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Autore: Rosso_Pendragon    14/02/2018    5 recensioni
Dal Prompt di S.Valentino di EdSheeran. (Potete trovarlo sulla pagina Facebook Sterek Prompt)
Stiles e Derek sono due banditi ricercati, e sono anche amanti, quindi per non farsi beccare sono costretti a stare lontano per mesi e mesi. Però almeno nel giorno di S. Valentino si concedono di rivedersi e si danno appuntamento a notte fonda in un viale buio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note Autrice:
Buon S. Valentino a tutti! Questa fic è per Ed Sheeran che mi piega a fare tutto ciò che desidera, il titolo e il raiting sono in onore di Fefi97, perché si. Sono le mie valentine e si meritano cose belle, anche se penso di aver scritto una scemenza lol.
Buona lettura <3
R
 
Ha abbandonato da poco un saloon, quando un uomo che non conosce gli ha passato un foglio, ammiccandogli. Si è degnato appena di sollevare un sopracciglio, dubbioso, pronto ad accartocciare il foglio e farglielo mangiare quando ha letto l’appellativo scritto sopra il biglietto, bloccandosi, “zuccherino”, c’è solo una persona che si azzarda a chiamarlo così e Derek trattiene per un secondo il fiato mentre apre la carta e si trova davanti un cuore disegnato malissimo e poche righe “ti aspetto al solito posto, non tardare come una dannata donna incazzata”. Per un minuto gli è quasi sfuggito un sorriso, uno di quelli veri che non fa mai, poi ha preso per la collottola l’uomo affianco a sé e ha sussurrato minaccioso “Chi te lo ha dato questo?” ha visto come gli occhi dell’uomo si sono sgranati e forse ha gongolato un po’, perché lo sa che infondo tutti conoscono la sua fama e la sua faccia.
Non ricorda di star ancora sorridendo, ma se lo ha fatto sarà sicuramente stato un sorriso affilato quello rivolto all’uomo, di quelli che fa quando ha il bottino in tasca e sta già scappando sul suo destriero. L’uomo non è stato molto utile e Derek lo ha lasciato andare via velocemente, perché ha un appuntamento. Si è sistemato la camicia, si è tirato indietro i capelli, ha ordinato un ultimo bicchiere della casa e dopo averlo scolato in un solo sorso, si è finalmente diretto verso l’uscita. Ha sentito gli occhi di tutti spostarsi su di lui mentre si dirigeva verso la porta e il vociare delle donne mentre lo guardavano fameliche. Le ha ringraziate mentre si metteva il cappello con un semplice cenno del capo, fiero della loro approvazione, vuole essere al meglio oggi.
Ha la barba un po’ più lunga di qualche mese fa e si chiede come la prenderà a vederlo così, magari dovrebbe tagliarla… estrae il coltello mentre sale a cavallo e ci giocherella mentre riflette. Chissà come sarà adesso lui, quello stronzo che lo ha lasciato con un semplice occhiolino dopo avergli rubato il diamante più grosso dello stato, vecchia volpe. Riposa il colpetto, non gli interessa se non approverà, proprio no, sprona il cavallo ad andare più in fretta, coprendosi il viso con la bandana, osservando non curante una sua foto affissa al muro di un vecchio negozio polveroso. Non lo ritraggono mai bene quegli stupidi, ma non né è davvero dispiaciuto se questo gli risparmia la gattabuia.

