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Autore: Gatto1967    15/02/2018    4 recensioni
Dove si narra come Klin (o Clean) sia arrivato alla casa di Pony
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candice White Andrew (Candy)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: questa storia è un what if che riprende l'opera originale di Kyoko Mizuki, i cui  diritti d'autore sono detenuti da autrice e casa editrice. Non ho diritti sui personaggi nè tanto meno sulla storia originale che vado a modificare. Non c'è scopo di lucro in questa mia storia, per tanto non lede ai diritti d'autore.
 

Annie e Candy scesero la collina di Pony dalla parte opposta rispetto a dove sorgeva la casa di Pony. Erano appena scappate dall’ennesima inevitabile sfuriata di Suor Maria.
Quella donna era buona come il pane e loro lo sapevano, ma aver rotto una finestra giocando a sassate con i loro amichetti era un po’ troppo.
Così Candy era scappata a razzo verso la sommità della collina e Annie, istintivamente l’aveva seguita.
In fondo alla collina si stendeva la strada da dove veniva sempre il postino, il signor Marsh, e sulla sinistra alcuni alberi sembravano poter offrire un sicuro rifugio alle due fuggitive.
Proprio il signor Marsh stava giungendo in quel momento, diretto verso l’orfanotrofio, e vide chiaramente le due bimbette, inconfondibili nelle loro minuscole sagome, nascondersi dentro la macchia.
Pensò bene di lasciarle giocare, ma avrebbe subito avvertito miss Pony e Suor Maria.
 
- Candy, io ho paura. Torniamo indietro!- frignò la solita Annie.
- Io non ho nessuna voglia di beccarmi una sculacciata!- tuonò la ben più risoluta Candy.
Certo, anche loro capivano che non si sarebbero potute nascondere per sempre, ma magari più passava il tempo e più la buona suora si sarebbe calmata.
Candy era entusiasta di quel nuovo gioco, adorava gli alberi e la Natura. Come vide un albero che faceva al caso suo ne saggiò la corteccia e cominciò ad arrampicarsi.
Annie continuava a frignare i suoi “Candy ho paura!” “Torniamo a casa!” “Candy scendi subito!” ma la sua bionda amica non se ne curava e continuava ad arrampicarsi. La cima di quell’albero si stagliava sopra agli altri, e lei non vedeva l’ora di guardare il panorama da lì sopra.
Annie preferì non guardare e si girò dall’altra parte.
Sentì un rumore provenire dalla sua destra, non un fruscio di rami o vegetazione, ma un vero e proprio verso di animale. La curiosità vinse la sua perenne paura e si avvicinò alla provenienza di quel rumore.
Mise un piede in fallo e cadde in avanti gridando.
Con il suo fine udito Candy sentì il grido di Annie, e preoccupata scese subito dall’albero.
Trovò Annie seduta a gambe incrociate che teneva in braccio qualcosa, una specie di batuffolo peloso bianco e nero.
- Guarda Candy, è un cucciolo.-
Era proprio un cucciolo, un piccolo animale tremante dalla paura.
- Che animale è?- chiese Candy che non aveva mai visto un animale così, - non mi sembra un gatto-.
- No Candy. È un procione. Ti ricordi? Miss Pony ce ne ha parlato l’altro giorno a lezione.-
Candy guardò bene l’animale.
- è ferito poverino. Chissà cosa gli è successo.-
- Guarda lì. Dietro il cespuglio ce n’è un altro più grande, ma è morto.-
Candy guardò dove gli aveva indicato la sua amica e si accorse del procione morto. Era tutto sporco di sangue.
- Portiamolo con noi.- suggerì Annie intenerita dal piccolo animale.
In quel mentre lo sguardo severo e accigliato di Suor Maria fu su di loro. Dietro c’era anche il signor Marsh.
Prima che la suora potesse cantargli qualche ramanzina Annie sollevò il piccolo animale in direzione della buona donna.
- Guardi Suor Maria. È un orfano come noi. Possiamo portarlo alla casa di Pony per curarlo?-
Il postino e la suora rimasero di stucco davanti alla bontà di quella bambina, e lei non ebbe il coraggio di dire di no.
- Va bene.- disse con la voce che tremolava commossa – Ma solo finché non guarisce. E adesso filiamo a casa che faremo i conti!-
Candy capì che l’aveva passata liscia per l’ennesima volta, e mentre tornavano alla casa di Pony insieme a Suor Maria e al postino, si ritrovò a pensare a quel cucciolo, orfano come loro.
Miss Pony aveva spiegato come i procioni siano animali molto puliti, che lavano sempre il cibo che mangiano.
- Clean!- esclamò Candy
- Chiamiamolo Clean!- aggiunse sotto lo sguardo incuriosito di Annie e degli altri.
- Cammina piccola peste! E non dire sciocchezze!-
Il piccolo animale alzò il muso ed emise un flebile verso che suonava quasi come un cenno di assenso.
- Bene!- concluse Candy mentre la sagoma della casa di Pony appariva davanti a loro. – Il tuo nome sarà Clean.-
 
 
   
 
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