempre, miru»
Siren guardò il ciondolo luccicare sul suo petto. Non stava più nella pelliccia!
«Cosa devo fare per trasformarmi?»
«Devi desiderarlo, miru»
«Devo desiderarlo?»
«Sì: visualizza l’immagine dell’umana che vuoi diventare e concentrati su di essa, miru»
Siren chiuse gli occhi. Sì, sapeva che umana voleva diventare: alta, bellissima, dai capelli lunghi e setosi... si concentrò su quell’immagine. Si concentrò per parecchi minuti, ma non accadeva nulla.
«Non ci riesco!»
Milk le sorrise e si trasformò in Kurumi.
«Devi avere pazienza. Neanche io all’inizio ci riuscivo, mi ci sono voluti mesi per imparare! Per te sarà di certo più difficile, perché sei la prima fata di Major Land. Ma se lo desideri davvero, ci riuscirai sicuramente!»
Siren la guardava con ammirazione.
«Dici sul serio?»
«Ne sono certissima!» le rispose Kurumi accarezzandole la testa, «io ora devo tornare nel Regno di Palmier. Ma tu continua a esercitarti come ti ho detto, e quando ce l’avrai fatta vieni da me a mostrarmelo!»
La gattina le sorrise grata.
«Grazie! Verrò appena avrò imparato. Prometti di aspettarmi?»
«Certo, te lo prometto».
 
Siren riuscì a trasformarsi per la prima volta solo tre anni dopo, poco prima di essere portata via da Mephisto: ma quando dovette affrontare le Pretty Cure si era ormai dimenticata dell’amica che glielo aveva insegnato.
Se ne ricordò la prima volta alcune settimane dopo la battaglia contro Noise. Tante cose erano cambiate, nel frattempo: e ora, senza il ciondolo affidatole da Milk, si ritrovava nella paradossale situazione di non riuscire più a tornare nella sua forma originale. Aveva accettato da un pezzo l’idea di dover rimanere umana per sempre.
Partì da sola per il Regno di Palmier. Chiese della leggendaria guerriera Milky Rose: e quando la fatina si ritrovò davanti Ellen, la guardò prima con confusione, poi con sorpresa.
«... Siren, miru?»
La ragazza annuì, arrossendo. Gli occhi di Milk brillarono e si trasformò in Kurumi. Portò le mani ai fianchi e la squadrò da capo a fondo.
«Scusami se non sono venuta prima. Ho avuto parecchi... incidenti di percorso»
Kurumi rise.
«Lo so»
«E purtroppo ho rotto il tuo ciondolo quando mi sono trasformata in Pretty Cure...perché, sì, sono diventata una Pretty Cure»
«So anche questo... le notizie volano in fretta nei mondi magici, Cure Beat» le rispose facendole l’occhiolino.
Ellen sorrise imbarazzata.
«Per il ciondolo, non preoccuparti: chiederò ai fabbri del regno che ne costruiscano altri. Anzi, se vuoi te ne faccio fare uno»
Ellen si rigirò un ciuffo di capelli tra le dita.
«Magari! Devo ammettere che mi manca avere la pelliccia»
«Perfetto allora! Ma ci metteranno un po’, è pur sempre un oggetto magico»
Ellen annuì e si guardarono entrambe in silenzio, senza sapere cos’altro dire. Poi la più giovane parlò.
«Grazie di avermi aiutato a realizzare il mio sogno. Probabilmente senza di te non sarei quella che sono»
Kurumi si batté una mano sul petto.
«Scriveranno anche questo sulle mura del castello reale quando un giorno tesseranno le mie lodi: “colei che permise a Cure Beat di nascere”!»
Scoppiarono a ridere insieme. Dopo poco, Kurumi le si avvicinò e l’abbracciò: l’altra ragazza fu colta alla sprovvista e ci mise un po’ prima di decidersi a ricambiare la stretta.
«Comunque, sapevo che prima o poi saresti tornata. Ho fatto bene ad aspettarti: sono fiera di te, Ellen!»
Quando le due ragazze si separarono, quella di Major Land fece un profondo inchino in direzione di quella di Palmier.
«Vieni a trovarmi a Kanon Town, qualche volta: ti presenterò le mie amiche»
«Volentieri! E chissà che non ci ritroviamo a combattere insieme, un giorno... così ti presento le mie»
Gli occhi gialli di Ellen brillarono come quando era piccola. Annuì con decisione.
«Me lo prometti?» chiese alla più grande.
Kurumi le mostrò il pollice in alto con un sorriso.
«Te lo prometto».





 
Note di Alex
Non avete idea di quanto sia contenta di averla scritta. Questo mio headcanon secondo cui Milk diede il ciondolo a Siren per imparare a cambiare forma è una cosa che è nata l'estate scorsa. Ringrazio le fate delle DokiDoki per avermi fornito la tecnica per imparare a trasformarsi in esseri umani.
Sì, la storia delle fate "mutaforma" è anche questa un mio headcanon: in effetti io ho tutta una mia cosmologia dell'universo delle Pretty Cure, e spero di potervi mostrare altro, attraverso future storie, di come me lo immagino: storia antica, "geografia" dei mondi, razze magiche e non. Grazie TOEI di avermi dato tanto da pensare per riuscire a rendere coerenti tra loro tutte le serie di Pretty Cure senza dover ricorrere alla teoria degli universi paralleli!
Spero che questa strana, neonata amicizia tra il personaggio che amo di più in Suite e quello che odio di più in Yes vi sia piaciuta. Di sicuro ho la certezza che questa os sviluppi un tema originale e faccia interagire due personaggi che pochi avrebbero messo insieme. Io sono molto soddisfatta!
Ma bando alle ciance, a voi la parola!
Alex
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pretty Cure / Vai alla pagina dell'autore: AlessiaDettaAlex