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Autore: Embeliectioner    14/02/2018    0 recensioni
ATTENZIONE! CONTENUTI ESPLICITI
"il suono della tua voce dipinto sui miei ricordi, anche se non sei con me io sono con te."
Questa storia parla di me, e di come la musica mi ha cambiata di come Chester mi ha cambiata.
Al di là che vi piaccia o meno, sappiate che viene direttamente da me, un po' come quello che si scrive in un diario.
Detto questo non posso fare altro che augurarvi buona lettura. :)
#MakeChesterProud
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chester Bennington, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questa storia l'ho scritta nel giro di una notte in cui sentivo particolarmente bisogno di sfogarmi,in cui non riuscivo a non pensare, in cui accettare ciò che è successo mi risultava difficile, nonostante seguissi la band da due anni.
È stata scritta di getto, per cui perdonatemi se vi risulterà un po' strana, è più che altro uno sfogo.
Buona lettura :)
 
 
With You.
 
"Non chiamare mai 'angelo' il tuo idolo, perché quando lo diventerà davvero sarà difficile accettarlo."
Questa è una frase che ho letto su Facebook tre o quattro anni fa. L'aveva scritta un fan di Micheal Jackson in occasione dell'anniversario della sua morte, che mi pare sia ad Agosto, ma non ci metterei la mano sul fuoco perché non seguivo la musica come la seguo oggi, quando è morto. Però posso dire con certezza che quando ho letto questa frase, ho pensato al fatto che non avevo idea di che dolore si potesse provare a perdere un idolo, perché il mio, di idolo, era vivo e vegeto. Certo, magari stava attraversando un brutto periodo, ma era pur sempre vivo.
 
Ho sempre avuto un rapporto strano con la musica. Per qualche strano motivo per me non è mai stata soltanto questione di suoni ben accordati tra loro. C'è sempre stato qualcosa di più, qualcosa che non riesco a spiegare, ma che comunica direttamente con la parte più interiore di me, quella da cui hanno origine le emozioni più profonde.
 
Il "bello", per così dire, è iniziato quando facevo la prima media. Era un sabato sera come tanti passati a cena di amici di famiglia che hanno due gemelle di qualche anno più grandi di me. Una delle due ha aperto la porta di casa e senza nemmeno salutarmi mi ha trascinato per un braccio davanti al pc per farmi vedere il videoclip di una canzone. Chi l'avrebbe mai detto che da lì la mia vita sarebbe cambiata per sempre? Il video era ambientato in un bowling e mostrava un ragazzino biondo con una voce acutissima che cantava una melodia di quelle che ti entrano nel cervello e non escono più. A quello sono seguiti altri video, altre canzoni, e prima che potessi rendermene conto ero diventata una fan sfegatata del famosissimo Justin Bieber.
Lui è stato il primo, quello che ha dato inizio a tutto. Con lui l'emozione che la musica mi dava sveva finalmente trovato un volto, una personalità. Faceva battere il mio cuore come nessun altro riusciva a fare. Quando si trattava di lui tutto il resto passava in secondo piano, quando ascoltavo la sua musica, questa faceva parte di me allo stesso modo di un braccio, e di conseguenza faceva lui.
 
Col passare degli anni il rapporto è un po' cambiato. Ora lui non è più il centro dei miei pensieri, l'amore della mia vita, ma quando lo sento cantare, quando guardo una sua foto, quando lo penso, provo ancora quella sensazione che mi fa capire che lui è parte di me.
Di artisti ne ho ascoltati tanti, ma sono pochi quelli che sono riusciti a toccarmi il cuore come Justin. E ancora meno sono quelli che hanno fatto prendere una piega diversa alla mia vita nel modo in cui ci è riuscito lui. Ovviamente non potevo immaginare che sarebbe finita così.
 
È successo più o meno due anni fa, in estate. Avevo la mia comitiva temporanea di amici, tiravo avanti con me stessa, riuscivo più o meno a non pensare a tutti i miei problemi, la musica mi aveva aiutato perfettamente a distrarmi.
Poi in piscina hanno iniziato a mettere un brano rock, di un gruppo che non conoscevo, uno di quei brani che ti fanno venire i brividi ogni volta che li ascolti. Quella canzone bellissima ci ha messo poco per trovare un nome, così come chi la cantava: Castle of Glass dei Linkin Park. Quando sono tornata a casa mi sono messa a curiosare su internet per cercare altra musica. Non mi importava che faccia avesse il cantante di quel gruppo, non mi interessava la sua vita e la sua storia, lo adoravo già così, con la sua voce che riusciva a darmi quel tipo di gioia che mi distraeva dalle preoccupazioni.
 
Sono andata avanti due anni a definirli miei idoli senza sapere la maggior parte delle cose che c'erano da sapere su di loro. Non mi importava. Non ne avevo bisogno. Con loro avevo anche trovato una cosa che avevo cercato per anni : l'accettazione. Mettevo una loro canzone e all'improvviso tutti mi volevano bene, tutti mi facevano i complimenti per la musica che ascoltavo, mai nessuno che mi sfottesse, com'era stato per anni alle medie. Finalmente ero felice. pensavo di aver trovato il paradiso... e invece sono caduta nel baratro dell'inferno.
 