Non ci vuole molto per arrivare al loro posto, dove da piccoli, prima di diventare dei fuori legge spietati, si nascondevano dai bambini più grandi che volevano pestarli. Gli mostrerebbe adesso chi è il più forte, ma ricorda anche come lui lo proteggeva ad ogni costo, buttandosi davanti a lui è urlando “piccoli stronzetti, fatevi sotto”, non vinceva mai, ma aveva già una grinta bestiale quel piccoletto.
È felice di avere ancora il viso coperto perché oggi sta sorridendo troppo e non vuole che la gente per strada lo scambi per una pappamolla, certo però che non è colpa sua se diventa un cretino, è colpa di quel deficiente che prima sparisce dalla circolazione e poi gli da appuntamento in un fottuto vicolo buio.
Scende da cavallo e avanza piano, calmo, calandosi il fazzoletto e osservando intorno, una mano alla pistola più per abitudine che per bisogno. È solo all’inizio del vicolo e già vede il fumo della sua dannata sigaretta, glielo ha ripetuto cento volte che il tabacco lo ammazzerà molto prima che qualsiasi pallottola, ma crede che si diverta a farlo incazzare e fuma solo quando sa che sta per essere rimproverato, proprio un imbecille, come sempre. Non fa affatto caso che ad ogni passo si senta più leggero, come se tutti quei mesi fossero stati assurdi e pesanti senza di lui a cavalcare al suo fianco, a contare le monete mentre sta sdraiato sul suo petto e a sfidarlo a sparare ad ogni genere di oggetto solo per il gusto di vederlo ridere quando fa centro e nel silenzio rimbomba il suono delle piccole esplosioni.
Gli sono sempre piaciute le pistole a quel delinquente, anche troppo.
Sono a dieci passi l’uno dall’altro ormai e non ha ancora sollevato il volto, anche se lo vede il suo sorriso mentre lascia cadere la sigaretta a terra e la pesta con la punta degli stivali alti, lì dentro, nel fodero, Derek lo sa che ci tiene il suo coltello fortunato. Sente la tensione tra loro aumentare appena gli è di fronte e finalmente il capo dell’altro sollevarsi mentre i loro occhi si incontrano.
Estrae la pistola e gliela punta addosso mentre il ragazzo davanti a lui inclina la testa e sbuffa “Andiamo Derek… non fare così…”
“Otto mesi brutto stronzo.” E gli spinge la pistola sotto il collo, avanzando di un passo e ancora un altro, fino ad avere il suo fiato caldo contro il viso.
“Non volevo mollarti lì zuccherino, ma arrivava lo sceriffo e lo sai anche tu quanto è importante preservare il bottino!” fa una faccia dispiaciuta e gli fissa tutto il viso soffermandosi sulla sua barba, pensieroso “Mi piace come ti sta la barba adesso, ti avrei mollato prima da solo se avessi saputo che l’avresti fatta crescere”. Ha gli occhi che ridono e Derek non resiste e abbassa la pistola, scuotendo la testa. Vede le dita di Stiles muoversi e afferrargli il bavero della camicia, spingendolo in avanti, facendo collidere le loro bocche, cogliendolo di sorpresa. L’odore di tabacco e fieno, di cuoio e whisky lo avvolge ed è facilissimo lasciarsi avvolgere dalla sensazione famigliare di calore. Geme nelle labbra di Stiles che gli ha fatto scivolare il cappello a terra e che gli ha circondato i fianchi con un braccio, e ricambia la stretta, cercando di trasmettergli tutta la rabbia e la frustrazione che gli ha fatto provare per settimane, per la preoccupazione di non sapere dove diavolo fosse finito, costringendolo a sorvegliare i caravan dello sceriffo solo per controllare che non lo avesse arrestato. Sospira quando l’altro apre le labbra e inclina la testa facendo scontrare i loro nasi nel movimento, mentre approfondisce il bacio. Non riesce proprio a non amare quello stupido.
“Buon San Valentino, stronzo”
“Buon San Valentino, zuccherino”
E si baciano ancora, nell’oscurità di un vicolo buio, mentre Derek sorride contro il sorriso di Stiles e pensa già a quando più tardi lo legherà al suo cavallo, solo per il gusto di non farlo scappare più.
Col cazzo che gli permetterà di lasciarlo ancora e lo stringe, come se avesse tra le braccia il suo miglior bottino.
 
  
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