Quando è successo? Quest'estate. Giovedì 20 Luglio 2017. Mentre mi preparavo a godermi la spensieratezza che solo chi ha appena finito gli esami ed è in vacanza può provare, la mia migliore amica mi ha dato la notizia che un certo Chester Bennington, che poi ho letto essere il cantante del mio gruppo - asso nella manica, era morto. Morto? No, non solo. Chester Bennington si era suicidato. Per un momento ho pregato con tutte le mie forze che si fosse trattato di overdose, che fosse stato un incidente, un errore di calcolo, uno sbaglio. Con tutta me stessa ho pregato perché almeno quel piccolo barlume di speranza restasse acceso. Ma purtroppo così non è stato, e il 20 Luglio 2017 il mio idolo si è stretto un cappio intorno al collo. Che cosa? No, non è vero. Non può essere vero. Il mondo non può fare tanto schifo da spingere un uomo a togliersi la vita in questo modo. Non lui. Non può essere vero, non può essere così orribile. E invece si. Il mio idolo, di cui in quel momento sapevo nome e cognome, si era impiccato. Più tardi ho cercato di trovare qualcosa che mi portasse a pensare che lui non avesse voluto morire, non del tutto, ma purtroppo non c'era nulla di stupefacente nel suo sangue, soltanto la misera traccia di alcol di una birra. Allora ho abbassato le aspettative, e ho sperato che almeno la cosa fosse avvenuta in maniera rapida rompendosi l'osso del collo come fanno vedere nei film.. . Ma anche qui ho fallito, perché, anche se i film non lo mostrano, se ci si sbaglia si rischia di morire asfissiati. E così è stato.
Ahi, che dolore! Non mi riprenderò mai da una cosa del genere. Ogni tanto sogno di smettere di respirare, e mi sveglio perché mi manca l'aria. Certi giorni mi alzo e non riesco a non pensare al fatto che lui non ci sia più. Qualcosa dentro di me se n'è andato, il mondo non è più lo stesso.
Disperata, inizialmente ho evitato le sue canzoni, e il giorno che ho ricominciato ad ascoltarle è successo l'irreversibile. Le note erano le stesse, la musica anche, ma al mio cuore non arrivava più quel bel brivido di gioia, ma un gas velenoso fatto di angoscia, rabbia e tanta sofferenza. La sua? No, non soltanto. Quelle urla hanno fatto a pezzi la serratura della porta che cercava di tener fuori dalla mia anima tutta quella negatività. Mi è piombata addosso come uno tsunami. Tutte le domande con le loro risposte,  tutte le ansie, tutta la collera contro il mondo e contro me stessa, tutto ha trovato un senso.
 
Però c'è qualcosa di nuovo in tutto questo. Una nuova e paradossale forma di fiducia e di conforto, un qualcosa che mi dice che posso essere chiunque, che non ho niente da temere, che sono forte e che posso farcela, che infondo qualcosa valgo, che sono un disastro, si, ma uno splendido disastro.
Per tutta la vita la musica è stata con me per offrirmi la via di fuga. Gente irraggiungibile mi ha fatto distrarre dallo schifo che è questo mondo, rendendo solo più intollerabili tutti quei momenti in cui ho dovuto scoprirlo da sola. Per anni non ho fatto che ascoltare musica che mi dava messaggi positivi, senza però illustrarmi i lati negativi della vita. Mi bastava questo tipo di conforto, ma adesso non più.
Per tanto tempo ho immaginato dei ragazzi sorridenti al mio fianco, che mi dicevano di non pensare, di aspettare che tutti si mettesse a posto da solo. Adesso, se guardo il cielo, se chiudo gli occhi, vedo un uomo. Ha la pelle chiara, colorata dall'incontro dei tatuaggi, gli occhi piccoli e scuri, che se li guardi troppo a lungo rischi di perdertici, e un' espressione tranquilla sul viso, che mi dice che nulla è semplice, che la vita è dura e il mondo fa schifo e che ci sono dei demoni con cui devo combattere tutti i giorni, che a volte il problema sono io stessa, ma che nonostante tutto io ce la posso fare. Mi appoggia la mano sulla spalla e mi fa capire che lui è con me, non solo a consolarmi quando cado, ma a spronarmi ogni volta a rialzarmi e a lottare al massimo delle forze, a garantirmi che lui sarà qui a lottare con me.
È vero, il dolore per non poterlo avere qui certe volte mi travolge, ma so che lui è con me, nel profondo del mio cuore a infondermi coraggio, e che se continuo a lottare, non sarà morto invano.
 
"The sound of your voice painted on my memories,
even if you're not with me, I'm with you."

 
 
 
 
Spazio autrice :
Questa la dedico a te, che sei stato il sole all'alba  dopo una notte senza luna e senza stelle.
Vorrei soltanto aver avuto più tempo, averti potuto ringraziare e dire quanto ti ammiro per quello che sei.
Ti voglio bene.
Riposa in Pace.
  
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